Alitalia e TdG

kinder1
la vicenda della compagnia di bandiera si è sviluppata in quest'ultimo periodo assumendo connotati apparentemente ignobili. Per un po' mi son chiesto come mai nel campo di gioco non apparissero due giocatori importanti, quali l'azienda ed il governo (ammesso che siano due giocatori distinti, e non facce diverse dello stesso giocatore), e fossero rimasti solo Air France e sindacati. Quando questi ultimi sono rimasti col cerino in mano, m'è venuto il sospetto che ciò sia stato l'esito di una precisa strategia scelta da azienda/governo. In particolare quest'ultimo si trova ora, così mi pare, nella comoda posizione nella quale, se ha successo nel riaprire la trattativa, ne sarà stato il bravo artefice, se invece non riesce, la colpa del disastro sarà comunque dei sindacati. Mi sono chiesto anche se questa partita era modellabile semplicemente come gioco a tre/quattro giocatori, ma dopo qualche tentativo ho rinunciato per manifesta incapacità. Che ne pensate della faccenda e della sua modellabilità in ambito TdG?

Risposte
Cheguevilla
Bisogna fare attenzione, però, al fatto che quello dei trasporti è un settore strategico per un paese, come quello dell'energia, delle telecomunicazioni e simili. In quanto strategici, non possono essere completamente abbandonati alle sole logiche di mercato: è pericoloso.
A riguardo, la normativa UE è molto precisa.
Facendo riferimento al settore aereo (per gli altri settori il principio è identico, ma regolato da altre normative), c'è la possibilità per gli stati membri, in accordo con la Commissione, di stabilire l'onere di pubblico servizio.
Per quanto riguarda il servizio di trasporto aereo, la questione è regolata dal Regolamento (CEE) n. 2408/92 del Consiglio, del 23 luglio 1992, articolo 4.
Per quanto riguarda i servizi di assistenza a terra negli aeroporti, la questione è regolata dalla Direttiva del Consiglio del 15 ottobre 1996 (96/67/CE), articolo 11.
L'Italia fa ricorso a queste norme in relazione alle linee con la Sardegna.
Se trovo un link a queste norme, lo posterò.

kinder1
"Cheguevilla":
Ma la domanda che mi faccio, sempre più ardentemente, è: perchè l'Italia dovrebbe aver bisogno di Alitalia?

il mio modesto parere è che l'Italia non ha bisogno di Alitalia, soprattutto nello stato comatoso in cui versa. All'Italia serve, come ad ogni stato, un sistema di trasporti efficiente ed adeguato alle esigenze del paese. Poco importa chi lo garantisce. Bisogna fare attenzione, però, al fatto che quello dei trasporti è un settore strategico per un paese, come quello dell'energia, delle telecomunicazioni e simili. In quanto strategici, non possono essere completamente abbandonati alle sole logiche di mercato: è pericoloso.

Cheguevilla
Hai in parte centrato il punto.
Ciò che voglio dire è che l'italianità di Alitalia non porta nessun beneficio agli italiani.
Eppure qualcuno ne fa una questione di vita o di morte.
Il populismo fa sempre leva su sentimenti di orgoglio nazionalista, i quali fanno facilmente presa sugli ignoranti, ma la verità è che questa contrapposizione Italia-Francia, fortemente strillata, è una fantasia erotica di personaggi che credono di vivere ancora nel medioevo.
Quando andate a comprare un biglietto aereo, preferite comprarlo con Alitalia perchè è italiana o con Airfrance perchè costa meno?
È di maggiore utilità, per gli italiani, pagare meno i biglietti aerei o viaggiare con una compagnia di proprietà di imprenditori italiani?

