Far convivere queste due cose...
Ciao 
A sessione finita (e primo anno finito) tirando le fila del fatto, rilevo questo essere un problema veramente serio per me: io ho dei tempi di apprendimento che trovano strette le scadenze. Non considero patologico il fatto che ci siano tante cose da imparare, perché penso sia normale così, e che altri miei compagni se la cavano anche bene.
Mi sono ritrovato spesso rimanere indietro rispetto alle spiegazioni per semplice desidero di interiorizzare meglio le cose. Così come alle volte mi sono visto costretto a sacrificare un'adeguata comprensione di alcuni temi per infilarmi nei ritmi dei CFU. L'ovvia conseguenza di questo anadamento altalenante è: argomenti che conosco bene, parti meno bene; corsi in cui raggiungo risultati soddisfacenti, esami che avrei preferito ridare ma che ho accettato così come venivano[nota]Perché essenzialmente ne avevo piene le scatole di tutto lo stress.[/nota]; esame di Geometria 1 neanche tentato visto che mi restano da studiare le nozioni sulle curve algebriche e sulle coniche[nota]Farò a gennaio...[/nota].
Sento quindi che devo acquisire un atteggiamento più armonico: imparare ad imparare più cose a parità di tempo, dedicando anche più tempo agli esercizi.
Veniamo a noi, allora: come fate a far convivere i tempi e le scadenze con un soddisfacente apprendimento? Ovvio che non mi aspetto una ricetta pronta per tutti, ma mi piacerebbe sapere come uno ha reagito, come si è regolato col carico da distribuire.

A sessione finita (e primo anno finito) tirando le fila del fatto, rilevo questo essere un problema veramente serio per me: io ho dei tempi di apprendimento che trovano strette le scadenze. Non considero patologico il fatto che ci siano tante cose da imparare, perché penso sia normale così, e che altri miei compagni se la cavano anche bene.
Mi sono ritrovato spesso rimanere indietro rispetto alle spiegazioni per semplice desidero di interiorizzare meglio le cose. Così come alle volte mi sono visto costretto a sacrificare un'adeguata comprensione di alcuni temi per infilarmi nei ritmi dei CFU. L'ovvia conseguenza di questo anadamento altalenante è: argomenti che conosco bene, parti meno bene; corsi in cui raggiungo risultati soddisfacenti, esami che avrei preferito ridare ma che ho accettato così come venivano[nota]Perché essenzialmente ne avevo piene le scatole di tutto lo stress.[/nota]; esame di Geometria 1 neanche tentato visto che mi restano da studiare le nozioni sulle curve algebriche e sulle coniche[nota]Farò a gennaio...[/nota].
Sento quindi che devo acquisire un atteggiamento più armonico: imparare ad imparare più cose a parità di tempo, dedicando anche più tempo agli esercizi.
Veniamo a noi, allora: come fate a far convivere i tempi e le scadenze con un soddisfacente apprendimento? Ovvio che non mi aspetto una ricetta pronta per tutti, ma mi piacerebbe sapere come uno ha reagito, come si è regolato col carico da distribuire.
Risposte
Hai lasciato esami per il terzo anno?E che problema c’è? Anzi: con il piano di studi alla mano potresti farti il grafo delle propedeuticità, e quindi dividerti gli esami che hai intenzione/ti serve di preparare in modo dignitoso da quelli da mettere "sotto al tappeto" al terzo anno.
Io, finché farò matematica, mi comporterò così. E poi (in caso) ho intenzione di scappare in Erasmus yuhuu c:
"gugo82":
Fregatene del tempo
Ok, questa cosa l'ho sentita anche altre volte (ammetto che se c'è una scadenza tento a rispettarli a tutti i costi). Ma in che misura? Nel senso che non vorrei perdermi eccessivamente per strada.
"@melia":Presumo sia questione di tempo, allora. Ti è per caso rimasto qualche esame non passato gli anni prima che hai dovuto recuperare il terzo? Sei riuscita a finire tutto nei tempi della triennale, oppure hai dovuto sforare?
[...] con il tempo le cose migliorano [...] Io stessa ho avuto molta difficoltà a mantenere il ritmo ai primi due anni, poi sono partita come un treno.
Oltre all'ottimo consiglio di gugo, aggiungo che, comunque, con il tempo le cose migliorano. Un argomento approfondito bene è un prerequisito appreso e approfondito per l'esame successivo, che ti sarà di grande aiuto per gli argomenti successivi.
Io stessa ho avuto molta difficoltà a mantenere il ritmo ai primi due anni, poi sono partita come un treno.
Io stessa ho avuto molta difficoltà a mantenere il ritmo ai primi due anni, poi sono partita come un treno.
Fregatene del tempo: l'università non è una gara a chi finisce prima.