Versione per domani (7566)
Titolo: Il flauto deforma le gote
Inizio: Apud veteres Romanos hominem liberum et gravitatis studiosum pudebat ...
Fine: ... ut ex illo die non amplius tibias adhibuerit.
Grazie in anticipo!!
Inizio: Apud veteres Romanos hominem liberum et gravitatis studiosum pudebat ...
Fine: ... ut ex illo die non amplius tibias adhibuerit.
Grazie in anticipo!!
Risposte
non è proprio la stessa ma mi sarà d'aiuto...grazie mille!!
No, è x questo ke non so se è la tua...
hai anche il testo cosi controllo??
Presso gli antichi Romani l'uomo libero e dotto si vergognava di suonare la cetra o la lira o il flauto poiché credeva che ciò si addicesse ai servi e alle attrici. Preso gli Ateniesi invece i ragazzi erano educati a suonare il flauto fin dalla giovane età, perché ciò sembrava molto dignitoso e assai degno per gli uomini liberi. Pericle in persona, col cui ingegno e magnanimità Atene venne nobilitata massimamente, avendo preso presso sé il nipote Alcibiade per insegnargli nella sua casa le buone darti e le scienze liberale, chiamò per insegnare al ragazzo a suonare il flauto Antigenida, che i Greci ritenevano il più insigne tra i musicisti di quell'epoca. Si dice che quando il ragazzo avvicinò il flauto alla bocca e vide nello specchio le gote gonfie, si vergognò moltissimo della deformità del suo volto. Perciò getto via con forza il flauto e lo ruppe. Quando si diffuse la notizia, con il consenso di tutti gli Ateniesi venne abbandonata questa disciplina né qualcuno dopo quel tempo volle imparare a suonare il flauto.
Ho trovato questa traduzione, spero sia la tua versione...
Ho trovato questa traduzione, spero sia la tua versione...
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