Come mantenere lucidità agli esami orali
Ciao a tutti 
Vorrei alcuni consigli su come affrontare gli esami orali. Nonostante io abbia già affrontato numerosi orali, non riesco a raggiungere l'eccellenza (30 e lode). Sul libretto mi ritrovo molti voti alti ma non riesco a prendere mai la lode, sta diventando una fissazione. Molti miei insegnanti mi "accusano" di poca sicurezza, mi dicono che nonostante io sia preparato, l'esposizione non è brillante
. Cosa significa essere brillanti? In che modo è possibile migliorare il modo di esporre gli argomenti?Come posso tenere sotto controllo l'emozione? A voi la palla e ovviamente grazie a coloro che interverranno

Vorrei alcuni consigli su come affrontare gli esami orali. Nonostante io abbia già affrontato numerosi orali, non riesco a raggiungere l'eccellenza (30 e lode). Sul libretto mi ritrovo molti voti alti ma non riesco a prendere mai la lode, sta diventando una fissazione. Molti miei insegnanti mi "accusano" di poca sicurezza, mi dicono che nonostante io sia preparato, l'esposizione non è brillante


Risposte
Ho il tuo stesso identico problema, sebbene all'università non abbia ancora sostenuto esami orali, mi terrorizza solo il fatto che fra un paio di settimane (spero) dovrò dare l'orale di analisi 1.
Per quanto mi riguarda è una questione di timidezza, e la costante paura di dire qualcosa di sbagliato, ed è una cosa che mi porto dietro fin da bambina. Negli anni ho provato pian piano ad acquisire più sicurezza in me stessa, ad autoconvincermi, e i risultati ci sono stati, anche se allo stesso orale di maturità non sono rimasta per niente soddisfatta di me stessa (il voto per fortuna invece, è stato ottimo).
Ora all'università so che sarà tutto un cammino in salita, perchè il confronto diretto con un professore mi mette un'ansia assurda. Ma quello che mi ripropongo di fare e che consiglio anche a te è di provare ogni volta ad essere più sicuro di te...pensa che quello che hai studiato lo hai capito e ti piace, che devi far vedere al prof che tu le cose le sai. Dagli la sensazione che sai di cosa stai parlando e ne sei sicuro, e concordo sugli altri sul fatto di prendere qualche secondo per riflettere e poi rispondere!
Questo è perlomeno quello che mi ripeto io ogni tanto...con la speranza di migliorare sempre! ^^
Per quanto mi riguarda è una questione di timidezza, e la costante paura di dire qualcosa di sbagliato, ed è una cosa che mi porto dietro fin da bambina. Negli anni ho provato pian piano ad acquisire più sicurezza in me stessa, ad autoconvincermi, e i risultati ci sono stati, anche se allo stesso orale di maturità non sono rimasta per niente soddisfatta di me stessa (il voto per fortuna invece, è stato ottimo).
Ora all'università so che sarà tutto un cammino in salita, perchè il confronto diretto con un professore mi mette un'ansia assurda. Ma quello che mi ripropongo di fare e che consiglio anche a te è di provare ogni volta ad essere più sicuro di te...pensa che quello che hai studiato lo hai capito e ti piace, che devi far vedere al prof che tu le cose le sai. Dagli la sensazione che sai di cosa stai parlando e ne sei sicuro, e concordo sugli altri sul fatto di prendere qualche secondo per riflettere e poi rispondere!
Questo è perlomeno quello che mi ripeto io ogni tanto...con la speranza di migliorare sempre! ^^
Il fatto che tu risponda d'impulso alle domande del prof e quindi non sempre in modo corretto, penso sia una manifestazione di ansia.
Ritengo che il suggerimento di rivolgersi a uno psicologo per fare insieme una chiacchierata e veder come gestire/controllare questi "attacchi", sia molto saggio e certo non offensivo ma propositivo.
Ritengo che il suggerimento di rivolgersi a uno psicologo per fare insieme una chiacchierata e veder come gestire/controllare questi "attacchi", sia molto saggio e certo non offensivo ma propositivo.

