C'era una volta l'università
I casini ci sono anche a torino (a matematica) ma in genere gli orari sono fatti abbastanza bene nel senso che gli orari sono gestiti in base all'anno (anche se le sovrapposizioni con altri anni sono inevitabili) e praticamente gli alunni di un anno seguono quasi tutte le lezioni in una sola aula. Ci sono sovrapposizioni tra corsi a scelta ma generalmente non tra corsi dello stesso settore (il terzo anno è gestito per settore). A scienze politiche fino a 3 anni fa le cose erano simili anche se facevano in modo che i primi due anni il venerdì e il giovedì non si avesse lezione e o la mattina o il pomeriggio dei primi 3 giorni della settimana fosse libero, il terzo anno invece aveva sovrapposizioni sui corsi a scelta (lì due corsi che si sovrapponevano si sovrapponevano al 100%) e richiedeva a volte di cambiare sede (10-20 minuti a piedi) ma tutto sommato la scelta era ampia e quindi non ho mai incontrato problemi a dover scegliere che corso seguire (anche scegliendo corsi che generalmente non era previsto che facessi).
A matematica per la specialistica da quanto mi hanno detto i corsi possono cambiare orario in corso d'opera (e anche per alcuni corsi a scelta della triennale). Generalmente perché i corsi che lo fanno hanno poche persone e quindi ci si può mettere d'accordo su un orario che eviti problemi.
Sui siti comunque a parte i cambi scritti sopra si trova tutto.
Personalmente trovo che basterebbe un sito fatto decentemente e una organizzazione dei corsi più intelligente.
A matematica per la specialistica da quanto mi hanno detto i corsi possono cambiare orario in corso d'opera (e anche per alcuni corsi a scelta della triennale). Generalmente perché i corsi che lo fanno hanno poche persone e quindi ci si può mettere d'accordo su un orario che eviti problemi.
Sui siti comunque a parte i cambi scritti sopra si trova tutto.
Personalmente trovo che basterebbe un sito fatto decentemente e una organizzazione dei corsi più intelligente.
Risposte
"fields":
Bah, il mio primo (e unico) anno a giurisprudenza a Verona fu pazzesco.
C'erano cosi' tanti iscritti che si veniva ripartiti in tre diverse aule, fra cui una godeva della presenza fisica del professore, mentre dalle altre due lo si vedeva nel televisoreOvviamente sovente capitava di assistere all'effetto pesce, ovvero il professore parlava, ma c'erano problemi di collegamento audio con le aule satelliti.
Inoltre nelle aule satelliti si annidavano gli idioti, che disturbavano con le loro insulsaggini durante le lezioni; e se volevi andare nell'aula principale, dovevi alzarti mezz'ora prima la mattina, cosa che non sono mai riuscito a fare. (Mi ricordo che la prima volta che ho seguito una lezione nell'aula principale, quasi volevo chiedere un autografo al professore, dopo averlo lungamente visto solo in televisione)
Spesso inoltre capitava che i professori si assentassero senza avvertire in anticipo.
Adesso, devo dire, il primo anno di corso e' stato sdoppiato (matricole pari e matricole dispari) e la situazione non e' piu' indecente.
Ok questo è sconvolgente, cioè veramente preoccupante.
"fields":
Bah, il mio primo (e unico) anno a giurisprudenza a Verona fu pazzesco.
C'erano cosi' tanti iscritti che si veniva ripartiti in tre diverse aule, fra cui una godeva della presenza fisica del professore, mentre dalle altre due lo si vedeva nel televisoreOvviamente sovente capitava di assistere all'effetto pesce, ovvero il professore parlava, ma c'erano problemi di collegamento audio con le aule satelliti.
Inoltre nelle aule satelliti si annidavano gli idioti, che disturbavano con le loro insulsaggini durante le lezioni; e se volevi andare nell'aula principale, dovevi alzarti mezz'ora prima la mattina, cosa che non sono mai riuscito a fare. (Mi ricordo che la prima volta che ho seguito una lezione nell'aula principale, quasi volevo chiedere un autografo al professore, dopo averlo lungamente visto solo in televisione)
Spesso inoltre capitava che i professori si assentassero senza avvertire in anticipo.
Adesso, devo dire, il primo anno di corso e' stato sdoppiato (matricole pari e matricole dispari) e la situazione non e' piu' indecente.
A Torino tutte le volte che si divideva in due aule c'erano anche due professori diversi. E mai avrei pensato di sentire qualcuno che vede il prof al televisore...
Bah, il mio primo (e unico) anno a giurisprudenza a Verona fu pazzesco.
