Helppppp plaseee
ragazzi ciauuuu sentite oggi vi scrivo per chiedervi se mi potevatre scrivere un brteve riassunto sui moti del 20 e 21 ovvero l'Europa tra il 1830 e il 1848 grazie in anticipo
Risposte
Skadi, il regolamento impone di inserire la fonte degli appunti che hai copiato. Quindi ti invito a provvedere, grazie.
Forse non sono molto brevi ma c'è dentro tutto:
Nel 1820 si verificano diversi moti di protesta, nati dall’insoddisfazione lasciata dal Congresso di Vienna. Con la restaurazione era stato imposto nuovamente l’assolutismo, per cui molti moti sono a carattere politico liberale e chiedono che venga emanata una Costituzione. Le stesse società che durante l’impero napoleonico si erano ribellate per I nazionalismi, ora assumono caratteri anti assolutistici. Tra le più importanti vi sono la Società dei Giovani tedeschi in Germania, l’Eterea in Grecia, l’Unione del pubblico bene in Russia, la Società patriottica nazionale in Polonia e la Carboneria, la Società dei sublimi maestri perfetti e l’Adelfia in Italia. Si tratta di società segrete a più livelli gerarchici, ispirate al modello di Filippo Bonarotti che in seguito al fallimento della Congiura degli Euguali, a differenza di Babeuf, evitò con la fuga l’arresto e fondò la Carboneria. Queste società segrete arruolavano prevalentemente membri dall’ambiente militare. Nella Carboneria al primo livello era vi era la richiesta di una Costituzione, al secondo la finalità di una repubblica e al terzo, raggiunto da pochi, l’ideale del comunismo di Babeuf. Il primo moto è quello del 1 gennaio 1820 in Spagna. Delle truppe armate che da Cadice sarebbero dovute partire per le colonie americane si sollevarono contro il re affinché riammettesse la Costituzione che era stata elaborata durante l’occupazione francese nel 1812 su modello del codice napoleonico. Il re alla fine fu costretto a cedere. Sempre nel 1820, dopo la Spagna, si solleva anche il Portogallo, ma in questo caso I ribelli ricevono un aiuto dall’Inghilterra e venne concessa la Costituzione. In Italia ci furono diverse insurrezioni: - a Napoli il re Federico I di Borbone fu costretto a mettere in vigore una costituzione simile a quella spagnola - a Palermo il moto assunse un carattere indipendentista per rendere la Sicilia libera dal dominio dei Borboni di Napoli, ma la rivolta viene subito repressa - a Torino i moti furono guidati in parte dall’Adelfia che richiedeva una costituzione. Il leader del movimento era il conte Santorre di Santarosa, che ebbe anche l’appoggio del principe Carlo Alberto di Savoia, nipote del re. Il principe si dissocia dal movimento quando ormai era troppo tardi per fermare la rivolta. Il re abdicò e il nuovo re Carlo Felice sconfessò l’operato di suo figlio. La rivolta venne poi sconfitta con l’aiuto dell’Austria In tutti i casi in cui i moti hanno successo, i governi chiedono aiuto alla Quadruplice Alleanza, che si riunì nel 1820 a Troppa. L’Austria si assunse il compito di reprimere tutti i nuovi governi costituzionali in Italia. La Gran Bretagna decide di non intervenire, poiché sostiene che ogni stato debba decidere il proprio assetto politico, mentre invece la Francia interviene in Spagna per reprimere la Costituzione nel 1823. In questo modo si riacquista un posto tra le potenze d’Europa. I moti si interrompono e riprendono nel 1825, con il moto decabrista in Russia, scatenato dai membri dell’esercito che sostenevano il liberale Costantino come successore dello zar Alessandro I. I decambristi vengono sconfitti subito dal nuovo zar Nicola I, fratello di Alessandro I.
