Preparare gli orali: le dimostrazioni

jitter1
In genere, studiando, bisognerebbe provare ad anticipare la dimostrazione del libro. A volte ci esce una dimostrazione identica a quella del libro/prof, a volte la nostra è solo esposta diversamente, a volte ha una piccola variante, altre volte segue una strada completamente diversa. Voi che fate in questi casi?

1) vi fidate della vostra dimostrazione e la portate all'orale, senza nemmeno guardare quella del libro, tanto ne basta una
2) la confrontate con quella del libro per verificare se è avete fatto bene, ma poi portate quella del prof
3) la "anticipate" solo per esercizio e poi e portate quella del prof
4) andate al ricevimento dal prof a chiedere se vanno bene le vostre dimostrazioni e se potete portare quelle

Non sto a dilungarmi sul perché, ma questo aspetto mi ha comportato un rallentamento nello scorso esame e per il prossimo vorrei cercare di ottimizzare meglio i tempi e il metodo.

[edit] la questione è: la dimostrazione rielaborata da noi è molto più facile da assimilare e ricostruire, ma è rischiosa perché può contenere errori.

Risposte
dan952
@jitter

Ho letto che hai fatto geometria 1, ma voi fin dove siete arrivati?

jitter1
E' vero Luca, è un consiglio che seguirò certamente. Grazie ancora :D

Luca.Lussardi
Forse quello che voleva dire Vikhr è che all'inizio e' forse piu' utile imparare per bene le dimostrazioni proposte: sapere per bene come si dimostrano certi risultati importanti non e' fine a se stesso ma insegna certe tecniche che possono tornare utili in altre dimostrazioni. Va da se' che rimane ottima l'idea di arrangiarsi, anche se questo deve affiancare lo studio critico delle dimostrazioni proposte dal professore.

jitter1
Sulla fatica è una questione soggettiva. A me comporta più fatica la lettura "continua" del testo piuttosto che intervallare lo studio con il tentativo di anticipare le dimostrazioni, che è un esercizio pure divertente, se non a volte rilassante, se a uno piace. Certo, se la dimostrazione è difficile, mica ci passo la notte. Provo un po', se non ci riesco do una sbirciatina, e se ancora non ci riesco guardo.

Vikhr
Purtroppo, o per fortuna, ho esaurito i miei debiti con la Matematica, però vorrei comunque dare un piccolo contributo alla discussione che penso sia valso nel corso della mia esperienza. Va considerato anche il fattore fatica. Sforzarsi di elaborare le proprie dimostrazioni, testarle, correggerle di volta in volta se sbagliate, comporta fatica, che se eccessiva a sua volta può pregiudicare uno studio corretto e critico. Più si va avanti con gli studi, più una "fatica di fondo" (i maratoneti, negli ultimi chilometri, provano una sensazione simile) diversa da quella temporanea dovuta a una determinata sessione di studio, si fa sentire, e questo credo sia il motivo per cui i corsi più impegnativi dal punto di vista concettuale e critico siano ai primi anni. Insomma, sì, è pregevolissimo non pendere dalle labbra di un docente o dalle pagine di un libro, ma bisogna anche guardare al futuro e non superare troppo i propri limiti se un certo metodo di studio non funziona nel proprio caso, perché poi gli effetti si possono far sentire più avanti. Insomma, se una dimostrazione, o una serie di dimostrazioni, non riesci proprio a trovarle, secondo me è meglio lasciar perdere e studiarsi quella del libro o del professore piuttosto che intestardirsi e passare nottate insonni a pensarci sopra. Poi, ognuno è libero di regolarsi in base alla propria esperienza.

jitter1
Visto che sei docente, il tuo consiglio mi è ancora più utile.

"Luca.Lussardi":
se il senso critico non e' abbastanza sviluppato e' molto facile che scappino errori dei quali non ci si rende conto.

E infatti il mio quaderno è pieno di "noooooooo erroraccio" in rosso, ma la difficoltà forse ancora maggiore era dovuta al fatto che non riuscivo a gestire la "rete di implicazioni", che mi era lievitata, mentre se non mi fossi troppo allontanata dal percorso del prof il filo logico sarebbe stato più chiaro e pulito. In pratica, è come se avessi provato a imparare 100 cose per poi assimilarne 10, le stesse che avrei assimilato se non avessi fatto tutto 'sto casino. (L'esame era geometria 1).

Luca.Lussardi
Intendiamoci, come esercizio il tentativo di trovare dimostrazioni alternative e' pregevole, ma se il senso critico non e' abbastanza sviluppato e' molto facile che scappino errori dei quali non ci si rende conto. Per questo la scelta 4 e' la piu' indicata. Faccio anche notare che un professore si ricorda sempre dei ricevimenti dei suoi studenti, quindi anche lo sfoggiare la propria dimostrazione, corretta o no che sia, ad un ricevimento e' una cosa molto positiva.

jitter1
Grazie Luca,
in effetti era proprio l'aver scelto inizialmente la (1) ad avermi fatto perdere tempo, un po' perché mi accorgevo di commettere errori di cui spesso non mi rendevo conto in un primo momento, un po' perché mi si era creata una sorta di percorso leggermente "discostato" da quello seguito dal prof e quindi per ritrovare tutte le implicazioni "reciproche" spesso mi incartavo. Un esercizio che non è servito a molto... Seguirò la (4) :smt023

Luca.Lussardi
Credo che la scelta piu' saggia sia la 4, assolutamente da evitare la 1.

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