Versione di Latino (6622)

alexstifler
vi prego raga aiutatemi! vi scrivo questa versione intitolata "la formazione di Epaminonda" di Cornelio Nepote che non dovrebbe essere difficile da trovare (almeno spero)...mi servirebbe entro stasera...grazie di tutto!vi metto il primo e l'ultimo rigo dato che è davvero lunga


1° rigo
Cum exprimere imaginem consuetudinis atque vitae Epaminondae velimus, niHil videmur debere praetermittere, quod pertineat ad eam declarandam.
Ultimo rigo
neque prius eum a se dimisit quam in doctrinis tanto antecessit condiscipulos ut facile intellegi posset pari modo superaturum omnes in ceteris artibus.

Risposte
Mario
Chiudo

Noel
di niente

alexstifler
grazie mille ;)

Noel
Volendo rappresentare fedelmente le consuetudini di vita di Epaminonda, ci sembra di non dover omettere nulla. Perciò diremo prima della sua famiglia, poi in quali discipline e da quali maestri sia stato educato. Nato da padre di nobile stirpe, come abbiamo detto, fu povero secondo la condizione dei suo antenati, ma educato in tal modo che nessun Tebano lo superasse, infatti da Dioniso, non meno esperto di Damone e Lampro, nomi famosi presso tutti, imparò a suonare la cetra e a cantare con l'accompagnamento di strumenti a corda, da Olimpodoro a suonare il flauto, da Callifronte a danzare. Come maestro di filosofia ebbe Lisi di Taranto, seguace di pitagora: a questi fu così affezionato, pur giovinetto, da anteporre quel burbero vecchio a tutti i suoi coetanei; e non si allontanò da lui prima di aver superato tutti i condiscepoli, così da lasciar presagire una sua maggior valenza anche in utte le altre discipline.
Nato dunque dal padre che abbiamo detto, di nobile stirpe, già dai suoi antenati fu lasciato povero, ma tanto istruito che nessun Tebano lo fu di più. Infatti gli insegnò a suonare la cetra e cantare al suono della lira Dionisio, che nella musica non fu meno illustre di Damone o di Lampro i cui nomi sono assai noti; a suonare il flauto, Olimpiodoro e a danzare, Callifrone. Come maestro di filosofia ebbe il tarentino Líside un pitagorico; ed a questo fu così affezionato, che quantunque ragazzo antepose nella confidenza questo vecchio malinconico ed austero a tutti i suoi coetanei; e non si licenziò da lui prima di aver di tanto superato nelle dottrine filosofiche i suoi condiscepoli, che si poteva facilmente capire che avrebbe ugualmente superato tutti nelle altre arti.

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