Salve a tutti, sono tornato, scusatemi se non mi sono fatto sentire ieri, il mio computer è fermo da 2 settimane circa e quindi devo chiedere il portatile ad un mio parente, e ovviamente il tempo per navigare è limitatissimo. Torniamo a noi:
Assolutamente, sono contento d'aver scelto una cosa che mi piace! Mi sento molto fortunato perchè ho capito per tempo ciò che mi piace e non ho mai avuto ripensamenti, nonostante i momenti difficili ci siano stati
.
Mah, la speranza è sempre l'ultima a morire 
Quando lessi questa parte del messaggio, è stato come se qualcuno mi avesse buttato un pugno allo stomaco, poi rileggendolo meglio capii che non è offensivo, ma dettato da una possibile interpretazione dei miei messaggi
.
Credo (mi auguro almeno) di non aver bisogno di questa figura professionale, più che altro ripeto mi chiedo cosa sia mancanto in quella determinata occasione, cos'è che non ha convinto il docente, quello che voglio dire è che un ventinove è vicino a trenta ma non è trenta, e gli stessi insegnanti mi fanno capire che c'è un salto di qualità tra un voto e l'altro.
No, non mi disturba altri aspetti, ma nemmeno tanto l'aspetto universitario
Cosa intendi per diversi appelli.
Per ogni corso esistono 3 appelli: l'appello a fine corso, il recupero a luglio, il recupero a settembre. Ti renderai conto che se non sono preparato a dovere per l'appello a fine corso (ad esempio a Gennaio), dovrò portarmelo fino a luglio con conseguente perdita di tempo e molta fatica nel riprendere i concetti e ri-ripassare per bene le dimostrazioni.So che in altre facoltà, ad ogni sessione d'esame ci sono tutti gli appelli, ciò è dovuto probabilmente al gran numero di iscritti.
Mi piacciono le tue parole
, sono molto simili a quelle che mi ripeto il giorno prima dell'esame.
In pratica mi stai dicendo che ti sei imposto che devi fermarti e riflettere, è quello che faccio (vorrei fare) io, ma la lingua è più veloce
.
Ancora grazie a coloro che sono intervenuti
"Fioravante Patrone":
[...]
Evidentemente c'è "un non so che" che porta a questo rendimento agli esami. Onestamente, non so se sia facilmente eliminabile. Le considerazioni che mi sento di fare sono queste:
- sii ben contento del fatto che sei a un corso di laurea che ti piace e che hai azzeccato dal punto di vista della scelta
Assolutamente, sono contento d'aver scelto una cosa che mi piace! Mi sento molto fortunato perchè ho capito per tempo ciò che mi piace e non ho mai avuto ripensamenti, nonostante i momenti difficili ci siano stati

"Fioravante Patrone":
- se becchi "sempre" dei 29 ti laurei con 110 ovviamente (e probabilissimissimamente con la lode, anche se magari la commissione sarà un po' perplessa)


"Fioravante Patrone":
- il problema che hai agli esami va oltre l'esame. Di questo mi "preoccuperei", nel senso che la vita non finisce alla laurea e, come diceva qualcuno, gli esami non finiscono mai. Non so consigliarti la figura professionale giusta (e occhio ai molti cialtroni in circolazione), ma io valuterei seriamente la possibilità di rivolgersi a un professionista (psicologo?). Consideralo come un piccolo investimento.[...]
Quando lessi questa parte del messaggio, è stato come se qualcuno mi avesse buttato un pugno allo stomaco, poi rileggendolo meglio capii che non è offensivo, ma dettato da una possibile interpretazione dei miei messaggi

Credo (mi auguro almeno) di non aver bisogno di questa figura professionale, più che altro ripeto mi chiedo cosa sia mancanto in quella determinata occasione, cos'è che non ha convinto il docente, quello che voglio dire è che un ventinove è vicino a trenta ma non è trenta, e gli stessi insegnanti mi fanno capire che c'è un salto di qualità tra un voto e l'altro.
"Sergio":
Aggiungerei quindi una postilla: se questo aspetto ti disturba in modo incontrollabile anche in altri aspetti della tua vita, facci un pensierino serio.
No, non mi disturba altri aspetti, ma nemmeno tanto l'aspetto universitario

