Vi prego,vi scongiuro,x favore aiutatemi!!! 15 versioni estive!

°Stellina93°
:hi ciau a tutti...mi sono appena iscritta e non so benissimo come si fa...se potreste :thx x favore:thx aiutarmi nele mie versioni d latino....sono 1 pò tante...e m servirebbero enrto una settimana o anke 2...cmq prima dell'inizio della scuola :satisfied....se mi aiutaste vi sarei grata per la vita!!!!!!
ekko le versioni...

CESARE CONTRO GLI ELVEZI(CESARE)
inizio: Flumen Arar per fines Aeduorum...
fine:Reliqui fuga salutem petunt atque in propinquas silvas recedunt

L'OCCHIO DEL PADRONE è IL PIù ATTENTO (FEDRO)
inizio: Cervus e silva in propinquam villam fugit et...
fine: ...: mox cervi carnua conspicit et ad mortem feram mittit

UN'ABILE AZIONE MILITARE (LIVIO)
1° pezzo
inizio: nocte media consul auspicio operam dedit..
fine: ..., consul duas cohortes a dextro hostium latere circumduci iussit et a tergo se ostendere.
2°pezzo
inizio: itaque res aequata est,...
fine: ..: in portis caesi sunt.

PLINIO DESCRIVE LE SUE VILLE AD UN AMICO (plinio il giovane)
inizio:aedificare te scribis. ...
fine: ...ac paene etiam de lectulo, ut e navicula, iacio...

DEUCALIONE E PIRRA
inizio: Iuppiter,cum unuversum genus...
fine:..., a pyrrha in feminas mutati sunt


visto ke siete così gentili, disponibili, ed impagnati , ora ve ne metto solo 5...v ringrazio ankora tantissimo se m aiutaste...e vi ringrazio anke se solo la leggete...grazie mille...e se posso ve ne kiederò delle altre...se posso...grazie ciao!:hi

Risposte
SuperGaara
Prego!

Chiudo questo topic perchè ne hai aperto un altro :hi

°Stellina93°
:sbav..GRAZIE MILLE!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! siete davvero grandi!! xò...me ne cerchereste ankora qlcn???:thx!! davvero v prego!!!!!!! quelle ke nn trovate nn v preoccupate x nulla!!! siete già mitici anke se qlcn nn la trovate... grazie mille davvero....ora v passo i titoli e tutti...

IL DIO MARTE

inizio:mars, iovis e iunonis filius,...
fine:...;deus autem equorum partonus putabatur.

LO SCUDO DI MARTE
inizio:in templo ad portam Capenam custoditur ancile,...
fine:...; ab his sacerdotibus deus carminibus et saltationibus celebratur.

PUNIZIONE DEI LADRI NELLE LEGGI DI DRACONE E DELLE 12 TAVOLE
inizio: Athenis draco, vir rigidus et severus,...
fine:...; servi autem non solum verberibus afficiebantur sed e saxo Tarpeio praecipitabantur.

IL RATTO DI PROSERPINA

inizio: Cereri,frugum deae,filia erat venusta,...
fine:..,dimidia in umbrarum regno apud plutonem.

UN GESTO ECCEZIONALE (valerio massimo)
inizio:Cum a Porsenna, Etruscorum rege,...
fine:... .Postea et cognomen Scevolae inditur propter dextrae damnum.

CASSANDRA E TROIA
inizio:Multos per annos Graeci Ilion oppugnant et...
fine:..., sed Cassandra aliaeque mulieres Troianae in Greciam captivae trahentur.

IFICRATE (nepote)
inizio: Iphicrates Atheniensis non modo magnitudine rerum...
fine:..., mollitiem ac luxuriem nimiam repressit, pietatem fedemque coluit.

L'IMPERATORE TITO
inizio:Rerum scriptores imperatorem Titum tradunt...
fine: ... .Quapropter merito amor et deliciae generis humani a Romanis appellatus est.

ekko sono queste...vi ringrazio infinitamente del vostro stramegasuper aiuto!!!!! davvero!!!...senza d voi...il 3 era essicurato...ihihih...grazie mille!!! qnke queste versioni se potete farmele avere il prima possibile...:thx:thx:hi:love

SuperGaara
Ciao e benvenuta sul forum, vedrai che ti troverai bene con noi ;)

Le ho trovate tutte tranne le quarta...:dontgetit:)

Cesare contro gli Elvezi

Flumen Arar per fines Aeduorum et Sequanorum in Rhodanum influit mira lenitate. Ararim Helvetii ratibus ac lintribus iunctis transibant. Tres partes copiarum Helvetii trans flumen traducunt, quartam fere partem citra flumen Ararim reliquunt. Cum Caesar per exploratores factum cognoscit e castris discedit, ad quartam Helvetiorum partem pervenit et hostium magnum numerum concidit. Reliqui fuga salutem petunt atque in propinquas silvas recedunt.

