Iphone5 e...i lavoratori

vittorino70
"Il giorno dopo il lancio del nuovo iPhone 5 arrivano nuove accuse nei confronti di Foxconn, la società taiwanese - operante in Cina, Stati Uniti e Giappone - a cui Apple si appoggia per la produzione di molti suoi prodotti. Foxconn era stata più volte nell'occhio del ciclone, accusata di far lavorare i dipendenti in condizioni al limite dell'umano, per un numero di ore giornaliere insostenibile e con stipendi ridotti. Di recente, sia Apple che Foxconn avevano fatto entrare un giornalista stunitense negli stabilimenti di Shenzhen mostrando come il ciclo produttivo fosse ben diverso da quello descritto dalla stampa (vedere l'articolo Apple e Foxconn, ecco come produciamo gli iPad).
Alla denuncia della "Fair Labor Association" (FLA), che aveva a suo tempo stigmatizzato quanto accadrebbe nelle fabbriche di Foxconn in estremo oriente, si aggiungono oggi nuove contestazioni. Questa volta il reportage è di un giornalista dello Shanghai Evening Post che ha dichiarato di aver lavorato e dormito, sotto copertura, per una decina di giorni, nello stabilimento di Taiyuan.
Dopo aver partecipato ad un corso di formazione di tre giorni, il giornalista ha raccontato ciò che ha visto nella fabbrica di Foxconn parlando di condizioni igieniche precarie e di ambienti di lavoro totalmente insalubri. Il quadro dipinto dal reporter cinese appare agghiacciante: si parla di dormitori affollatissimi, arredati con spartani letti a castello, della presenza di scarafaggi negli armadi, di un costante odore di spazzatura e di pesce, della presenza di cumuli di immondizia accanto ad ogni ingresso dell'edificio. Il giornalista riferisce di condizioni di lavoro pessime nello stesso stabilimento dove, appena entrati, si verrebbe immediatamente aggrediti da un nauseabondo odore di plastica e dal rumore assordante.
Il turno di lavoro di un singolo dipendente, stando a quanto osservato dal giornalista cinese, prevede in media 10 ore di attività su base giornaliera; il contratto, inoltre, porrebbe in carico al lavoratore molti obblighi riservandogli, dall'altro lato, ben pochi diritti. Non viene invece fatta menzione alcuna alle retribuzioni.

Un supervisore di Foxconn avrebbe sentenziato al giornalista: "una volta che ti siedi qui, devi fare ciò che ti viene detto". Dopo aver mostrato il dorso dell'iPhone 5 avrebbe aggiunto: "questo è il pannello posteriore del nuovo iPhone 5; dovresti essere onorato di avere la possibilità di produrre questo prodotto".

"La linea di produzione alla quale ero stato assegnato", spiega il giornalista, "aveva il compito di utilizzare nastro adesivo e speciali tappi in plastica per proteggere il jack cuffia e le porte di connessione dell'iPhone 5 così da evitare che, nelle fasi successive, la vernice venisse spruzzata anche su questi elementi. (...) Personalmente, sono stato incaricato di evidenziare, utilizzando una penna ad olio, i punti di fissaggio sulla piastra posteriore dell'iPhone 5. Sono stato più volte redarguito per aver posizionato troppo olio sui singoli punti. Al mio compagno è stato chiesto di applicare il nastro adesivo, di una dimensione non superiore ai 5mm, esattamente sui punti da me marcati. Anche lui è stato più volte rimproverato per aver agito troppo lentamente. (...) Il nastro automatico faceva apparire dinanzi a me una piastra posteriore dell'iPhone 5 ogni tre secondi. Il mio compito era quindi quello di segnare i punti con la penna ad olio in tre secondi netti senza commettere alcun errore. Dopo aver ripetuto questa stessa azione per diverse ore, ho cominciato a lamentare un terribile dolore ai muscoli del collo e delle braccia. Un lavoratore neoassunto, che operava dinanzi a me, si è accasciato per qualche secondo sul tavolo di lavoro, sopraffatto dalla stanchezza. Il supervisore, come accadeva anni fa a scuola, gli ha ordinato di alzarsi e di restare in piedi in un angolo per dieci minuti. Abbiamo continuato a lavorare senza pause fino alla mattina seguente, alle ore 6. Ci hanno poi chiesto di continuare a lavorare (...) il mio lavoro è terminato alle 7". Secondo i calcoli del giornalista, ogni linea può arrivare a lavorare 36.000 piastre posteriori dell'iPhone 5.

Brutta gatta da pelare anche per Apple che dovrà dimostrare come la realizzazione di quello che è stato battezzato come "il miglior prodotto di sempre" della Mela non possa non essere figlia di un'attenta verifica delle condizioni di lavoro riservate ai dipendenti delle proprie aziende partner.

