Versioni di seconda superiore
Ciao! :) potete aiutarmi a tradurre queste due versioni?? grazie!! :) :)
LE CASE DI AGUSUTO (verbi deponenti - complementi di luogo, predicativi del soggetto e dell'oggetto, svantaggio, qualità, tempo, limitazione, privazione, partitivo - proposizioni relativa, infinitiva - cum narrativo)
Nonostante la sua grande ricchezza, Augusto non abitava in sontuosi palazzi; Svetonio (70-140 d.C.) descrive le abitudini del princeps in fatto di abitazioni e di luoghi di svago.
In ceteris partibus vitae continentissimum fuisse Augustum constat ac omni vitio vacuum. Habitavit primo iuxta Romanum forum supra Scalas anularias, in domo quae Calvi oratoris fuerat, postea in Palatio, sed nihilominus in aedibus modicis Hortensianis, neque laxitate neque cultu conspicuis: nam in eis Porticus breves erant Albanarum columnarum et sine marmore ullo aut insigni pavimento conclavia. Ac per annos amplius quadraginta eodem cubiculo hieme et aestate mansit, cum parum salubrem valetudini suae urbem hieme experietur assidueque in urbe hiemaret. Cum secreto aut sine interpellatione agere proposuisset, erat illi locus in edito singularis, quem Syracusas et technophyon(1) vocabat; huc veniebat aut in alicuius(2) libertorum suburbanum; aeger autem in domo Maecenatis cubabat. Ex secessibus praecipue frequentavit loca maritima insulasque Campaniae aut proxima urbi oppida, Lanuvium, Praeneste, Tibur, ubi etiam in porticibus Herculis templi persaepe ius dixit.
(1) technophyon: "laboratorio" (nome greco dato al locale dove Augusto non veniva disturbato)
(2) alicuius: "di qualcuno"
AZIONI INDEGNE DI ANTONIO (pronomi e aggettivi determinativi, dimostrativi, interrogativi - complementi di luogo, compagnia, abbondanza, predicativo del soggetto - proposizioni infinitiva e interrogativa indiretta)
Nel 44 d.C. Cicerone, per indurre il senato romano a dichiarare Antonio nemico pubblico, pronunciò contro di lui la Philippicae (dal nome delle celebri requisitorie del greco Demostene contro Filippo di Macedonia), orazioni violentissime che presentavano Antonio come un tiranno dai costumi dissoluti.
Marce Antoni, Victor e Thessalia Brundisium cum istis tuis legionibus reversus es. Ibi me non occidisti. Magnum beneficium! Venisti ipse Brundisium, in sinum quidem et in complexum tuae mimulae.(1) Quid est? Num mentior? Quam miserum est hoc negare non posse quod sit(2) turpissimum confiteri! Si(3) municipiorum dedecus non timebas, num exercitus veteranos verebaris? Quis enim milles Brundisii illam non vidit? Quae - quibus refertus es - omnes vidimus! Italiae rursus percursatio cum ea comite mima, in oppida militum crudelis et misera deductio, in urbe auri, argenti maximeque vini foeda direptio!
(1) mimulae: il riferimento è all'"attricetta" di Citèride, di cui Antonio era divenuto l'amante
(2) sit: "sarebbe"
(3) Si: "Se"
LE CASE DI AGUSUTO (verbi deponenti - complementi di luogo, predicativi del soggetto e dell'oggetto, svantaggio, qualità, tempo, limitazione, privazione, partitivo - proposizioni relativa, infinitiva - cum narrativo)
Nonostante la sua grande ricchezza, Augusto non abitava in sontuosi palazzi; Svetonio (70-140 d.C.) descrive le abitudini del princeps in fatto di abitazioni e di luoghi di svago.
In ceteris partibus vitae continentissimum fuisse Augustum constat ac omni vitio vacuum. Habitavit primo iuxta Romanum forum supra Scalas anularias, in domo quae Calvi oratoris fuerat, postea in Palatio, sed nihilominus in aedibus modicis Hortensianis, neque laxitate neque cultu conspicuis: nam in eis Porticus breves erant Albanarum columnarum et sine marmore ullo aut insigni pavimento conclavia. Ac per annos amplius quadraginta eodem cubiculo hieme et aestate mansit, cum parum salubrem valetudini suae urbem hieme experietur assidueque in urbe hiemaret. Cum secreto aut sine interpellatione agere proposuisset, erat illi locus in edito singularis, quem Syracusas et technophyon(1) vocabat; huc veniebat aut in alicuius(2) libertorum suburbanum; aeger autem in domo Maecenatis cubabat. Ex secessibus praecipue frequentavit loca maritima insulasque Campaniae aut proxima urbi oppida, Lanuvium, Praeneste, Tibur, ubi etiam in porticibus Herculis templi persaepe ius dixit.
(1) technophyon: "laboratorio" (nome greco dato al locale dove Augusto non veniva disturbato)
(2) alicuius: "di qualcuno"
AZIONI INDEGNE DI ANTONIO (pronomi e aggettivi determinativi, dimostrativi, interrogativi - complementi di luogo, compagnia, abbondanza, predicativo del soggetto - proposizioni infinitiva e interrogativa indiretta)
Nel 44 d.C. Cicerone, per indurre il senato romano a dichiarare Antonio nemico pubblico, pronunciò contro di lui la Philippicae (dal nome delle celebri requisitorie del greco Demostene contro Filippo di Macedonia), orazioni violentissime che presentavano Antonio come un tiranno dai costumi dissoluti.
