Logiche del primo ordine

TomSawyer1
La regola di $\forall$-formazione dice
$\Gamma, z \in D \vdash A(z) \implies \Gamma \vdash (\forall x \in D)A(x)$, con $z$ non libera nel dominio $D$. Poi Wikipedia dice

"Ciò significa che z non deve già comparire in qualche proposizione del sequente altrimenti si avrebbe un sistema inconsistente: asserire che, dato A per una certa variabile, valga A per tutti gli elementi del dominio è assolutamente folle."

Ok, ma non è quello che si sta facendo, quando si scrive $(\forall x \in D)A(x)$? Oppure $x$ ha qualche altra proprietà implicita?

Risposte
TomSawyer1
Nella logica proposizionale è possibile formalizzare argomenti che coinvolgono quantificatori solo nei casi in cui l'insieme in cui si "quantifica" è finito, non imprecisato (così come succede nelle logiche di primo ordine). Cioè non puoi formalizzare frasi del tipo "ogni numero intero ha fattorizzazione canonica unica".

maalla1
Una odmanda per voi stupida... ma per me molto importante:

c'è differenza in logica tra il linguaggio del primo ordine e la logica proposizionale???
Si si... potete spiegarmi qualcosa???

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"TomSawyer":
Generalmente, per trovare un contromodello, l'antecedente deve essere vero in tutti i nodi o basta che sia vero "in più nodi" rispetto al conseguente?


Tu in sostanza devi mostrare che la radice dell'albero forza l'antecedente e non forza il conseguente. Quindi per monotonia l'antecedente sarà vero in tutti i nodi.

ps: il contromodello con un solo nodo di prima è di fatto un contromodello anche per la logica proposizionale di LK. Ecco perché è così semplice.. :-D

TomSawyer1
Ah, si possono trovare contromodelli in cui alcune proposizioni possono non essere neanche definite. Così è semplicissmo, basta vedere che $x_0$ appartiene all'antecedente e non al conseguente.

Generalmente, per trovare un contromodello, l'antecedente deve essere vero in tutti i nodi o basta che sia vero "in più nodi" rispetto al conseguente?

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Io avevo trovato il contromodello con un solo nodo $x_0$ con $V(A)={x_0}$ e $V(B)=V(C)=\emptyset$.

Il tuo non mi sembra che funzioni, sempre che io non abbia commesso errori di calcolo. Infatti $x_0 \notin V((A to B)to C)$

TomSawyer1
Sì, anch'io la intendo così. Tu intendi quindi $V(A)=V(B)={x_1,x_3}$, no? Anch'io intendevo così, mi ero dimenticato di aggiungere $x_3$.

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"TomSawyer":
Un contromodello per $((A\to B)\to C) \to (A \wedge B) \vee C)$ può essere l'albero di prima, senza $x_4$, con $V(A)=V(B)={x_1}, V(C)={x_3,x_2}$?


Non so se va bene. Almeno, quando io ho studiato la semantica di Kripke, la funzione $V$ doveva essere definita in modo tale che se $y>=x$ e $x\in V(A)$, allora anche $y\in V(A)$.


EDIT: dimenticavo, il sequente sopra non è valido in LJ

TomSawyer1
Un contromodello per $((A\to B)\to C) \to (A \wedge B) \vee C)$ può essere l'albero di prima, senza $x_4$, con $V(A)=V(B)={x_1}, V(C)={x_3,x_2}$?

TomSawyer1
Sì, mi ero accorto di aver sbagliato con quelle derivazioni. Quindi in LJ non è valido questo sequente? In LK si può fare

...
$\forall x(Ax \vee Bx) \vdash Az, Bz$
$\forall x(Ax \vee Bx) \vdash \forall x Ax, \exists x Bx$
$\forall x(Ax \vee Bx) \vdash \forall x Ax \vee \exists x Bx$

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"TomSawyer":
EDIT: capito.