C'erano cosi' tanti iscritti che si veniva ripartiti in tre diverse aule, fra cui una godeva della presenza fisica del professore, mentre dalle altre due lo si vedeva nel televisore
Ovviamente sovente capitava di assistere all'effetto pesce, ovvero il professore parlava, ma c'erano problemi di collegamento audio con le aule satelliti.
Inoltre nelle aule satelliti si annidavano gli idioti, che disturbavano con le loro insulsaggini durante le lezioni; e se volevi andare nell'aula principale, dovevi alzarti mezz'ora prima la mattina, cosa che non sono mai riuscito a fare. (Mi ricordo che la prima volta che ho seguito una lezione nell'aula principale, quasi volevo chiedere un autografo al professore, dopo averlo lungamente visto solo in televisione
)
Spesso inoltre capitava che i professori si assentassero senza avvertire in anticipo.
Adesso, devo dire, il primo anno di corso e' stato sdoppiato (matricole pari e matricole dispari) e la situazione non e' piu' indecente.
C'erano cosi' tanti iscritti che si veniva ripartiti in tre diverse aule, fra cui una godeva della presenza fisica del professore, mentre dalle altre due lo si vedeva nel televisore

Inoltre nelle aule satelliti si annidavano gli idioti, che disturbavano con le loro insulsaggini durante le lezioni; e se volevi andare nell'aula principale, dovevi alzarti mezz'ora prima la mattina, cosa che non sono mai riuscito a fare. (Mi ricordo che la prima volta che ho seguito una lezione nell'aula principale, quasi volevo chiedere un autografo al professore, dopo averlo lungamente visto solo in televisione

Spesso inoltre capitava che i professori si assentassero senza avvertire in anticipo.
Adesso, devo dire, il primo anno di corso e' stato sdoppiato (matricole pari e matricole dispari) e la situazione non e' piu' indecente.
Io ho seguito i corsi di ingegneria a Padova nella seconda metà degli anni '90 (ultimi anni del vecchio ordinamento) e l'orario era robusto e chiaro fin dall'inizio del semestre. Mai avuto problemi.
Negli ultimi 6 anni ho studiato Matematica sempre a Padova però da non frequentante, per cui non saprei dire se ci fossero degli inconvenienti. Sul sito comunque l'orario delle lezioni di tutti e 3 i trimestri di tutti gli anni di corso sono disponibili prima dell'inizio dell'anno accademico. Io sono andato a lezione qualche rara volta e non ho mai avuto sorprese.
Negli ultimi 6 anni ho studiato Matematica sempre a Padova però da non frequentante, per cui non saprei dire se ci fossero degli inconvenienti. Sul sito comunque l'orario delle lezioni di tutti e 3 i trimestri di tutti gli anni di corso sono disponibili prima dell'inizio dell'anno accademico. Io sono andato a lezione qualche rara volta e non ho mai avuto sorprese.

"Paolo90":
[quote="vict85"]I casini ci sono anche a torino (a matematica) ma in genere gli orari sono fatti abbastanza bene nel senso che gli orari sono gestiti in base all'anno (anche se le sovrapposizioni con altri anni sono inevitabili) e praticamente gli alunni di un anno seguono quasi tutte le lezioni in una sola aula.
Premetto che essendo universitario da soli tre giorni, il mio giudizio non va tenuto presente.

Tuttavia, devo riconoscere che a Torino, a Matematica, le cose funzionano: finora posso dire che tutto procede bene (se non benissimo), soprattutto se rapportato alle facoltà umanistiche dell'ateneo torinese (in particolare Lettere, di cui conosco la tragica situazione grazie ad amici, conoscenti e fidanzata) che non sono organizzati molto bene (eufemismo per dire che non sono organizzati): orari all'ultimo, imprecisi e non chiari; sovrapposizione di lezioni, orari impossibili - tipo lezioni dalle 18.00 alle 20.00.
Devo invece riconoscere che a Matematica queste cose non sono successe: ho il calendario chiaro delle lezioni (che come dice vict85 seguo in un'aula sola) fin dai primi di agosto. Per il primo anno, orari umani e niente sovrapposizioni.
Ammetto poi di essere assolutamente entusiasta dopo questi primi giorni... sono proprio contento!
P.S. Ripeto, il mio giudizio è assolutamente parziale e non deve essere preso in considerazione.
