Islam
"Sergio":
In sostanza, la storia insegna che l'islam (come altre religioni) ha saputo adeguarsi al mutare dei tempi e c'è da sperare che la "corrente laica" riprenda prima o poi vigore, nonostante le difficoltà scaturite dagli eventi degli ultimi anni.
E speriamo che l'Islam si adegui.Nel frattempo qualcuno ha anticipato i tempi e si è adeguato rapidamente,come riferisce la Reuters.
Reuters - Mer 9 Gen 2008 - 20.47MILANO (Reuters) - Il marocchino Mohammed Kohaila, imam del centro culturale islamico di Torino, è stato espulso questa sera dall'Italia, poiché considerato un elemento di minaccia per la sicurezza nazionale.
Ne dà notizia il Viminale, precisando che in base alla nuova procedura stabilita dal decreto del 28 dicembre scorso, l'espulsione è avvenuta previo nulla osta della procura torinese e a seguito dell'udienza di convalida del provvedimento, che si è tenuta oggi al tribunale di Torino.
Il provvedimento di espulsione -- spiega una nota del ministero dell'Interno -- è stato adottato sulla base di "scrupolosi accertamenti condotti dagli uffici centrali e periferici dell'antiterrorismo", che hanno dimostrato la pericolosità di Kohaila, soprattutto per la sua attività di proselitismo e induzione a condotte violentemente anti-occidentali ed ai rapporti mantenuti con estremisti legati al jihadismo militante.
L'imam era arrivato alla ribalta delle cronache dopo che le telecamere del programma tv Anno Zero erano entrate nella moschea riprendendo un suo sermone anti-occidentale.
Fonti della polizia hanno riferito che Kohaila è considerato molto vicino ad un altro imam di Torino, Bourki Bouchta, espulso dall'Italia nel 2005.
Risposte
A proposito di Islam, oggi si è tenuta una Lectio Magistralis all'Auditorium (a Roma) con titolo "Scienza e Islam".
Questa Lectio è inquadrata in una serie di eventi che questa settimana hanno formato il "Festival delle Scienze 2008, coScienza globale".
E' stata tenuta da George Saliba, professore di Scienze Arabe e Islamiche a New York, Columbia University.
Qualcuno di voi (io si) ha per caso assistito a questo o altri eventi di questa settimana?
ps: Gugo, non voglio interrompere il discorso intrapreso con Sergio, se vuoi continua liberamente ignorandomi
Ciao.
Questa Lectio è inquadrata in una serie di eventi che questa settimana hanno formato il "Festival delle Scienze 2008, coScienza globale".
E' stata tenuta da George Saliba, professore di Scienze Arabe e Islamiche a New York, Columbia University.
Qualcuno di voi (io si) ha per caso assistito a questo o altri eventi di questa settimana?
ps: Gugo, non voglio interrompere il discorso intrapreso con Sergio, se vuoi continua liberamente ignorandomi

Ciao.
Sergio, forse tu che sei laureato in Filosofia potrai aiutarmi con un antico dubbio che è riemerso leggendo il tuo "articolo".
Nel primo paragrafo si parla di "libertà divina": ecco è questo il concetto che non capisco.
Quest'espressione mi suscita da sempre la domanda "Dio è libero rispetto a cosa?" e qui mi fermo, perchè credo che tu sappia dove si potrebbe arrivare.
Cos'è la "libertà di Dio"? O meglio, data l'impossibilità di conoscere direttamente quello di cui stiamo parlando, è possibile dare almeno una definizione soddisfacente di questo concetto?
Un modo per risolvere il problema è un trucco linguistico: dire che "libertà di Dio", come ogni espressione verbale inventata dall'uomo per l'uomo, è qualcosa di sostanzialmente ambiguo che tenta di descrivere qualcosa di sovraumano in termini comprensibili (pur facendo sorgere mille contraddizioni); però non mi sembra che una teoria linguistica ammettente tante ambiguità sia sopportabile da religioni che sono state rivelate mediante la parola o la scrittura.
Posso sforzarmi di vedere altri modi di risolvere la questione (ad esempio ponendo un'obiezione radicale del tipo: "Non è detto che ad ogni libertà sia affiancabile un insieme di regole, quindi il tuo ragionamento è sbagliato fin dall'inizio."), ma mi sembrano tutti ugualmente poco compatibili con i sistemi delle grandi religioni.
Potresti darmi una mano?
Ovviamente la richiesta è estesa a tutti gli utenti del forum che abbiano qualcosa da dire in proposito.
