Fuoricorso
Ho iniziato da qualche mese il quinto anno di Università e devo ancora finire la triennale in matematica. Sicuramente non finirò prima di Luglio. Avevo già vissuto malissimo l'andare un anno fuori corso, ma tutto sommato ero riuscita a farmene una ragione e mi ero impegnata per non andare un altro anno fuoricorso. Purtroppo questo mi ha portato a intestardirmi sul voler dare un numero di esami eccessivo e cos facendo tra settembre e gli appelli straordinari non sono riuscita a passarne neanche uno.
Mi sento una fallita perchè vedo tutti i miei colleghi che pian piano si stanno laureando e il fatto di laurearmi alla triennale insieme a gente che ha iniziato con me ma si laurerà alla specialistica mi terrorizza. Inoltre nel mio gruppo di amici più stretti del liceo si sono tutti laureati e pensano già alla formazione postlaurea e al lavoro. I miei ogni tanto mi chiedono se voglio lasciare l'Università perchè mi vedono frustrata e un sacco di parenti e conoscenti mi chiedono spesso quand'è che mi laureo. Ho paura che laurearmi così in ritardo mi precluderà tutte le opportunità lavorative e (essendo fuorisede). Il pesare economicamente sui miei genitori mi dà molto fastidio, anche se cerco di non chiedere loro troppi soldi risparmiando e dando saltuariamente qualche ora di ripetizione. Da metà del secondo anno di Università ho avuto problemi d'ansia che sto cercando di risolvere, ma che spesso si fanno sentire e mi fanno fare delle figure meschine agli esami, soprattutto a quelli a cui tengo di più. Devo dire però che quest'ansia è circoscritta quasi esclusivamente all'ambito universitario, per fortuna ho una vita sociale soddisfacente e (nonostante non abbia molto tempo da dedicarvi) le cose che faccio al di fuori dell'Università mi vengono abbastanza bene e mi danno piccole soddisfazioni.
Pensate che le mie paure dal punto di vista lavorativo siano fondate? Se avete avuto esperienze simili come ne siete usciti?
Mi sento una fallita perchè vedo tutti i miei colleghi che pian piano si stanno laureando e il fatto di laurearmi alla triennale insieme a gente che ha iniziato con me ma si laurerà alla specialistica mi terrorizza. Inoltre nel mio gruppo di amici più stretti del liceo si sono tutti laureati e pensano già alla formazione postlaurea e al lavoro. I miei ogni tanto mi chiedono se voglio lasciare l'Università perchè mi vedono frustrata e un sacco di parenti e conoscenti mi chiedono spesso quand'è che mi laureo. Ho paura che laurearmi così in ritardo mi precluderà tutte le opportunità lavorative e (essendo fuorisede). Il pesare economicamente sui miei genitori mi dà molto fastidio, anche se cerco di non chiedere loro troppi soldi risparmiando e dando saltuariamente qualche ora di ripetizione. Da metà del secondo anno di Università ho avuto problemi d'ansia che sto cercando di risolvere, ma che spesso si fanno sentire e mi fanno fare delle figure meschine agli esami, soprattutto a quelli a cui tengo di più. Devo dire però che quest'ansia è circoscritta quasi esclusivamente all'ambito universitario, per fortuna ho una vita sociale soddisfacente e (nonostante non abbia molto tempo da dedicarvi) le cose che faccio al di fuori dell'Università mi vengono abbastanza bene e mi danno piccole soddisfazioni.
Pensate che le mie paure dal punto di vista lavorativo siano fondate? Se avete avuto esperienze simili come ne siete usciti?
Risposte
Hai già scelto se dopo continuerai gli studi?
Mi trovo molto d'accordo con i consigli sulla preparazione degli esami che ha dato Sergio.
Per quello che può valere il mio consiglio, prenditi una pausa solo se hai bisogno di ritrovare la tua serenità.
Cerca di vivere bene questi anni, non farti sopraffare dai problemi e dall'insoddisfazione.
Un fallimento può capitare, siamo esseri umani. Purtroppo non ci è dato di tornare indietro, ma tuttavia non tutto ciò che programmiamo e poi realizziamo ci conduce a un futuro migliore rispetto a quello derivante da ciò che non avevamo preventivato.
Il presente è duro da accettare se si fanno confronti,
se ci misuriamo, anche con gli amici e il circondario.
È giusto avere un metro di misura e delle motivazioni,
ma cerca di attingerle il più possibile da dentro di te,
e non dal mondo esteriore.
Anche io non mi trovo in un bel momento, mi accorgo
troppo tardi di aver fatto la scelta forse sbagliata e quanto mai prima mi sembra di essere in salita.
Ancora di più però mi dispiace aver sofferto tanto interstandendomi nel proseguire con ingegneria nonostante più segnali evidenziassero che non fosse la mia strada. Quindi scegli per te e non per gli altri.
Mi trovo molto d'accordo con i consigli sulla preparazione degli esami che ha dato Sergio.
Per quello che può valere il mio consiglio, prenditi una pausa solo se hai bisogno di ritrovare la tua serenità.
Cerca di vivere bene questi anni, non farti sopraffare dai problemi e dall'insoddisfazione.
Un fallimento può capitare, siamo esseri umani. Purtroppo non ci è dato di tornare indietro, ma tuttavia non tutto ciò che programmiamo e poi realizziamo ci conduce a un futuro migliore rispetto a quello derivante da ciò che non avevamo preventivato.
Il presente è duro da accettare se si fanno confronti,
se ci misuriamo, anche con gli amici e il circondario.
È giusto avere un metro di misura e delle motivazioni,
ma cerca di attingerle il più possibile da dentro di te,
e non dal mondo esteriore.
Anche io non mi trovo in un bel momento, mi accorgo
troppo tardi di aver fatto la scelta forse sbagliata e quanto mai prima mi sembra di essere in salita.
Ancora di più però mi dispiace aver sofferto tanto interstandendomi nel proseguire con ingegneria nonostante più segnali evidenziassero che non fosse la mia strada. Quindi scegli per te e non per gli altri.
"Anlem":
Mi sento una fallita perchè vedo tutti i miei colleghi che pian piano si stanno laureando e il fatto di laurearmi alla triennale insieme a gente che ha iniziato con me ma si laurerà alla specialistica mi terrorizza.
Io sono andato un anno fuoricorso, ma comunque immagino che non sia una bella sensazione: prima di me s'è laureata gente dell'88 che ha iniziato l'università dopo...

