Versioni x le vacanze urgenti però..pls!!
Ciao...avrei bisogno delle seguenti versioni di latino.
1. IL RE NUMA POMPILIO - FLORO inizia con "Succedit Romulo Numa Pompilius" finisce con "id nunc religione atcue iustitia gubernarent"
2. DOPO I FUNERALI DI CESARE - SVETONIO inizia con "Plebs statim a funere ad domum" finisce con "controversiae distrahebantur"
3. UN IMPERATORE DAL NOME STRANO - DALLA "HISTORIA AUGUSTA" inizia con "Igitur post Macrini eiusque filii" finisce con "ne interficeretur a Macrino"
4. UNA BREVE FAVOLA, UNA PICCOLA MORALE - ESOPO inzia con "Fabula Aesopi monet eum" finisce con "nec quem petebat adeo potuit tangere"
5. GUSTI RAFFINATI E COSTOSI DI CESARE - SVETONIO inzia con "Habitavit primo in Subura" finisce con "tabulas operis antiqui semper animosissime comparavisse"
6. L'AVIDITA' DI GIULIO CESARE - SVETONIO inizia con "Caesar abstinentiam neque in imperiis" finisce con "ac munerum sustinuit impendia"
7. CESARE SISTEMA IL CALENDARIO - SVETONIO inizia con "Caesar,postquam ordinare" finisce con "qui ex consuetudine in eum annum inciderat"
8.UN EPISODIO DELLA GUERRA TRA ROMA E VEIO - VALERIO MASSIMO inizia con "Item, quia bello acri" finisce con "et hostium urbem cepit"
9. UN EPISODIO DELLA GUERRA GALLICA - CESARE inizia con "Postridie eius diei Caesar" finisce con "ne se in servitutem romanis traderent"
10. UN CENSIMENTO A ROMA - EUTROPIO inizia con "Anno quadringentesimo" finisce con "et rege Siciliae Hierone triumphavit"
Grazie mille in anticipo!!! Baci
1. IL RE NUMA POMPILIO - FLORO inizia con "Succedit Romulo Numa Pompilius" finisce con "id nunc religione atcue iustitia gubernarent"
2. DOPO I FUNERALI DI CESARE - SVETONIO inizia con "Plebs statim a funere ad domum" finisce con "controversiae distrahebantur"
3. UN IMPERATORE DAL NOME STRANO - DALLA "HISTORIA AUGUSTA" inizia con "Igitur post Macrini eiusque filii" finisce con "ne interficeretur a Macrino"
4. UNA BREVE FAVOLA, UNA PICCOLA MORALE - ESOPO inzia con "Fabula Aesopi monet eum" finisce con "nec quem petebat adeo potuit tangere"
5. GUSTI RAFFINATI E COSTOSI DI CESARE - SVETONIO inzia con "Habitavit primo in Subura" finisce con "tabulas operis antiqui semper animosissime comparavisse"
6. L'AVIDITA' DI GIULIO CESARE - SVETONIO inizia con "Caesar abstinentiam neque in imperiis" finisce con "ac munerum sustinuit impendia"
7. CESARE SISTEMA IL CALENDARIO - SVETONIO inizia con "Caesar,postquam ordinare" finisce con "qui ex consuetudine in eum annum inciderat"
8.UN EPISODIO DELLA GUERRA TRA ROMA E VEIO - VALERIO MASSIMO inizia con "Item, quia bello acri" finisce con "et hostium urbem cepit"
9. UN EPISODIO DELLA GUERRA GALLICA - CESARE inizia con "Postridie eius diei Caesar" finisce con "ne se in servitutem romanis traderent"
10. UN CENSIMENTO A ROMA - EUTROPIO inizia con "Anno quadringentesimo" finisce con "et rege Siciliae Hierone triumphavit"
Grazie mille in anticipo!!! Baci
Risposte
Allora è la tua che è modificata...
SuperGaara :
Dopo i funerali di Cesare – Svetonio
Plebs statim a funere ad domum Bruti et Cassii cum facibus tetendit atque aegre repulsa obuium sibi Heluium Cinnam per errorem nominis, quasi Cornelius is esset, quem grauiter pridie contionatum de Caesare requirebat, occidit caputque eius praefixum hastae circumtulit. postea solidam columnam prope uiginti pedum lapidis Numidici in foro statuit [in]scripsitque parenti patriae. apud eam longo tempore sacrificare, uota suscipere, controuersias quasdam interposito per Caesarem iure iurando distrahere perseuerauit.
