Versione Cicerone (3961)

redhotboy
la versione si intitola "La ragione vince la paura delle eclissi" dal de republica.

1 rigo: "memini me, admodum adulescentulo, ..."

ultimo rigo: "ita populum liberavit metu."

vi prego aiutatemi.

Risposte
SuperGaara
Sì dai chiudo io il thread! Red se ci sono problemi diccelo che lo riapriamo!

pukketta
prego...!! è semrpe un piacere aiutarvi!!!..
tutto risolto?? se si chiudo...dimmi tu!

redhotboy
grazie mille pukketta!

pukketta
c'è anke quel pezzo???
vabbe te la posto kmq..

E qualcosa di simile capitò anche in quella grande guerra che Ateniesi e Spartani si fecero con così disperato furore. Il famoso Pericle, primo della sua città per autorità, per eloquenza e per prudenza. essendosi d'improvviso fatto buio per un oscurarsi del sole ed essendo stato invaso 1'animo degli Ateniesi dal più cupo spavento, si vuol che dicesse ai suoi concittadini quel che egli aveva appreso da Anassagora, di cui era stato alunno: che, cioè, quello accadeva per necessità di cose e a tempo determinato quando tutta la luna si frappone fra il sole e noi, e che, benché la cosa non accadesse ad ogni nuova luna, doveva pur avvenire in qualche novilunio. Avendo spiegato questo con tutti i debiti argomenti, liberò il suo popolo dal terrore.

redhotboy
ok...grazie...

pukketta
memini me admodum adulescentulo, cum pater in Macedonia consul esset et essemus in castris perturbari exercitum nostrum religione et metu, quod serena nocte subito candens et plena luna defecisset. tum ille cum legatus noster esset anno fere ante quam consul est declaratus, haud dubitavit postridie palam in castris docere nullum esse prodigium, idque et tum factum esse et certis temporibus esse semper futurum, cum sol ita locatus fuisset ut lunam suo lumine non posset attingere.' 'ain tandem?' inquit Tubero; 'docere hoc poterat ille homines paene agrestes, et apud imperitos audebat haec dicere?'
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Scipione: "ero io stesso molto affezionato all'uomo che sapevo essere stato stimato e prediletto anche dal padre mio Paolo. Ricordo che, essendo îo ancora giovinetto ed essendo mio padre, console, in Macedonia e trovandoci noi al campo, tutta l'armata fu d'improvviso presa da un sacro terrore perché nella notte serena, d'improvviso, la luna candida e piena era scomparsa. E allora lui (Gallo), essendo nostro generale un anno prima all'incirca d'essere eletto console, fu pronto, il giorno dopo, a spiegare pubblicamente in campo come non ci fosse nessun prodigio e come quello ch'era avvenuto in quel momento e che si sarebbe ripetuto sempre in futuro alla stessa data, fosse dovuto al fatto che il sole era in un punto in cui non poteva più illuminare la luna". "Ma é proprio vero? Ma é straordinario!" esclamò Tuberone. "Quell'uomo osava spiegar cose simili a gente grossa e osava dire cose simili a gente assolutamente ignara di tutto"

c'è fino a qst punto...ora vedo se c'è d meglio..

c'è anke qst pezzo????

Atque eius modi quiddam etiam bello illo maximo quod Athenienses et Lacedaemonii summa inter se contentione gesserunt, Pericles ille et auctoritate et eloquentia et consilio princeps civitatis suae, cum obscurato sole tenebrae factae essent repente, Atheniensiumque animos summus timor occupavisset, docuisse civis suos dicitur, id quod ipse ab Anaxagora cuius auditor fuerat acceperat, certo illud tempore fieri et necessario, cum tota se luna sub orbem solis subiecisset; itaque etsi non omni intermenstruo, tamen id fieri non posse nisi intermenstruo tempore. quod cum disputando rationibusque docuisset, populum liberavit metu

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