ChatGPT

Bokonon
Ho proposto a ChatGPT il seguente problema copiandolo dalla secondaria.

Problema
Un vulcano alto 50 cm è capace di lanciare verso l'alto del materiale incandescente alla velocità di 50 m/s. Quale deve essere l'accelerazione del materiale pirico al suo interno, ipotizzando che sia costante e che sia usata tutta la sua lunghezza?

Risposta di Chat GPT
Per calcolare l'accelerazione del materiale incandescente all'interno del vulcano, possiamo utilizzare la legge di gravità universale, che lega la velocità di lancio (v) di un oggetto all'altezza (h) da cui è stato lanciato e all'accelerazione di gravità (g).
La velocità di lancio è già nota (50 m/s) e l'altezza del vulcano è 50 cm (che possiamo convertire in metri moltiplicando per 0,01).
La legge di gravità universale può essere espressa come $v^2 = 2gh$.
Sostituendo i valori noti nell'equazione, possiamo trovare l'accelerazione:
$50^2 = 2g*(0,01*m)*g$
$2500 = 20,01g$
$g = 2500/(0,02) = 125000 m/s^2$


E' chiaro che ChatGPT ha seri problemi con le conversioni. Infatti è la conversione che sembra provocare tutto il pasticcio di calcoli. Ho riproposto il problema sostituendo a $50 cm rArr 1/2m$ e si ottiene un'altra risposta!

Risposta di Chat GPT
Per rispondere a questa domanda, dobbiamo utilizzare la seconda legge della dinamica di Newton, che afferma che la forza totale su un oggetto è pari alla sua massa moltiplicata per l'accelerazione (F = ma).

In questo caso, sappiamo che:

- La velocità iniziale del materiale pirico è di 50 m/s
- La lunghezza del vulcano è di 0,5 m

Per calcolare l'accelerazione del materiale pirico, dobbiamo risolvere per a nell'equazione della seconda legge della dinamica: $F = ma$
Dove F è la forza totale esercitata sul materiale pirico e m è la sua massa.
Dato che non conosciamo la massa del materiale pirico, non possiamo calcolare l'accelerazione esattamente. Tuttavia, possiamo utilizzare l'equazione del moto per calcolare l'accelerazione, sapendo che la distanza percorsa dal materiale pirico è uguale alla lunghezza del vulcano (0,5 m) e che la velocità iniziale è di 50 m/s.
$a = (vf^2 - vi^2) / (2d)$
Dove:
- $v_f$ è la velocità finale (che non conosciamo, ma possiamo supporre che sia pari a zero)
- $v_i$ è la velocità iniziale (50 m/s)
- d è la distanza percorsa (0,5 m)
Sostituendo i valori nell'equazione, otteniamo:
$a = (0 - 50^2) /( 2 * 0.5) = -2500 / 1 = -2500 m/s^2$


Stavolta la risposta è stata decisamente più elaborata e il risultato è scorretto.
Ho evidenziato in rosso uno strafalcione (all'atto pratico non pare comprendere il concetto di forza di gravità -anche se semplificata- e il suo verso) e in verde un interessante tentativo di spunto deduttivo.

Cosa ne pensate?
Ci state giocando anche voi?

Risposte
gabriella127
"Faussone":
Sono d'accordo sulla superficialità e sulla sciatteria della maggior parte dei media nel trattare l'argomento, ma non è una prerogativa di questo argomento, purtroppo.
E pure sulla distinzione dei temi seri dalla fuffa.

Non capisco il riferimento al fatto che non si è "obbligati a amare nessuna tecnologia"...
Non so che significa amare in tal contesto, la tecnologia rende mediamente la vita più semplice, poi certo una tecnologia può avere anche risvolti negativi, alcune tecnologie anche molto negativi, col senno di poi, ma sono una eccezione quest'ultime (penso soprattutto a certe armi, ma neanche a tutte, se le armi fossero ancora lancia, frecce, spada e pugnale, avremmo risvolti non proprio positivi...)
Io in ogni tecnologia nuova ci vedo certamente modernità, e sì mediamente anche progresso, al netto di quanto detto prima.


Faussone, mi hai chiesto che intendevo dicendo che 'non si è obbligati ad amare una tecnologia' e ti ho risposto.
La risposta è stata lunga perché non è una questione semplice.