Sk_Anonymous
E' come l'AMOR PATRIO, quel pericoloso attaccamento a proprie radici che o non esistono, o sono così rinsecchite che il voler mantenerle in vita costa di per sè più di quanto occorrerebbe se si decidesse di ignorarle una volta per tutte in un futuro a breve di eutanasia. E' l'assurdo coesistere di buoni propositi annunciati e reali ingorde voglie nascoste che fanno delle persone che ci governano (che provengono dal nostro stesso ambiente e, dunque, io stesso sarei così?) un continuum tra i predecessori ed i successori nella sapiente arte di ricominciare tutto per non fare nulla, rinnovando e, se mai, ingigantendo incosapevolmente ciò che è piccolo ed inutile. Disse bene Andreotti (che pare fosse testimone già in quell'occasione) quando fu chiesto al Duce se fosse difficile governare gli Italiani, e Mussolini rispose: "Non è difficle governare gli italiani, è inutile". L'Italia senza Alitalia? E' una domanda questa da farsi? Non è più sensato chiedersi: "Che mangio oggi?", o "dove trovo da mangiare oggi?", o "come metterò assieme i 980 euro per pagare l'affitto quando ne guadagno si e no 800?". L'Amor Patrio, Alitalia, i voraci scialacquatori del denaro pubblico, mi daranno la possibilità di essere tanto onesto da superare le mie difficoltà?

Cheguevilla
Quello dei trasporti è un settore difficile, dove per fare cassa devi essere efficiente.
Questo è vero per qualsiasi tipo di impresa.
Basta vedere come vanno le ffss ed in generale tutte le aziende di trasporto, che per sopravvivere devono far leva su strumenti di supporto pubblici.
Questo è vero quasi solo in Italia. In molti altri stati, le imprese di trasporto, locale e non, sono fortemente in attivo e forniscono un servizio di qualità assai elevata, indipendentemente dall'essere pubbliche o private.
Il mito della privatizzazione deve essere slegato dal principio dell'efficienza.
Alitalia attualmente è inefficiente. Se anche la comprasse una cordata di benefattori, senza una forte ristrutturazione, continuerebbe ad essere inefficiente.
Il punto è proprio qui: chi sarebbe meglio in grado di ristrutturare un'impresa simile? Una compagnia aerea, disposta ad effettuare un investimento di 1 miliardo di euro o una cordata di imprenditori? I quali, se costretti a ricorrere alla cordata solo per l'acquisto, sarà difficile che trovino ulteriori soldi per eventuali ricapitalizzazioni.
Ma la domanda che mi faccio, sempre più ardentemente, è: perchè l'Italia dovrebbe aver bisogno di Alitalia?

kinder1
"Cheguevilla":
La mia domanda è: dopo che la cordata ha acquistato Alitalia, cosa succederebbe? Per magia Alitalia diventerebbe produttiva? Questi imprenditori hanno un piano industriale? Hanno il miliardo di euro che Airfrance è disposta a reinvestire? Perchè c'è ancora molta gente che ascolta queste cretinate?

io non conosco la verità sottostante, se ce n'é una, ma rilevo che di tempo ed occasioni perché iniziative italiane si proponessero ce n'è stati, senza nulla di concreto. E credo di poter intuire anche il perché. In Italia è difficile gestire una grande azienda, e gli imprenditori lo sanno. Le privatizzazioni hanno avuto successo nei casi in cui il business garantiva cospicui flussi di cassa, tali da compensare anche le disefficienze che il sistema politico/normativo/sindacale comporta (vedi le telecomunicazioni). Quello dei trasporti è un settore difficile, dove per fare cassa devi essere efficiente. Basta vedere come vanno le ffss ed in generale tutte le aziende di trasporto, che per sopravvivere devono far leva su strumenti di supporto pubblici.
Io credo che nell'attuale scenario l'opportunità di entrare nel gruppo Air France - KLM sarebbe stata una buona occasione per Alitalia, e spero non sia persa per sempre. Mi spiace che non l'abbiano capito lavoratori e sindacati. In particolare i sindacati, che mi sembrano inseguire fantasmi intangibili, ignorando che se vuoi mungere una vacca devi anche assicurarti che goda di buona salute. In questo caso mi pare abbiano scelto di morire colla vacca.
Ma la cosa che mi sembra di gran lunga più indegna, è mostrare agli occhi del mondo che non siamo capaci di gestire non solo l'immondizia di Napoli, ma anche una qualunque questione prettamente aziendale. L'azienda Alitalia ed il suo azionista di riferimento hanno ammesso di non essere in nessun modo in grado di provvedere a se stessi mettendo a punto un piano industriale credibile, finanziandolo e mettedolo in atto (esistono le ricapitalizzazioni). Ed hanno ammesso che l'unica possibilità è che venga in aiuto qualcuno, anche compagnie minori, purché non abbia niente a che fare con l'attuale management dell'azienda e con l'attuale azionista. L'Italia non ha perso l'occasione di fare un'altra sonora figura di m...

