Borsa, azioni

marcorossi94
Ciao a tutti. Sto cercando di capire quanto l'idea che mi sono fatto sulla borsa ed azioni sia corretta.
Io quando acquisto un'azione di una certa societá; é come se la societá fosse divisa in tanti piccoli pezzettini ed io stia acquistando un pezzettino di quella societá.
Quello che ancora non capisco é come avvengano le variazioni (i vari +2.3%). Ultimamente avevo pensato ad un modello del genere:
Se l'azienda va bene, la gente é disposta a spendere di piú per comprare le azioni, perché pensa di poterle rivendere ad un prezzo maggiore, proprio perché gli altri faranno il tuo stesso ragionamento. Analogamente per quando l'azienda va male.
Il problema di un modello del genere é che cosí l'azione non é piú una frazione di azienda, ma solo un modo che ha la gente di esprimere il grado di soddisfazione (non so se mi sono spiegato).
Viceversa, se l'azione fosse solo una frazione dell'azienda, non mi spiegherei come faccia continuamente a cambiare il proprio valore, visto che i dati sulle vendite non credo che escano quotidianamente.
Grazie.

Risposte
dasalv12
In pratica devi sommare le varie risposte che ti hanno dato: macroeconomia, politiche monetarie, informazioni ed andamento specifico del settore e della singola azienda, aspettative, psicologia di massa ed anche una componente casuale. Se si vedono le variazioni intraday, naturalmente, sembra che queste siano dovute al caso, ma su frequenze abbastanza lunghe il livello dei prezzi è comunque legato all'economia sottostante ed alle informazioni di bilancio aziendale.
Gli economisti neoclassici hanno formulato la cosiddetta teoria dei mercati efficienti secondo cui i prezzi rappresentano esattamente le informazioni disponibili in quel momento, uno dei presupposti è che gli investitori siano razionali, ovvero che riescano ad utilizzare tutta l'informazione disponibile e siano in grado di sfruttarla per massimizzare la loro utilità. Nonostante questo schema abbia delle evidenze empiriche, ci sono altrettante prove importanti per cui gli investitori non siano in grado né di utilizzare le informazioni disponibili né di esprimere la propria funzione di utilità (in un mercato efficiente la decisione si ridurrebbe a scegliere il livello di rischio). Questo si manifesta in particolar modo nelle bolle finanziarie, un testo che ha fatto epoca in questo senso è "Irrational exuberance" del "Nobel" per l'economia R. Shiller.

marcorossi94
Cosa fa variare la domanda e l'offerta sui titoli più scambiati nei mercati azionari?

dasalv12
Le variazioni giornaliere dipendono dalla domanda e dall'offerta esattamente come per altri prodotti che possono essere scambiati liberamente sul mercato. Il prezzo dei prodotti agricoli, ad esempio, cambiano giornalmente ed a volte anche con più variabilità delle azioni, solo che quest'ultime hanno molta più visibilità. Non tutte le azioni poi variano molto, soltanto le più liquide (ovvero quelle di aziende molto capitalizzate e che vengono scambiate più frequntemente), per altre il prezzo può rimanere fisso anche per giorni.
La domanda giusta sarebbe quindi che cosa fa variare la domanda e l'offerta sui titoli più scambiati nei mercati azionari.

axpgn
"marcorossi94":
Ok, ma quindi da cosa dipendono le continue variazioni?

Sul nulla, sono come le scommesse (anzi peggio ...) :-D :-D

mgrau
Dagli eventi, dalle notizie che si vengono a sapere: Zuckerberg ha delle rogne con Analytica, le azioni Facebook giù del 9%; scandalo Dieselgate, giù le azioni Volkswagen, ecc. Berlusconi prende meno voti di Salvini, Mediaset giù. Rothschild si dice abbia fatto la sua fortuna venendo a sapere prima degli altri l'esito della battaglia di Waterloo... E questi sono i casi ovvi. Ma c'è un flusso continuo di notizie, ciascuna delle quali ha ripercussioni più o meno alla lontana sulla salute delle aziende. Una specie di effetto farfalla.

marcorossi94
Ok, ma quindi da cosa dipendono le continue variazioni?

mgrau
Non vedo che contraddizione ci trovi fra le due proposizioni:
- l'azione è una frazione di azienda
- il valore dell'azione è legato alla fiducia che la gente ha nelle sorti dell'azienda
Il valore di qualcosa non è mai qualcosa di oggettivo, in ultima analisi è sempre quello che la gente (il mitico MERCATO!) è disposta a spendere per averla: qualcosa di strutturalmente psicologico.
Del resto, senza pensare alle azioni, prendi il valore di una casa. Più concreto, oggettivo, di questo! Tot metri quadri, tot anni di vita, posizione, ecc, tutto alla luce del sole, eppure i soldi che ci puoi ricavare vendendola sono una scommessa...

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