Il Computer
Bene hanno fatto coloro che, in questo forum, hanno riassunto il torema di Godel dicendo brevemente che nessun sistema può essere analizzato dall'interno di esso.
Se un computer è (o almeno sembra essere) un sistema definito all'interno dell'universo in modo tale che acquisendo dal suo esterno certi dati, ne rilascia altri secondo una relazione di causa effetto corrispondentemente ai desiderata dell'osservatore che lo ha programmato; allora i confini di questo computer sono convenzionali, nel senso che i suoi veri confini si possono estendere ben oltre quelli convenzionali fino a comprendere, al limite, l'intero universo, inclusa la mente dell'osservatore stesso.
Se il cervello, che è cosa diversa dalla mente, è un computer (un computer di lusso, se puo far piacere), allora i confini fisici del cervello sono meri confini convenzionali così come quelli del computer precedentemente delineato, mentre i veri confini debbono considerasi estesi a tutto l'universo, esattamente come avviene per il computer prima ipotizzato. Se qualcuno vedesse, in queste affermazioni, una forma di astratta alienazione metafisica, allora mi affretto a riportarlo subitamente alla realtà quotidiana citandogli il banalissimo esempio dei suoi appunti o scritti, che sono stati bensì elaborati dalla sua mente, ma sono archiviati in fogli, che sono, guarda caso, niente meno che parte dell'universo che è la sede estesa di tutti gli archivi mnemonici dell'Osservatore unico!
Da questo che ho detto si evince che qualsiasi congegno pensato e/o costruito nell'universo e programmato per eseguire certi compiti, non può superare, come intelligenza, quella dell'Ossrvatore/programmatore, cioè dell'intero universo, al limite può uguagliarlo, ma allora stiamo parlando dell'Osservatore unico stesso.
mario1
Se un computer è (o almeno sembra essere) un sistema definito all'interno dell'universo in modo tale che acquisendo dal suo esterno certi dati, ne rilascia altri secondo una relazione di causa effetto corrispondentemente ai desiderata dell'osservatore che lo ha programmato; allora i confini di questo computer sono convenzionali, nel senso che i suoi veri confini si possono estendere ben oltre quelli convenzionali fino a comprendere, al limite, l'intero universo, inclusa la mente dell'osservatore stesso.
Se il cervello, che è cosa diversa dalla mente, è un computer (un computer di lusso, se puo far piacere), allora i confini fisici del cervello sono meri confini convenzionali così come quelli del computer precedentemente delineato, mentre i veri confini debbono considerasi estesi a tutto l'universo, esattamente come avviene per il computer prima ipotizzato. Se qualcuno vedesse, in queste affermazioni, una forma di astratta alienazione metafisica, allora mi affretto a riportarlo subitamente alla realtà quotidiana citandogli il banalissimo esempio dei suoi appunti o scritti, che sono stati bensì elaborati dalla sua mente, ma sono archiviati in fogli, che sono, guarda caso, niente meno che parte dell'universo che è la sede estesa di tutti gli archivi mnemonici dell'Osservatore unico!
Da questo che ho detto si evince che qualsiasi congegno pensato e/o costruito nell'universo e programmato per eseguire certi compiti, non può superare, come intelligenza, quella dell'Ossrvatore/programmatore, cioè dell'intero universo, al limite può uguagliarlo, ma allora stiamo parlando dell'Osservatore unico stesso.
mario1
Risposte
grazie
mario1
mario1
grazie
mario1
mario1
sai che ti dico (e non sto scherzando): potresti scrivere un libro
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Il bello di essere intelligente e' che puoi divertirti a fare l' imbecille, ma se sei un imbecille non puoi fare il contrario.
Woody Allen
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Il bello di essere intelligente e' che puoi divertirti a fare l' imbecille, ma se sei un imbecille non puoi fare il contrario.
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i tuoi interventi sono sempre molto interessanti, mariodic