Matefilosofia
dopo quasi un mese da quando ho finito di studiare Kant, mi è sorto un dubbio: ma il termine geometria analitica, è espresso così in quanto analizza le curve del piano cartesiano in modo analitico, ovvero in modo razionale con solo un giudizio analitico, cioè senza aggiungere niente al soggetto?...
lo so che la domanda può sembrare stupida, ma mi è sorto qst dubbio...
lo so che la domanda può sembrare stupida, ma mi è sorto qst dubbio...



Risposte
"Admin":
Il termine analitico ha in filosofia un altro significato rispetto al termine matematico.
La matematica, ad eccezione della geometria, è analitica, tutti i suoi teoremi sono contenuti già negli assiomi. Per Kant i teoremi della geometria sono sintetici in quanto ci parlano dello spazio esterno e quindi aggiungono conoscenza ma allo stesso tempo sono a priori, cioè non dipendono dall'esperienza.
https://www.matematicamente.it/storia/kant.htm
Qui ho raccontato un po' del pensiero kantiano sulla geometria.
sisisi lo so che per Kant la matematica è un giudizio sintetico a priori, ma mi era sorto il dubbio che il termine analitico era per quel significato... se volete come cartesio lo intendeva

è vero che il subordinare la comprensine e la conoscenza a ciò che è intuibile può porre limiti alla stessa conoscenza: la fisica del 20° secolo ce lo ha insegnato chiaramente.
Però, il riconoscimento di certe cose può aiutare. Kant, per esempio, nell'estetica trascendentale aveva individuato, con un ragionamento puramente "filosofico" (sebbene di teria della conoscenza), nello spazio e nel tempo le forme pure dell'intuizione sensibile. Se consideriamo che la pubblicazione della prima edizione della "Critica della ragione pura" risale, se non ricordo male, al 1781, direi che è sorprendente, col senno di poi, trovare in queste affermazioni i presupposti del loro superamento, avvenuto con la teoria della relatività ristretta.
Kant, infatti, aveva chiaramente individuato nello spazio e nel tempo l'"a priori" della conoscenza sensibile. Meglio di ogni altro prima di lui, li aveva rapportati all'uomo privandoli di un'oggettività fisica. Ovviamente lui si riferiva all'idea di spazio e tempo che l'uomo ha, alla sua intuizione. A me questo è sembrato un passo fondamentale, perché è solo attraverso un processo simile di "relativizzazione" che si può mettere in dubbio una concezione, e cercarne forme diverse. Come poi è avenuto.
Però, il riconoscimento di certe cose può aiutare. Kant, per esempio, nell'estetica trascendentale aveva individuato, con un ragionamento puramente "filosofico" (sebbene di teria della conoscenza), nello spazio e nel tempo le forme pure dell'intuizione sensibile. Se consideriamo che la pubblicazione della prima edizione della "Critica della ragione pura" risale, se non ricordo male, al 1781, direi che è sorprendente, col senno di poi, trovare in queste affermazioni i presupposti del loro superamento, avvenuto con la teoria della relatività ristretta.
Kant, infatti, aveva chiaramente individuato nello spazio e nel tempo l'"a priori" della conoscenza sensibile. Meglio di ogni altro prima di lui, li aveva rapportati all'uomo privandoli di un'oggettività fisica. Ovviamente lui si riferiva all'idea di spazio e tempo che l'uomo ha, alla sua intuizione. A me questo è sembrato un passo fondamentale, perché è solo attraverso un processo simile di "relativizzazione" che si può mettere in dubbio una concezione, e cercarne forme diverse. Come poi è avenuto.
L'intuizione crea un sacco di problemi soprattutto quando ci si chiede se può avere una spiegazione fisica 
Comq Kant è stato un grande filosofo anche se non ha dato il nome alla analisi

Comq Kant è stato un grande filosofo anche se non ha dato il nome alla analisi

Il termine analitico ha in filosofia un altro significato rispetto al termine matematico.
La matematica, ad eccezione della geometria, è analitica, tutti i suoi teoremi sono contenuti già negli assiomi. Per Kant i teoremi della geometria sono sintetici in quanto ci parlano dello spazio esterno e quindi aggiungono conoscenza ma allo stesso tempo sono a priori, cioè non dipendono dall'esperienza.
https://www.matematicamente.it/storia/kant.htm
Qui ho raccontato un po' del pensiero kantiano sulla geometria.
La matematica, ad eccezione della geometria, è analitica, tutti i suoi teoremi sono contenuti già negli assiomi. Per Kant i teoremi della geometria sono sintetici in quanto ci parlano dello spazio esterno e quindi aggiungono conoscenza ma allo stesso tempo sono a priori, cioè non dipendono dall'esperienza.
https://www.matematicamente.it/storia/kant.htm
Qui ho raccontato un po' del pensiero kantiano sulla geometria.
non credo che la genesi dell'aggettivo analitico per la geometria sia conseguenza della classificazione kantiana dei giudizi in analitici e sintetici. Kant puntava ad una suddivisione dei giudizi utile per arrivare all'individuazione del trascendentale, l'"a priori", che non si ritrova, secondo me, nell'impiego dell'algebra introdotto sopratutto da Cartesio e Fermat, alle proprietà delle figure geometriche ed ai loro rapporti. Kant ha sviluppato questi concetti soprattutto nella "Critica della ragione pura", nell'introduzione all'estetica trascendentale. E' vero che si è fatto ispirare molto dalla struttura della matematica, soprattutto per quanto riguarda il metodo, ma secondo me puntava ad altro. Lui puntava all'individuazione delle forme pure dell'intuizione.
Ciò nonostante, credo che questo sia un argomento che può generare un dibattito ampio.
Ciò nonostante, credo che questo sia un argomento che può generare un dibattito ampio.