Nel 1830 rincominciano i moti rivoluzionari in Europa. Il primo moto avviene a Parigi a luglio quando il re assolutista Carlo X, appoggiato dagli Ultras, dopo aver sciolto il parlamento perché troppo liberale e aver indetto nuove elezioni, essendo eletti nuovamente i liberali, promulga 4 decreti liberticidi: sciolse il nuovo neo parlamento, modificò il sistema elettorale e restrinse la libertà di stampa. Dopo l’insurrezione il re fuggì dalla Francia. Il marchese La Fayette fece insediare come re Luigi Filippo d’Orleans, appartenente ad un ramo collaterale della dinastia borbonica. Fu chiamato il re borghese ed era appoggiato dal terzo stato. Cercò di favorire la rivoluzione industriale e adottò la costituzione, ma non come octroyèe. Carlo X, giustificandosi che il governatore di Algeri stava tramando contro il console francese, aveva deciso di occupare l’Algeria, in realtà per distogliere l’attenzione pubblica dal suo conflitto contro il parlamento. Luigi Filippo conclude la Guerra e decide di fare dell’Algeria una colonia di popolamento, in cui trasferire parte della popolazione francese disoccupata. Alla colonia viene lasciata poca autonomia, ma viene fatta sviluppare economicamente. Viene imposta la legislazione francese. Nell’agosto 1830 nasce un’insurrezione in Belgio per ottenere l’indipendenza dall’Olanda. Francia e Gran Bretagna appoggiano il Belgio, che ottiene l’indipendenza. Diventa una monarchia costituzionale. Gli stati della Santa Alleanza decidono di non intervenire. A novembre 1830 la Polonia si sollevò contro lo zar di Russia. Il moto viene appoggiato solamente idealmente dalla Francia e viene represso. La Polonia viene russificata: I cattolici perdono I diritti, l’alfabeto romano viene sostituito dal cirillico e negli atti ufficiali diventa obbligatorio usare la lingua russa. Nel 1831 avvengono a Bologna e nella Romagna, parte dello stato pontificio, e nei ducati di Modena e Parma dei moti rivoluzionari a carattere liberale e anti assolutistici. Capo dei rivoluzionari fu l’imprenditore modenese Ciro Menotti, che si alleò con il duca di Modena Francesco IV. Il duca però fece arrestare Menotti due giorni prima dell’insurrezione, che avvenne ugualmente ma fu repressa dagli austriaci. Alla fine ebbero buon esito solo I moti della Francia e del belgio, ma le insurrezioni servirono per rompere il fronte reazionario assolutistico, infatti l’Europa si divise in stati liberali, cme la Gran Bretagna e la Francia, e astati assolutistici, come Prussia, Russia ed Austria.
Nel 1848 si scatenarono in tutta Europa dei moti a carattere sociale, nati di diverse cause. - nel 1848 si verificò una crisi di sovrapproduzione. Poiché gli operai costituivano la prima classe della società del tempo ed essendo gli stipendi degli operai molto bassi, per cui gli operai non potevano permettersi le merci prodotte, che rimanevano invendute. Le merci vennero quindi dirottate verso i nuovi mercati aperti grazie al colonialismo. Questa tattica fu favorita dalla politica liberista, per cui i dazi doganali vennero abbassati o eliminati. - tra il 1846 e il 1847 le condizioni delle classe operaie peggiorarono ulteriormente a causa della diffusione di una malattia nella coltivazione dei tuberi, base dell’alimentazione dei poveri per il suo basso costo. Molti proletari emigrarono in Irlanda per sfuggire alla povertà. Approfittando della situazione, alcuni imprenditori comprarono prodotti agricoli da mercati extra europei per rivenderli in Europa, ma questi tentativi speculativi fallirono a causa della povertà sempre crescente. Il primo moto scoppiò a Parigi. La monarchia si era rivelata incapace di far fronte ai bisogni e alle tensioni della società. Il re Luigi d’Orleans aveva favorito infatti durante il suo regno la classe borghese, per cui non aveva badato alle necessità del proletariato. Con la rivolta del 2 febbraio il re fuggì e si insediò la seconda repubblica. Il doverne provvisorio introdusse il suffragio universale maschile per i maggiori di 25 anni, eliminò la pena di morte per i reati politici, abolì la schiavitù nelle colonie e garantì il diritto al lavoro tramite l’istituzione degli ateliers nationaux, cioè fabbriche a controllo statale con dipendenti pubblici non basate su un principio di profitto. Nelle elezioni di giugno gli uomini votarono non in base al solo ceto e fu eletto Luigi Napoleone III Bonaparte. Dopo il moto parigino a Vienna ci fu un’insurrezione a carattere anti restaurazione e costituzionale. Intanto si sollevarono Praga e Budapest per ottenere l’autonomia per la Boemia e per l’Ungheria. In Germania ci furono rivolte per ottenere un’unificazione non solo di tipo economica ma anche politica. Anche Venezia e Milano rivendicarono l’autonomia dagli Asburgo. Venezia riuscì a scacciare gli austriaci e diventa doge Daniele Manin. A Milano avvengono le 5 giornate che si concludono con la fuga degli austriaci da Porta Tosa, rinominata poi Porta Vittoria.