"Sergio":
Altrimenti puoi forse provare con un "trucco" (che mi viene dalla mia esperienza di padre).
In una sessione ci sono normalmente diversi appelli. Preparati per il primo ma decidi comunque che l'appello vero, per te, sarà l'ultimo.
Vai al primo appello solo per vedere che aria tira, come il prof imposta l'orale, che domande fa ecc. ecc. Non ti interessa sentirtelo raccontare o fare lo spettatore, vuoi vedere di persona e toccare con mano. Poi rifiuterai il voto.
Vai al primo appello, quello "finto", distaccato. Non sarà l'appello "vero" (quello sarà l'ultimo), ma solo un tastare il terreno.
Prova a vedere che succede.
Cosa intendi per diversi appelli.
Per ogni corso esistono 3 appelli: l'appello a fine corso, il recupero a luglio, il recupero a settembre. Ti renderai conto che se non sono preparato a dovere per l'appello a fine corso (ad esempio a Gennaio), dovrò portarmelo fino a luglio con conseguente perdita di tempo e molta fatica nel riprendere i concetti e ri-ripassare per bene le dimostrazioni.So che in altre facoltà, ad ogni sessione d'esame ci sono tutti gli appelli, ciò è dovuto probabilmente al gran numero di iscritti.
"martino":
Questo è il problema! Secondo me non ti devi fissare sull'impressione che dai, ma sulla tua oggettiva preparazione. Il professore all'esame è il tuo "antagonista", e in quel momento lui è soggetto ad errori quanto lo sei tu. Ne segue che devi perseguire e motivare le tue idee, senza pensare che lui abbia la verità in mano, e senza la paura che le tue idee siano sbagliate. Non ti devi sentire in bilico. L'esame è una battaglia, se parti avendo paura parti male.
Mi piacciono le tue parole

"franced":
[...]Capii cosa non dovevo fare all'orale: dovevo ragionare un attimo di più prima
di rispondere... [...]
In pratica mi stai dicendo che ti sei imposto che devi fermarti e riflettere, è quello che faccio (vorrei fare) io, ma la lingua è più veloce

Ancora grazie a coloro che sono intervenuti

Io ho preso un solo 29: fu una bella e dura lezione che mi servì nel seguito.
Capii cosa non dovevo fare all'orale: dovevo ragionare un attimo di più prima
di rispondere...
Da quel momento in poi presi solo voti $>= 30$ ..
Capii cosa non dovevo fare all'orale: dovevo ragionare un attimo di più prima
di rispondere...
Da quel momento in poi presi solo voti $>= 30$ ..
"Mathematico":Questo è il problema! Secondo me non ti devi fissare sull'impressione che dai, ma sulla tua oggettiva preparazione. Il professore all'esame è il tuo "antagonista", e in quel momento lui è soggetto ad errori quanto lo sei tu. Ne segue che devi perseguire e motivare le tue idee, senza pensare che lui abbia la verità in mano, e senza la paura che le tue idee siano sbagliate. Non ti devi sentire in bilico. L'esame è una battaglia, se parti avendo paura parti male.
ho paura di dare l'impressione di essere impreparato.
Ottima idea! Anche se mentire con se stessi è un po' complicato...
"Fioravante Patrone":
Nella mia lunga esperienza d'insegnamento mi è capitato di incrociare un certo numero di "studenti da 29". Cioè studenti che avevano un numero anormalmente alto di voti 29, valutazione oltretutto che si dà raramente!


Nella mia lunga esperienza d'insegnamento mi è capitato di incrociare un certo numero di "studenti da 29". Cioè studenti che avevano un numero anormalmente alto di voti 29, valutazione oltretutto che si dà raramente!
Evidentemente c'è "un non so che" che porta a questo rendimento agli esami. Onestamente, non so se sia facilmente eliminabile. Le considerazioni che mi sento di fare sono queste:
- sii ben contento del fatto che sei a un corso di laurea che ti piace e che hai azzeccato dal punto di vista della scelta
- se becchi "sempre" dei 29 ti laurei con 110 ovviamente (e probabilissimissimamente con la lode, anche se magari la commissione sarà un po' perplessa)
- il problema che hai agli esami va oltre l'esame. Di questo mi "preoccuperei", nel senso che la vita non finisce alla laurea e, come diceva qualcuno, gli esami non finiscono mai. Non so consigliarti la figura professionale giusta (e occhio ai molti cialtroni in circolazione), ma io valuterei seriamente la possibilità di rivolgersi a un professionista (psicologo?). Consideralo come un piccolo investimento.
Altro dirti non so. Il tutto, IMVHO.
Evidentemente c'è "un non so che" che porta a questo rendimento agli esami. Onestamente, non so se sia facilmente eliminabile. Le considerazioni che mi sento di fare sono queste:
- sii ben contento del fatto che sei a un corso di laurea che ti piace e che hai azzeccato dal punto di vista della scelta
- se becchi "sempre" dei 29 ti laurei con 110 ovviamente (e probabilissimissimamente con la lode, anche se magari la commissione sarà un po' perplessa)
- il problema che hai agli esami va oltre l'esame. Di questo mi "preoccuperei", nel senso che la vita non finisce alla laurea e, come diceva qualcuno, gli esami non finiscono mai. Non so consigliarti la figura professionale giusta (e occhio ai molti cialtroni in circolazione), ma io valuterei seriamente la possibilità di rivolgersi a un professionista (psicologo?). Consideralo come un piccolo investimento.
Altro dirti non so. Il tutto, IMVHO.
Sì wedge, hai ragione! E' questo il mio problema, ma non riesco a superarlo

