Una persona non brillante può diventare ricercatore?

nomeFantasioso
Per una persona normale -nè genio nè scarso- quanto è probabile accedere alla carriera nella ricerca in fisica tipo cern, un ente tipo inaf/infn oppure università?
Ammetto che questo tipo di lavoro mi ha sempre affascinato fin da piccolo.
Ho letto varie discussioni in cui si argomenta che la carriera nella ricerca è e dovrebbe essere riservata ad una elite di eccellenti con medie altissime e caratteristiche personali fenomenali.
Mi rendo conto di non avere queste qualità, da piccolo non studiavo, non ero un genietto a scuola, ma non mi manca la volontà ed ho sempre ottenuto alla triennale risultati nella norma con sforzo moderato.Non credo di essere scarsissimo ma sono consapevole di non essere tra i migliori anche se a volte ricordo concetti che gli altri che ritengo più bravi non ricordano.
Vi confesso però che attualmente sono impantanato in un blocco nello studio della relatività generale e di solito non sono matematicamente molto rigoroso nè bravo nelle dimostrazioni difficili.
So inoltre che il percorso è estremamente selettivo per cui dopo la laurea magistrale non hai alcuna garanzia di entrare al dottorato, e dopo questo è probabile che non entrerai al postdoc, e dopo questo chissà. Non nego che tutto ciò non mi da entusiasmo ma mi demoralizza.
Tutte le persone a cui ho chiesto mi dicono di prendere il pezzo di carta e buttarsi nell'insegnamento o concorsi pubblici per cui basta la laurea. Entrambe le cose non mi piacciono proprio e preferirei un lavoro stimolante, come credo sia quello del ricercatore, anche se pagato poco. Lo farei anche gratis se è per questo!
Consigli? è meglio che mi faccio una ragione del fatto che non sono sufficientemente dotato per la ricerca?

Risposte
xXStephXx
Anzi che, a mio avviso, lo ignorano quasi in maniera bizzarra. :D
Cioè... nei bandi scrivono che devi saper lavorare sottopressione e rispettare le deadline. Uno che si laurea a 23-24 anni deve aver dato tutti gli esami in successione imponendosi scadenze tassative. E si studia sottopressione almeno per 4 mesi all'anno.
Non dico che sia l'unico modo per valutare queste caratteristiche, né che per dichiarare di averle debba essere necessariamente vero (al limite se la pressione è troppa si cambia lavoro), però...

12provaCiao
La mia breve esperienza nel privato mi ha insegnato che della laurea (tipo, voto, tempistiche...) non gliene frega assolutamente niente: produci? Allora vai bene, sennò no.

xXStephXx
"nomeFantasioso":
-A me hanno detto che non bisogna perdere neppure 1 anno perchè se si presenta un curriculum dove c'è scritto che sei stato bocciato a scuola o che ti sei laureato tardi le aziende lo cestinano e non vieni neanche chiamato ad un incontro.


Negli ultimi mesi ho letto tanti job announcement e per ogni lavoro ho guardato il background su LinkedIn di qualche lavoratore per farmi un'idea sui requisiti.
Posso dire che il voto di laurea non interessa quasi a nessuno e se hanno dei requisiti sono molto più bassi del 110 e lode. Il tempo di laurea penso conti relativamente poco e nessuno scrive di essere stato bocciato ovviamente (e non penso che si mettano a contare quanti anni è durato un percorso, salvo anomalie evidenti).
Però essere chiamati ad un incontro è comunque difficile senza esperienza commerciale. Io quest'anno ho avuto poche interviste vere e proprie (anche se sto ancora finendo il dottorato e non ho cercato con molta grinta :) ).

pier.paolo15
"nomeFantasioso":
Si sono partito dalla tua discussione ed ho spulciato anche le altre, risultato: sconforto totale.
Mi viene da pensare che lo studio non serva a niente se non si può fare quello che si vorrebbe fare, anche pagato poco.
Va a finire che mi tocca pensare che avrei dovuto fare il magazziniere o l'elettricista appena finita la scuola.


Beh certo, se uno non è un genio assoluto molto probabilmente qualche compromesso dovrà farlo, che sia lavorativo o geografico. Tuttavia esistono anche le vie di mezzo. Io ad esempio lavoro da 2 anni nell'industria e faccio cose interessanti, che hanno poco a che fare con la matematica pura ma molto a che fare con fisica, elettronica, informatica e ricerca applicata. Penso che se si ha la pazienza di cercare e informarsi qualche opportunità venga sempre fuori.

nomeFantasioso
Si sono partito dalla tua discussione ed ho spulciato anche le altre, risultato: sconforto totale.
Mi viene da pensare che lo studio non serva a niente se non si può fare quello che si vorrebbe fare, anche pagato poco.
Va a finire che mi tocca pensare che avrei dovuto fare il magazziniere o l'elettricista appena finita la scuola.

hydro1
"nomeFantasioso":
-Quindi consigli di provarci anche se non sono una cima? Al cern/infn/inaf vengono assunte persone normali o sono tutti eccellenti e geniali? Bisognava essere bambini prodigio già a 10 anni ed una media del 30 all'uni per avere una carriera in ricerca in fisica?