Per il resto mi fai dire duemila cose che non ho mai detto.

Quanto al design, è un discorso diverso, molto più complesso, per design io non intendo, e in genere non si intende, l'aspetto estetico di un oggetto (certo anche quello), ma l'insieme di come è fatto l'oggetto e soprattutto del rapporto dell'oggetto con l'utilizzatore, complessivamente (non la tecnologia che ci sta dentro, ovviamente, nel caso dello smartphone ), il design è, come dire, l'interfaccia tra noi e gli oggetti. E determina la nostra vita più di quanto ci accorgiamo, e rende più meno piacevole, spiacevole, funzionale o no l'oggetto, complessivamente.
Non intendo dire l'abbellimento sopra la funzione, la decorazione, il superfluo, l'ultimo modello.

La tastiera touch screen per scrivere i messaggi sullo smartphone, dove le dita sbagliano sempre sui tasti e si fanno mille errori e bisogna scrivere con attenzione se no si fa un casino, fa parte del design. E non c'entra con l'aspetto estetico.

C'è anche un design del web, che non significa fare bellino il sito. Un libro molto famoso di Web Design si chiama Don't make me think, che sta proprio ad indicare il rapporto tra l'utilizzatore e l'oggetto, il sito Web in questo caso.

Faussone
"gabriella127":
Nel senso che la retorica imperante è che ogni novità deve essere considerata una cosa bella e interessante, a prescindere. Se no sei un retrogrado e un luddista. E' un po' il senso comune, quanto mi hanno rotto le scatole per alcune cose, poi ovviamente molte persone non sono così.

Novità e nuova tecnologia non sono sinonimi.
L'aggettivo bello, se applicato a tecnologia, non lo trovo adatto, io semplicemente dico che la tecnologia ci rende la vita migliore, tutto qui.

"gabriella127":

Trovo ad esempio lo smartphone uno degli oggetti dal design (in senso lato, non solo l'aspetto fisico) più brutto inventato negli ultimi tempi, e non subisco alcun fascino di cose tipo Alexa, che ho e non ho mai usato.
Mi stanno antipatici pure i telecomandi, ci mancava poco che litigavo con quello che mi ha messo la tenda da sole in giardino quest'estate perché non lo volevo :D .
E trovo che alcune delle cose che 'semplificano la vita', a me la rendono peggiore. Ne' condivido l'idea dell velocità come cosa positiva sempre, 'semplice e veloce' non è detto che sia necessariamente un bene.
Ma sono cose soggettive.



Secondo me stai mescolando piani diversi.
Anche io non ho passione per l'ultimo design di smartphone, né al momento ritengo così utile avere Alexa ecc ecc, ma queste sono inclinazioni personali, certo non mi sogno di dire che la tecnologia che ha permesso gli smartphone e Alexa sia inutile o addirittura condannabile. Insomma sì magari preferisco avere l'auto con la chiave che quella con l'accensione senza chiave, ma non mi sogno di dire che preferivo le 127 di quando ero bambino alle auto di adesso!
Non dico che tu sostenga il contrario, ma l'implicito a certi argomenti simili ai tuoi che spesso sento è vicino a quello e io lo trovo sbagliato.


"gabriella127":

E se dal punto di vista scientifico ogni nuova conoscenza è una bella cosa, così come una nuova tecnologia, dal punto di vista sociale e individuale non è tutto oro quello che luccica.
A cominciare da internet (a cui naturalmente sono a favore - ci sto schiaffata sempre davanti- e considero una cosa molto importante) con tutti i monopoli che ha generato. Google e compagni non sono benefattori del'umanità che ci portano verso magnifiche sorti e progressive,, e pure apparentemente gratis, ma compagnie private che fanno profitti, con luci e ombre, e su cui bisogna riflettere.
Mentre noi (noi per dire) magnifichiamo Google, Google si prende sanzioni straordinarie per abuso di posizione dominante. Il tema di questi monopoli da noi non è molto sentito, e se ne parla poco, ma in altri paesi sì, in particolare negli USA di più.
Tra tasse non pagate (che potrebbero essere spese dagli stati per fini sociali, lessi una stima della cifra mirabolante in un articolo su Sole24ore), ostacoli alla concorrenza, barriere all'ingresso di nuove società nel mercato, vendita di dati, possibile distorsione dell'informazione, probabili danni all'occupazione nel lungo periodo (ci sono studi in proposito).