Foxconn ha dichiarato, attraverso i suoi portavoce, di non obbligare alcun studente a lavorare nella sua azienda. Gli studenti, secondo Foxconn, sono segnalati dalle stesse scuole e sono impiegati solo a partire dall'età legale ammessa per l'assunzione presso un qualunque posto di lavoro. Gli studenti sono inoltre liberi di lasciare il lavoro presso Foxconn in qualunque momento lo desiderino.

Tra i clienti di Foxconn non c'è solo Apple: Wikipedia, a questo indirizzo, mantiene un elenco aggiornato.

Mercoledì scorso è stato rinvenuto morto, presso il suo appartamento, un dipendente di Foxconn. La stampa cinese parla di suicidio mentre le autorità si sono trincerate, per il momento, sul più stretto riserbo.

A ridosso di ferragosto anche la rivale Samsung si era vista chiamare in causa. China Labor Watch, HEG - azienda partner di Samsung sul territorio cinese - si sarebbe resa responsabile di una serie di maltrattamenti nei confronti dei dipendenti. Grave l'accusa anche in questo caso: la società che si occupa di produrre alcuni dei più famosi dispositivi marcati Samsung si servirebbe anche di ragazzi minorenni, molti dei quali studenti, sottopagati e costretti ad operare in condizioni tutt'altro che "salubri".
Samsung aveva rimarcato di aver già precedentemente avviato due indagini nei confronti della società cinese senza però rilevare alcuna irregolarità. Il colosso coreano, lo scorso mese, anticipò di avere intenzione di dare il via, a stretto giro, a nuove verifiche con il preciso intento di smascherare eventuali illegalità ed abusi nei confronti dei dipendenti. "

Se qualcuno s'interessasse di fare una bella campagna contro questi abusi e a favore di un boicottaggio di determinati prodotti ci starei al 1000%10...

Risposte
giuscri
"DavideGenova":
[quote="giuscri"]ti chiedo, senza malizia, dato che probabilmente ti eri già interessato all'acquisto di un ebook reader prima di ricevere l'iPad, se ne conosci qualcuno che invece venga prodotto senza speculazioni sui lavoratori della Cina o di Taiwan.

Il mercato dell'hi-tech è, com'è ovvio, dominato da colossi finanziari che, com'è ovvio -di nuovo-, non fosse altro per le pressioni che esercitano su governi e istituzioni come il WTO affinché gli si conceda di spazzare ogni concorrenza proveniente anche da paesi "in via di sviluppo", non brillano certo per fairness, quindi non è semplice trovare alternative.
Per computer e affini non so se esistano a presente pubblicazioni mirate, ma su Internet, tra gruppi linuxari (notato l'avatar :wink: ), dato che molti scelgono Linux anche o soprattutto per boicottare Microsoft e compagnia bella, e simili direi che si possano reperire informazioni. Io mi sono comprato un computer Lenovo perché è prodotto da un'azienda pubblica cinese: niente fuga di profitti dal "Sud del mondo" e niente ostruzionismi padronali alla sindacalizzazione dei lavoratori.
Informazioni a riguardo di telefonini e simili si trovano ad esempio sulla Guida al telefono critico del Centro Nuovo Modello di Sviluppo, edita da Terre di Mezzo, che puoi trovare presso le botteghe Altromercato. Per esempio come compagnia telefonica per la linea Internet mi sono scelto una cooperativa sociale che dà lavoro a disabili, alla faccia di tutti 'sti spot martellanti alla TV, su Internet (quelli li blocco con i complementi adatti del browser :-D )...[/quote]

Ti ringrazio per le informazioni utili. :)

DavideGenova1
"giuscri":
ti chiedo, senza malizia, dato che probabilmente ti eri già interessato all'acquisto di un ebook reader prima di ricevere l'iPad, se ne conosci qualcuno che invece venga prodotto senza speculazioni sui lavoratori della Cina o di Taiwan.

Il mercato dell'hi-tech è, com'è ovvio, dominato da colossi finanziari che, com'è ovvio -di nuovo-, non fosse altro per le pressioni che esercitano su governi e istituzioni come il WTO affinché gli si conceda di spazzare ogni concorrenza proveniente anche da paesi "in via di sviluppo", non brillano certo per fairness, quindi non è semplice trovare alternative.
Per computer e affini non so se esistano a presente pubblicazioni mirate, ma su Internet, tra gruppi linuxari (notato l'avatar :wink: ), dato che molti scelgono Linux anche o soprattutto per boicottare Microsoft e compagnia bella, e simili direi che si possano reperire informazioni. Io mi sono comprato un computer Lenovo perché è prodotto da un'azienda pubblica cinese: niente fuga di profitti dal "Sud del mondo" e niente ostruzionismi padronali alla sindacalizzazione dei lavoratori.
Informazioni a riguardo di telefonini e simili si trovano ad esempio sulla Guida al telefono critico del Centro Nuovo Modello di Sviluppo, edita da Terre di Mezzo, che puoi trovare presso le botteghe Altromercato. Per esempio come compagnia telefonica per la linea Internet mi sono scelto una cooperativa sociale che dà lavoro a disabili, alla faccia di tutti 'sti spot martellanti alla TV, su Internet (quelli li blocco con i complementi adatti del browser :-D )...

