Versione: la dea Fortuna
Romani, superstitione sua, Fortunam deam magna cum pietate colebant et ei multas pretiosasque aras dicabant. Sed dea raro divitias bonaque hominibus parat, fere numquam vitam beatam. Si iustitiam perseveramtiamque cupimus, non invocare debemus Fortunam, sed industriam et sollertiam nostram. Fortuna enim caeca est: iustitiam ignorat, misericordiae causa est. Iure, propter deae inconstantiam, multi Fortunam contemnunt.
Grazie 1000!!
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Risposte
I romani, per loro credenza, veneravano la dea Fortuna con grande rispetto e a lei dedicavano molti e preziosi altari. Ma la dea raramente (parat) agli uomini ricchezze e prosperità, quasi mai una vita felice. Se desideriamo la giustizia e la perseveranza, non dobbiamo invocare la Fortuna, ma la nostra operosità e solerzia. Infatti la Fortuna è cieca: ignora la giustizia, è causa di misericordia. a causa dell'incostanza della dea, molti (contemnunt) la Fortuna.