P.P.S. Vict, riusciamo a vederci una volta a Palazzo Campana? Ti va? Se ti va, possiamo continuare via pm...[/quote]
Sulle facoltà umanistiche non so. Credo comunque che dipenda dai corsi. Filosofia o storia per fare degli esempio hanno praticamente un intero piano di studi a scelta o quasi. E' quindi molto difficile organizzarsi ed evitare sovrapposizioni. Il mio corso a scienze politiche aveva 15cfu a scelta in 3 anni, di cui 5 era tra 4 corsi diversi. Quindi di fatto non era molto complessa l'organizzazione del mio vecchio corso. Gli altri corsi, specialmente scienze politiche vero e proprio, era molto più complessa.
Una piccola digressione sui quarti d'ora accademici. A scienze politiche erano "legge", a matematica ci viene dato un intervallo di durata variabile a metà delle due ore...
D'altra parte a scienze politiche se dovevi cambiare sede il quarto d'ora lo passavi camminando. Generalmente i professori a scienze politiche ci chiedeva come volevamo dividere i 30 minuti che avevamo (a seconda di che ora era e se avevamo fatto un intervallo prima dell'inizio). Per esempio chi era all'ultima ora della sera cercava di finire mezz'ora prima e non faceva pause.
P.S: il problema di matematica a torino è che attualmente ci sono 3 regolamenti diversi (2 visibili). Perché due anni fa è iniziato un regolamento e quest'anno ne è stato fatto un'altro per cui io ho ancora nel carico esami che non sono neanche del 509... Inoltre per aumentare i casini l'anno scorso è stato istallato il nuovo software per il carico didattico.
P.S2: ok, nessun problema anche se io in questo periodo seguo solo una lezione nel pomeriggio. Non so se sai ma mio fratello (gemello) è anche lui su matematicamente e fa anche lui matematica (secondo anno specialistica).
Anche a Pisa le cose cominciano a farsi molto strane. Per esempio un corso che fino all'altr'anno era al secondo semestre del secondo anno, ovvero Meccanica Analitica, ora è stato spostato al primo semestre. Il problema è che era al secondo semestre in quanto per capire di cosa diavolo si parlasse era necessario aver seguito il corso di fisica III (che fa relatività e un'introduzione a meccanica analitica) e soprattutto analisi in più variabili. E nonostante questo l'altro anno il professore si lamentava della poca quantità di nozioni matematiche dei suoi studenti.
Le sue lezioni sono ovviamente incomprensibili (a detta degli stessi normalisti che spesso lo interrompono per chiedergli addirittura alcune DEFINIZIONI, che non abbiamo ancora visto). La cosa buffa è che il professore di fisica III ha deciso quest'anno di fare meccanica analitica quasi tutto il primo semestre e relatività a cavallo tra il primo e il secondo semestre. Morale: Abbiamo due corsi in cui si fa Meccanica Analitica, le lezioni sono quasi identiche, ma gli esami saranno diversi. Con la stessa preparazione di un corso posso sostenere due esami diversi e prendere il doppio dei crediti!
Questo sì è abbastanza folle. Però penso che nell'ateneo di Pisa sia più un eccezione che una cosa normale...
Le sue lezioni sono ovviamente incomprensibili (a detta degli stessi normalisti che spesso lo interrompono per chiedergli addirittura alcune DEFINIZIONI, che non abbiamo ancora visto). La cosa buffa è che il professore di fisica III ha deciso quest'anno di fare meccanica analitica quasi tutto il primo semestre e relatività a cavallo tra il primo e il secondo semestre. Morale: Abbiamo due corsi in cui si fa Meccanica Analitica, le lezioni sono quasi identiche, ma gli esami saranno diversi. Con la stessa preparazione di un corso posso sostenere due esami diversi e prendere il doppio dei crediti!
Questo sì è abbastanza folle. Però penso che nell'ateneo di Pisa sia più un eccezione che una cosa normale...
"vict85":
I casini ci sono anche a torino (a matematica) ma in genere gli orari sono fatti abbastanza bene nel senso che gli orari sono gestiti in base all'anno (anche se le sovrapposizioni con altri anni sono inevitabili) e praticamente gli alunni di un anno seguono quasi tutte le lezioni in una sola aula.
Premetto che essendo universitario da soli tre giorni, il mio giudizio non va tenuto presente.

Tuttavia, devo riconoscere che a Torino, a Matematica, le cose funzionano: finora posso dire che tutto procede bene (se non benissimo), soprattutto se rapportato alle facoltà umanistiche dell'ateneo torinese (in particolare Lettere, di cui conosco la tragica situazione grazie ad amici, conoscenti e fidanzata) che non sono organizzati molto bene (eufemismo per dire che non sono organizzati): orari all'ultimo, imprecisi e non chiari; sovrapposizione di lezioni, orari impossibili - tipo lezioni dalle 18.00 alle 20.00.