gugo82
"Wall Street Journal":

[...] Mr. Berlusconi has turned out to be more of a corporatist averse to free-market competition than an economic liberal willing to do what Italy needs to revive its faltering economy. He's also a politician willing to do anything to regain power. That's hardly good news for Alitalia, or for Italy.

Finalmente se ne stanno accorgendo anche loro...

"SnakePlinsky":

- Alitalia è un'azienda tecnicamente fallita da anni, è sopravvissuta solo grazie al foraggiamento statale (soldi vostri);

- Alitalia è stata per anni uno dei luoghi dove imboscare amici e creare clientelismi, in chiave prettamente politica (si spiega così il numero abnorme di dipendenti rispetto a tutte le altre compagnie aeree del mondo);

- Alitalia, benchè compagnia privata, è stata gestita de facto dallo stato con esigenze clientelari e senza startegie aziendali né lungimiranti né (!) "corto"miranti. Anche a livello di management è stata un luogo dove i politici hanno parcheggiato amici e amici degli amici, coi lauti compensi di manager privati ma con la produttività di manager pubblici;

- L'idillio purtroppo è durato finchè lo stato foraggiava col denaro dei contribuenti, ma con l'avvento dell'EU ciò è vietato.
L'ultimo foraggiamento fu fatto dall'ultimo governo Berlusconi (alla faccia del liberismo) causando quasi una crisi diplomatica con l'EU, la quale accettò (assai innervosita), ma col monito che sarebbe stata l'ultima volta.

Ragazzi, non per andare OT, ma ogni volta che leggo considerazioni del genere mi tornano alla mente tutti i disastri che questo tipo di "gestione del potere" ha procurato al nostro paese (a partire dalla vergognosa situazione dei rifiuti che vivo ogni giorno a Napoli).

Non prendetemi come un moralista da quattro soldi (che non sono); arrivati questo punto, mi sento anche autorizzato ad essere piuttosto cinico: non ho niente da obiettare al nepotismo od al clientelismo, anzi me ne sbatte al c***o se sono tutti figli di..., amici di... o amanti di... basta solo che vengano scelte persone con voglia di lavorare.

Scusate lo sfogo, ma sono alquanto esasperato in questi ultimi giorni di campagna elettorale: non vedo nessuna possibile uscita da una situazione brutta.
Ok, ora fate come se questo non fosse stato mai scritto! :-D

Ultima nota cinica: alla fine, mi sa che è meglio fare come Cheguevilla...

Cheguevilla
Che discorso difficile...
Chiedo a tutti gli utenti del forum una cosa importante che non mi è chiara: quale sarebbe l'importanza di avere una compagnia di bandiera?
Insomma, perchè l'Italia dovrebbe aver bisogno di Alitalia?

L'ultimo foraggiamento fu fatto nell'ultimo governo Berlusconi (alla faccia del liberismo) causando quasi una crisi diplomatica con l'EU, la quale accettò (assai innervosita), ma col monito che sarebbe stata l'ultima volta.
Berlusconi e il liberismo sono due parole che nella stessa frase non possono stare. Vedasi cosa dice il Wall Street Journal.