Appena ebbe termine il rito funebre, la plebe si diresse, con le torce, verso la casa di Bruto e di Cassio; respinta a fatica si imbatté in Elvio Cinna e scambiandolo, per un equivoco di nome, con Cornelio, quello che il giorno prima aveva pronunciato una violenta requisitoria contro Cesare, lo uccise e la sua testa, conficcata su una lancia, fu portata in giro. Più tardi fece erigere nella piazza una massiccia colonna di marmo di Numidia, alta quasi venti piedi, e vi scrisse sopra: «Al padre della patria». Si conservò per lungo tempo l'abitudine di offrire sacrifici ai piedi di questa colonna, di prendere voti e di regolare certe controversie giurando in nome di Cesare.
E' un po' diversa, ma credo che riuscirai a prendere qualcosa
UNA BREVE FAVOLA, UNA PICCOLA MORALE – ESOPO
Canis per fluvium carnem ferens
Amittit merito proprium qui alienum adpetit.
Canis, per fluvium carnem cum ferret, natans
lympharum in speculo vidit simulacrum suum,
aliamque praedam ab altero ferri putans
eripere voluit; verum decepta aviditas
et quem tenebat ore dimisit cibum,
nec quem petebat adeo potuit tangere.
Il cane che porta carne sul fiume.
Perde meritatamente il proprio bene chi aspira a quello altrui.
Un cane, mentre portava carne sul fiume, nuotando
vide nello specchio delle acque la sua immagine,
e pensando che una preda diversa fosse portata da un altro
volle strapparla; ma l’avidità ingannata
perse anche il cibo che teneva con la bocca,
né potè così toccare quello che bramava.
Questa è la stessa perchè è di autore
GUSTI RAFFINATI E COSTOSI DI CESARE - SVETONIO
Habitauit primo in Subura modicis aedibus, post autem pontificatum maximum in Sacra uia domo publica. munditiarum lautitiarumque studiosissimum multi prodiderunt: uillam in Nemorensi a fundamentis incohatam magnoque sumptu absolutam, quia non tota ad animum ei responderat, totam diruisse, quanquam tenuem adhuc et obaeratum; in expeditionibus tessellata et sectilia pauimenta circumtulisse.
In principio abitò in una modesta casa della Suburra; dopo il massimo pontificato si trasferì in un palazzo pubblico sulla via Sacra. Molti riferiscono che fosse avido del lusso e della sontuosità. Avrebbe fatto abbattere una villa nel bosco Nemorense, iniziata dalle fondamenta e con grande impiego di soldi, perché non corrispondeva completamente ai suoi desideri, e ciò benché fosse ancora povero e pieno di debiti. Durante le sue spedizioni avrebbe importato pavimenti di marmo fatti a mosaico.
Questa è incompleta...
Forse riesco a farti avere anche la prima in questi giorni, dipende dagli impegni che ho...
quella di esopo nn è la stessa...
Sarà un piacere...:dozingoff
hehe ciai raggio! a giugno prossimo e anche prima attacco io! quindi gaara preparati ad aiutare pure me! xDDDD:lol:lol:lol
infatti ora tutti hanno le versioni vacanziere..
Dopo i funerali di Cesare – Svetonio
Plebs statim a funere ad domum Bruti et Cassii cum facibus tetendit atque aegre repulsa obuium sibi Heluium Cinnam per errorem nominis, quasi Cornelius is esset, quem grauiter pridie contionatum de Caesare requirebat, occidit caputque eius praefixum hastae circumtulit. postea solidam columnam prope uiginti pedum lapidis Numidici in foro statuit [in]scripsitque parenti patriae. apud eam longo tempore sacrificare, uota suscipere, controuersias quasdam interposito per Caesarem iure iurando distrahere perseuerauit.
Appena ebbe termine il rito funebre, la plebe si diresse, con le torce, verso la casa di Bruto e di Cassio; respinta a fatica si imbatté in Elvio Cinna e scambiandolo, per un equivoco di nome, con Cornelio, quello che il giorno prima aveva pronunciato una violenta requisitoria contro Cesare, lo uccise e la sua testa, conficcata su una lancia, fu portata in giro. Più tardi fece erigere nella piazza una massiccia colonna di marmo di Numidia, alta quasi venti piedi, e vi scrisse sopra: «Al padre della patria». Si conservò per lungo tempo l'abitudine di offrire sacrifici ai piedi di questa colonna, di prendere voti e di regolare certe controversie giurando in nome di Cesare.