Sei sicuro, Tom? Ti stavo proprio per scrivere che le derivazioni che hai rimosso non erano giuste... Non avevi applicato correttamente le regole sui quantificatori.

"TomSawyer":
EDIT: capito.

Per derivare $\forall x (Ax \vee Bx) \vdash \forall Ax \vee \exists x Bx$, arrivo ad avere ad un certo punto $Az \vdash \forall x Ax$, quindi un punto morto. Ma se non applico subito $\forall-L$ non posso scomporre, quindi sono bloccato.


Devi tener presente che conta l'ordine con cui applichi le regole sui quantificatori. Se inverti l'ordine ti funziona.

TomSawyer1
EDIT: capito.

Per derivare $\forall x (Ax \vee Bx) \vdash \forall Ax \vee \exists x Bx$, arrivo ad avere ad un certo punto $Az \vdash \forall x Ax$, quindi un punto morto. Ma se non applico subito $\forall-L$ non posso scomporre, quindi sono bloccato.

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Dovrebbe essere $V(P\to Q)={x_0,x_1,x_2,x_3,x_4}$ e $V(\not P\vee Q)={x_2,x_3,x_4}$. Ora la tua conclusione diventa giusta.

TomSawyer1
Devo dimostrare che, in un linguaggio proposizionale generato da $_|_$ e dalle proposizioni atomiche $P,Q$, il sequente $(P\to Q) \to (\neg P \vee Q)$ non è valido in LJ, usando il seguente albero


Con $V_{"Atm"}(P)={x_3}$ e $V_{"Atm"}(Q)={x_2,x_3}$. Intanto ho che $V(P \to Q)={x_2,x_3,x_4}$ e anche $V(\neg P \vee Q)={x_2,x_3,x_4}$. Quindi, anche $V((P\to Q) \to (\neg P \vee Q))={x_2,x_3,x_4}$. Quindi non vale per $x_0,x_1$. Giusto?

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https://www.matematicamente.it/f/viewtop ... 502#146502 In quelle dispense trovi ciò che cerchi.

Si può dimostrare direttamente il teorema di compattezza senza ricorrere all'assioma della scelta usando il principio dell'ultrafiltro.

maalla1
Grazie...

Non è che per caso mi sapete indicare (o inviare per e-mail) anche una dimostrazione in italiano???


Ma che voi sappiate, esiste una dimostrazione del "teorema di compattezza" senza usare nè l'assioma di scelta nè il teorema di completezza???


:D

TomSawyer1

maalla1
salve a tutti...

ho bisogno urgente della dimostrazione del TEOREMA DI COMPATTEZZA
(possibilmente senza l'uso dell'assioma di scelta)...

Ho cercato su internet ma non trovo nulla.
Mi sapete indicare un link o me la potete inviare per e-mail???


Fatemi sapere al più presto...

Tks!!!

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"TomSawyer":
Allora, è un albero binario con 3 nodi (mondi possibili), cioè da $x_0$ si ramifica in $x_1,x_2$. $V(A)={x_2}, V(B)={x_1}$.

Quindi abbiamo che $V(\neg A) \cap V(\neg B) \subseteq \emptyset$, che è vera, e inoltre abbiamo che $x_0 \notin V(A) \cup V(B)$.


Ok

TomSawyer1
Allora, è un albero binario con 3 nodi (mondi possibili), cioè da $x_0$ si ramifica in $x_1,x_2$. $V(A)={x_2}, V(B)={x_1}$.

Quindi abbiamo che $V(\neg A) \cap V(\neg B) \subseteq \emptyset$, che è vera, e inoltre abbiamo che $x_0 \notin V(A) \cup V(B)$.

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Uhm... Per dirti se il tuo ragionamento è corretto dovresti dirmi come è fatto il tuo albero e definirmi $V(A),V(B)$, altrimenti non posso seguirti.

OT: quelli che tu chiami "nodi" io li chiamavo "mondi possibili", essendo la semantica di Kripke nata per la logica modale. La semantica di LJ nasce appunto da una interpretazione di LJ nella logica modale.

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