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GeneralCarp9365
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postquam Pisistratus tyrannus arcem occupaverat, Atheniensibus, dominationi desuetis et tristem servitutem flentibus, hanc fabellam aesopus narravit. Olim ranae, liberae errantes in paludibus, magno clamore ab Iove regem petiverunt ut dissolutos mores vi compescerent. Pater deorum risit atque illis tigillum dedit quod in stagnum e coelo magno strepitu decidens, pavidum ranarum genus terruit. Dum perterritae in limo delitescunt, forte una tacite e stagno caput protulit, lignum attente exploravit et cunctas evocavit. Turba petulans, cum timorem deposuisset, super lignum insiluit, inutile tigillum omni contumelia inquinavit. Postea nonnullas ranas ad Iovem miserunt ut alium regem rogarent. Tum Iuppiter horribilem hydrum misit, qui dentibus asperis incepit singulas corripere. Fustra miserae ranae, ut necem vitarent, per totum stagnum fugiebant: vocem praecludit terror. Furtium igitur miserunt per mercurium mandata Iovi, auxilium petiturae. Tunc deorum rex duris verbis ranarum stultitiam vituperavit:" Quia bonum regem ferre noluistis, nunc malum tolerate".

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Dopo che il tiranno Pisistrato ebbe occupato la rocca, Esopo raccontò questa storiella agli Ateniesi, non abituati alla tirannide e deploranti [= che deploravano] la triste servitù. Un giorno le rane, che vagavano libere nelle paludi, con grande baccano chiesero a Giove un re, affinché reprimesse con la forza i costumi corrotti. Il padre degli dei rise e diede loro un travicello, che, cadendo dal cielo nello stagno con grande fragore, terrorizzò la pavida razza delle rane. Mentre spaventate si nascondono nel fango, per caso una tirò fuori la testa dallo stagno senza far rumore, esaminò attentamente il pezzo di legno e chiamò le altre. La moltitudine insolente, avendo messo da parte la paura, balzò sopra il legno e ricoprì con ogni insulto l'inutile tronchetto. Poi mandarono a Giove alcune rane per chiedere un altro re. Allora Giove mandò un tremendo serpente che iniziò ad afferrarle una ad una con i denti aguzzi. Invano le povere rane, per evitare la morte, fuggivano per tutto lo stagno: il terrore blocca la voce. Perciò le rane, di nascosto, mandarono richieste a Giove per mezzo di Mercurio, per chiedere aiuto, Allora il re degli dei rimproverò la stupidità delle rane con dure parole: «Poiché non avete voluto sopportare un re buono, ora tolleratene uno cattivo».


:hi
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