Per non parlare della possibilità che molti bambini crescano cretini perché davanti a uno smartphone a partire dai due anni. Non a caso quelli di Sylicon valley mandano i bambini all scuola Steineriana dove computer e internet sono banditi.



Qui tocchi ciò a a cui avevo accennato prima, certo che una tecnologia può avere, anzi spesso ha, risvolti negativi, ma questo che significherebbe? Che era meglio un mondo senza internet e senza la facilità di comunicare al di là di ogni distanza che abbiamo oggi?
Certo andare in biblioteca a fare una ricerca era più educativo che chiedere a Google, e allora?
E certo lo strapotere di Google pone problemi, ma lo stesso discorso si può fare per altre tecnologie passate con la differenza che oggi tutto è su scala maggiore, ma allora di nuovo, era meglio quando era peggio, come dicevano con nostalgia che tuttora non condivido, i miei nonni alcune volte?
Come diceva lo zio di Spider Man(?): grandi poteri comportano grandi responsabilità, per la tecnologia vale lo stesso.
Io comunque preferisco vivere con la tecnologia odierna che con quella di 50 o 100 anni fa.
Senza contare che usare la tecnologia di Google non equivale a "osannare Google" incondizionatamente.

"gabriella127":

O, a proposito di AI, tutti i problemi legati al riconoscimento facciale.
Durante quel periodo che ho frequentato il CNR, ci fu presentato un programma di machine learning che doveva distingure i 'comportamenti sospetti' (sic). A me cominciavano a rizzarsi i capelli in testa, poi per fortuna qualcuno dalla sala fece osservare che era meglio che non cadesse in mani sbagliate.
Un'altra cosa che trovai discutibile fu un programma, sempre di machine learning, per la didattica, che individuava se uno studente seguiva la lezione o no e se calava l'attenzione. E che si pensava di implementare in alcune università cose del genere, in alcune negli USA c'erano già, purtroppo non ricordo i dettagli.
Il fine non era repressivo, ma di capire come andava l'apprendimento, ma gli aspetti inquietanti non mancavano.


Anche qui non capisco cosa se ne dovrebbe dedurre. Come dire che siccome la sintesi chimica ha consentito ai tedeschi di avvelenare gli ebrei nelle camere a gas allora la chimica industriale è il male..
È il solito tema della responsabilità nell'uso della tecnologia, niente che sia esclusivo dei giorni di oggi.


"gabriella127":

E' chiaro che questo vale per ogni tecnologia, pure l'arco e le frecce, ma ora è tutto maggiore quantitativamete e per velocità.
L'esempio che tutti ricordiamo è la bomba atomica, lì molti scienziati si sono fermati.

Ecco, bisogna capire quando ci si deve fermare e riflettere. L'uomo comune non mi pare che lo faccia, diciamo che tende a bersi di tutto, spero che lo facciano tutti quelli che sono in posizioni più di responsabilità e che ci sia comunque un dibattito e un controllo sociale.


Esattamente. Siamo d'accordo allora ..solo che mettiamo accenti diversi, anche molto diversi, alle questioni.
A proposito di quanto hai appena scritto qui sopra, anche per questo motivo io sono un forte sostenitore della democrazia rappresentativa e non della democrazia diretta che equivale secondo me a populismo.
La democrazia rappresentativa ha certamente il limite di dipendere dai rappresentanti scelti, ma questi possano essere migliori, nel senso anche più preparati, di coloro che rappresentano, certo spesso così non è, e a volte si rincorrono gli istinti più bassi dei rappresentati, ma non vedo un sistema migliore...
Per non parlare del tema dell'importanza della competenza in tutto questo, il che oggi tende a non essere compreso ...proprio grazie alla facilità di reperire le informazioni su internet :-D In questo c'è un circolo vizioso pericoloso in effetti.
Visto? Non la pensiamo troppo diversamente alla fine ;-)

gabriella127
Nel senso che la retorica imperante è che ogni novità deve essere considerata una cosa bella e interessante, a prescindere. Se no sei un retrogrado e un luddista. E' un po' il senso comune, quanto mi hanno rotto le scatole per alcune cose, poi ovviamente molte persone non sono così.