giuscri
"DavideGenova":
P.S.: Purtroppo, prima di venire a sapere queste amenità :x , la mia compagna, che pratica le mie scelte di acquisto critico, mi ha regalato un iPad sapendo che era uno dei rarissimi "e-book readers" adatti a leggere libri digitali contenenti formule matematiche... :(


@DavideGenova: ti chiedo, senza malizia, dato che probabilmente ti eri già interessato all'acquisto di un ebook reader prima di ricevere l'iPad, se ne conosci qualcuno che invece venga prodotto senza speculazioni sui lavoratori della Cina o di Taiwan.
E se, nel caso, sapessi qualcosa pure per computer, tablet, stampanti, tastiere, chiavette USB, etc.

Chiedo perché ho sempre immaginato che il prezzo implicito da pagare per l'elettronica di consumo fosse anche questo -quello di doversi sedere, senza diritto, su una poltrona più comoda di quella degli altri-, però devo dire che non mi sono mai davvero documentato.

gugo82
Qual è la pietra dello scandalo?
Si sà da almeno 20 anni che le grandi multinazionali producono in Estremo Oriente a costi stracciati (il che si traduce sempre in condizioni di lavoro estreme/inumane).
Nonostante ciò si va sempre a comprare da loro ciò che sembra occorra... Quando ero adolescente c'erano le scarpe ed i palloni Nike cuciti dai bambini cambogiani; ora, che ci siamo tecnologizzati, ci sono tutti i vari iQualcosa* assemblati dai Cinesi.
Insomma, la cosa è arcinota. E se a nessuno viene in mente di cambiare, beh ciò vuol dire che tutti trovano in questo sistema globale qualcosa di utile.

Per quel che mi riguarda, Apple non ha mai ricevuto un solo centesimo di euro dalle mie tasche.
E solo recentemente ho comprato per la prima volta qualche maglietta della Nike.

__________
* Tranne iRottoleballe, che è prodotto in Italia... :smt043

@melia
"giuscri":
Posso chiederti gentilmente di postare la fonte? Non mi stupirei se tutto questo fosse vero, però mi piacerebbe sentirlo dire da una fonte che, almeno per il momento, possa ritenere affidabile. Grazie :)


Ho letto anch'io l'articolo ieri, mi pare su Repubblica.

DavideGenova1
Grazie, Vittorino, per la segnalazione! Mi fa immenso piacere vedere persone sensibili a queste tematiche.
Sono abusi all'ordine del giorno per i lavoratori di (aziende varie volte terziste -per lavarsene le mani- di) un'infinità di colossi finanziari che inondano di prodotti i nostri mercati. Consiglio la Guida al consumo critico del Centro Nuovo Modello di Sviluppo edita dall'EMI, che si trova presso i negozi Altromercato.
Praticando questo tipo di boicottaggio sistematicamente mi ritrovo, in pratica, ad evitare grosso modo tutti e soli i prodotti detti "di marca": dai prodotti per la casa e alimentari della pubblicità televisiva all'abbigliamento "Dì M4RK4"... Grande vantaggio anche economico se faccio il paragone con quanto spendono conoscenti e parenti dediti ad obbedire a mode e pubblicità.

P.S.: Purtroppo, prima di venire a sapere queste amenità :x , la mia compagna, che pratica le mie scelte di acquisto critico, mi ha regalato un iPad sapendo che era uno dei rarissimi "e-book readers" adatti a leggere libri digitali contenenti formule matematiche... :(

Sk_Anonymous
Mi riservo di commentare più tardi in maniera più estesa. Comunque io condivido i moti d'impeto di vittorino70 - lessi un articolo praticamente identico sul National Geographic di alcuni mesi fa.

giuscri
Posso chiederti gentilmente di postare la fonte? Non mi stupirei se tutto questo fosse vero, però mi piacerebbe sentirlo dire da una fonte che, almeno per il momento, possa ritenere affidabile. Grazie :)

vittorino70
Non c'è nessuno indirizzo. E' stato solo un refuso. Scusami

Gi81
La cosa che, a mio parere, fa più male è che alcune persone, pur leggendo questo articolo, andranno comunque a comprarsi l' i-phone 5. Non c'è nulla di peggio dell'insensibilità al male.
"vittorino70":
Il reportage originale è pubblicato a questo indirizzo.
Che indirizzo? :-)

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