Italia 1947.
Rovistando nelle mia vecchia soffitta è saltato fuori uno striminzito libricino del 1947: Elementi di Matematica (algebra e trigonometria), per la prima classe delle scuole tecniche. Il contenuto e la forma non hanno certo costituito una tappa fondamentale per la Matematica italiana, mentre mi hanno colpito le prime righe della Prefazione.
“Gli alunni che frequentano la scuola di Avviamento professionale, scuola veramente popolare, che accoglie i figli dei lavoratori, e i giovinetti provenienti dai più modesti ceti della piccola borghesia e che non seguono vani miraggi, possono passare alla scuola Tecnica, la quale ha lo scopo di completare la loro specifica preparazione pratica e contribuire, con la formazione di idonee maestranze, allo sviluppo dell’economia nazionale.”
Amen.
“Gli alunni che frequentano la scuola di Avviamento professionale, scuola veramente popolare, che accoglie i figli dei lavoratori, e i giovinetti provenienti dai più modesti ceti della piccola borghesia e che non seguono vani miraggi, possono passare alla scuola Tecnica, la quale ha lo scopo di completare la loro specifica preparazione pratica e contribuire, con la formazione di idonee maestranze, allo sviluppo dell’economia nazionale.”
Amen.
Risposte
ci scandalizziamo di cose scritte nella prefazione di un libro del '47...
Soprattutto se pensiamo che un tale, Angelo Majorana, agli inizi del secolo scorso, era già avanti di cinquecento anni...
Beh, per un esempio più recente, probabilmente molti conosceranno questa citazione
È circolata qualche anno fa in rete. Purtroppo buona parte delle polemiche, e le relative repliche, suscitate dipesero proprio dalle attribuzioni politiche (nonostante il rapporto di Destra e Sinistra storiche con quelle attuali sia quasi nullo), solo pochi fecero notare che fosse preoccupante che un testo talmente vago ed un'analisi così semplicistica fossero proposti in un libro di terza media (mettete 'Verde' al posto di 'Destra' e 'Blu' al posto di 'Sinistra', od invertite i termini: non è che il testo migliori). Potrebbe non essere estranea l'abitudine di molti autori di commissionare pezzi di testo a ghost writer, di cui certe volte nemmeno viene controllato il lavoro, ma la De Agostini si limitò ad affermare che l'interpretazione di un testo non poteva essere fatta sulla sola frase astratta dal contesto. Il che forse può applicarsi alle critiche politiche, non certo alle metodologiche, ma probabilmente sarebbe stato assai più imbarazzante per l'editore ammettere certi modi di lavorare.
"I nuovi sentieri della Storia. Il Novecento, Istituto Geografico De Agostini, Novara, 2003, Bellesini Federica, c.2, p. 34":3vwmw6id:
Gli uomini della Destra erano aristocratici e grandi proprietari terrieri. Essi facevano politica al solo scopo di servire lo Stato e non per elevarsi socialmente o arricchirsi.
Inoltre amministravano le finanze statali con la stessa attenzione e parsimonia con cui curavano i propri patrimoni.
Gli uomini della Sinistra, invece, sono professionisti, imprenditori e avvocati disposti a fare carriera in qualunque modo, talvolta sacrificando persino il bene della nazione ai propri interessi.
La grande differenza tra i governi della Destra e quelli della Sinistra consiste soprattutto nella diversità del loro atteggiamento morale e politico.
È circolata qualche anno fa in rete. Purtroppo buona parte delle polemiche, e le relative repliche, suscitate dipesero proprio dalle attribuzioni politiche (nonostante il rapporto di Destra e Sinistra storiche con quelle attuali sia quasi nullo), solo pochi fecero notare che fosse preoccupante che un testo talmente vago ed un'analisi così semplicistica fossero proposti in un libro di terza media (mettete 'Verde' al posto di 'Destra' e 'Blu' al posto di 'Sinistra', od invertite i termini: non è che il testo migliori). Potrebbe non essere estranea l'abitudine di molti autori di commissionare pezzi di testo a ghost writer, di cui certe volte nemmeno viene controllato il lavoro, ma la De Agostini si limitò ad affermare che l'interpretazione di un testo non poteva essere fatta sulla sola frase astratta dal contesto. Il che forse può applicarsi alle critiche politiche, non certo alle metodologiche, ma probabilmente sarebbe stato assai più imbarazzante per l'editore ammettere certi modi di lavorare.
