Intelligenza O Duro Lavoro?
Salve a tutti,
nella speranza di non ritrovarmi da solo nella mia esperienza, vi esorto a commentare e i consigli sono ben accetti.
Questo non vuole in nessun modo essere uno sfogo né vuole essere una perdita di tempo per chi eventualmente si ritrovasse a leggere.
Sin da bambino mi ricordo che odiavo la scuola, sia come istituzione sia come luogo fisico. Odiavo compagni di classe e maestre. Non studiavo mai ed ero seguito molto poco (in tutto e non solo circa la scuola).
La situazione andò poi peggiorando alle medie ed infine alle superiori che rappresentarono lo zenit del mio insuccesso e del mio totale menefreghismo nei confronti dello studio o su qualsiasi altra cosa richiedesse un minimo di sforzo mentale.
Fui bocciato per due volte (non consecutive almeno) e quando finalmente mi diplomai trovai subito lavoro in diverse aziende metalmeccaniche.
Le lodi ricevute in ogni singolo posto di lavoro in cui ebbi l'onore di trovarmi, diedero adito all'idea che magari ero più bravo a lavorare che a studiare.
Una serie di sfortunati eventi però mi portarono ad odiare qualsiasi lavoro mi si presentasse davanti fino a che ebbi la brillante idea di iscrivermi all'università.
Il "brillante" non è ironico in quanto, ad oggi, è stata la scelta migliore che abbia mai fatto. Purtroppo però mi ci sono voluti "soltanto" sei anni per capire cosa fare (il "soltanto" è ironico in questo caso) e mi sono ritrovato ad entrare all'università all'età di 26 anni (l'anno scorso).
Decisi di iscrivermi al Politecnico per studiare ingegneria elettronica e mentre ancora lavoravo, per circa un anno studiai da autodidatta le basi di matematica (praticamente ogni cosa fino all'analisi) ed un pò di fisica.
Nonostante sia riuscito ad imparare cose che fino a ieri erano incomprensibili per me, mi domando se riuscirò mai a laurearmi in maniera soddisfacente.
Il fatto è che all'università, un pò il tempo stretto e un pò di dolo da parte dei professori, le materie vengono spiegate in maniera molto sommaria rendendo inutile ogni mio tentativo di riuscire ad imparare bene una materia in tre mesi (tenendo presente che non è una sola di materia).
Tenendo presente inoltre che un bambino apprende molto velocemente, arrivando all'età adulta (o anche solo vent'enne) si ritrova con una mente allenata e molto elastica.
Personalmente mi ritrovo con la mente molto ingolfata e per quanto studi molte ore al giorno, alcuni argomenti proprio non mi entrano in testa.
Mi chiedo se, alla mia età e tenendo presente il fatto che da bambino non ho mai studiato, la mia curva d'apprendimento possa crescere o se ormai tale curva ha raggiunto il suo asintoto di "massima intelligenza" dovendo così faticare sempre di più per imparare le cose (il che porta a dovermi tenere la testa così com'è).
Arrivando al nocciolo della questione mi domando se con il duro lavoro riuscirò ad imparare le cose arrivandoci da solo senza bisogno di una lettura approfondita su un certo argomento o senza alcun suggerimento da parte di terzi (e avvolte anche senza successo).
Su alcune cose se non prima le leggo o me le dicono non ci potrei mai arrivare, nemmeno tra cent'anni e la prerogativa di un ingegnere è proprio quella di risolvere problemi mai visti prima.
Da qui il titolo in oggetto.
A voi l'ardua sentenza.
Grazie.
nella speranza di non ritrovarmi da solo nella mia esperienza, vi esorto a commentare e i consigli sono ben accetti.
Questo non vuole in nessun modo essere uno sfogo né vuole essere una perdita di tempo per chi eventualmente si ritrovasse a leggere.
Sin da bambino mi ricordo che odiavo la scuola, sia come istituzione sia come luogo fisico. Odiavo compagni di classe e maestre. Non studiavo mai ed ero seguito molto poco (in tutto e non solo circa la scuola).
La situazione andò poi peggiorando alle medie ed infine alle superiori che rappresentarono lo zenit del mio insuccesso e del mio totale menefreghismo nei confronti dello studio o su qualsiasi altra cosa richiedesse un minimo di sforzo mentale.
Fui bocciato per due volte (non consecutive almeno) e quando finalmente mi diplomai trovai subito lavoro in diverse aziende metalmeccaniche.
Le lodi ricevute in ogni singolo posto di lavoro in cui ebbi l'onore di trovarmi, diedero adito all'idea che magari ero più bravo a lavorare che a studiare.
Una serie di sfortunati eventi però mi portarono ad odiare qualsiasi lavoro mi si presentasse davanti fino a che ebbi la brillante idea di iscrivermi all'università.
Il "brillante" non è ironico in quanto, ad oggi, è stata la scelta migliore che abbia mai fatto. Purtroppo però mi ci sono voluti "soltanto" sei anni per capire cosa fare (il "soltanto" è ironico in questo caso) e mi sono ritrovato ad entrare all'università all'età di 26 anni (l'anno scorso).
Decisi di iscrivermi al Politecnico per studiare ingegneria elettronica e mentre ancora lavoravo, per circa un anno studiai da autodidatta le basi di matematica (praticamente ogni cosa fino all'analisi) ed un pò di fisica.
Nonostante sia riuscito ad imparare cose che fino a ieri erano incomprensibili per me, mi domando se riuscirò mai a laurearmi in maniera soddisfacente.