Il fium Arar sfocia attraverso i territori degli eduli e dei seguani nel rodano con straordinaria lentezza, gli elvezi congiunte barche e zattere cercavano di attraversare l'Arar. Gli elvezi trasportano tre parti delle truppeoltre il fiume, lasciano circa la quarta parte al di la del fiume arar. Quando cesare conosce il fatto grazie agli esploratori, parte dell'accampamento, giunge al quarto gruppo degli elvezi e massacra un gran numero di nemici. Gli altri cercano salvezza con la fuga e si ritirano nella vicina foresta.

L'occhio del padrone è il più attento

Crevus e silva in propinquam villam fugit et in opportuno bovili consistit. Bos cervo dicit:" Cur ad necem curris sub hominum tectum?". At cervus:" Vos modo parcite. Cras evadam" In bovile intrant subinde multi etiam vilicus, nev cervus vident. Fera bubus quietis gratias agit; sed unus respondet:" Si dominus, qui centum oculos habet, venerit, magno in periculo tua vita erit". Nam dominus e cena revertit et accedit ad praesepe: mox cervi cornua conspicit et ad mortem feram mittit.

Un cervo fugge dal bosco in un avicina fattoria e si ferma in una stalla accogliente. Un bue dice al cervo:" perchè corri vers la morte sotto il tetto degli uomini?" ed il cervo:" almeno voi abbiate pietà. domani fuggirò!" subito dopo nella stalla entrano in molti, anche il fattore e non vedono il cervo. La bestia ringrazia i buoi, ma uno risponde:" se il padrone che ha cento occhi verrà la tua vita sarà in grande pericolo!". Infatti il padrone torna dalla cena e si avvicina alla stalla, subito vede le corna del cervo e uccide la bestia.

Un'abile azione militare

Nocte media consul auspicio operam dedit et opportunum locum capere statuit priusquam hostes sentirent; itaque milites praeter hostium castra circumduxit, prima luce autem aciem instruxit et sub vallum tres cohortes misit. Barbari, stupentes a tergo Romanos aparuisse, ad arma discurrerunt. Interim consul:" Nusquam nisi in virtute spes est, milites-inquit- quod inter castra nostra et nos medii hostes sunt et a tergo hostium ager est. Vos igitur acriter pugnare neccesse est". Statim cohortes recepi iussit fugae simulatione. Id(ciò) quod crediderat evenit. Barbari, putantes Romanos pertimuisse et cedere, porta eruperunt et armatis compleverunt spatium quod inter castra et Romanorum aciem relictum erat. Dum trepide aciem instruunt, consul in eos incopositos impetum fecit. Primum equites a cornu et dextro et sinistro in pugnam induxit: quod autem in dextro cornu Romani pulsi sunt, consul duas cohortes a dextro hostium latere circumduci iussit et a tergo se ostendere.
Itaque res aequata est, sed pugna anceps evasit, quia equites romani, qui in dextro cornu pertubati erant, aegre resistebant; at in sinistro et in fronte barbari urgebantur a cohortibus quae circumactae erant. Postremo romani gladios strinxerunt et pugna redintegrata est; nam, pugnantes gladiis comminus, totam in virtute ac viribus suis spem ponebant. Ubi fessos iam suos consul vidit,ex secunda acie subsidiarias cohortes in pugnam induxit.nova acies instructa est.integri milites primum hostes acri impetu velut cuneo perculerunt,deinde eos dissipatos in fugam averterunt;barbari per agros cursu castra repetebant.tum cato cum legione, quae in subsidio posita erant,pleno gradu ad hostium castra successit et ea oppugnavit. parva hostium statio,quae sinistrae portae opposita erat, impetum non sustinuit.romani extra vallum irruperunt; barbari e castris fugerunt signa armaque abicientes: in portis caesi sunt.

