Versione: Aneddoti sull'albero di pesco
Ciao,
mi serve questa versione ma nn so da che libro viene. Comunque vi fornisco le informazioni che so.
Titolo: Aneddoti sull'albero di pesco.
Autore: da Palladio.
Frase inizio: Ut aliquot scriptores ferunt...
Frase fine: ...imperavit ut toto imperio persicae arbores exciderentur.
Grazie per l'attenzione e l'aiuto.
mi serve questa versione ma nn so da che libro viene. Comunque vi fornisco le informazioni che so.
Titolo: Aneddoti sull'albero di pesco.
Autore: da Palladio.
Frase inizio: Ut aliquot scriptores ferunt...
Frase fine: ...imperavit ut toto imperio persicae arbores exciderentur.
Grazie per l'attenzione e l'aiuto.
Risposte
La tua dovrebbe essere la versione che ho trovato su un altro sito:
Come alcuni vecchi scrittori riportano, l'albero di pesco prende il nome da Perside, quando fu coltivano negli orti regi e per la prima volta venne scoperta da Alessandro e i suoi compagni. Da Perside i Macedoni, avendo vinto il re Dario, portarono l'albero nella nuova Grecia, affinchè i greci gustassero il suo frutto, dalla grecia fu portata in Italia dai romani pochi anni dopo la nascita di Cristo. La sua foglie è simile ad una lingua, i fiori rossicci, il frutto del fiore cosparso di una leggera peluria ma dentro cornoso, pieno di polpa eccetto il nocciolo duro e scabro. Alessandro Magno dilesse tanto questo albero che lo aveva portato anche in Egitto e aveva voluto coronare i vincitori con i suoi rami. Altre cose meravigliose sono narrate sull'albero di pesco: come dicono i cristiani, questo offre una preziosa ombra a Gesù Cristo con i genitori che fuggivano in Egitto e per tale ragione l'imperatore Giuliano, che aveva in odio i cristiani, ordinò che in tutto l'impero fossero tagliati gli alberi di pesco.
Come alcuni vecchi scrittori riportano, l'albero di pesco prende il nome da Perside, quando fu coltivano negli orti regi e per la prima volta venne scoperta da Alessandro e i suoi compagni. Da Perside i Macedoni, avendo vinto il re Dario, portarono l'albero nella nuova Grecia, affinchè i greci gustassero il suo frutto, dalla grecia fu portata in Italia dai romani pochi anni dopo la nascita di Cristo. La sua foglie è simile ad una lingua, i fiori rossicci, il frutto del fiore cosparso di una leggera peluria ma dentro cornoso, pieno di polpa eccetto il nocciolo duro e scabro. Alessandro Magno dilesse tanto questo albero che lo aveva portato anche in Egitto e aveva voluto coronare i vincitori con i suoi rami. Altre cose meravigliose sono narrate sull'albero di pesco: come dicono i cristiani, questo offre una preziosa ombra a Gesù Cristo con i genitori che fuggivano in Egitto e per tale ragione l'imperatore Giuliano, che aveva in odio i cristiani, ordinò che in tutto l'impero fossero tagliati gli alberi di pesco.