Il fatto è che all'università, un pò il tempo stretto e un pò di dolo da parte dei professori, le materie vengono spiegate in maniera molto sommaria rendendo inutile ogni mio tentativo di riuscire ad imparare bene una materia in tre mesi (tenendo presente che non è una sola di materia).
Tenendo presente inoltre che un bambino apprende molto velocemente, arrivando all'età adulta (o anche solo vent'enne) si ritrova con una mente allenata e molto elastica.
Personalmente mi ritrovo con la mente molto ingolfata e per quanto studi molte ore al giorno, alcuni argomenti proprio non mi entrano in testa.
Mi chiedo se, alla mia età e tenendo presente il fatto che da bambino non ho mai studiato, la mia curva d'apprendimento possa crescere o se ormai tale curva ha raggiunto il suo asintoto di "massima intelligenza" dovendo così faticare sempre di più per imparare le cose (il che porta a dovermi tenere la testa così com'è).
Arrivando al nocciolo della questione mi domando se con il duro lavoro riuscirò ad imparare le cose arrivandoci da solo senza bisogno di una lettura approfondita su un certo argomento o senza alcun suggerimento da parte di terzi (e avvolte anche senza successo).
Su alcune cose se non prima le leggo o me le dicono non ci potrei mai arrivare, nemmeno tra cent'anni e la prerogativa di un ingegnere è proprio quella di risolvere problemi mai visti prima.
Da qui il titolo in oggetto.
A voi l'ardua sentenza.
Grazie.
Risposte
E' assolutamente vero. Il problema più che altro è rivolto alla curva di apprendimento di cui scrivevo prima.
Io sono l'esempio vivente che se si vuole fare una cosa basta avere tenacia e disciplina.
Quello che mi fa arrabbiare è che se magari impiego una giornata per capire un argomento magari un'altra persona ci mete la metà del tempo.
Il mio dubbio quindi è se a lungo andare magari le cose riesco ad apprendere più velocemente.
Io sono l'esempio vivente che se si vuole fare una cosa basta avere tenacia e disciplina.
Quello che mi fa arrabbiare è che se magari impiego una giornata per capire un argomento magari un'altra persona ci mete la metà del tempo.
Il mio dubbio quindi è se a lungo andare magari le cose riesco ad apprendere più velocemente.
Non so quanto possa pesare il mio commento, ma i miei mi hanno detto e stradetto che con il lavoro, con l'impegno si arriva dove si vuole. Ci sarà uno che è nato genio, ma senza dedizione non credo andrà lontano nonostante la sua natura.
L'idea di intraprendere questo viaggio non è arrivata da un giorno all'altro e se ho deciso così è perchè ho una motivazione forte che non vedo in nessuno dei miei compagni di corso. Molti vogliono solo laurearsi per lavorare. Io voglio diventare ingegnere e non solo laureato. Per mia fortuna posso dire di essere una persona molto tenace altrimenti non sarei mai riuscito ad arrivare al secondo anno.
I giudizi delle persone li prendo con filosofia, li ascolto tutti e dò retta solo a quelli costruttivi.
I giudizi delle persone li prendo con filosofia, li ascolto tutti e dò retta solo a quelli costruttivi.
"davicos":
T
Magari con il tempo le risposte arriveranno e non bisogna farsi troppe seghe mentali..
Penso che sia così.
Io un po' di tempo fa ho conosciuto un signore di almeno sessant'anni che si era da poco laureato in fisica e che faceva ripetizione a studenti universitari. Un percorso universitario con la giusta motivazione e con impegno è qualcosa che può ragionevolmente essere compiuto da chiunque. La qualità essenziale penso che non siano nemmeno l'intelligenza ma più che altro la disciplina e una buona abitudine di studio.
Detto ciò trovandomi più o meno in una situazione simile alla tua ti consiglierei di concentrarti sullo studio e di assumere un atteggiamento razionale senza curarti dei giudizi delle altre persone.
magari entrambe le cose
Tutti quei professori che escono dall'università con il massimo punteggio sono dei geni oppure hanno "solo" faticato tanto per arrivare dove sono??
Magari con il tempo le risposte arriveranno e non bisogna farsi troppe seghe mentali..
Magari con il tempo le risposte arriveranno e non bisogna farsi troppe seghe mentali..
"mgrau":
[quote="davicos"]la mia curva d'apprendimento possa crescere o se ormai tale curva ha raggiunto il suo asintoto di "massima intelligenza"
Magari ci fosse un asintoto... purtroppo si tratta di un massimo
[/quote]
d'accordissimo con mgrau
infatti i prof che si "perseguitano" gli studenti affinchè studino a tempo debito lo sanno benissimo
Non mi azzardo a pronunciare ardue sentenze, ti faccio solo un paio di commenti.
E, per par condicio, di segno opposto.
Magari ci fosse un asintoto... purtroppo si tratta di un massimo
Staremmo freschi se dovessimo arrivare a tutto da soli... per fortuna "siamo nani sulle spalle di giganti"
E, per par condicio, di segno opposto.
"davicos":
la mia curva d'apprendimento possa crescere o se ormai tale curva ha raggiunto il suo asintoto di "massima intelligenza"
Magari ci fosse un asintoto... purtroppo si tratta di un massimo
"davicos":
Su alcune cose se non prima le leggo o me le dicono non ci potrei mai arrivare, nemmeno tra cent'anni
Staremmo freschi se dovessimo arrivare a tutto da soli... per fortuna "siamo nani sulle spalle di giganti"