"Umanismo" vs "Scientifico"
Oggi ho avuto una discussione con un mio amico riguardo al "umanistico vs scientifico" ovvero quando l'etica e il senso morale si scontrano con la scienza e la voglia di progredire a qualsiasi costo. In particolora abbiamo discusso parecchio sull'"Ingegneria Genetica" ovvero influenzare le caratteristiche del feto prima della nascita anche per correggere eventuali malattie genetiche.
Lui era a favore del lato "umanistico" e sosteneva che non dovremmo interferire con la natura/dio mentre io pensavo che se si possono risparmiare al bambino sofferenze non ci sono ragioni per non farlo.
Voi che ne pensate?
Lui era a favore del lato "umanistico" e sosteneva che non dovremmo interferire con la natura/dio mentre io pensavo che se si possono risparmiare al bambino sofferenze non ci sono ragioni per non farlo.
Voi che ne pensate?
Risposte
Ritengo ancora più ridicolo il punto di vista secondo il quale sia legittimo parlare di interazione (positiva o negativa che sia) tra uomo e natura, come fossero soggetti distini e, in particolare, l'uomo fosse un soggetto esterno, magari estraneo, alla natura; come se non le appartenesse. E' una visione biblica Nessuno guarda da tale punto di vista l'interazione tra il castoro e l'ambiente in cui esso vive.
Quotissimo.Lo ho sempre pensato.
Dico solo questo,non faccio speculazioni,perche' se no vado ot.
"TheDuke":
Però è interessante notare come certo artisti "puri" abbiano fortuna, in senso grettamente economico, molto più della maggior parte degli scienziati...Per dire, David Gilmour (cantante/chitarrista dei Pink Floyd) possiede una compagnia aerea...e, francamente, non credo che Einstein se la potesse permettere!
A questo punto mi meraviglio solo che nessun politico abbia ancora pensato di candidare qualcuno di questi "artisti" alle elezioni europee!
Però è interessante notare come certo artisti "puri" abbiano fortuna, in senso grettamente economico, molto più della maggior parte degli scienziati...Per dire, David Gilmour (cantante/chitarrista dei Pink Floyd) possiede una compagnia aerea
...e, francamente, non credo che Einstein se la potesse permettere!

Volendo comunque approfondire il tema in oggetto ("Umanismo" vs "Scientifico") penso si possa affermare con buona approssimazione che a partire dal Rinascimento la società abbia preferito riconoscere e premiare, anche economicamente, soprattutto coloro che si sono posti sul secondo dei due solchi. Per gli intellettuali è sempre difficile campare di idee se si limitano a fare arte, poesia o musica. D'altro canto ci sono stati importanti letterati che hanno avuto come base di partenza una formazione scientifica e che poi hanno realizzato le loro più autentiche inclinazioni in campo letterario, come Italo Svevo e recentemente l'autore di "La solitudine dei numeri primi". Ma probabilmente questo è un frutto della libertà di espressione del pensiero per cui non esiste più una letteratura succube del potere, al suo servizio, e quindi l'artista puro o fa la fame o dimostra una ecletticità "leonardesca" che viene premiata dal pubblico e dai media. L'esempio di Leonardo è proprio quello di un genio pionieristico che ha saputo eccellere anzitutto perchè aveva grandi doti di osservazione e di apprendimento delle tecniche e dei segreti dell'arte e della natura. Per trovare ospitalità nelle corti del suo tempo però la pittura non gli sarebbe mai bastata e dovette sfoderare le sue capacità di ingegnere e la sua sorprendente inventiva tecnolgica. Quello che più mi attira di Leonardo scienziato è che per lui la osservazione e rappresentazione della realtà non significava solo un passaggio obbligato per fare scoperte scientifiche, ma era fine a sè stessa. E questo aspetto oggi forse è andato perduto: o si fa arte o si fa scienza. Nell'affresco dell'ultima cena di Leonardo a Milano l'aver usato delle pitture innovative deve essere stato di stimolo per realizzare un'opera d'arte superiore a qualunque altra, e fu l'unico caso in cui probabilmente si convinse di aver realizzato qualcosa che riuniva in sè il massimo del gusto artistico e il massimo del progresso scientifco e tecnologico, anche se purtroppo questo servì anzitutto a lui come motivazione a dare il meglio di sè, non a noi che abbiamo perso un capolavoro proprio a causa della pittura usata. Ma rimango convinto che se avesse usato delle tempere tradizionali Leonardo non sarebbe stato altrettanto motivato nel realizzare un'opera d'arte così sublime.
"stepper":
[quote="kinder"]
Per quanto riguarda Capra, non so dire granché, tranne il fatto che non mi fido dei fisici che fanno soldi colla saggistica, abbandonando la fisica. Li capisco da un punto di vista umano (la debolezza per il danaro è comune ai più, me compreso), ma li ritengo santoni poco credibili.
Allora mettiamola così: piuttosto che di "Umanismo" vs "Scientifico" sarebbe meglio parlare di "Intuizionismo" vs "razionalismo". Cartesio era assolutamente un razionalista e non capì che la "res cogitans è "res extensa".
