La mente controlla un robot
Risposte
"raffamaiden":
...
ma fino ad ora non sono un grande compratore di riviste scientifiche!
...
Ma neanch'io! Non vorrei dire una menzogna, ma per quanto mi ricordo non ho mai comprato una rivista scientifica (compravo "Sapere", sono anche stato abbonato a "Le Scienze", ma questa è divulgazione). Le consultavo in biblioteca (ora, quasi sempre, via internet: un ateneo ha ormai moltissimi abbonamenti alla versione online delle riviste), oppure mi facevo mandare le fotocopie usando, per es., un servizio interbibliotecario. O magari mi arrivava una copia omaggio da parte dell'autore. O leggevo il preprint, prima ancora che il lavoro venisse pubblicato. Etc.
@Fioravante Patrone: Chiarissimo, grazie molte per la spiegazione. (non so se l'hai capito, ma fino ad ora non sono un grande compratore di riviste scientifiche!
)

"raffamaiden":
Si, ma non pensavo che la formattazione fosse così importanteQuindi ogni fascicolo della rivista si chiama volume, e ogni volta che la rivista "esce" in edicola il numero del volume si incrementa di 1?
No. Un volume può essere (e di solito è) composto da più fascicoli (in inglese: "issue").
Dipende dallo stile di citazione. A volte viene citato anche il fascicolo (magari vedi cose tipo 485:3, oppure 485(3), ovviamente il "3" si riferisce al fascicolo).
Quindi ad ogni uscita si incremente il numero del fascicolo. Quello del volume aumenta quando è stato raggiunto il numero di fascicoli che compongono il volume.
In ogni caso, la numerazione delle pagine normalmente è fatta volume per volume. Quindi "485, 372–375" identifica univocamente la pubblicazione. Anzi, basterebbe indicare solo la pag iniziale. Per giunta, sarebbe superfluo indicare l'anno...
Ovvio che tutte queste indicazioni in più sono utili: error check, info più friendly [l'anno di pubblicazione!], maggiore info: 485, 372–375 o 485, 372–475 fa una certa differenza(*).
[size=90](*) Per cui 36(1):48-49 presumibilmente conterrà ben poca cosa (tra l'altro, questo lavoro di fatto occupa una pagina. Ne prende due per la curiosa impaginazione della rivista, che NON fa iniziare una pubblicazione con una pagina nuova, che è lo standard di gran lunga, ma molto!, più diffuso)[/size]
Salve Fioravante Patrone,
ti riferisci a questa notizia
Cordiali saluti
"Fioravante Patrone":
Mah, sarà che sono biased, ma queste notizie mi affascinano. Sarà per questo che le segnalo. Mi ricordo quando era stata data la notizia che un cieco era riuscito a vedere, poco, ma a vedere qualcosa, non mi ricordo più grazie a quale impianto. E, certo, comandare un computer con la mente, fargli scrivere quel che si vuole.
Dai, tra un po' ci smontiamo e rimontiamo a piacimento. Magari ci mettiamo anche microscopio/telescopio intercambiabili al posto degli occhi
ti riferisci a questa notizia
Cordiali saluti
Salve Fioravante Patrone,
interessante, chissà se è possibile avere il controllo anche senza cavi.... Le applicazioni sono moltissime.....
Cordiali saluti
"Fioravante Patrone":
http://www.nature.com/news/mind-controlled-robot-arms-show-promise-1.10652
interessante, chissà se è possibile avere il controllo anche senza cavi.... Le applicazioni sono moltissime.....
Cordiali saluti
Si, ma non pensavo che la formattazione fosse così importante
Quindi ogni fascicolo della rivista si chiama volume, e ogni volta che la rivista "esce" in edicola il numero del volume si incrementa di 1?

"raffamaiden":???
Fioravante, mi spieghi il significato dei numeri che sottolineerò?
Hochberg, L. R., et al. Nature 485, 372–375 (2012).
485 è il numero del volume (a volte viene riportato in "bold")
372-375 sono le pagine del volume in cui è apparso
PS: "et al." di solito è (dovrebbe...) essere scritto in corsivo perché è una abbreviazione da lingua straniera (anche per noi, è latino: "et alii")
PS: ho guardato. Effettivamente 485 è in bold ed "et al" è in corsivo

Fioravante, mi spieghi il significato dei numeri che sottolineerò?
Hochberg, L. R., et al. Nature 485, 372–375 (2012).
Hochberg, L. R., et al. Nature 485, 372–375 (2012).
Mah, sarà che sono biased, ma queste notizie mi affascinano. Sarà per questo che le segnalo. Mi ricordo quando era stata data la notizia che un cieco era riuscito a vedere, poco, ma a vedere qualcosa, non mi ricordo più grazie a quale impianto. E, certo, comandare un computer con la mente, fargli scrivere quel che si vuole.
Dai, tra un po' ci smontiamo e rimontiamo a piacimento. Magari ci mettiamo anche microscopio/telescopio intercambiabili al posto degli occhi
Dai, tra un po' ci smontiamo e rimontiamo a piacimento. Magari ci mettiamo anche microscopio/telescopio intercambiabili al posto degli occhi

Fantastico!!!
Avevo già visto il video dell'uomo che "pilotava" il computer con la mente, mentre quello della donna che beve ancora no. Spero sia solo l'inizio di una rivoluzione
Avevo già visto il video dell'uomo che "pilotava" il computer con la mente, mentre quello della donna che beve ancora no. Spero sia solo l'inizio di una rivoluzione

Molto interessante (ma in effetti è superfluo che lo dica io visto che studio queste cose
)
Nonostante io sia uno strenuo sostenitore della necessità di studiare un argomento indipendentemente dalla sua utilità "pratica", devo dire che vedere l'espressione di felicità sul volto di quella signora dopo aver bevuto un sorso di caffè non può che commuovermi, e rendermi felice di studiare quel che studio.

Nonostante io sia uno strenuo sostenitore della necessità di studiare un argomento indipendentemente dalla sua utilità "pratica", devo dire che vedere l'espressione di felicità sul volto di quella signora dopo aver bevuto un sorso di caffè non può che commuovermi, e rendermi felice di studiare quel che studio.