Nel 1820 si verificano diversi moti di protesta, nati dall’insoddisfazione lasciata dal Congresso di Vienna. Con la restaurazione era stato imposto nuovamente l’assolutismo, per cui molti moti sono a carattere politico liberale e chiedono che venga emanata una Costituzione. Le stesse società che durante l’impero napoleonico si erano ribellate per I nazionalismi, ora assumono caratteri anti assolutistici. Tra le più importanti vi sono la Società dei Giovani tedeschi in Germania, l’Eterea in Grecia, l’Unione del pubblico bene in Russia, la Società patriottica nazionale in Polonia e la Carboneria, la Società dei sublimi maestri perfetti e l’Adelfia in Italia. Si tratta di società segrete a più livelli gerarchici, ispirate al modello di Filippo Bonarotti che in seguito al fallimento della Congiura degli Euguali, a differenza di Babeuf, evitò con la fuga l’arresto e fondò la Carboneria. Queste società segrete arruolavano prevalentemente membri dall’ambiente militare. Nella Carboneria al primo livello era vi era la richiesta di una Costituzione, al secondo la finalità di una repubblica e al terzo, raggiunto da pochi, l’ideale del comunismo di Babeuf. Il primo moto è quello del 1 gennaio 1820 in Spagna. Delle truppe armate che da Cadice sarebbero dovute partire per le colonie americane si sollevarono contro il re affinché riammettesse la Costituzione che era stata elaborata durante l’occupazione francese nel 1812 su modello del codice napoleonico. Il re alla fine fu costretto a cedere. Sempre nel 1820, dopo la Spagna, si solleva anche il Portogallo, ma in questo caso I ribelli ricevono un aiuto dall’Inghilterra e venne concessa la Costituzione. In Italia ci furono diverse insurrezioni: - a Napoli il re Federico I di Borbone fu costretto a mettere in vigore una costituzione simile a quella spagnola - a Palermo il moto assunse un carattere indipendentista per rendere la Sicilia libera dal dominio dei Borboni di Napoli, ma la rivolta viene subito repressa - a Torino i moti furono guidati in parte dall’Adelfia che richiedeva una costituzione. Il leader del movimento era il conte Santorre di Santarosa, che ebbe anche l’appoggio del principe Carlo Alberto di Savoia, nipote del re. Il principe si dissocia dal movimento quando ormai era troppo tardi per fermare la rivolta. Il re abdicò e il nuovo re Carlo Felice sconfessò l’operato di suo figlio. La rivolta venne poi sconfitta con l’aiuto dell’Austria In tutti i casi in cui i moti hanno successo, i governi chiedono aiuto alla Quadruplice Alleanza, che si riunì nel 1820 a Troppa. L’Austria si assunse il compito di reprimere tutti i nuovi governi costituzionali in Italia. La Gran Bretagna decide di non intervenire, poiché sostiene che ogni stato debba decidere il proprio assetto politico, mentre invece la Francia interviene in Spagna per reprimere la Costituzione nel 1823. In questo modo si riacquista un posto tra le potenze d’Europa. I moti si interrompono e riprendono nel 1825, con il moto decabrista in Russia, scatenato dai membri dell’esercito che sostenevano il liberale Costantino come successore dello zar Alessandro I. I decambristi vengono sconfitti subito dal nuovo zar Nicola I, fratello di Alessandro I.