Capisco il vantaggio del tuo approccio: non si prendono mai cantonate. Chi invece si fida dell'intuizione a volte prende cantonate ma come si suol dire "sbagliando s'impara!". Sarà che io ho preso già parecchie cantonate eppure rimango poropenso a fidarmi ANCHE dell'intuizione senza escluderla a priori solo perchè qualche volta ha fatto cilecca. E questa volta, mi sbaglierò, ma a proposito di Fritjof Capra mi fido dell'intuizione. Comunque Capra non è un guru ma uno che ha saputo dare una prospettiva che supera il miope paradigma cartesiano smascherando la falsa contrapposizione tra "res cogitans e "res extensa". La contrapposizione va fatta tra queste due e una terza "res" che esiste in una dimensione puramente spirituale, quasi escatologica, che si ritrova ad esempio nelle arti come la musica, la pittura o la poesia. Qualunque forma di vita poi ha una sua dignità anche se non è in grado di esprimere nessuna delle due situazioni "reali" cartesiane (quindi anche un essere umano ridotto a vegetale). L'errore sta nei toni con cui i sostenitori dell'una o dell'altra parte si confrontano che a volte raggiungono toni offensivi. Ma questa è "res extensa" (o "cogitans" se preferisci) non amore, non edificazione reciproca. Quindi secondo me la vera contrapposizione non è tra credenti e non credenti, tra chi appoggia la tesi dello "Umanismo" o dello "Scientifico", ma tra chi, senza sapere perchè lo fa, ama il prossimo e chi invece lo offende e basta. Non mi sembra comunque che tu rientri in questa seconda categoria![/quote]


Io non ho avuto questa fortuna.
Parlando sul serio, non credo che sussista ancora la contrapposizione tra intuizione e razionalità. Da tempo si sa che corrispondono a schemi esemplificativi, e che comunque le due componenti convivono nella testa di tutti, sebbene con quote di azionariato variabili da persona a persona. Non esistono comunque persone ad intuizione zero, o a razionalità zero (per quest'ultima esistono rare eccezioni

"kinder":
Per quanto riguarda Capra, non so dire granché, tranne il fatto che non mi fido dei fisici che fanno soldi colla saggistica, abbandonando la fisica. Li capisco da un punto di vista umano (la debolezza per il danaro è comune ai più, me compreso), ma li ritengo santoni poco credibili.
Allora mettiamola così: piuttosto che di "Umanismo" vs "Scientifico" sarebbe meglio parlare di "Intuizionismo" vs "razionalismo". Cartesio era assolutamente un razionalista e non capì che la "res cogitans è "res extensa".
Capisco il vantaggio del tuo approccio: non si prendono mai cantonate. Chi invece si fida dell'intuizione a volte prende cantonate ma come si suol dire "sbagliando s'impara!". Sarà che io ho preso già parecchie cantonate eppure rimango poropenso a fidarmi ANCHE dell'intuizione senza escluderla a priori solo perchè qualche volta ha fatto cilecca. E questa volta, mi sbaglierò, ma a proposito di Fritjof Capra mi fido dell'intuizione. Comunque Capra non è un guru ma uno che ha saputo dare una prospettiva che supera il miope paradigma cartesiano smascherando la falsa contrapposizione tra "res cogitans e "res extensa". La contrapposizione va fatta tra queste due e una terza "res" che esiste in una dimensione puramente spirituale, quasi escatologica, che si ritrova ad esempio nelle arti come la musica, la pittura o la poesia. Qualunque forma di vita poi ha una sua dignità anche se non è in grado di esprimere nessuna delle due situazioni "reali" cartesiane (quindi anche un essere umano ridotto a vegetale). L'errore sta nei toni con cui i sostenitori dell'una o dell'altra parte si confrontano che a volte raggiungono toni offensivi. Ma questa è "res extensa" (o "cogitans" se preferisci) non amore, non edificazione reciproca. Quindi secondo me la vera contrapposizione non è tra credenti e non credenti, tra chi appoggia la tesi dello "Umanismo" o dello "Scientifico", ma tra chi, senza sapere perchè lo fa, ama il prossimo e chi invece lo offende e basta. Non mi sembra comunque che tu rientri in questa seconda categoria!
"stepper":
Potresti essere più chiaro? La bibbia non coincide con la genesi!
No, ma comincia con, e non se ne dimentica.
"stepper":
In ogni caso anche accettando in toto le teorie evoluzionistiche, come ormai fa la chiesa cattolica, rimangono in piedi le critiche a un certo modo di fare scienze avanzate da Fritjof Capara nel suo libro "Il Tao della Fisica" e tutta la problematica legata alla ecopsicologia:
http://it.wikipedia.org/wiki/Ecopsicologia
Quindi?