Trovo ad esempio lo smartphone uno degli oggetti dal design (in senso lato, non solo l'aspetto fisico) più brutto inventato negli ultimi tempi, e non subisco alcun fascino di cose tipo Alexa, che ho e non ho mai usato.
Mi stanno antipatici pure i telecomandi, ci mancava poco che litigavo con quello che mi ha messo la tenda da sole in giardino quest'estate perché non lo volevo :D .
E trovo che alcune delle cose che 'semplificano la vita', a me la rendono peggiore. Ne' condivido l'idea dell velocità come cosa positiva sempre, 'semplice e veloce' non è detto che sia necessariamente un bene.
Ma sono cose soggettive.

E se dal punto di vista scientifico ogni nuova conoscenza è una bella cosa, così come una nuova tecnologia, dal punto di vista sociale e individuale non è tutto oro quello che luccica.
A cominciare da internet (a cui naturalmente sono a favore - ci sto schiaffata sempre davanti- e considero una cosa molto importante) con tutti i monopoli che ha generato. Google e compagni non sono benefattori del'umanità che ci portano verso magnifiche sorti e progressive,, e pure apparentemente gratis, ma compagnie private che fanno profitti, con luci e ombre, e su cui bisogna riflettere.
Mentre noi (noi per dire) magnifichiamo Google, Google si prende sanzioni straordinarie per abuso di posizione dominante. Il tema di questi monopoli da noi non è molto sentito, e se ne parla poco, ma in altri paesi sì, in particolare negli USA di più.
Tra tasse non pagate (che potrebbero essere spese dagli stati per fini sociali, lessi una stima della cifra mirabolante in un articolo su Sole24ore), ostacoli alla concorrenza, barriere all'ingresso di nuove società nel mercato, vendita di dati, possibile distorsione dell'informazione, probabili danni all'occupazione nel lungo periodo (ci sono studi in proposito).

Per non parlare della possibilità che molti bambini crescano cretini perché davanti a uno smartphone a partire dai due anni. Non a caso quelli di Sylicon valley mandano i bambini all scuola Steineriana dove computer e internet sono banditi.

O, a proposito di AI, tutti i problemi legati al riconoscimento facciale.
Durante quel periodo che ho frequentato il CNR, ci fu presentato un programma di machine learning che doveva distingure i 'comportamenti sospetti' (sic). A me cominciavano a rizzarsi i capelli in testa, poi per fortuna qualcuno dalla sala fece osservare che era meglio che non cadesse in mani sbagliate.
Un'altra cosa che trovai discutibile fu un programma, sempre di machine learning, per la didattica, che individuava se uno studente seguiva la lezione o no e se calava l'attenzione. E che si pensava di implementare in alcune università cose del genere, in alcune negli USA c'erano già, purtroppo non ricordo i dettagli.
Il fine non era repressivo, ma di capire come andava l'apprendimento, ma gli aspetti inquietanti non mancavano.

E' chiaro che questo vale per ogni tecnologia, pure l'arco e le frecce, ma ora è tutto maggiore quantitativamete e per velocità.
L'esempio che tutti ricordiamo è la bomba atomica, lì molti scienziati si sono fermati.
Ecco, bisogna capire quando ci si deve fermare e riflettere. L'uomo comune non mi pare che lo faccia, diciamo che tende a bersi di tutto, spero che lo facciano tutti quelli che sono in posizioni più di responsabilità e che ci sia comunque un dibattito e un controllo sociale.

Ma è chiaro comunque che il mio obiettivo polemico non è quello che possono pensare o dire le persone qua sul Forum, che sono di maggiore livello e non sono rappresentativi della media.

Faussone
Sono d'accordo sulla superficialità e sulla sciatteria della maggior parte dei media nel trattare l'argomento, ma non è una prerogativa di questo argomento, purtroppo.
E pure sulla distinzione dei temi seri dalla fuffa.

Il tema di irriducibilitá dell'uomo alla macchina credo sia un tema amplissimo in cui ci possono essere opinioni diversissime e tutte legittime, per ora rimane un tema affascinante e ampiamente opinabile.