Non ti conosco, ma nella tua esposizione c'è un punto sbagliatissimo! Non è vero che contare fino a 10 fa pensare che sei impreparato. Ovvio, in quei dieci secondi non guardare per aria con la bocca spalancata, ma organizzare i pensieri fa bene e non provoca una brutta figura!
Intanto ringrazio tutti per essere intervenuti, il suggerimento di sergio lo trovo azzeccato. Credo però sia insufficiente, almeno nel mio caso. Agli orali mi sento troppo sotto pressione, a qualsiasi domanda posta rispondo di getto e mi capita di dire assurdità, ma fortunatamente mentre le espongo, mi rendo conto delle sciocchezze e tento di correggermi. In pratica, non riesco a contare fino a 10 perchè ho paura di dare l'impressione di essere impreparato. D'altro canto rispondere di getto rischia di portarmi su strade pericolose e a dire cose che sono difficili (se non impossibili perchè palesemente errate) da dimostrare.
Martino, io sono (in)soddisfatto della mia preparazione sempre e comunque. Forse non t'è mai capitato, ma io mi ritrovo ad avere una sfilza di 29 punitivi, e sinceramente sentirmi dire ogni volta:"Peccato, manca quel non so che" oppure "Sì, ok ma..." o ancora "Ti manca l' X factor " (che è 'sto X factor???) mi fa girare un po' le scatole
I trenta mi "servono" a coprire i voti bassi di altri esami (tipo algebra e logica
) nei quali non riesco ad essere all'altezza. Vorrei farti notare (*) che con l'eccellenza riconosciuta puoi permetterti di essere alto in un ipotetica graduatoria di un impiego statale, con l'eccellenza riconosciuta hai la possibilità di avere una carriera accademica (non è il mio caso
), non son io ad aver inventato queste regole.
Per quanto riguarda le lodi, poi, sono una utopia
_______
(*) Sicuramente sei già a conoscenza di come funziona il sistema, ho messo in evidenza come la penso
"Martino":
Secondo me il primo ad essere soddisfatto del tuo esame dovresti essere tu. L'eccellenza non è legata al voto. Se poi parliamo di eccellenza riconosciuta allora è un altro discorso. Ma è un peccato dedicare il proprio tempo ad una cosa effimera come l'eccellenza riconosciuta.
Martino, io sono (in)soddisfatto della mia preparazione sempre e comunque. Forse non t'è mai capitato, ma io mi ritrovo ad avere una sfilza di 29 punitivi, e sinceramente sentirmi dire ogni volta:"Peccato, manca quel non so che" oppure "Sì, ok ma..." o ancora "Ti manca l' X factor " (che è 'sto X factor???) mi fa girare un po' le scatole

I trenta mi "servono" a coprire i voti bassi di altri esami (tipo algebra e logica


Per quanto riguarda le lodi, poi, sono una utopia

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(*) Sicuramente sei già a conoscenza di come funziona il sistema, ho messo in evidenza come la penso

Sicuramente l'eccellenza non è legata al voto, e questo è poco ma sicuro, ma è altrettanto importante essere valutati per quello che si sa... Non è sicuramente il fine ultimo, ma ad uno che sa tutto e bene, di certo fa piacere.
"Mathematico":Secondo me il primo ad essere soddisfatto del tuo esame dovresti essere tu. L'eccellenza non è legata al voto. Se poi parliamo di eccellenza riconosciuta allora è un altro discorso. Ma è un peccato dedicare il proprio tempo ad una cosa effimera come l'eccellenza riconosciuta.
non riesco a raggiungere l'eccellenza (30 e lode).
Io ho il tuo stesso problema, addirittura capita a volte che mi prenda una tensione pazzesca anche durante gli scritti! Il che mette a dura prova la mia preparazione...