Versione di latino "Ifigenìa:la superstizione e la potica valgon bene una figlia"
Ciao a tutti !:)
MI servirebbe questa Versione Di latino "Ifigenìa:la superstizione e la politica valgon bene una figlia", dal libro "Nuovo Dalla Sintassi Al testo", pag. 291 n. 103.
Inizia così
" Agamemnon cum Menelao frate et Achaiae delectis ducibus Helenam, uxorem Menelai, quam Alexander PAris avexerat, repetitum ad Troiam cum venirent,in Aulide tempestas eos ira Dianae retinebat, quod Agamemnon in venando cervam eius violavit superbiusque in Dianam est locutus."
Mi servirebbe entro Mercoledì 30/03
Grazie in Anticipo :)
Aggiunto 20 ore 48 minuti più tardi:
Si, era proprio questa!!!:)
Grazie mille!!:)
MI servirebbe questa Versione Di latino "Ifigenìa:la superstizione e la politica valgon bene una figlia", dal libro "Nuovo Dalla Sintassi Al testo", pag. 291 n. 103.
Inizia così
" Agamemnon cum Menelao frate et Achaiae delectis ducibus Helenam, uxorem Menelai, quam Alexander PAris avexerat, repetitum ad Troiam cum venirent,in Aulide tempestas eos ira Dianae retinebat, quod Agamemnon in venando cervam eius violavit superbiusque in Dianam est locutus."
Mi servirebbe entro Mercoledì 30/03
Grazie in Anticipo :)
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Si, era proprio questa!!!:)
Grazie mille!!:)
Risposte
Ciao, controlla se è questa
Agamemnon cum Menelao fratre Achaiae delectis ducibus Helenam uxorem Menelai, quam Alexander Paris avexerat, repetitum ad Troiam cum irent, in Aulide tempestas eos ira Dianae retinebat, quod Agamemnon in venando cervam eius violavit superbiusque in Dianam est locutus. Is cum haruspices convocasset et Calchas se respondisset aliter expiare non posse, nisi Iphigeniam filiam Agamemnonis immolasset, re audita Agamemnon recusare coepit. Tunc Ulixes eum consiliis ad rem pulchram transtulit; idem Ulixes cum Diomede ad Iphigeniam missus est adducendam, qui cum ad Clytaemnestram matrem eius venisset, ementitur Ulixes eam Achilli in coniugium dari. Quam cum in Aulidem adduxisset et parens eam immolare vellet, Diana virginem miserata est et caliginem eis obiecit cervamque pro ea supposuit Iphigeniamque per nubes in terram Tauricam detulit ibique templi sui sacerdotem fecit.
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Mentre Agamennone, insieme a suo fratello Menelao e ad altri comandanti Greci scelti, stavano andando a Troia a riprendere Elena, moglie di Menelao, che era stata rapita da Paride, una tempesta causata dall’ira di Diana li tratteneva in Aulide, poiché Agamennone aveva ferito, cacciando, una cerva della Dea e poi le aveva parlato con grande superbia. Agamennone aveva pertanto convocato gli indovini e Calcante aveva risposto che per farsi perdonare non poteva far altro che sacrificare la sua stessa figlia, Ifigenia.; udito ciò, Agamennone all'inizio rifiutò. Poi Ulisse, con i suoi consigli, lo convinse a mettere in atto un piano astuto: Ulisse stesso, insieme a Diomede, fu mandato a prendere Ifigenia e quando i due giunsero dalla madre della fanciulla, Clitennestra, Ulisse, mentendo, le disse che Ifigenia era stata destinata in matrimonio ad Achille. Quando la ragazza, portata in Aulide, stava per essere sacrificata dal padre, Diana ne ebbe pietà, la avvolse nella nebbia e mise al suo posto una cerva; la Dea portò poi Ifigenia attraverso le nubi fino in Tauride, e lì ne fece una sacerdotessa del proprio tempio.
Agamemnon cum Menelao fratre Achaiae delectis ducibus Helenam uxorem Menelai, quam Alexander Paris avexerat, repetitum ad Troiam cum irent, in Aulide tempestas eos ira Dianae retinebat, quod Agamemnon in venando cervam eius violavit superbiusque in Dianam est locutus. Is cum haruspices convocasset et Calchas se respondisset aliter expiare non posse, nisi Iphigeniam filiam Agamemnonis immolasset, re audita Agamemnon recusare coepit. Tunc Ulixes eum consiliis ad rem pulchram transtulit; idem Ulixes cum Diomede ad Iphigeniam missus est adducendam, qui cum ad Clytaemnestram matrem eius venisset, ementitur Ulixes eam Achilli in coniugium dari. Quam cum in Aulidem adduxisset et parens eam immolare vellet, Diana virginem miserata est et caliginem eis obiecit cervamque pro ea supposuit Iphigeniamque per nubes in terram Tauricam detulit ibique templi sui sacerdotem fecit.
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Mentre Agamennone, insieme a suo fratello Menelao e ad altri comandanti Greci scelti, stavano andando a Troia a riprendere Elena, moglie di Menelao, che era stata rapita da Paride, una tempesta causata dall’ira di Diana li tratteneva in Aulide, poiché Agamennone aveva ferito, cacciando, una cerva della Dea e poi le aveva parlato con grande superbia. Agamennone aveva pertanto convocato gli indovini e Calcante aveva risposto che per farsi perdonare non poteva far altro che sacrificare la sua stessa figlia, Ifigenia.; udito ciò, Agamennone all'inizio rifiutò. Poi Ulisse, con i suoi consigli, lo convinse a mettere in atto un piano astuto: Ulisse stesso, insieme a Diomede, fu mandato a prendere Ifigenia e quando i due giunsero dalla madre della fanciulla, Clitennestra, Ulisse, mentendo, le disse che Ifigenia era stata destinata in matrimonio ad Achille. Quando la ragazza, portata in Aulide, stava per essere sacrificata dal padre, Diana ne ebbe pietà, la avvolse nella nebbia e mise al suo posto una cerva; la Dea portò poi Ifigenia attraverso le nubi fino in Tauride, e lì ne fece una sacerdotessa del proprio tempio.