Nel 1830 rincominciano i moti rivoluzionari in Europa. Il primo moto avviene a Parigi a luglio quando il re assolutista Carlo X, appoggiato dagli Ultras, dopo aver sciolto il parlamento perché troppo liberale e aver indetto nuove elezioni, essendo eletti nuovamente i liberali, promulga 4 decreti liberticidi: sciolse il nuovo neo parlamento, modificò il sistema elettorale e restrinse la libertà di stampa. Dopo l’insurrezione il re fuggì dalla Francia. Il marchese La Fayette fece insediare come re Luigi Filippo d’Orleans, appartenente ad un ramo collaterale della dinastia borbonica. Fu chiamato il re borghese ed era appoggiato dal terzo stato. Cercò di favorire la rivoluzione industriale e adottò la costituzione, ma non come octroyèe. Carlo X, giustificandosi che il governatore di Algeri stava tramando contro il console francese, aveva deciso di occupare l’Algeria, in realtà per distogliere l’attenzione pubblica dal suo conflitto contro il parlamento. Luigi Filippo conclude la Guerra e decide di fare dell’Algeria una colonia di popolamento, in cui trasferire parte della popolazione francese disoccupata. Alla colonia viene lasciata poca autonomia, ma viene fatta sviluppare economicamente. Viene imposta la legislazione francese. Nell’agosto 1830 nasce un’insurrezione in Belgio per ottenere l’indipendenza dall’Olanda. Francia e Gran Bretagna appoggiano il Belgio, che ottiene l’indipendenza. Diventa una monarchia costituzionale. Gli stati della Santa Alleanza decidono di non intervenire. A novembre 1830 la Polonia si sollevò contro lo zar di Russia. Il moto viene appoggiato solamente idealmente dalla Francia e viene represso. La Polonia viene russificata: I cattolici perdono I diritti, l’alfabeto romano viene sostituito dal cirillico e negli atti ufficiali diventa obbligatorio usare la lingua russa. Nel 1831 avvengono a Bologna e nella Romagna, parte dello stato pontificio, e nei ducati di Modena e Parma dei moti rivoluzionari a carattere liberale e anti assolutistici. Capo dei rivoluzionari fu l’imprenditore modenese Ciro Menotti, che si alleò con il duca di Modena Francesco IV. Il duca però fece arrestare Menotti due giorni prima dell’insurrezione, che avvenne ugualmente ma fu repressa dagli austriaci. Alla fine ebbero buon esito solo I moti della Francia e del belgio, ma le insurrezioni servirono per rompere il fronte reazionario assolutistico, infatti l’Europa si divise in stati liberali, cme la Gran Bretagna e la Francia, e astati assolutistici, come Prussia, Russia ed Austria.
Nel 1848 si scatenarono in tutta Europa dei moti a carattere sociale, nati di diverse cause. - nel 1848 si verificò una crisi di sovrapproduzione. Poiché gli operai costituivano la prima classe della società del tempo ed essendo gli stipendi degli operai molto bassi, per cui gli operai non potevano permettersi le merci prodotte, che rimanevano invendute. Le merci vennero quindi dirottate verso i nuovi mercati aperti grazie al colonialismo. Questa tattica fu favorita dalla politica liberista, per cui i dazi doganali vennero abbassati o eliminati. - tra il 1846 e il 1847 le condizioni delle classe operaie peggiorarono ulteriormente a causa della diffusione di una malattia nella coltivazione dei tuberi, base dell’alimentazione dei poveri per il suo basso costo. Molti proletari emigrarono in Irlanda per sfuggire alla povertà. Approfittando della situazione, alcuni imprenditori comprarono prodotti agricoli da mercati extra europei per rivenderli in Europa, ma questi tentativi speculativi fallirono a causa della povertà sempre crescente. Il primo moto scoppiò a Parigi. La monarchia si era rivelata incapace di far fronte ai bisogni e alle tensioni della società. Il re Luigi d’Orleans aveva favorito infatti durante il suo regno la classe borghese, per cui non aveva badato alle necessità del proletariato. Con la rivolta del 2 febbraio il re fuggì e si insediò la seconda repubblica. Il doverne provvisorio introdusse il suffragio universale maschile per i maggiori di 25 anni, eliminò la pena di morte per i reati politici, abolì la schiavitù nelle colonie e garantì il diritto al lavoro tramite l’istituzione degli ateliers nationaux, cioè fabbriche a controllo statale con dipendenti pubblici non basate su un principio di profitto. Nelle elezioni di giugno gli uomini votarono non in base al solo ceto e fu eletto Luigi Napoleone III Bonaparte. Dopo il moto parigino a Vienna ci fu un’insurrezione a carattere anti restaurazione e costituzionale. Intanto si sollevarono Praga e Budapest per ottenere l’autonomia per la Boemia e per l’Ungheria. In Germania ci furono rivolte per ottenere un’unificazione non solo di tipo economica ma anche politica. Anche Venezia e Milano rivendicarono l’autonomia dagli Asburgo. Venezia riuscì a scacciare gli austriaci e diventa doge Daniele Manin. A Milano avvengono le 5 giornate che si concludono con la fuga degli austriaci da Porta Tosa, rinominata poi Porta Vittoria.
Questo può andare?
https://www.skuola.net/storia-contemporanea/1820-1821-moti.html
PS: se date un'occhiata agli appunti del sito troverete tanti riassunti, schemi ecc.
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