Il valore di una petizione popolare contro i privilegi.
Una domanda sul valore di una
petizione popolare contro stipendi e privilegi dei parlamentari.
Se venisse indetta una petizione popolare, quindi una proposta di legge, (Art. 71 della Costituzione) con cui si chiede di ridurre lo stipendio dei parlamentari, portandoli allo stesso livello di un insegnante, e una drastica riduzione dei loro privilegi, riducendo dunque il costo della politica,
e a questa petizione partecipassero i cittadini di tutti gli schieramenti politici, in proporzioni più o meno uguali, in uno stato democratico, quale è il nostro, sarebbe giusto accogliere tale proposta e modificarla in legge, oppure sarebbe giusto che una piccola minoranza (parlamentari) eletta dagli stessi cittadini, concordassero che è meglio bocciare tale proposta e rimanere nel privilegio?
Costituzionalmente, dei due, quale parere avrebbe più valore?
Dopotutto nessuno è obbligato a fare politica, fare politica dovrebbe significare prima di ogni cosa, dedizione al prossimo, e non dedizione a se stesso, per funzionare.
petizione popolare contro stipendi e privilegi dei parlamentari.
Se venisse indetta una petizione popolare, quindi una proposta di legge, (Art. 71 della Costituzione) con cui si chiede di ridurre lo stipendio dei parlamentari, portandoli allo stesso livello di un insegnante, e una drastica riduzione dei loro privilegi, riducendo dunque il costo della politica,
e a questa petizione partecipassero i cittadini di tutti gli schieramenti politici, in proporzioni più o meno uguali, in uno stato democratico, quale è il nostro, sarebbe giusto accogliere tale proposta e modificarla in legge, oppure sarebbe giusto che una piccola minoranza (parlamentari) eletta dagli stessi cittadini, concordassero che è meglio bocciare tale proposta e rimanere nel privilegio?
Costituzionalmente, dei due, quale parere avrebbe più valore?
Dopotutto nessuno è obbligato a fare politica, fare politica dovrebbe significare prima di ogni cosa, dedizione al prossimo, e non dedizione a se stesso, per funzionare.
Risposte
D’accordo, però volevo un parere sul valore di una tale petizione (ipotizzando che si facesse, e che si potesse fare) con la costituzione cosi com’è.
Mi spiego, se le leggi come sappiamo, vengono fatte dai cittadini tramite loro rappresentanti, ( ma anche qui ci sarebbe da discutere) e questi invece pensano soprattutto a rappresentare loro stessi, ( pensando a dove hanno investito i loro soldi, a come farli fruttare il più possibile, a chi gli può portare più vantaggi, ecc..) logicamente non prenderanno mai provvedimenti contro se stessi, (almeno così credo) dunque ipotizzando fattibile una tale petizione, senza modificare la costituzione, quale parere vale di più? quale parere dovrebbe valere di più?
Parlando con le persone che conosco, mi sembra che tutti sono d’accordo su questo punto, a prescindere dalla loro collocazione politica, tutti sono d’accordo che al di là del costo, ne beneficerebbe soprattutto la qualità della politica stessa, che sia di destra, di sinistra, o di centro, appunto perché fare politica dovrebbe significare interessarsi del benessere dei cittadini, e non del proprio benessere, e forse si potrebbe fare una buona politica.
Su questo punto, se debitamente pubblicizzato, ho idea che ci sarebbe un plebiscito popolare, altro che 50.000 firme
Aspettiamo che lo fanno i politici di turno?
Aspetta cavallo che l’erba cresce!
Mi spiego, se le leggi come sappiamo, vengono fatte dai cittadini tramite loro rappresentanti, ( ma anche qui ci sarebbe da discutere) e questi invece pensano soprattutto a rappresentare loro stessi, ( pensando a dove hanno investito i loro soldi, a come farli fruttare il più possibile, a chi gli può portare più vantaggi, ecc..) logicamente non prenderanno mai provvedimenti contro se stessi, (almeno così credo) dunque ipotizzando fattibile una tale petizione, senza modificare la costituzione, quale parere vale di più? quale parere dovrebbe valere di più?
Parlando con le persone che conosco, mi sembra che tutti sono d’accordo su questo punto, a prescindere dalla loro collocazione politica, tutti sono d’accordo che al di là del costo, ne beneficerebbe soprattutto la qualità della politica stessa, che sia di destra, di sinistra, o di centro, appunto perché fare politica dovrebbe significare interessarsi del benessere dei cittadini, e non del proprio benessere, e forse si potrebbe fare una buona politica.
GPaolo
Scartando la soluzione della guerra civile, resta l'alternativa di indire una sorta di appello a forze capaci di aggregarsi, sostenere propri rappresentanti e raggiungere una maggioranza amplissima, quasi plebiscitaria, per poter mettere mano efficacemente all'abolizione dei privilegi.
Su questo punto, se debitamente pubblicizzato, ho idea che ci sarebbe un plebiscito popolare, altro che 50.000 firme
Aspettiamo che lo fanno i politici di turno?
Aspetta cavallo che l’erba cresce!
La Costituzione indica con chiarezza che la nostra è una Repubblica a Democrazia Parlamentare; ai cittadini viene chiesto di esprimere una preferenza per eleggere propri rappresentanti, a cui delegano l'ordinamento e il controllo delle Istituzioni, i quali non sono nemmeno soggetti al vincolo del mandato (possono cambiare schieramento in itinere). Direttamente ai cittadini sono riconosciuti solo alcuni strumenti che sono le petizioni, le proposte di leggi popolari, il referendum solo abrogativo. Ciò significa che se anche i cittadini dovessero stabilire che i privilegi dei politici sono eccessivi o che l'orientamento delle istituzioni è contrario agli interessi di TUTTI i cittadini (tasse, tributi, vincoli, burocrazia eccessiva, clientelismo, corruzione, forti interessi da tutelare, ecc.), o ci si accorda per eleggere politici il cui programma preveda la modifica degli articoli della Costituzione e l'abolizione dei privilegi, o si passa alle armi in virtù del diritto di autodeterminazione dei popoli universalmente riconosciuto (in casi di insurrezione civile le forze armate e di polizia non possono schierarsi e devono rimanere neutrali; devono stare a guardare insomma). E' chiaro che la risposta, al momento, è negativa, ovvero sfavorevole ad una petizione che può essere semplicemente ignorata per vari motivi. Scartando la soluzione della guerra civile, resta l'alternativa di indire una sorta di appello a forze capaci di aggregarsi, sostenere propri rappresentanti e raggiungere una maggioranza amplissima, quasi plebiscitaria, per poter mettere mano efficacemente all'abolizione dei privilegi.