I miei ogni tanto mi chiedono se voglio lasciare l'Università perchè mi vedono frustrata e un sacco di parenti e conoscenti mi chiedono spesso quand'è che mi laureo.
I parenti... la rovina dell'Italia (in questo caso).
Non sono mai contenti se non fanno paragoni e immagino che se prendessi il nobel troverebbero un amico del cugino del cognato di Tizio che ha fatto altrettanto ma quando era più giovane.
Ho paura che laurearmi così in ritardo mi precluderà tutte le opportunità lavorative e (essendo fuorisede).
Collegandomi alla risposta di Sergio, ho passato un anno a fare colloqui e inviare curriculum ma alla fine ho trovato lavoro.
"Sergio":
Il consiglio che ho sempre dato ai ragazzi è: stabilite un dialogo col docente prima dell'esame.
In un mondo ideale sarebbe così... ma ogni tanto capita qualche elemento strano in giro!

Per le domande stra-quoto.

Comunque non prendertela così, non stressarti e non trattarti così male: non intendo che te ne freghi, ci mancasse pure, però devi essere un po' più tranquilla e soprattutto lasciar perdere i parenti che tanto avranno sempre da parlare. Se credi che quello che fai sia giusto e che ti piace farlo, vedrai che i risultati arriveranno. Alla mia fidanzata che si è laureata fuoricorso ed era in uno stato simile le dicevo che laurearsi era come contare fino a mille: c'è chi parte da 200 (chi viene da uno scientifico ad es.) e arriva prima e c'è chi va più veloce o più piano con la voce.
L'importante è che se sai contando e sei motivata, non smettere, prima o poi a 1000 si arriva e più fatica si fa più bello è il traguardo!