E' un po' diversa, ma credo che riuscirai a prendere qualcosa
UNA BREVE FAVOLA, UNA PICCOLA MORALE – ESOPO
Canis per fluvium carnem ferens
Amittit merito proprium qui alienum adpetit.
Canis, per fluvium carnem cum ferret, natans
lympharum in speculo vidit simulacrum suum,
aliamque praedam ab altero ferri putans
eripere voluit; verum decepta aviditas
et quem tenebat ore dimisit cibum,
nec quem petebat adeo potuit tangere.
Il cane che porta carne sul fiume.
Perde meritatamente il proprio bene chi aspira a quello altrui.
Un cane, mentre portava carne sul fiume, nuotando
vide nello specchio delle acque la sua immagine,
e pensando che una preda diversa fosse portata da un altro
volle strapparla; ma l’avidità ingannata
perse anche il cibo che teneva con la bocca,
né potè così toccare quello che bramava.
Questa è la stessa perchè è di autore
GUSTI RAFFINATI E COSTOSI DI CESARE - SVETONIO
Habitauit primo in Subura modicis aedibus, post autem pontificatum maximum in Sacra uia domo publica. munditiarum lautitiarumque studiosissimum multi prodiderunt: uillam in Nemorensi a fundamentis incohatam magnoque sumptu absolutam, quia non tota ad animum ei responderat, totam diruisse, quanquam tenuem adhuc et obaeratum; in expeditionibus tessellata et sectilia pauimenta circumtulisse.
In principio abitò in una modesta casa della Suburra; dopo il massimo pontificato si trasferì in un palazzo pubblico sulla via Sacra. Molti riferiscono che fosse avido del lusso e della sontuosità. Avrebbe fatto abbattere una villa nel bosco Nemorense, iniziata dalle fondamenta e con grande impiego di soldi, perché non corrispondeva completamente ai suoi desideri, e ciò benché fosse ancora povero e pieno di debiti. Durante le sue spedizioni avrebbe importato pavimenti di marmo fatti a mosaico.
Questa è incompleta...
Forse riesco a farti avere anche la prima in questi giorni, dipende dagli impegni che ho...
Plebs statim a funere ad domum Bruti et Cassii cum facibus tetendit atque aegre repulsa obuium sibi Heluium Cinnam per errorem nominis, quasi Cornelius is esset, quem grauiter pridie contionatum de Caesare requirebat, occidit caputque eius praefixum hastae circumtulit. postea solidam columnam prope uiginti pedum lapidis Numidici in foro statuit [in]scripsitque parenti patriae. apud eam longo tempore sacrificare, uota suscipere, controuersias quasdam interposito per Caesarem iure iurando distrahere perseuerauit.
Appena ebbe termine il rito funebre, la plebe si diresse, con le torce, verso la casa di Bruto e di Cassio; respinta a fatica si imbatté in Elvio Cinna e scambiandolo, per un equivoco di nome, con Cornelio, quello che il giorno prima aveva pronunciato una violenta requisitoria contro Cesare, lo uccise e la sua testa, conficcata su una lancia, fu portata in giro. Più tardi fece erigere nella piazza una massiccia colonna di marmo di Numidia, alta quasi venti piedi, e vi scrisse sopra: «Al padre della patria». Si conservò per lungo tempo l'abitudine di offrire sacrifici ai piedi di questa colonna, di prendere voti e di regolare certe controversie giurando in nome di Cesare.
E' un po' diversa, ma credo che riuscirai a prendere qualcosa
UNA BREVE FAVOLA, UNA PICCOLA MORALE – ESOPO
Canis per fluvium carnem ferens
Amittit merito proprium qui alienum adpetit.
Canis, per fluvium carnem cum ferret, natans
lympharum in speculo vidit simulacrum suum,
aliamque praedam ab altero ferri putans
eripere voluit; verum decepta aviditas
et quem tenebat ore dimisit cibum,
nec quem petebat adeo potuit tangere.
Il cane che porta carne sul fiume.
Perde meritatamente il proprio bene chi aspira a quello altrui.
Un cane, mentre portava carne sul fiume, nuotando
vide nello specchio delle acque la sua immagine,
e pensando che una preda diversa fosse portata da un altro
volle strapparla; ma l’avidità ingannata
perse anche il cibo che teneva con la bocca,
né potè così toccare quello che bramava.
