Leonardo da Vinci

gaianet
Ciao,
devo fare un testo su Leonardo da vinci, devo scrivere di un periodo della sua vita parlando in prima persona, dove posso trovare delle informazioni sulla sua vita non troppo generali?
Gaia :daidai

Aggiunto 33 minuti più tardi:

vorrei sapere anche perché lui ha fatto la gioconda e per chi.. :azzolina

Aggiunto 3 ore 29 minuti più tardi:

questo è il testo che ne pensate??

Leonardo da Vinci
Io mi chiamo Leonardo, Leonardo da Vinci, nacqui il 15 aprile 1452 ad Anchiano, nella città metropolitana di Firenze. Mio padre si chiamava Piero da Vinci, mentre mia madre Caterina.
Papà apparteneva a una famiglia nobile, la famiglia Vinci, mentre mamma era una contadina, e per questo non si sposarono mai.
Fino a tredici anni vissi con i miei nonni e mio zio Francesco in una casa di campagna.
Lì, non avendo una giusta istruzione, imparai a scrivere con la mano sinistra, al contrario, in maniera speculare alla scrittura normale. A quattordici anni andai a Firenze con mio padre, lì mi piaceva andare nelle botteghe degli artisti per vedere cosa facevano.
Mio padre allora notando il mio interesse per l’arte e la mia bravura nel disegno, mostrò alcuni dei miei disegni al famoso pittore e scultore Andrea del Verrocchio, che mi prese subito nella sua bottega.
Lì c’erano molti altri ragazzi appassionati della pittura e scultura, proprio come me, e tra questi c’erano alcuni pittori e scultori divenuti poi famosi, come: Sandro Botticelli, Perugino, Domenico, Ghirlandaio e Lorenzo di Credi.
Nella bottega imparai tante tecniche di pittura e scrittura ad esempio: su pietra, fusione a cera persa e intaglio ligneo. La mia prima “vera” opera fu il Passaggio con fiume, fatta il 05 agosto 1473, il disegno della valle dell’Arno.
A ventiquattro anni abbandonai la bottega di Verrocchio e cominciai a studiare le materie che più mi piacevano e interessavano, come: arte, filosofia, architettura, matematica, anatomia. Di notte, all’ospedale di Santa Maria Nuova, sezionavo cadaveri osservando gli organi e la meraviglia della macchina umana.
Nel 1482 andai a Milano per fare da musico al duca Ludovico il Moro e lavorai e vissi lì dal 1482 al 1499. Ludovico il Moro, viveva nel suo castello con Cecilia, una giovane ragazza bella e colta. Io la ritrassi nel quadro che chiamai:” La dama con l’ermellino”, quando lei aveva diciassette anni.
A Milano, facevo anche lo scenografo e fui incaricato da Gian Galeazzo per creare qualcosa per le sue nozze con Isabella d’Aragona. Per lui creai “il Paradiso”, una macchina che riproduceva il moto dei pianeti.
Il 21 giugno 1490 andai a Pavia con Francesco di Giorgio Martini, per una consulenza. In quel periodo, studiai anche le perfette proporzioni del corpo umano e feci un’altra delle mie opere:” L’uomo Vitruviano”.
Tornato a Milano, mi dedicai ai festeggiamenti delle nozze di Anna Maria Sforza e Alfonso I d’Este e di Ludovico il Moro e Beatrice d’Este.
Portai avanti anche il progetto di un monumento equestre, che Ludovico il Moro voleva dedicare al padre, ormai morto.
Nel 1494 ricevetti l’incarico di creare un dipinto dedicato alla celebrazione della famiglia Sforza. Feci una composizione tradizionale finita nel 1495 chiamata “l’ultima cena”.
La “Gioconda” fu il mio dipinto più famoso, che raffigura Lisa Gherardini (la Monna Lisa), moglie di Francesco Giocondo, da cui prende il nome La Gioconda. Questo ritratto lo iniziai nel 1503 e la finii nel 1506.
Nel 1516, portai la Gioconda in Francia, dove venne acquistata insieme ad altre opere da Francesco I.
Ora continuo e continuerò a dipingere, studiare, scolpire e inventare, fino alla mia morte.