P.S.: Scusa se il post non segue un rigoroso filo logico (com'è semplice la Matematica rispetto alla Filosofia, seppur spicciola!), però mi riesce un po' difficile scrivere di queste cose perchè, fondamentalmente, per me hanno poco senso.
Quando si fa Matematica e si cerca di risolvere un problema, si introducono dapprima molte ipotesi sui dati e poi si vanno eliminando quelle che sono superflue: quindi, quando mi accorgo che l'ipotesi "Esistenza di Dio" solleva molte più contraddizioni di quante non ne risolva, tendo ad eliminare l'ipotesi ed a tenermi le contraddizioni iniziali (che sono sempre un buon materiale su cui lavorare!). Insomma, a tutto l'apparato teologico ebreo-cristiano-islamico che serve per giustificare Dio, preferisco di gran lunga il semplice richiamo alla tradizione e alla correttezza nei comportamenti sociali di tipo confuciano.
Nel primo paragrafo si parla di "libertà divina": ecco è questo il concetto che non capisco.
Quest'espressione mi suscita da sempre la domanda "Dio è libero rispetto a cosa?" e qui mi fermo, perchè credo che tu sappia dove si potrebbe arrivare.
Cos'è la "libertà di Dio"? O meglio, data l'impossibilità di conoscere direttamente quello di cui stiamo parlando, è possibile dare almeno una definizione soddisfacente di questo concetto?
Un modo per risolvere il problema è un trucco linguistico: dire che "libertà di Dio", come ogni espressione verbale inventata dall'uomo per l'uomo, è qualcosa di sostanzialmente ambiguo che tenta di descrivere qualcosa di sovraumano in termini comprensibili (pur facendo sorgere mille contraddizioni); però non mi sembra che una teoria linguistica ammettente tante ambiguità sia sopportabile da religioni che sono state rivelate mediante la parola o la scrittura.
Posso sforzarmi di vedere altri modi di risolvere la questione (ad esempio ponendo un'obiezione radicale del tipo: "Non è detto che ad ogni libertà sia affiancabile un insieme di regole, quindi il tuo ragionamento è sbagliato fin dall'inizio."), ma mi sembrano tutti ugualmente poco compatibili con i sistemi delle grandi religioni.
Potresti darmi una mano?
Ovviamente la richiesta è estesa a tutti gli utenti del forum che abbiano qualcosa da dire in proposito.
P.S.: Scusa se il post non segue un rigoroso filo logico (com'è semplice la Matematica rispetto alla Filosofia, seppur spicciola!), però mi riesce un po' difficile scrivere di queste cose perchè, fondamentalmente, per me hanno poco senso.
Quando si fa Matematica e si cerca di risolvere un problema, si introducono dapprima molte ipotesi sui dati e poi si vanno eliminando quelle che sono superflue: quindi, quando mi accorgo che l'ipotesi "Esistenza di Dio" solleva molte più contraddizioni di quante non ne risolva, tendo ad eliminare l'ipotesi ed a tenermi le contraddizioni iniziali (che sono sempre un buon materiale su cui lavorare!). Insomma, a tutto l'apparato teologico ebreo-cristiano-islamico che serve per giustificare Dio, preferisco di gran lunga il semplice richiamo alla tradizione e alla correttezza nei comportamenti sociali di tipo confuciano.
Il primo passo è non cercare di imporre ad altri le proprie usanze.
Io non capisco assolutamente chi crede in Dio, in Allah o nel Flying Spaghetti Monster, ma conosco e stimo molte persone che ci credono. Naturalmente, non le stimo per quello, le stimo per altri motivi, ma ciò non significa che non possiamo convivere. Nella scrivania accanto alla mia, un ragazzo israeliano lavora fianco a fianco, tutto il giorno, con un collega musulmano. Non c'è mai stato il minimo problema.
I miei problemi nascono nel momento in cui qualcuno tenta di impormi le sue tradizioni.
Io non capisco assolutamente chi crede in Dio, in Allah o nel Flying Spaghetti Monster, ma conosco e stimo molte persone che ci credono. Naturalmente, non le stimo per quello, le stimo per altri motivi, ma ciò non significa che non possiamo convivere. Nella scrivania accanto alla mia, un ragazzo israeliano lavora fianco a fianco, tutto il giorno, con un collega musulmano. Non c'è mai stato il minimo problema.
I miei problemi nascono nel momento in cui qualcuno tenta di impormi le sue tradizioni.
"Sandro Pertini":
Dai fumatori si può imparare la tolleranza. Mai un fumatore si è lamentato di un non fumatore.
Io sto con Feuerbach: l'uomo ha creato Dio a sua immagine e somiglianza.
ecco che ricomincia....