Comunque, se mi limito a quanto scritto nel link che hai fornito sull'ecopsicologia (di cui non so niente altro), rilevo che se fosse vero dovrei dedurre che:
1) i suoi sostenitori non sono a conoscenza dei vari movimenti ambientalisti, verdi, WWF etc. sviluppatisi negli ultimi decenni, nonché dei vari provvedimenti legislativi adottati in vari paesi per il contenimento dell'inquinamento, marmitte catalitiche, eliminazione del piombo tetraetile, riduzione dei gas serra etc. etc, che messi insieme mostrano una notevole e massiva consapevolezza della questione ambientale
2) che parole come "Risvegliare la consapevolezza della propria stretta "connessione" con tutte le altre forme di vita sulla Terra..." nonché le altre distribuite nella pagina mi fanno pensare ad un fenomeno simile a quello del disegno intelligente, solo traslato su certe filosofie orientali, di cui l'occidente si era infatuato negli anni sessanta e settanta.
Insomma, aria fritta, niente di originale. Solo trucchi per vendere qualcosa (un libro? un nuovo disco? Una quota d'adesione ad un'associazione, ad un partito?)
Per quanto riguarda Capra, non so dire granché, tranne il fatto che non mi fido dei fisici che fanno soldi colla saggistica, abbandonando la fisica. Li capisco da un punto di vista umano (la debolezza per il danaro è comune ai più, me compreso), ma li ritengo santoni poco credibili.
"kinder":
Ritengo ancora più ridicolo il punto di vista secondo il quale sia legittimo parlare di interazione (positiva o negativa che sia) tra uomo e natura, come fossero soggetti distini e, in particolare, l'uomo fosse un soggetto esterno, magari estraneo, alla natura; come se non le appartenesse. E' una visione biblica.
Potresti essere più chiaro? La bibbia non coincide con la genesi! In ogni caso anche accettando in toto le teorie evoluzionistiche, come ormai fa la chiesa cattolica, rimangono in piedi le critiche a un certo modo di fare scienze avanzate da Fritjof Capara nel suo libro "Il Tao della Fisica" e tutta la problematica legata alla ecopsicologia:
http://it.wikipedia.org/wiki/Ecopsicologia
Per non interferire con la natura, noi non dovremmo proprio esistere.... sono milioni di anni che l'uomo altera la natura modellandola a proprio piacimento, e che questo ci piaccia o no, ormai non possiamo più vivere senza. Comunque purtroppo la contrapposizione tra umanistico e scientifico, o tra posizioni simil-cattoliche e simil-laiche è tutt'altro che superata....
"Rioda":
...
Lui era a favore del lato "umanistico" e sosteneva che non dovremmo interferire con la natura/dio mentre io pensavo che se si possono risparmiare al bambino sofferenze non ci sono ragioni per non farlo.
Voi che ne pensate?
Questa storia di non interferire colla natura è abusata, in genere in modo strumentale e parziale. Sono convinto che se il tuo amico si beccasse una bronchite avrebbe pochi dubbi nell'assumere antibiotici, anche se la malattia è del tutto naturale ed i batteri, dal loro punto di vista, vorrebbero vivere e prosperare, e non essere ammazzati dall'antibiotico: non credo che il tuo amico piangerebbe sulla loro tomba.
Ritengo ancora più ridicolo il punto di vista secondo il quale sia legittimo parlare di interazione (positiva o negativa che sia) tra uomo e natura, come fossero soggetti distini e, in particolare, l'uomo fosse un soggetto esterno, magari estraneo, alla natura; come se non le appartenesse. E' una visione biblica. Nessuno guarda da tale punto di vista l'interazione tra il castoro e l'ambiente in cui esso vive.
Pensavo (o forse speravo) superata la vecchia, molto vecchia, contrapposizione tra umanistico e scientifico. Forse mi sbagliavo, visto che se ne parla ancora. Ci deve essere un riciclaggio continuo di vecchi temi. Addirittura vedo citare un possibile scontro tra etica e scienza!
Provo ad azzardare un'ipotesi: dietro lo scontro umanistico/scientifico si nascondeva una dialettica tra posizione religiosa (verosimilmente cattolica) e laica: mi sbaglio?
Scusate, allora non capisco cosa altro vuol dire influenzare le caratteristiche del feto prima della nascita? Come fai a correggere malattie genetiche?
"boba74":
vero, però dove sta il confine tra influenzare le caratteristiche di un embrione "malato" e influenzare le caratteristiche di uno "sano"? Se io potessi usare l'ingegneria genetica per curare una grave malattia congenita, chi mi vieterebbe di utilizzarla per curare una malattia non grave, oppure perchè no, semplicemente per modificare il colore degli occhi o della pelle?
Se l'etica deve fissare dei limiti, chi decide cosa sia etico e cosa no?
Non credo si parlasse di correggere errori nel codice genetico che avrebbero provacato malattie, penso che Sergio intendesse dire "non permettere all'embrione di continuare il suo sviluppo"
vero, però dove sta il confine tra influenzare le caratteristiche di un embrione "malato" e influenzare le caratteristiche di uno "sano"? Se io potessi usare l'ingegneria genetica per curare una grave malattia congenita, chi mi vieterebbe di utilizzarla per curare una malattia non grave, oppure perchè no, semplicemente per modificare il colore degli occhi o della pelle?
Se l'etica deve fissare dei limiti, chi decide cosa sia etico e cosa no?
Se l'etica deve fissare dei limiti, chi decide cosa sia etico e cosa no?