Per quanto riguarda Malpensa, i problemi vanno visti su ordini diversi.
Malpensa è un grande aeroporto, situato in un posto che potrebbe anche essere comodo, con qualche banale investimento (una linea ferroviaria che lo colleghi a Milano Centrale).
Il problema di Malpensa è tutto nella sua gestione, dal momento che le politiche di assegnamento degli slot sono state torbide e hanno fatto scappare molti concorrenti.
Il motivo per cui Airfrance vuole acquisire Alitalia è solo dato dagli slot.
Malpensa è una delle principali cause del fallimento di Alitalia e allo stesso tempo Alitalia è un cancro per Malpensa (produttivamente parlando). È vero, sembra la papera dalle uova d'oro, poichè paga profumatamente per servizi squallidi, ma questo rende Malpensa non competitivo con gli altri aeroporti. Quindi, il distacco tra Alitalia e Malpensa non può che fare del bene ad entrambi.
Certo, questo distacco dà parecchio fastidio ad alcune persone, quelle stesse persone che raccolgono le uova d'oro. Ricordo a chi non lo sapesse che Malpensa è gestito da una società controllata dal Comune di Milano.

Airfrance vs cordata italiana:
Considerando che la gestione di una compagnia aerea non sia una cosa del tutto banale, perchè una cordata di imprenditori locali dovrebbe essere meglio di un operatore aereo per il destino dell'Italia?
Non capisco che competenza possano avere i vari Scaroni (prodotti petroliferi), Benetton (colorificio), Mediobanca, Ligresti (che ha chiuso il 2007 pesantemente in perdita)...
Oltretutto, stiamo parlando proprio di quel Salvatore Ligresti che...
I nomi tirati fuori da Berlusconi non sono per nulla casuali.
Divertitevi a ricucire l'intreccio tra questi personaggi.
Ad esempio, potreste scoprire che sia Benetton, sia Ligresti, sono tra gli azionisti di Mediobanca, tra cui anche Banca Mediolanum ed il gruppo Fininvest, quindi...
Supponendo che io possa avere alcuni pregiudizi sui gruppi costruiti sul principio della leva azionaria/finanziaria, ma qualcuno di questi sa come funziona una compagnia aerea?
La mia domanda è: dopo che la cordata ha acquistato Alitalia, cosa succederebbe? Per magia Alitalia diventerebbe produttiva? Questi imprenditori hanno un piano industriale? Hanno il miliardo di euro che Airfrance è disposta a reinvestire? Perchè c'è ancora molta gente che ascolta queste cretinate?

SnakePlinsky
"luca.barletta":
[quote="SnakePlinsky"]... (fra tutti malpensa, hub fantasma costruito nel nulla...


ho letto più volte queste argomentazioni, del tipo "cattedrale nel deserto", e il più delle volte era gente che non conosceva il territorio. Spero non sia il tuo caso.[/quote]

Invece ci hai preso ;) , non lo conosco il territorio, ma non è questo il problema. Il problema non è malpensa in se stesso (a parte il fatto che mentre si costruiva la "cattedrale" :-D potevano metterci dei collegamenti seri con milano...), il problema è che malpensa faccia fatica senza alitalia. Qualcosa vuole dire. Ho visto delle statistiche riguardante il traffico da Malpensa confrontate con Orio al Serio (leggasi Ryanair), aereoporto il cui traffico è più che raddoppiato negli ultimi anni (voli low cost) mentre al malpensa è calato. Ryanair sarebbe ottimamente disposta a partire da malpensa.

So che la politica e i media italiani rendono sempre tutto complicato, ma le cose nella realtà sono semplici: la gente preferisce pagare meno della metà per il corto raggio volando con ryanair (che poi non ha tutti i disservizi che si hanno quando si viaggia con alitalaia (bagagli, scioperi, etc.), pur pagando di più !). In questa situazione qual'è stata la scelta geniale del management di alitalia: abbandonare il lungo raggio per competere con le low cost sul corto. ma purtroppo è impossibile competere sul corto con ryanair...

Cose che appaiono banali a noi cittadini comuni, ma che non lo sono per il management di imprese commiste privato pubblico, dove il pubblico paga e il privato guadagna.

_luca.barletta
"SnakePlinsky":
... (fra tutti malpensa, hub fantasma costruito nel nulla...


ho letto più volte queste argomentazioni, del tipo "cattedrale nel deserto", e il più delle volte era gente che non conosceva il territorio. Spero non sia il tuo caso.

SnakePlinsky
Non posso resistere a questa discussione :-D .

