Versione latino- i figli di rea silvia
amulius, albae rex, cum rhea silvia geminos paruisset , pronitus statuit eos necare . li, quibus id imperatum erat, impositos alveo pueros circa radices montis palatii in tiberim, qui tum magnis imbribus stagnaverat,abiecerunt . inde, cum alveus in quo pueri erant obhaesisset ad arborem fici,puerorum vagitu lupa exita primo lanbitu eos detersit, dein mammas praebuit . tum subulcus faustulus , qui omnia spectaverat , approvinquavit et pueros sustulit et accae larentiae uxori suae dedit. nonnulli scriptores rem mirabilem addut : cum faustulus spectaret , ad volavit picus et ore pleno cibum pueris ingesit : lupus et picus , marti sacri ,videlicet missi sun ad puerorum tutelam . arbot , circa quam pueri abiecti erant, dicta est ruminalis , quod eius sub umbra pegus aquiescens meridie ruminare est solitum.
MI SERVE PER DOMANI!!!! :thx :thx :thx
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Ciao LittleWoman, ecco la tua raduzione. Spero non ci siano errori.
Amulio, re di Alba, avendo Rea Silvia mostrato (da "pareo". Sicura che non fosse invece "peperisset" = partorire?) i gemelli, pronitus (?) (non ho trovato questa parola sul vocabolario) decise di ucciderli.
Quelli ai quali era stato ordinato ciò, gettarono i bambini messi dentro un recipiente (una tinozza) vicino le radici del monte Palatino nel Tevere, che a quel tempo aveva inondato (era diventato paludoso) per i grandi temporali (piogge). Di là, essendosi incastrato il recipente nel quale erano (si trovavano) i bambini presso un albero di fico, una lupa uscita a causa del vagito dei bambini, li pulì dapprima con una leccata, poi offrì (porse) le mammelle. Dopo il porcaro Faustolo, che aveva visto tutto, si avvicinò e prese i banbini e li dette a sua moglie Acca Larenzia.
Alcuni (parecchi) scrittori aggiungono una cosa sorprendente: mentre Faustolo guardava (mirava), volò un picchio e con la bocca piena spinge il cibo ai banbini: il lupo e il picchio, sacri a Marte, evidentemente furono mandati per la tutela dei bambini.
L'albero, presso il quale i bambini erano stati gettati, fu detto (chiamato) Ruminale, perchè sotto la sua ombra fu solito ruminare un gregge riposandosi a mezzogiorno.
Ciao!
Amulio, re di Alba, avendo Rea Silvia mostrato (da "pareo". Sicura che non fosse invece "peperisset" = partorire?) i gemelli, pronitus (?) (non ho trovato questa parola sul vocabolario) decise di ucciderli.
Quelli ai quali era stato ordinato ciò, gettarono i bambini messi dentro un recipiente (una tinozza) vicino le radici del monte Palatino nel Tevere, che a quel tempo aveva inondato (era diventato paludoso) per i grandi temporali (piogge). Di là, essendosi incastrato il recipente nel quale erano (si trovavano) i bambini presso un albero di fico, una lupa uscita a causa del vagito dei bambini, li pulì dapprima con una leccata, poi offrì (porse) le mammelle. Dopo il porcaro Faustolo, che aveva visto tutto, si avvicinò e prese i banbini e li dette a sua moglie Acca Larenzia.
Alcuni (parecchi) scrittori aggiungono una cosa sorprendente: mentre Faustolo guardava (mirava), volò un picchio e con la bocca piena spinge il cibo ai banbini: il lupo e il picchio, sacri a Marte, evidentemente furono mandati per la tutela dei bambini.
L'albero, presso il quale i bambini erano stati gettati, fu detto (chiamato) Ruminale, perchè sotto la sua ombra fu solito ruminare un gregge riposandosi a mezzogiorno.
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