Gaia

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melody_gio
Leonardo da Vinci

Io mi chiamo Leonardo, noto come Leonardo da Vinci, nacqui il 15 aprile 1452 ad Anchiano, nella città metropolitana di Firenze. Mio padre si chiamava Piero da Vinci, mentre mia madre Caterina.
Papà apparteneva a una famiglia nobile, la famiglia Vinci, mentre mamma era una contadina, e per questo non si sposarono mai.
Fino a tredici anni vissi con i miei nonni e mio zio Francesco in una casa di campagna.
Lì, non avendo una giusta istruzione, imparai a scrivere con la mano sinistra, al contrario, in maniera speculare alla scrittura normale. A quattordici anni andai a Firenze con mio padre, lì mi piaceva andare nelle botteghe degli artisti per vedere cosa facevano.
Mio padre allora, notando il mio interesse per l’arte e la mia bravura nel disegno, mostrò alcuni dei miei disegni al famoso pittore e scultore Andrea del Verrocchio che mi prese subito nella sua bottega.
Lì c’erano molti altri ragazzi appassionati della pittura e scultura, proprio come me, e tra questi c’erano alcuni pittori e scultori divenuti poi famosi come: Sandro Botticelli, Perugino, Domenico, Ghirlandaio e Lorenzo di Credi.
Nella bottega imparai tante tecniche di pittura e scrittura ad esempio: su pietra, fusione a cera persa e intaglio ligneo. La mia prima “vera” opera fu il Passaggio con fiume, fatta il 05 agosto 1473, il disegno della valle dell’Arno.
A ventiquattro anni abbandonai la bottega di Verrocchio e cominciai a studiare le materie che più mi piacevano e interessavano come: arte, filosofia, architettura, matematica, anatomia. Di notte, all’ospedale di Santa Maria Nuova, sezionavo cadaveri osservando gli organi e la meraviglia della macchina umana.
Nel 1482 andai a Milano per fare da musico al duca Ludovico il Moro e lavorai e vissi lì dal 1482 al 1499. Ludovico il Moro, viveva nel suo castello con Cecilia, una giovane ragazza bella e colta. Io la ritrassi nel quadro che chiamai:” La dama con l’ermellino”, quando lei aveva diciassette anni.
A Milano, facevo anche lo scenografo e fui incaricato da Gian Galeazzo per creare qualcosa per le sue nozze con Isabella d’Aragona. Per lui creai “il Paradiso”, una macchina che riproduceva il moto dei pianeti.
Il 21 giugno 1490 andai a Pavia con Francesco di Giorgio Martini, per una consulenza. In quel periodo, studiai anche le perfette proporzioni del corpo umano e feci un’altra delle mie opere:” L’uomo Vitruviano”.
Tornato a Milano, mi dedicai ai festeggiamenti delle nozze di Anna Maria Sforza e Alfonso I d’Este e di Ludovico il Moro e Beatrice d’Este.
Portai avanti anche il progetto di un monumento equestre che Ludovico il Moro voleva dedicare al padre, ormai morto. Nel 1494 ricevetti l’incarico di creare un dipinto dedicato alla celebrazione della famiglia Sforza. Feci una composizione tradizionale finita nel 1495 chiamata “L’ultima cena”.
La “Gioconda” fu il mio dipinto più famoso e raffigura Lisa Gherardini (la Monna Lisa), moglie di Francesco Giocondo, da cui prende il nome La Gioconda. Questo ritratto lo iniziai nel 1503 e la finii nel 1506.
Nel 1516, portai la Gioconda in Francia, dove venne acquistata insieme ad altre opere da Francesco I. Ora continuo e continuerò a dipingere, studiare, scolpire e inventare, fino alla mia morte.

Il testo va bene c'è solo qualche piccola correzione.

Ciao,
Giorgia.
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