Comunque certi argomenti non sono solo speculazioni: ad esempio la guida autonoma dei veicoli porta al problema di implementare nella macchina degli algoritmi di scelte morali non banali, o a rinunciare all'autonomia completa.

Non capisco il riferimento al fatto che non si è "obbligati a amare nessuna tecnologia"...
Non so che significa amare in tal contesto, la tecnologia rende mediamente la vita più semplice, poi certo una tecnologia può avere anche risvolti negativi, alcune tecnologie anche molto negativi, col senno di poi, ma sono una eccezione quest'ultime (penso soprattutto a certe armi, ma neanche a tutte, se le armi fossero ancora lancia, frecce, spada e pugnale, avremmo risvolti non proprio positivi...)
Io in ogni tecnologia nuova ci vedo certamente modernità, e sì mediamente anche progresso, al netto di quanto detto prima.

gabriella127
Non sto sminuendo la questione, ma il modo in cui se ne vede parlare in giro, sui giornali, tv etc. (in questo Forum per fortuna c'è gente pensante, invece).
Un modo che coniuga superficialità e atteggiamento mistico/mitico, che poco manca faccia di questi programmi delle specie di feticci/divinità.
E anche il nome, Intelligenza Artificiale, si presta all'equivoco.

La questione uomo/macchina è di certo importante, ed il tema non è certo nuovo, da 2001 Odissea nello spazio a Blade Runner e le pecore elettriche, ma anche da molto prima, c'è un romanzo del 1886 (anno più anno meno), Eva futura, che tratta del tema automa/uomo.

L'unico articolo che ho letto di recente che andava più in profondità ed era interessante era di un filosofo, mi pare Maurizio Ferraris, ma in questo momento non mi ricordo dove l'ho letto e non so se sono in grado di ritrovarlo, ci provo.
Ricordo solo che sosteneva l'irriducibilità dell'uomo alla macchina, per quanto sosfisticata, e non sorprende, ma con argomentazioni non banali e sentite mille volte. Ma non me le ricordo :D

Quindi bisogna distinguere i temi seri, in primis i vantaggi e i pericoli di queste tecnologie e poi una riflessione di tipo più umanistico-filosofico (tema serio), da tanta fuffa e retorica che si fa intorno.

In particolare, non si è obbligati ad amare ogni nuova tecnologia e a vedere in ogni novità 'il progresso' e la 'modernità'. Fa parte di questa modalità di approccio superficiale, pompata dal discorso dei media e ripreso dal discorso comune. Probalmente pompata anche dalla necessità di vendere.

Faussone
@ gugo e gabriella
Ovvio siamo d'accordo che i nomi sono questione di "marketing" diciamo.
Detto questo farei attenzione a sminuire le performance di queste... chiamiamole in generale applicazioni.

Ovviamente siamo d'accordo che si tratta solo di algoritmi, ma siamo così sicuri sia da usare il "solo"?
Ripeto che man mano che le prestazioni migliorano, e chi lo sa se e quanto possano migliorare ancora, potrebbero essere via via sempre meno distinguibili, dialogandoci, da un essere senziente.
Ovvio che non sto dicendo che stiamo già costruendo automi senzienti, ma neanche sminuirei troppo la questione.

In fondo in fondo, con tutte le dovute differenze, nel cervello umano non ci abbiamo trovato la sede della coscienza, e sappiamo per ora che un cervello non è nel principio di funzionamento lontanissimo né dall'hardware di un computer né da alcuni software...

gabriella127
"giuliofis":


[quote="gabriella127"]bastò il titolo, Contro il metodo,

L'idea di Feyerabend (che, ricordiamolo, era un quasifisico di formazione!) era quella di scrivere un libro a quattro mani con Lakatos, intitolato "Per e contro il metodo", ma Lakatos morì prima di finire, chissà quanto meno sarebbe stato abusato se le cose fossero andate diversamente.[/quote]

Interessante, non lo sapevo.
In effetti sarebbe bastato il titolo originale, ma Contro il metodo fa più effetto.

12provaCiao
"gabriella127":
"Una volta si chiamavano programmi, non so perché adesso si chiama 'intelligenza artificiale'"

Come dice Gugo, perché così ti finanziano di più.