Il gioco si potrebbe strutturare così (con questi simil pay-off, poi Fioravante dovrà aggiustare la forma ;) ):

Premesse:
- Alitalia è un'azienda tecnicamente fallita da anni, è sopravvissuta solo grazie al foraggiamento statale (soldi vostri).
- Alitalia è stata per anni uno dei luoghi dove imboscare amici e creare clientelismi, in chiave prettamente politica ( si spiega così il numero abnorme di dipendenti rispetto a tutte le altre compagnie aeree del mondo)
- Alitalia, benchè compagnia privata, è stata gestita de facto dallo stato con esigenze clientelari e senza startegie aziendali ne lungimiranti ne (!) "corto"miranti. Anche a livello di management è stata un luogo dove i politici hanno parcheggiato amici e amici degli amici, coi lauti compensi di manager privati ma con la produttività di manager pubblici
- L'idillio purtroppo è durato finchè lo stato foraggiava col denaro dei contribuenti, ma con l'avvento dell'EU ciò è vietato.
L'ultimo foraggiamento fu fatto nell'ultimo governo Berlusconi (alla faccia del liberismo) causando quasi una crisi diplomatica con l'EU, la quale accettò (assai innervosita), ma col monito che sarebbe stata l'ultima volta.

Quindi, tornando al modello, abbiamo:

- una società che perde milioni di euro ogni giorno che se non deviata dalla sua traiettoria andrà in fallimento tra n giorni (con n aleatorio compreso tra 10 e 356)

Le soluzioni sono:
1) fallimento
2) acquisizione da parte di qualcuno.

Nel caso 2) questo qualcuno deve offrire del denaro per comprare la società:
-AirFrance -KLM offre 0,10 centesimi di € ad azione (circa 250 - 300 milioni di € in tutto)
-AirOne ne offrirebbe, con l'aiuto delle banche al massimo la metà
-LA cordata fantasma (con relative minaccie mafiose del Berlusca alle più grandi banche italiane) con l'unico imprenditore palesato che mette sul piatto 2 milioni di euro (cifra con cui si comprano a malapena i panini dei facchini in un giorno :-D), e il cui capo, il nostro simpatico amico Silvio, si dice disposto a investirci se lo Stato gli offre un prestito ponte(Egli infatti è un noto clochard che solo casualmente vive in una villa ad arcore: se però noi cittadini tramite gli prestiamo i soldi, se la compra lui per il nostro bene :-D ).

Il gioco sembrerebbe risolto, esiste una unica soluzione razionale, vendere a AirFrance, ma no, ci sono altre variabili:
- Airfrance licenzierebbe 6-7000 dipendenti (il minimo) e ridurrebbe i costi inutili (fra tutti malpensa, hub fantasma costruito nel nulla): non piace ne ai dipendenti ne alla Lega (chissà perchè poi, non erano loro che si proponevano contro il clientelismo statale? Si vede che ad andare con lo zoppo si impara a zoppicare)
- se alitalia fallisce, Malpensa probabilmente si salva. è qui il vero gioco sporco, procrastinare e inventarsi cordate per far fallire un'azienda.

In mezzo ci mettiamo anche le elezioni con elettori sensibili al fascino del populismo (chi si arrischierebbe a forzare la vendita alitalia, quando la rabbia dell'elettore medio lo colpirebbe al posto di colpire anni di malagestione? Probabilmente solo la masochistica sinistra italiana :roll: ).

Cheguevilla
Di fatto, azienda e governo sono la stessa persona.
Lo Stato è azionista di maggioranza, pertanto ha il pieno potere di decisione sulla questione.
Indubbiamente, il governo è stato in disparte in questa questione, ma ricordo che Spinetta ha più volte affermato di non voler negoziare con questo governo poiché in scadenza, e che qualunque tipo di accordo si sarebbe dovuto chiudere con il nuovo governo in carica.
I sindacati hanno la loro responsabilità, ma ricordo anche che i sindacati non vivono di forza propria, ma sono rappresentanti di un grande numero di persone; la colpa è di gran parte del sistema italiano, che ha un idea di Alitalia molto diversa dalla realtà.
Dal punto di vista TdG, non saprei come affrontare questo modello, dal momento che le possibili scelte dei tre agenti sono moltissime.

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