Marce Antoni, Victor e Thessalia Brundisium cum istis tuis legionibus reversus es. Ibi me non occidisti. Magnum beneficium! Venisti ipse Brundisium, in sinum quidem et in complexum tuae mimulae.(1) Quid est? Num mentior? Quam miserum est hoc negare non posse quod sit(2) turpissimum confiteri! Si(3) municipiorum dedecus non timebas, num exercitus veteranos verebaris? Quis enim milles Brundisii illam non vidit? Quae - quibus refertus es - omnes vidimus! Italiae rursus percursatio cum ea comite mima, in oppida militum crudelis et misera deductio, in urbe auri, argenti maximeque vini foeda direptio!
(1) mimulae: il riferimento è all'"attricetta" di Citèride, di cui Antonio era divenuto l'amante
(2) sit: "sarebbe"
(3) Si: "Se"
Miglior risposta
Le case di Augusto
Negli altri aspetti della vita risulta che Augusto sia stato molto moderato e alieno da ogni vizio. All'inizio abitò vicino al foro Romano, sopra le scale degli orefici, nella casa che era stata dell'oratore Calvo, in seguito sul Palatino, ma nella casa non meno modesta di Ortensio, non notevole per ampiezza e per lusso: infatti in essa [= si riferisce alla casa] i portici di colonne Albane [= di marmo Albano] erano piuttosto brevi e le stanze senza alcun marmo o pavimento ragguardevole. E per più di quarant'anni dormì nella stessa camera, sia d'estate, sia d'inverno, benché trovasse poco salubre per la sua salute la città d'inverno e vi svernasse regolarmente. Dopo che si era proposto di lavorare in solitudine o senza disturbo, vi era per lui una stanza appartata al piano superiore che chiamava 'Siracusa' o 'laboratorio'; veniva qui o nella villa [= quando vi è 'suburbanum' si intende un'abitazione nei dintorni di Roma, quindi nella periferia] di qualcuno dei [suoi] liberti; da malato [= più liberamente: 'quando era malato'], dormiva nella casa di Mecenate. Tra luoghi di villeggiatura frequentò soprattutto i luoghi di mare, le isole e le città della Campania o vicine a Roma, [come] Lanuvio, Preneste, Tivoli, dove molto spesso amministrò anche la giustizia sotto i portici del tempio di Ercole.
Aggiunto 15 minuti più tardi:
Azioni indegne di Antonio
Marco Antonio, sei tornato vincitore a Brindisi dalla Tessaglia con queste tue legioni. Lì non mi hai ucciso. Grande beneficio! Tu stesso sei arrivato a Brindisi nel seno e nella stretta della tua attricetta. Che c'è? Forse mento? Quant'è triste non poter negare ciò che sarebbe vergognosissimo confessare! Se non temevi il disonore dei municipi, temevi forse gli eserciti veterani? Quale soldato, infatti, non l'ha [= si riferisce sempre all'attricetta] vista a Brindisi? Tutti abbiamo visto le cose di cui sei pieno! Inoltre la scorribanda per l'Italia in compagnia di quella attricetta, il crudele e triste trasporto di soldati nelle città, il turpe saccheggio a Roma di oro, di argento e soprattutto di vino!
:hi
Negli altri aspetti della vita risulta che Augusto sia stato molto moderato e alieno da ogni vizio. All'inizio abitò vicino al foro Romano, sopra le scale degli orefici, nella casa che era stata dell'oratore Calvo, in seguito sul Palatino, ma nella casa non meno modesta di Ortensio, non notevole per ampiezza e per lusso: infatti in essa [= si riferisce alla casa] i portici di colonne Albane [= di marmo Albano] erano piuttosto brevi e le stanze senza alcun marmo o pavimento ragguardevole. E per più di quarant'anni dormì nella stessa camera, sia d'estate, sia d'inverno, benché trovasse poco salubre per la sua salute la città d'inverno e vi svernasse regolarmente. Dopo che si era proposto di lavorare in solitudine o senza disturbo, vi era per lui una stanza appartata al piano superiore che chiamava 'Siracusa' o 'laboratorio'; veniva qui o nella villa [= quando vi è 'suburbanum' si intende un'abitazione nei dintorni di Roma, quindi nella periferia] di qualcuno dei [suoi] liberti; da malato [= più liberamente: 'quando era malato'], dormiva nella casa di Mecenate. Tra luoghi di villeggiatura frequentò soprattutto i luoghi di mare, le isole e le città della Campania o vicine a Roma, [come] Lanuvio, Preneste, Tivoli, dove molto spesso amministrò anche la giustizia sotto i portici del tempio di Ercole.
Aggiunto 15 minuti più tardi:
Azioni indegne di Antonio
Marco Antonio, sei tornato vincitore a Brindisi dalla Tessaglia con queste tue legioni. Lì non mi hai ucciso. Grande beneficio! Tu stesso sei arrivato a Brindisi nel seno e nella stretta della tua attricetta. Che c'è? Forse mento? Quant'è triste non poter negare ciò che sarebbe vergognosissimo confessare! Se non temevi il disonore dei municipi, temevi forse gli eserciti veterani? Quale soldato, infatti, non l'ha [= si riferisce sempre all'attricetta] vista a Brindisi? Tutti abbiamo visto le cose di cui sei pieno! Inoltre la scorribanda per l'Italia in compagnia di quella attricetta, il crudele e triste trasporto di soldati nelle città, il turpe saccheggio a Roma di oro, di argento e soprattutto di vino!
:hi
Miglior risposta
Risposte
Gentilissima!! Grazie mille!! :)