"gabriella127":
bastò il titolo, Contro il metodo,

L'idea di Feyerabend (che, ricordiamolo, era un quasifisico di formazione!) era quella di scrivere un libro a quattro mani con Lakatos, intitolato "Per e contro il metodo", ma Lakatos morì prima di finire, chissà quanto meno sarebbe stato abusato se le cose fossero andate diversamente.

gugo82
"gabriella127":
Certo, i motivi ci sono pure, ma il senso della frase è chiaro.

È che se li chiami "sempre la stessa cosa, ma con più potenza di calcolo ed algoritmi ottimizzati" non ti arrivano grossi finanziamenti... :lol:

"gabriella127":
Caso mai io sono più vecchia e mi ricordo queste cose, che mi facevano venire l'orticaria :-D

Il punto è che io ne ricordo meno, ma il verbo non me la sento di coniugarlo all'imperfetto.

gabriella127
Comunque volevo un po' sfatare una certa aura mitica e mistica intorno all'Intelligenza Artificiale, nel senso che poi se si va a vedere nei fatti non è questa cosa empirea che si immagina in una certa 'vulgata', ma qualcosa di più terreno tipo programmi e codice.

Mi ricordo che uno dei famosi guru fondatori di internet, Jaron Lanier, in un suo libro dice: "Una volta si chiamavano programmi, non so perché adesso si chiama 'intelligenza artificiale'"

Certo, i motivi ci sono pure, ma il senso della frase è chiaro.

E' uno di quegli aspetti della scienza che poi vengono ripresi dall'opinione comune e dai giornali e infiorettato di una aura misteriosa e indicibile sulla natura e le sorti del'uomo, come è successo con altre cose.
Ricordo quando andò di moda il caos, divenne una cosa del tipo, tra i non esperti,"Ah l'uomo è foglia al vento, non c'è verità, chi siamo e dove andiamo, il caos ci governa, un alito del battito di ali di farfalla e siamo preda del nulla che impera"".
E così fu con l'anarchismo metodologico (bastò il titolo, Contro il metodo, non ci fu nemmeno bisogno di leggere una pagina :D ), e con il pensiero debole, e altri esempi che ora non mi vengono in mente.
Caso mai io sono più vecchia e mi ricordo queste cose, che mi facevano venire l'orticaria :-D

gabriella127
[ot]Giulio, de gustibus non est disputandum. A me il lavoro con i dati non piace, mi annoia, l'ho visto nella mia vita.
Non a caso ho lasciato l'economia applicata molto presto e ho amato molto più la matematica dell'economia, e mi interessa l'economia, ma i modelli teorici.

Comunque la frase che ho detto era un po'scherzoso-paradossale, è chiaro che non ci sono solo classificazioni di cani e gatti, e solo il codice (ma tante classificazioni sì).

Ma come dire : "Te piace 'o presepe? Nun me piace." :D[/ot]

12provaCiao
"gabriella127":

[ot]Per quel poco che ci ho avuto a che fare, questo machine learning è una cosa di una noia mortale.
Linee e linee di codice per insegnare a una macchina ottusa a distinguere un cane da un gatto, e addestrandola con foto di cani e gatti.
Caso mai a un livello avanzato, anche matematicamente, è diverso, ma a un primo livello è noiosissimo.[/ot]


[ot]Dissento totalmente. Io per un anno e mezzo ho lavorato proprio nel mondo del machine learning, e la parte divertente non è certamente quello scrivere linee di codice, ma cosa ci sta dietro: la scelta dei dati di addestramento, la loro pulizia, la loro analisi per la ricerca di possibili bias, la scelta del miglior modello per il problema in esame, la preparazione dei dati al modello, l'analisi dei risultati ottenuti... per non parlare anche del solo capire il problema e come doverlo affrontare. L'addestramento vero e proprio della macchina è una parte microscopica del tutto, neanche la più importante alla fine.[/ot]

mgrau
"Bokonon":

Ho sempre trovato il test di Turing specioso.

Sapere per certo se il tuo interlocurore è senziente o no, credo proprio che sia impossibile.
Il test di Turing potrà sembrare insoddisfacente, ma francamente non saprei proprio cosa trovare di meglio. Tu invece sì?

matos1
"Bokonon":

Ho sempre trovato il test di Turing specioso.


ah ecco appunto leggo solo ora :-D. Mi ero fermato al messaggio di gugo per rispondere...


