Parere su unterpretazione quesito
Un ragazzo che si sta preparando al test di ingresso per medicina mi ha sottoposto il seguente quesito:
"Si vuole sostituire una lampada a incandescenza da 100 W (costo € 0,60) con una da 20 W (prezzo € 3,00) a risparmio energetico.
Se il costo dell'energia elettrica è di € 0,15 al kWh, per quante ore dovrà funzionare la lampada a risparmio energetico affinché i minori costi di esercizio compensino esattamente il suo prezzo di acquisto maggiore?
A)720
B)160
C)0,25
D)200
E)250
"
Io interpreto la domanda nella forma che mi pare sia la più razionale possibile, ossia come un confronto fra i costi sostenuti fra le due lampadine.
In tal caso, la soluzione si ottiene risolvendo l'equazione seguente:
$0,60+0,1 * 0,15*t=3+0,02*0,15 * t$
dalla quale si ottiene $t=200$
La soluzione indicata come corretta è però la B, ossia 160 ore.
Mi pare di capire quindi che il ragionamento seguito dal solutore sia quello di interpretare la domanda nel seguente modo: "dopo quante ore i costi della lampadina tradizionale supereranno la differenza di costo iniziale fra le due lampadine, ossia 2,40 euro?".
Infatti, impostando l'equazione $0,1*0,15*t=240$ si trova $t=160$.
Francamente mi sembra un'interpretazione piuttosto discutibile. Il termine "i minori costi di esercizio" a mio parere impone un confronto fra i costi di esercizio delle due lampadine.
Interpretando la domanda nell'altro modo invece questo confronto proprio non viene fatto e la potenza $20 KW$ della lampada a risparmio energetico finisce per essere un dato superfluo.
Cosa ne pensate?
"Si vuole sostituire una lampada a incandescenza da 100 W (costo € 0,60) con una da 20 W (prezzo € 3,00) a risparmio energetico.
Se il costo dell'energia elettrica è di € 0,15 al kWh, per quante ore dovrà funzionare la lampada a risparmio energetico affinché i minori costi di esercizio compensino esattamente il suo prezzo di acquisto maggiore?
A)720
B)160
C)0,25
D)200
E)250
"
Io interpreto la domanda nella forma che mi pare sia la più razionale possibile, ossia come un confronto fra i costi sostenuti fra le due lampadine.
In tal caso, la soluzione si ottiene risolvendo l'equazione seguente:
$0,60+0,1 * 0,15*t=3+0,02*0,15 * t$
dalla quale si ottiene $t=200$
La soluzione indicata come corretta è però la B, ossia 160 ore.
Mi pare di capire quindi che il ragionamento seguito dal solutore sia quello di interpretare la domanda nel seguente modo: "dopo quante ore i costi della lampadina tradizionale supereranno la differenza di costo iniziale fra le due lampadine, ossia 2,40 euro?".
Infatti, impostando l'equazione $0,1*0,15*t=240$ si trova $t=160$.
Francamente mi sembra un'interpretazione piuttosto discutibile. Il termine "i minori costi di esercizio" a mio parere impone un confronto fra i costi di esercizio delle due lampadine.
Interpretando la domanda nell'altro modo invece questo confronto proprio non viene fatto e la potenza $20 KW$ della lampada a risparmio energetico finisce per essere un dato superfluo.
Cosa ne pensate?
Risposte
"Cmax":
Ma la domanda è stata tratta da una raccolta di qualche editore o è un quesito ufficiale presentato ad un test di ammissione?
Nel primo caso è probabile che sia semplicemente sbagliata, nel secondo mi sembrerebbe strano sia passata senza reclami o ricorsi.
Non lo so.
Chiederò alla persona che mi ha proposto il quesito.
Ma la domanda è stata tratta da una raccolta di qualche editore o è un quesito ufficiale presentato ad un test di ammissione?
Nel primo caso è probabile che sia semplicemente sbagliata, nel secondo mi sembrerebbe strano sia passata senza reclami o ricorsi.
Nel primo caso è probabile che sia semplicemente sbagliata, nel secondo mi sembrerebbe strano sia passata senza reclami o ricorsi.
http://www.ilgiornale.it/news/universit-quiz-errato-test-medicina-caos.html
Qui è riportato quanto successo nel 2007 con la domanda 71. Inutile dire che qualcuno ha confuso la media aritmetica con quella armonica. Un altro errore (la 79) e il punteggio massimo è sceso a 78.
