Onde elettromagnetiche o elettro-gravitazionali?

oldman1
La semplice domanda che pongo, che però è il germe di altre che qui non cito, parte dalla seguente constatazione:

Analizziamo la velocità della luce nel vuoto come esplicitato dalla formula di Maxwell

$c=1/sqrt(\epsilon_0 \mu_0)$

dove le grandezze derivate $(\epsilon_0)$ e $(\mu_0)$ sono rispettivamente la costante dielettrica e la permeabilità magnetica del vuoto (è da queste grandezze che le onde elettromagnetiche prendono il nome).
Se ora scomponiamo queste grandezze derivate nelle corrispondenti grandezze fondamentali otterremo


$\epsilon_0=8.842*10^-12 text{Farad/m} = \frac{TEMPO^2*QUANTITA^2}{DISTANZA^3*MASSA}$

$\mu_0=1.257*10^-6 text{Henry/m} = \frac{DISTANZA*MASSA}{QUANTITA^2}$


notiamo che in entrambe queste formule compaiono quelle fondamentali; elettrica (QUANTITA’) e gravitazionale (MASSA).

A me sembra logico affermare che la luce e quindi tutte le onde elettromagnetiche abbiano la necessità di entrambe queste entità.

1) Allora non sarebbe epistemologicamente più corretto chiamarle onde elettro-gravitazionali e non elettromagnetiche?

Risposte
IngFis
Non capisco il tuo dubbio.
Se intendi che per definire le grandezze elettriche ci vuole l'idea di massa siamo d'accordo, l'Ampere è definito addirittura attraverso la forza!

Però questo non ha nulla a che fare con il nome delle onde elettromagnetiche, che non è meramente dovuto alle due costanti, ma al fatto che trasportano un campo elettrico e magnetico nello spazio, mentre non lo fanno con quello gravitazionale.
Non avrebbe senso dargli un nome così, non trovi?


"oldman":


Potrai notare che il discorso qui diventa molto delicato e importante poiché tutta la scienza moderna si basa ancora sulla convinzione dell’inesistenza di un mezzo trasmissivo (non si pensa neanche lontanamente al fatto che potrebbero essere i campi elettrico e gravitazionale di ogni elettrone l’etere relativo e non assoluto che si andava cercando).


L'etere nell'idea che si erano fatti doveva essere un mezzo di trasmissione, quindi, per sua natura, separato dal campo...
L'impedenza del vuoto di cui parli tu non è nient'altro che un modo per dare la velocità dell'onda in funzione di E ed H, invece che di B ed E, con
$B=mu_0H $ nel vuoto e $ E/B=c $. A quanto ne so non ha significato fisico oltre a questo...

In conclusione questa parte sulle onde mi convince abbastanza così com'è!

oldman1
"GPaolo":
Nel moltiplicare tra loro le equazioni dimensionali si ricava: $(text(TEMPO)^2*text(QUANTITA)^2)/(text(DISTANZA)^3*text(MASSA))*(text(DISTANZA)*text(MASSA))/text(QUANTITA)^2=text(TEMPO)^2/text(DISTANZA)^2$ e, estraendo la radice ed invertendo, si ricava una velocità pura. Poichè essa è realtiva ai due campi elettrici e magnetici... E' come nell'oscillazione del pendolo in cui il periodo non dipende dalla massa del corpo ma solo dalla lunghezza del filo.


Carissimo GPaolo,
hai perfettamente ragione quando affermi che il periodo di un pendolo non dipende dalla massa ma solo dalla lunghezza del filo, ma il periodo ha a che fare solo con la frequenza dell’oscillatore e non con la velocità di trasmissione dell’oscillazione emessa dall'oscillatore e che riguarda solo il mezzo trasmissivo.

Hai perfettamente ragione quando dici che si ricava una velocità pura, in effetti la formula di Maxwell dice proprio questo, ma essa non è relativa al solo “campo” elettrico e magnetico (QUANTITA) ma anche al “campo” energia potenziale ed energia cinetica (MASSA).

A proposito di “campi” discriminerei meglio in questo modo:

Campo elettrico
elettroni fermi$-=$campo elettrico$-=$capacità

elettroni in moto$-=$campo magnetico$-=$induttanza


Campo gravitazionale
massa ferma $-=$ energia potenziale
massa in moto $-=$ energia cinetica






Per quanto riguarda il mezzo trasmissivo segnalo anche l’altra formula di Maxwell che ne calcola l’impedenza di trasmissione

$\rho=sqrt(\mu_0/epsilon_0)=~377 \Omega$

come vedi sono le stesse costanti, attribuite al vuoto assoluto, che sono in gioco e sono esattamente tutte queste considerazioni che hanno fatto scattare la ricerca di un etere, come mezzo trasmissivo, che riempisse questo vuoto (etere assoluto).

Potrai notare che il discorso qui diventa molto delicato e importante poiché tutta la scienza moderna si basa ancora sulla convinzione dell’inesistenza di un mezzo trasmissivo (non si pensa neanche lontanamente al fatto che potrebbero essere i campi elettrico e gravitazionale di ogni elettrone l’etere relativo e non assoluto che si andava cercando).

Non so se sono stato logico e convincente e, se ti interessa, si potrà approfondire il discorso oscillatore con lo studio del circuito a retroazione analizzato in campo elettronico. Si vedrà così anche l’effetto di masse diverse in pendoli della stessa lunghezza.

GPaolo1
Nel moltiplicare tra loro le equazioni dimensionali si ricava: $(text(TEMPO)^2*text(QUANTITA)^2)/(text(DISTANZA)^3*text(MASSA))*(text(DISTANZA)*text(MASSA))/text(QUANTITA)^2=text(TEMPO)^2/text(DISTANZA)^2$ e, estraendo la radice ed invertendo, si ricava una velocità pura. Poichè essa è realtiva ai due campi elettrici e magnetici... E' come nell'oscillazione del pendolo in cui il periodo non dipende dalla massa del corpo ma solo dalla lunghezza del filo.

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