Finchè una macchina non ha una sua "agenda" personale (che include necessità da soddisfare) e finchè non è sinceramente curiosa (ovvero non mostra un interesse effimero verso un tema solo per compiacere), non è una AI (e per quanto mi riguarda sarebbe una vera AI anche se faticasse a comunicare le sue riflessioni invece di esibire lo scibile umano...che è appunto umano).

A parte il discorso di Faussone anche questo è interessante, il punto è che in un ipotetico futuro in cui si può mimare sempre di più un ammasso di neuroni credo possa accadere: d'altra parte credo l'intelligenza nasca quando si raggruppa un ammasso sufficientemente complesso di tali unità cellulari. E quindi la domanda fantascientifica e fantafilosofica posta è interessante.

matos1
"gugo82":
@matos: Ma è comunque una macchina... Dopotutto, sono residui di animismo duri a morire: anche mia mamma chiamava Cateri' la sua Innocenti 500 (ma solo quando non si avviava e le doveva dare una smossa).

Sìsì, certo. Ma era proprio quello che volevo dire: che ti viene da ringraziare una macchina (per ora inanimata), questo vuol dire che in un certo senso l'interazione è ben fatta in quanto ti "illudi" di parlare con un umano (all'incirca). Era proprio quello che dici tu che volevo sottolineare. Fa sorridere il grazie a una macchina :lol:.

Comunque quanto dice faussone è vero e a livello filosofico se ne discute molto. D'altra parte sono molto ignorante in materia @Faussone, ma non è un po' la cosa del test di Turing? Se ne parla da molto in tal senso.

Faussone
@Bokonon
Io non ho parlato di test di Turing.
La mia domanda/riflessione è semplicemente quella che ho posto: se non fossi in grado in generale di capire se l'interlocutore è umano o no, ovviamente non da una domanda e risposta unica, avrebbe senso la distinzione tra "ciò che è" e "ciò che appare"?

Bokonon
"Faussone":

quando una "roba" come ChatGPT diventasse sempre più avanzato e in pratica indistinguibile da una persona [strike]vera e senziente[/strike], a che punto sarebbe da considerarlo senziente?

No, IMHO.
Ho sempre trovato il test di Turing specioso.

Finchè una macchina non ha una sua "agenda" personale (che include necessità da soddisfare) e finchè non è sinceramente curiosa (ovvero non mostra un interesse effimero verso un tema solo per compiacere), non è una AI (e per quanto mi riguarda sarebbe una vera AI anche se faticasse a comunicare le sue riflessioni invece di esibire lo scibile umano...che è appunto umano).

Faussone
"gugo82":
@matos: Ma è comunque una macchina... Dopotutto, sono residui di animismo duri a morire: anche mia mamma chiamava Cateri' la sua Innocenti 500 (ma solo quando non si avviava e le doveva dare una smossa.

Il punto è se la macchina ti rispondesse e apparisse nelle sue risposte indistinguibile da un essere umano senziente.
Per carità ancora non siamo a quello, ma in un futuro non troppo lontano forse ci si potrebbe arrivare. La domanda su cosa distinguerebbe un essere senziente da un qualcosa che appare senziente lo trovo comunque un tema molto affascinante sotto tanti punti di vista. Ancora è fantascienza ma filosoficamente e non solo sarebbe da porsi il problema.

gugo82
@matos: Ma è comunque una macchina... Dopotutto, sono residui di animismo duri a morire: anche mia mamma chiamava Cateri' la sua Innocenti 500 (ma solo quando non si avviava e le doveva dare una smossa).

@gabriella127: Ti capisco. Io già non sopporto la classificazione quando si fa in Matematica, figurati insegnare ad un calcolatore a farne...

matos1
"sellacollesella":
Tornando alle capacità algoritmiche di ChatGPT, ieri ho avuto un vuoto di memoria:

In Mathematica, date le liste:
u = {x, y, z};
v = {{1, 2, 3}, {4, 5, 6}};
come posso ottenere:
{{x -> 1, y -> 2, z -> 3}, {x -> 4, y -> 5, z -> 6}}
Grazie!


Mi piace il grazie :-D, viene da metterlo anche a me. Fa capire quanto sia fatta bene l'interazione, perché per una ricerca su google non ringrazi una macchina.

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