Neanche per sbaglio. Il talento conta fin lì, il carattere è quasi più importante. E' un percorso difficile e spesso ingrato, quindi ci sono menti brillanti che si scoraggiano con poco e abbandonano, e persone assolutamente mediocri scientificamente ma fenomenali incassatori o (cosa migliore di tutte) grandi diplomatici che fanno ottime carriere. Per portare una metafora sportiva, è un po' come nel tennis: è vero che ci sono tennisti che tecnicamente sono di un altro pianeta, ma la testa conta quasi di più, e ci sono anche tennisti che non sono un granchè complessivamente a colpire la pallina ma non mollano mai nessun punto. Non vinceranno mai uno slam, ma faranno una carriera di tutto rispetto.

pier.paolo15
Poco più giù c'è una discussione che ho aperto da poco a riguardo :) lì si parla di matematica, ma per fisica la situazione purtroppo non è molto differente.
Aggiungo solo qualche commento al tuo post. Attualmente il mondo della ricerca è molto selettivo, per cui certamente bisogna essere dotati. Ma soprattutto, attualmente il mondo della ricerca richiede grandi sacrifici personali. Quasi sempre la carriera non si svolge in un solo stato, a volte anche tra diversi continenti. Ne segue che per concludere questo percorso bisogna essere molto motivati e determinati, e questo può essere persino più importante della bravura. Infine, come per quasi tutte le carriere del resto, ha la sua importanza anche essere in grado di promuoversi e di intrecciare rapporti professionali.
Se una persona è molto giovane e interessata, anche se non è sicura al 100%, io consiglio comunque di provare il dottorato. Durante il dottorato ci si immerge nell'ambiente accademico da tutti i punti di vista, per cui alla fine del percorso si può fare una scelta più ragionata. Per quanto riguarda gli altri sbocchi lavorativi, ce ne sono diversi anche nel settore privato chiaramente...la grande differenza è che nel privato più si va avanti con l'età più si possono incontrare difficoltà, mentre nel pubblico le resistenze sono minime che io sappia. Al momento in Italia c'è molta richiesta di docenti di matematica e fisica, e credo sarà così ancora per molto. L'unico problema è costituito dalle continue riforme della scuola e del reclutamento degli insegnanti, unito al fatto che il reclutamento stesso avviene in maniera irregolare e farraginosa.

nomeFantasioso
-Quindi consigli di provarci anche se non sono una cima? Al cern/infn/inaf vengono assunte persone normali o sono tutti eccellenti e geniali? Bisognava essere bambini prodigio già a 10 anni ed una media del 30 all'uni per avere una carriera in ricerca in fisica?
-Non mi spaventa cambiare interesse, finché dipende da me. Non ho ancora le idee chiare su cosa mi piace della fisica quindi non saprei, in compenso però alla triennale non c'è mai stato un argomento che mi facesse dire: questo non mi piace. Però amo la fisica e credo che sia talmente vasta che un ambito su cui fare ricerca che mi piace lo trovo.
-A me hanno detto che non bisogna perdere neppure 1 anno perchè se si presenta un curriculum dove c'è scritto che sei stato bocciato a scuola o che ti sei laureato tardi le aziende lo cestinano e non vieni neanche chiamato ad un incontro
Hai assolutamente ragione, non volevo sminuire insegnamento e sono consapevole che anche quella è una corsa ad ostacoli, è che vedo che tutti vogliono intraprendere quella strada ma a me non interessa per niente.

xXStephXx
Per come la sto vivendo io ora:


    [*:plvdllkq]Purtroppo non ci sono garanzie, e non si possono manco fare previsioni prima di averci provato dato che molto dipende da come vanno le cose in itinere.[/*:m:plvdllkq]
    [*:plvdllkq]E' possibile cambiare interessi nel giro di pochi anni.[/*:m:plvdllkq]
    [*:plvdllkq]Finchè hai meno di 35 anni dovresti poter uscire e cambiare percorso se lo ritieni opportuno. Da quel che vedo ciò avviene a 360° (non è vero che per chi esce c'è solo l'insegnamento o i concorsi pubblici, e soprattutto non è neanche vero che queste vie sono più facili rispetto ad altre).[/*:m:plvdllkq][/list:u:plvdllkq]

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