Questa è la stessa perchè è di autore
GUSTI RAFFINATI E COSTOSI DI CESARE - SVETONIO
Habitauit primo in Subura modicis aedibus, post autem pontificatum maximum in Sacra uia domo publica. munditiarum lautitiarumque studiosissimum multi prodiderunt: uillam in Nemorensi a fundamentis incohatam magnoque sumptu absolutam, quia non tota ad animum ei responderat, totam diruisse, quanquam tenuem adhuc et obaeratum; in expeditionibus tessellata et sectilia pauimenta circumtulisse.
In principio abitò in una modesta casa della Suburra; dopo il massimo pontificato si trasferì in un palazzo pubblico sulla via Sacra. Molti riferiscono che fosse avido del lusso e della sontuosità. Avrebbe fatto abbattere una villa nel bosco Nemorense, iniziata dalle fondamenta e con grande impiego di soldi, perché non corrispondeva completamente ai suoi desideri, e ciò benché fosse ancora povero e pieno di debiti. Durante le sue spedizioni avrebbe importato pavimenti di marmo fatti a mosaico.
Questa è incompleta...
Forse riesco a farti avere anche la prima in questi giorni, dipende dagli impegni che ho...
Prego;)!
:hiGRAZIE MILLE A QUELLI KE ME L'HANNO MANDATE..GRAZIEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEE
Magari ci può ricavare qualche frase!
Vedi se per esempio tu chiedi aiuto e metti solo la frase iniziale e finale, è difficile poi per tutti trovare la versione esattamente spiaccicata a quella che ti serve.
Vedi se per esempio tu chiedi aiuto e metti solo la frase iniziale e finale, è difficile poi per tutti trovare la versione esattamente spiaccicata a quella che ti serve.
nn è la stessa, quindi nn credo che le serva!
7)Conuersus hinc ad ordinandum rei publicae statum fastos correxit iam pridem uitio pontificum per intercalandi licentiam adeo turbatos, ut neque messium feriae aestate neque uindemiarum autumno conpeterent; annumque ad cursum solis accommodauit, ut trecentorum sexaginta quinque dierum esset et intercalario mense sublato unus dies quarto quoque anno intercalaretur. quo autem magis in posterum ex Kalendis Ianuariis nouis temporum ratio congrueret, inter Nouembrem ac Decembrem mensem interiecit duos alios; fuitque is annus, quo haec constituebantur, quindecim mensium cum intercalario, qui ex consuetudine in eum annum inciderat.
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7)Dedicandosi quindi alla riorganizzazione dello Stato, Cesare riformò il calendario nel quale, per colpa dei pontefici che avevano abusato dei giorni da intercalare, si era determinato un tale disordine che le feste della mietitura non cadevano più in estate e quelle della vendemmia in autunno. Regolò allora l'anno secondo il corso del sole, in modo che vi fossero trecentosessantacinque giorni e, eliminato il mese da intercalare, stabilì che si aggiungesse un giorno ogni quattro anni. Ma, perché da allora in poi fosse più sicura la concordanza delle date, a partire dalle successive calende di gennaio, aggiunse altri due mesi tra quelli di novembre e dicembre. Così quell'anno, in cui fece la riforma, fu di quindici mesi, perché, secondo l'usanza, proprio allora era il turno del mese da intercalare.
ho trovato questa... nn è uguale ma spero che ti serva...
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7)Dedicandosi quindi alla riorganizzazione dello Stato, Cesare riformò il calendario nel quale, per colpa dei pontefici che avevano abusato dei giorni da intercalare, si era determinato un tale disordine che le feste della mietitura non cadevano più in estate e quelle della vendemmia in autunno. Regolò allora l'anno secondo il corso del sole, in modo che vi fossero trecentosessantacinque giorni e, eliminato il mese da intercalare, stabilì che si aggiungesse un giorno ogni quattro anni. Ma, perché da allora in poi fosse più sicura la concordanza delle date, a partire dalle successive calende di gennaio, aggiunse altri due mesi tra quelli di novembre e dicembre. Così quell'anno, in cui fece la riforma, fu di quindici mesi, perché, secondo l'usanza, proprio allora era il turno del mese da intercalare.
ho trovato questa... nn è uguale ma spero che ti serva...
10.Anno quadringentesimo septuagesimo septimo, cum iam clarum urbis Romae nomen esset, arma tamen extra Italiam mota non fuerant. Ut igitur cognosceretur, quae copiae Romanorum essent, census est habitus. Tum inventa sunt civium capita ducenta nonaginta duo milia trecenta triginta quattuor, quamquam a condita urbe numquam bella cessassent. Et contra Afros bellum susceptum est primum Ap. Claudio Q. Fulvio consulibus. In Sicilia contra eos pugnatum est et Ap. Claudius de Afris et rege Siciliae Hierone triumphavit.