Devo invece riconoscere che a Matematica queste cose non sono successe: ho il calendario chiaro delle lezioni (che come dice vict85 seguo in un'aula sola) fin dai primi di agosto. Per il primo anno, orari umani e niente sovrapposizioni.
Ammetto poi di essere assolutamente entusiasta dopo questi primi giorni... sono proprio contento!
P.S. Ripeto, il mio giudizio è assolutamente parziale e non deve essere preso in considerazione.
P.P.S. Vict, riusciamo a vederci una volta a Palazzo Campana? Ti va? Se ti va, possiamo continuare via pm...
Queste cose avvengono sempre e ovunque. Anche all'estero.
All'università dove mi trovo ora mi sono trovata lo scorso semestre con un orario pubblicato pochissimi giorni prima dell'inizio delle lezioni e con molte lacune. In particolare per un corso che volevo seguire si è saputo l'orario una settimana DOPO l'inizio delle lezioni. Andata lì con una settimana di ritardo, ho trovato una lezione rigorosamente in tedesco (inutile dire che la lingua ufficiale è l'inglese). Morale della favola: non essendo tenuta a seguire, me ne sono andata delusa. Non so cosa avrei fatto se fossi stata una studentessa della specialistica.
Invece a Matematica alla Sapienza non ho mai avuto grossi problemi, queste cose si sapevano tempo prima. Ho imparato ad apprezzare il mio dipartimento a Roma quando ho visto quello che doveva passare mio fratello, iscritto a Lettere, e poi quello che ho raccontato di qui.
All'università dove mi trovo ora mi sono trovata lo scorso semestre con un orario pubblicato pochissimi giorni prima dell'inizio delle lezioni e con molte lacune. In particolare per un corso che volevo seguire si è saputo l'orario una settimana DOPO l'inizio delle lezioni. Andata lì con una settimana di ritardo, ho trovato una lezione rigorosamente in tedesco (inutile dire che la lingua ufficiale è l'inglese). Morale della favola: non essendo tenuta a seguire, me ne sono andata delusa. Non so cosa avrei fatto se fossi stata una studentessa della specialistica.
Invece a Matematica alla Sapienza non ho mai avuto grossi problemi, queste cose si sapevano tempo prima. Ho imparato ad apprezzare il mio dipartimento a Roma quando ho visto quello che doveva passare mio fratello, iscritto a Lettere, e poi quello che ho raccontato di qui.
Film già visto.
Personalmente sono passato da una facoltà super organizzata (ma non lo sapevo fino a quando non ho cambiato), ad una facoltà pessimamente organizzata che mi ha procurato le tipiche frustrazioni che leggo qui.
Dalla mia esperinza ho imparato quanto segue:
- più una facoltà è grande e meno è organizzata (La Sapienza è decisamente grande, perciò non mi stupisco che ci siano problemi)
- rompere i coglioni serve: gli studenti comunque devono farsi sentire, meglio se in blocco e con continue pressioni ed ho notato che le cose col tempo cambiano. Certo, noi frequentiamo l'università per un periodo limitato, ma i cambiamenti possono avvenire da un anno all'altro.
Personalmente sono passato da una facoltà super organizzata (ma non lo sapevo fino a quando non ho cambiato), ad una facoltà pessimamente organizzata che mi ha procurato le tipiche frustrazioni che leggo qui.
Dalla mia esperinza ho imparato quanto segue:
- più una facoltà è grande e meno è organizzata (La Sapienza è decisamente grande, perciò non mi stupisco che ci siano problemi)
- rompere i coglioni serve: gli studenti comunque devono farsi sentire, meglio se in blocco e con continue pressioni ed ho notato che le cose col tempo cambiano. Certo, noi frequentiamo l'università per un periodo limitato, ma i cambiamenti possono avvenire da un anno all'altro.
Trenta minuti per mangiare un boccone (ovviamente al bar dell'università ci sono code da paura) e... cambiare edificio.Io mangiavo durante la lezione senza farmi problemi.
Un giorno il professore mi spiegò che è maleducazione, io educatamente gli spiegai che era fame.
Forse mangiare mentre uno spiega può risultare antipatico, ma fare un orario con lezioni continuate dalle 10 alle 3 e mezza non è proprio il massimo della simpatia.
A quel punto, il professore mi spiegò che loro lavorano e non hanno solo le lezioni a cui pensare (il fatto che buona parte dei professori di economia abbiano anche un lavoro come consulenti o come commercialisti è naturalmente irrilevante e non fu parte dell'accesa discussione).