Durante la notte il console si preoccupò di prendere gli auspici e decise di prendere un opportuno luogo prima che i nemici se ne accorgessero, e così condusse i soldati al di là dell'accampamento dei nemici, all'alba preparò la schiera e mandò sotto il vallo tre coorti. I barbari, stupendosi del fatto che i romani erano apparsi alle spalle, accorsero alle armi. Intanto il console disse: in nessun luogo se non nella virtù vi è speranza, o soldati, perchè tra il nostro accampamento e tra noi vi sono i nemici e alle spalle vi è la schiera dei nemici. E' necessario dunque che voi lottiate fortemente. Subito ordinò che le coorti si raccogliessero simulando al fuga. Ciò poichè era stato creduto avvenne. I barbari, credendo che i romani si erano spaventati e cedevano, usciron fuori dalla porta e riempirono armati lo spazio che era stato lasciato tra l'accampamento e la schiera dei romani. Mentre trepidamente allestono la schiera, il console fece impeto contro quelli non disposti. Per prima cosa spinse in battaglia i cavalieri dal corno destro e sinistro: perchè dal corno destro i romani erano stati scacciati, il console ordinò che le due coorti dal corno dei nemici fossero circondate e si mostrassero alle spalle.
E così la situazione fu pareggiata, ma la battaglia andò avanti incerta, poichè i cavaleri riomani che all'ala estra erano stati messi in difficoltà, resistevano a fatica, ma dalla parte sinistra e sul fronte (cioè davanti) i barbari erano incalzati dalle coorti che erano state disposte attorno (a loro). Da ultimo i Romani impugnarono i gladii la battaglia fu rinnovata, infatti, combattendo coi gladii corpo a corpo, mettevano tutta la (loro) speranza nel (loro) valore (di combattenti) e nelle loro forze. Quando il console vide che ormai i suoi (soldati) erano stanchi, dalla seconda schiera fece entrare in battaglia le coorti ausiliarie. Fu disposta una nuova schiera. I soldati integri (cioè, non stanchi, in forze) per ptrima cosa colpirono i nemici con grande impeto come un cuneo, poi li volsero in fuga in disordine (lett. dispersi); i barbari si dirigevano di corsa verso l'accampamento attraverso i campi. Allora Catone con la legione che era stata messa di rinforzo, di buon passo entrò nell'accampamento e lo espugnò. Un piccolo distaccamento di nemici, che era collocato alla porta sinistra, non sostenne l'assalto. I Romani irruppero fuori dal vallo; i barbari fuggirono dall'accampamento gettando le insegne e le armi: furono uccisi alle porte (dell'accampamento).

Deucalione e Pirra

Iuppiter, cum universum genus humanum exstinguere statuisset, magnos atque assiduos imbres de caelo dimisit; itaque omnes agri et ipsi summi montes aequa tecti sunt. E communi pernicie Iuppiter Deucalionem eiusque uxorem Pyrrham solum servavit, quia pietate et virtute florebant. Hi enim fuga salutem petiverunt et in Parnassum montem incolumes pervenerunt, unde aequarum fluctus Iovis voluntate arcebantur.
Cum autem solitudo eis ingrata fuit, Iovi preces adhibuerunt, ut a novis hominibus loca deserta frequentarentur. Tum deus eos admonuit ut lapides post terga iacerent.
Cum eius imperio paruissent, lapides a Deucalione iacti in viros, a Pyrrha in feminas mutati sunt.

Giove, dopo aver deciso di estinguere il genere umano intero, mandò dal cielo grandi e assidue pioggie; perciò tutti i campi e gli stessi alti monti furono coperti d'acqua. Dalla comune rovina Giove salvò solo Decaulione e sua moglie Pirra, poichè eccellevano in pietà e virtù. Questi infatti cercarono di avere salvezza con la fuga e giunsero incolumi al monte Parnaso, da cui le onde delle acque si trattennero dalla volontà di Giove. Poichè invece a loro era sgradita la solitudine, a Giove avanzarono preghiere affinchè i luoghi deserti fossero frequentati da nuovi uomini. Allora il dio esortò loro a lanciare pietre alle loro. Dopo averle preparato su suo ordine, le pietre lanciate da Decaulione si trasformarono in uomini, quelle lanciate da Pirra in donne.

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