Nel quattrocentesimo e settanta-settesimo anno della citta, anche se il nome Romano era ora(ormai) famoso, le loro armi non erano state portate via dall' Italia. Che potrebbe essere accertato , quindi, che cosa erano le forze Romane, (percio`) era stato preso un censimento. In questa occasione il numero di cittadini è stato trovato essere duecento e novantadue mila, trecento e trentaquattro, anche se dal fondare della città le guerre non si erano mai cessate(concluse). Era allora che la prima guerra è stata intrapresa contro gli Africani, nel consolato di Appio Claudio e Quinto Fulvio. Una battaglia è stata combattuta con loro in Sicilia; ed Appio Claudio ha ottenuto un trionfo per una vittoria sugli Africani e Hiero re della Sicilia.
9.Postridie eius diei Caesar praesidio utrisque castris, quod satis esse visum est, reliquit, alarios omnes in conspectu hostium pro castris minoribus constituit, quod
minus multitudine militum legionariorum pro hostium numero valebat, ut ad speciem alariis uteretur;
ipse triplici instructa acie usque ad castra hostium accessit.
Tum demum necessario Germani suas copias castris eduxerunt
generatimque constituerunt paribus intervallis
- Harudes, Marcomanos, Tribocos, Vangiones, Nemetes, Sedusios, Suebos-,
omnemque aciem suam raedis et carris circumdederunt, ne qua spes in fuga relinqueretur.
Eo mulieres imposuerunt, quae ad proelium proficiscentes passis manibus flentes implorabant, ne se in servitutem Romanis traderent.
Il giorno seguente a quello Cesare lasciò a difesa per entrambi gli accampamenti, quello che sembrò esser sufficiente, schierò tutti gli alari al cospetto dei nemici di fronte agli accampamenti minori, poichè disponeva meno di quantità di soldati legionari in rapporto al numero dei nemici, in modo da usare gli alari per diversivo; in persona schierata la triplice schiera si avvicinò fino agli accampamenti dei nemici. Allora finalmente inevitabilmente i Germani fecero uscire le loro truppe dagli accampamenti e li schierarono per tribù ad uguali intervalli - Arudi, Marcomani, Triboli, Mangioni, Nemesi, Sedusi, Suebi -, e circondarono tutta la schiera con vetture e carri, perché non rimanesse alcuna speranza nella fuga. Là vi posero le donne, che piangendo a mani aperte imploravano quelli che partivano per la battaglia, perché non li consegnassero in schiavitù ai Romani.
8.Item,quia bello acri et diutino Veientes a Romanis inrta moenia compulsi erant et capiu non poterant,eaque mora non minus Veientibus quam Romanis intolerabis erat,victoriae iter miro prodigio di inmortales patefecerunt:subito enim Albanus lacus neque caelestibus imbribus neque inundatione sortes praecipere eos aquam eisu lacus emittere et per agros diffundere:sic enim Veios venturos esse in potestatem populi Romani. Priusquam legati responsum oraculi renuntiarent,aruspex Veientium a milite nostro,quia domestici interpretes deerant,raptus et in castar ductus est atque futurum dixerat. Ergo senatus duplici praedictione monitus est eodem paene tempore et religioni paruit et hostium erbem cepit.
Parimenti, poiché gli abitanti di Veio malgrado una lunga e sanguinosa guerra non potevano essere debellati, chiusi com'erano entro le mura, dai Romani e tale indugio riusciva intollerabile non meno agli assedianti che agli assediati, furono gli dèi immortali a schiudere la via dell'agognata vittoria con un meraviglioso prodigio: difatti il lago Albano, senza essere stato gonfiato da acque piovane o fluviali, superò improvvisamente il suo normale livello. Gli inviati a Delfi per aver chiarimenti riferirono che gli oracoli invitavano a far deviare nelle campagne circostanti le acque del lago: perché cosi Veio sarebbe caduta in potere del popolo romano. Ma, ancor prima che dall'oracolo di Apollo ritornassero i responsi, un aruspice di Veio, rapito dai soldati romani - a Roma, infatti, non c'erano interpreti - e condotto nell'accampamento, aveva predetto ciò che sarebbe accaduto. Cosi il senato, ammonito contemporaneamente da due parti, soddisfece il volere divino e s'impadronì di quella città nemica.
