Matematica - Il MIT è uno specchio per le allodole?

Sk_Anonymous
Breve preludio. Il titolo è volutamente provocatorio. Parlerò di MIT, ma il discorso è eventualmente estensibile ad altre università eccellenti per antonomasia.

L'altro dì ho speso un (bel) po' del mio tempo girovagando per i siti del MIT cercando di capire come funzionino lì le cose in termini di qualità della didattica/difficoltà degli esami et similia. Ne emerge, a mio avviso, un quadro interessante.
Da quanto ho potuto constatare, il voto di un esame si compone in generale di tre parti: valutazione di esercizi settimanali da consegnare al docente + 2 o 3 prove parziali da 50 minuti l'una + prova finale di 3 ore (o giù di lì).
Qui trovate la lista dei corsi con relativi link alle pagine dedicate.
In effetti le modalità d'esame sono pesanti (i compiti dati per casa sono molti, anche se di media difficoltà - questi, per esempio, mi sembrano piuttosto standard, mentre questi decisamente meno), nel senso che si è costantemente sotto pressione (tre midterms per corso fanno un fottio di esamini da preparare); d'altro canto la difficoltà degli esercizi proposti in sede d'esame mi è sembrata spesso ridicola (vi invito a confrontare questa prova parziale, direttamente dal sito di Gilbert Strang, con queste altre dell'esame di Geo I all'UniPd, esame quivi ritenuto canchero... Qui un esempio di compito di Calculus II... E' lungo, sì, ma davvero lungi dall'essere difficile).

E' un po' il mio pallino, quello di provare che anche in Italia ci sono realtà davvero eccellenti. Io ne sono fermamente convinto... Voi cosa ne pensate?

I miei parametri di giudizio sono di norma piuttosto severi e, salvo casi eccezionali, non ho da rimbrottare alcunché ai miei insegnanti. Fatico pertanto ad immaginare qualcosa di ancora migliore, anche se è ovvio che ci sia (c'è sempre, invero).

Edit. Segnalo anche questo.

Edit #2. Sistemato link rotto.

Risposte
Omar931
"Meringolo":
Ma io mi chiedo:
Al giorno d'oggi dove internet e i libri sono di una reperibilità quotidiana, ha senso dire che Tizio (che ha studiato al MIT) è più preparato di Caio (che ha studiato...che ne sò (non voglio offendere nessuna università :D ))?

Il titolo di studio avrà un peso diverso, ovviamente (proporzionale al prestigio dell'università) ma la sostanza vera e propria un ragazzo in gamba, non può acquisirla in parte anche da autodidatta?

Ovvio :smt023 Anzi impari meglio,ma più lentamente,dato che stringi le meningi...

Meringolo1
Ma io mi chiedo:
Al giorno d'oggi dove internet e i libri sono di una reperibilità quotidiana, ha senso dire che Tizio (che ha studiato al MIT) è più preparato di Caio (che ha studiato...che ne sò (non voglio offendere nessuna università :D ))?

Il titolo di studio avrà un peso diverso, ovviamente (proporzionale al prestigio dell'università) ma la sostanza vera e propria un ragazzo in gamba, non può acquisirla in parte anche da autodidatta?

Rigel1

vict85
È una situazione comune nelle università americane. Il MIT rimane comunque un’ottima università, specialmente per dottorati e postdoc.

fab_mar9093
Visto che si può fare alta matematica anche con pochi soldi, ciò che conta prevalentemente sono i docenti,
la tradizione e i singoli individui. Penso sia anche questo il bello di studiare matematica,
ovvero il fatto che ciò che conta è l'essenziale.
Fonte: opinione personale

Ryukushi1
"Delirium":
Breve preludio. Il titolo è volutamente provocatorio. Parlerò di MIT, ma il discorso è eventualmente estensibile ad altre università eccellenti per antonomasia.

L'altro dì ho speso un (bel) po' del mio tempo girovagando per i siti del MIT cercando di capire come funzionino lì le cose in termini di qualità della didattica/difficoltà degli esami et similia. Ne emerge, a mio avviso, un quadro interessante.
Da quanto ho potuto constatare, il voto di un esame si compone in generale di tre parti: valutazione di esercizi settimanali da consegnare al docente + 2 o 3 prove parziali da 50 minuti l'una + prova finale di 3 ore (o giù di lì).
Qui trovate la lista dei corsi con relativi link alle pagine dedicate.
In effetti le modalità d'esame sono pesanti (i compiti dati per casa sono molti, anche se di media difficoltà - questi, per esempio, mi sembrano piuttosto standard, mentre questi decisamente meno), nel senso che si è costantemente sotto pressione (tre midterms per corso fanno un fottio di esamini da preparare); d'altro canto la difficoltà degli esercizi proposti in sede d'esame mi è sembrata spesso ridicola (vi invito a confrontare questa prova parziale, direttamente dal sito di Gilbert Strang, con quest'altra dell'esame di Geo I all'UniPd, esame quivi ritenuto canchero... Qui un esempio di compito di Calculus II... E' lungo, sì, ma davvero lungi dall'essere difficile).

E' un po' il mio pallino, quello di provare che anche in Italia ci sono realtà davvero eccellenti. Io ne sono fermamente convinto... Voi cosa ne pensate?

I miei parametri di giudizio sono di norma piuttosto severi e, salvo casi eccezionali, non ho da rimbrottare alcunché ai miei insegnanti. Fatico pertanto ad immaginare qualcosa di ancora migliore, anche se è ovvio che ci sia (c'è sempre, invero).

Edit. Segnalo anche questo.


Non è certo un caso che i nostri ricercatori trovino subito lavoro nelle università estere. Non abbiamo università nei primi posti delle classifiche perché abbiamo pochi soldi, ma il livello dei docenti è mediamente molto alto, ed anche la didattica è molto buona, nonostante tutti i problemi dell'uni italiana, che secondo me sono per lo più di tipo organizzativo ed economico.

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