Anche se parlo di una decina di anni dopo, mi ricordo il sussidiario delle elementari che parlava della I guerra mondiale come quarta guerra d'indipendenza. O l'ora di "ginnastica", che assomigliava più ad un "addestramento reclute" che a educazione fisica: in fila per due, front a dest'! front!Ho fatto le elementari nella seconda metà degli anni ottanta e ricordo perfettamente entrambe le cose.
Le mie maestre erano piuttosto giovani.
cosa dovremmo fare,allora,quando una professoressa delle medie,dei giorni d'oggi,consiglia ad un ragazzino di fare l'ipsia,o proprio a limite l'iti,solo perchè in famiglia non ci sono laureati ed il padre lavora come "meccanico"C'è una domanda da porsi: ci scandalizza il fatto che la professoressa dica una cosa del genere o che una cosa del genere abbia un senso concreto nell'Italia di oggi?
"Camillo":
IPSIA = ... ?
Istituto Professionale di Stato per l'Industria e l'Artigianato
Mi perdo un po' con le sigle :
ITI(S) = istituto tecnico industriale (statale)
IPSIA = ... ?
ITI(S) = istituto tecnico industriale (statale)
IPSIA = ... ?
ci scandalizziamo di cose scritte nella prefazione di un libro del '47...
cosa dovremmo fare,allora,quando una professoressa delle medie,dei giorni d'oggi,consiglia ad un ragazzino di fare l'ipsia,o proprio a limite l'iti,solo perchè in famiglia non ci sono laureati ed il padre lavora come "meccanico"(termine restrittivo dato che si parla di un preparatore e titolare di un team di moto da corsa,che ha a che fare con telemetrie e tecnologie avanzate)?
cosa dovremmo fare,allora,quando una professoressa delle medie,dei giorni d'oggi,consiglia ad un ragazzino di fare l'ipsia,o proprio a limite l'iti,solo perchè in famiglia non ci sono laureati ed il padre lavora come "meccanico"(termine restrittivo dato che si parla di un preparatore e titolare di un team di moto da corsa,che ha a che fare con telemetrie e tecnologie avanzate)?
"handicappato - disabile - diversamente abile " e se ne potrebbero trovare molte altre analoghe (spazzino - operatore ecologico) , certo sono espressioni corrette e non offensive però a me suonano di farisaismo .....specialmente il diversamente abile, perchè purttroppo non è vero , è meno abile.
Beh, quelle righe restituiscono un po' della atmosfera di quel tempo.
Anche se parlo di una decina di anni dopo, mi ricordo il sussidiario delle elementari che parlava della I guerra mondiale come quarta guerra d'indipendenza. O l'ora di "ginnastica", che assomigliava più ad un "addestramento reclute" che a educazione fisica: in fila per due, front a dest'! front!
Avvengono cambiamenti nel costume, nel linguaggio, nel "nucleo largamente condiviso" della visione del mondo, che sono usualmente impercettibili da un anno ad un altro, ma il loro effetto cumulato è notevole. Due esempi: negro - nero - afoamericano; handicappato - disabile - diversamente abile. Io ho chiuso un post in faccia ad un utente che aveva usato il termine "mongolo" (nel senso di "da mongoloide"), ma un bel po' di anni fa la parola "mongoliode" non aveva (necessariamente) un connotato offensivo o dispregiativo.
Anche se parlo di una decina di anni dopo, mi ricordo il sussidiario delle elementari che parlava della I guerra mondiale come quarta guerra d'indipendenza. O l'ora di "ginnastica", che assomigliava più ad un "addestramento reclute" che a educazione fisica: in fila per due, front a dest'! front!
Avvengono cambiamenti nel costume, nel linguaggio, nel "nucleo largamente condiviso" della visione del mondo, che sono usualmente impercettibili da un anno ad un altro, ma il loro effetto cumulato è notevole. Due esempi: negro - nero - afoamericano; handicappato - disabile - diversamente abile. Io ho chiuso un post in faccia ad un utente che aveva usato il termine "mongolo" (nel senso di "da mongoloide"), ma un bel po' di anni fa la parola "mongoliode" non aveva (necessariamente) un connotato offensivo o dispregiativo.
Anche l'operaio vuole il figlio dottore,
e pensi che ambiente che può venir fuori!
Non c'è più morale, Contessa.
e pensi che ambiente che può venir fuori!
Non c'è più morale, Contessa.