Ho trovato queste...stasera cerco le altre!
Nel quattrocentesimo e settanta-settesimo anno della citta, anche se il nome Romano era ora(ormai) famoso, le loro armi non erano state portate via dall' Italia. Che potrebbe essere accertato , quindi, che cosa erano le forze Romane, (percio`) era stato preso un censimento. In questa occasione il numero di cittadini è stato trovato essere duecento e novantadue mila, trecento e trentaquattro, anche se dal fondare della città le guerre non si erano mai cessate(concluse). Era allora che la prima guerra è stata intrapresa contro gli Africani, nel consolato di Appio Claudio e Quinto Fulvio. Una battaglia è stata combattuta con loro in Sicilia; ed Appio Claudio ha ottenuto un trionfo per una vittoria sugli Africani e Hiero re della Sicilia.
9.Postridie eius diei Caesar praesidio utrisque castris, quod satis esse visum est, reliquit, alarios omnes in conspectu hostium pro castris minoribus constituit, quod
minus multitudine militum legionariorum pro hostium numero valebat, ut ad speciem alariis uteretur;
ipse triplici instructa acie usque ad castra hostium accessit.
Tum demum necessario Germani suas copias castris eduxerunt
generatimque constituerunt paribus intervallis
- Harudes, Marcomanos, Tribocos, Vangiones, Nemetes, Sedusios, Suebos-,
omnemque aciem suam raedis et carris circumdederunt, ne qua spes in fuga relinqueretur.
Eo mulieres imposuerunt, quae ad proelium proficiscentes passis manibus flentes implorabant, ne se in servitutem Romanis traderent.
Il giorno seguente a quello Cesare lasciò a difesa per entrambi gli accampamenti, quello che sembrò esser sufficiente, schierò tutti gli alari al cospetto dei nemici di fronte agli accampamenti minori, poichè disponeva meno di quantità di soldati legionari in rapporto al numero dei nemici, in modo da usare gli alari per diversivo; in persona schierata la triplice schiera si avvicinò fino agli accampamenti dei nemici. Allora finalmente inevitabilmente i Germani fecero uscire le loro truppe dagli accampamenti e li schierarono per tribù ad uguali intervalli - Arudi, Marcomani, Triboli, Mangioni, Nemesi, Sedusi, Suebi -, e circondarono tutta la schiera con vetture e carri, perché non rimanesse alcuna speranza nella fuga. Là vi posero le donne, che piangendo a mani aperte imploravano quelli che partivano per la battaglia, perché non li consegnassero in schiavitù ai Romani.
8.Item,quia bello acri et diutino Veientes a Romanis inrta moenia compulsi erant et capiu non poterant,eaque mora non minus Veientibus quam Romanis intolerabis erat,victoriae iter miro prodigio di inmortales patefecerunt:subito enim Albanus lacus neque caelestibus imbribus neque inundatione sortes praecipere eos aquam eisu lacus emittere et per agros diffundere:sic enim Veios venturos esse in potestatem populi Romani. Priusquam legati responsum oraculi renuntiarent,aruspex Veientium a milite nostro,quia domestici interpretes deerant,raptus et in castar ductus est atque futurum dixerat. Ergo senatus duplici praedictione monitus est eodem paene tempore et religioni paruit et hostium erbem cepit.
Parimenti, poiché gli abitanti di Veio malgrado una lunga e sanguinosa guerra non potevano essere debellati, chiusi com'erano entro le mura, dai Romani e tale indugio riusciva intollerabile non meno agli assedianti che agli assediati, furono gli dèi immortali a schiudere la via dell'agognata vittoria con un meraviglioso prodigio: difatti il lago Albano, senza essere stato gonfiato da acque piovane o fluviali, superò improvvisamente il suo normale livello. Gli inviati a Delfi per aver chiarimenti riferirono che gli oracoli invitavano a far deviare nelle campagne circostanti le acque del lago: perché cosi Veio sarebbe caduta in potere del popolo romano. Ma, ancor prima che dall'oracolo di Apollo ritornassero i responsi, un aruspice di Veio, rapito dai soldati romani - a Roma, infatti, non c'erano interpreti - e condotto nell'accampamento, aveva predetto ciò che sarebbe accaduto. Cosi il senato, ammonito contemporaneamente da due parti, soddisfece il volere divino e s'impadronì di quella città nemica.
Ho trovato queste...stasera cerco le altre!
nada.... nn trovo le traduzioni... solo i testi latini... sorry...
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