Di risposta, cercai di spiegargli (e qui forse ho un po' peccato per quanto riguarda la dialettica) che l'università è un servizio, che non è gratuito (a meno che non sia figlio di un libero professionista) e che pagando quello che pagavo mi aspettavo qualcosa di migliore da un'Università che si definisce all'avanguardia.
Mi fu spiegato che quella di Genova non è l'unica università di Economia e che la Facoltà di Economia non è l'unica facoltà dell'Ateneo di Genova, che non ero obbligato a fare l'università e che la frequenza alle lezioni comunque non è obbligatoria.
Quel giorno compresi che avevo ancora molto da lavorare sull'autocontrollo. Fortunatamente da allora sono migliorato.
Anche quella fu un'esperienza positiva, in un certo senso; e si può dire lo stesso anche per il professore in questione: imparò molto velocemente a tollerare il moto ritmico e cadenzato della mia mascella senza soffrire il mal di mare, al punto tale che durante le lezioni successive non sembrò affatto disturbato dalla cosa.
Sono allibita da quello che dite. Ho frequentato l'università all'inizio degli anni 80. L'orario delle lezioni era fisso. Ho costruito il mio piano di studio all'inizio del primo anno spostando al quarto un esame del terzo perché l'orario coincideva in parte con un opzionale che volevo seguire al terzo anno. Ogni tanto un corso modificava l'orario, ma lo si sapeva praticamente un semestre prima, o almeno a giugno per settembre o a settembre per febbraio.
Adesso, da quello che mi sento, sembra di essere alla Corrida: dilettanti allo sbaraglio!
Adesso, da quello che mi sento, sembra di essere alla Corrida: dilettanti allo sbaraglio!
A Economia a Genova queste cose erano all'ordine del giorno fino a qualche anno fa.
Mi sono costate diverse mail di protesta, visite con litigata inclusa presso alcuni professori e un richiamo della Preside per una mail al limite della correttezza dialettica.
Da quello che sento da alcuni amici, ora è anche peggio.
Se mai una volta c'è stata l'Università, mi spiace non essere nato così presto da poterla vedere, anche se sinceramente mi spiace di più essermi perso Woodstock e Knebworth.
Mi sono costate diverse mail di protesta, visite con litigata inclusa presso alcuni professori e un richiamo della Preside per una mail al limite della correttezza dialettica.
Da quello che sento da alcuni amici, ora è anche peggio.
Se mai una volta c'è stata l'Università, mi spiace non essere nato così presto da poterla vedere, anche se sinceramente mi spiace di più essermi perso Woodstock e Knebworth.
anche a megafalcoltà tipo economia da me queste cose succedono, non così gigantescamente (nel senso che i corsi sono sparsi in maniera più omogenea) però se uno vuole seguire dei corsi che sul piano di studi sono dati come opzionali, non c'è il minimo rispetto per salvaguardare la sovrapposizione dei corsi (ho detto economia perchè ho degli amici che frequentano vari indirizzi).
A scienze la situazione (almeno matematica e fisica) è buona! anzi buonissima, quest'anno gli orari erano fuori ben più di una settimana prima dell'inizio dei corsi disposti bene e tranquillamente senza sovrapposizioni nello stesso anno, per forza di cose le sovrapposizioni con gli anni passati comunque sono inevitabili.
Insomma un godere, come è successo anche gli altri anni.
E cigliegina sulla torta in questi due anni ho avuto meno assenze di prof all'università che alle superiori, insomma alemno in questi due dipartimenti funziona abbastanza bene la didattica
(chiamo in causa anche i cugini fisici essendo che ho avuto svariati corsi con loro e son sempre in loro stretto contatto...).
Sono arrivato alla conclusione che gli orari dei corsi e annessi sono decisi dalle segreterie di facoltà, quindi pù una facoltà è grande e dispersiva più si combinano pastrocchi!
A scienze la situazione (almeno matematica e fisica) è buona! anzi buonissima, quest'anno gli orari erano fuori ben più di una settimana prima dell'inizio dei corsi disposti bene e tranquillamente senza sovrapposizioni nello stesso anno, per forza di cose le sovrapposizioni con gli anni passati comunque sono inevitabili.
Insomma un godere, come è successo anche gli altri anni.
E cigliegina sulla torta in questi due anni ho avuto meno assenze di prof all'università che alle superiori, insomma alemno in questi due dipartimenti funziona abbastanza bene la didattica

Sono arrivato alla conclusione che gli orari dei corsi e annessi sono decisi dalle segreterie di facoltà, quindi pù una facoltà è grande e dispersiva più si combinano pastrocchi!