Qui è riportato quanto successo nel 2007 con la domanda 71. Inutile dire che qualcuno ha confuso la media aritmetica con quella armonica. Un altro errore (la 79) e il punteggio massimo è sceso a 78.
Infatti come ho scritto dopo nel post sono d'accordo sul fatto che questi test non servano praticamente a nulla. Anzi, sono dannosi. Molto meglio sarebbe fare un bello sbarramento a fine primo anno basato sulla media voti e sul numero di esami dati , oppure strutturare in maniera diversa i test selettivi. In ogni caso ribadisco il fatto che secondo me la risposta è corretta, e che secondo me anche il ragionamento alla base è corretto quello del libro, rispetto a come è stata scritta la domanda ovviamente.
"Capatonda":
Questo è anche il motivo per cui spesso riesce meglio semplicemente chi ha fatto più esercizi.
Così però non vai a selezionare chi ragiona meglio, perché come illustra il caso si può ragionare bene (e ragionare richiede sempre molto tempo di fronte a questi quesiti) in più di un modo (anche se solo uno alla fine è quello "corretto"), selezioni chi ha svolto più esercizi comprando più libri della data casa, o almeno mi pare così. Senza pensare al fatto che insistendo sull'introdurre ambiguità per queste ragioni poi i quesiti possono anche essere errati e da annullare (come nel Settembre 2007 nei test di Medicina).
Sinceramente a primo impatto a me sembra che la risposta corretta sia quella data dal libro. O meglio, io l'ho svolto e ho ragionato come il libro. "(...)affinché i minori costi di esercizio compensino esattamente il suo PREZZO di acquisto MAGGIORE?" si tratta appunto di confrontare i costi di esercizio con la differenza di prezzo. che poi vengano forniti altri dati che non servono, mi sembra ovvio visto che il fine di questi test è mettere in difficoltà fornendo almeno un'altra risposta più che plausibile anche se non corretta al 100%. Questo è anche il motivo per cui spesso riesce meglio semplicemente chi ha fatto più esercizi. Si puo' certamente discutere sul fatto che questi quesiti un po' spiccioli e in cui conta solo " il sapere quale risposta vuole chi scrive le domande" servano realmente a selezionare qualcosa. In ogni caso leggendola in maniera attenta la domanda risulta secondo me, anche se volutamente un po' ambigua, fondamentalmente formulata in maniera coerente con la risposta segnalata come corretta.
Io ho la sensazione (se sbaglio mi corriggerete
) che test come questo siano deliberatamente ambigui in modo da far sì che sappia rispondere nel modo corretto chi ha in anticipo informazioni su come rispondere (non necessariamente la risposta giusta). Questo se dovessi trovare un quesito del genere su un test per un corso a numero chiuso. Se l'avete preso dagli eserciziari ben noti, beh, gli errori, anche di formulazione dei quesiti, ogni tanto capitano statisticamente, in mezzo a tutti quei quesiti. Io comunque ne discuterei con l'autore, perché ho anche la sensazione che ne nascerebbe un discorso molto interessante e costruttivo.
Io ho scelto volontariamente di alienarmi da certe meccaniche (ovvero i test a numero chiuso) perché ho dato il massimo (non molto a livello emotivo, per carità) di me stesso all'esame di Stato e nei 5 anni scolastici precedenti e sono stato... beffato
, anche perché ho volontariamente impedito che un insegnante mi suggerisse due giorni prima le domande che mi avrebbe fatto al colloquio. Ma nel test di ingresso di verifica obbligatoria delle conoscenze pena OFA posso dirti che avevo le domande dell'anno precedente e mi è capitata una stessa identica domanda nel test che ho fatto io, con le stesse identiche risposte. Era una domanda difficile di ragionamento e conoscevo la risposta. Inutile parlare della conseguenza, ma sapevo di poter ripetere quel ragionamento da solo.

Io ho scelto volontariamente di alienarmi da certe meccaniche (ovvero i test a numero chiuso) perché ho dato il massimo (non molto a livello emotivo, per carità) di me stesso all'esame di Stato e nei 5 anni scolastici precedenti e sono stato... beffato
