Versione: Aminta alla conquista dell'Egitto
ho moltissimi compiti e mi serve questa versione: interea Amyntas, quem ad Persas ab Alezandro transfugisse diximus, Tripolin pervenit. Inde, in naves militibus imposit, Cyprium transmisit et Aegyptum petere decrevit. Hortatusque milites ad spem tantae rei, docet Sabacen praetorem Aegypti cecidisse in acie, Persarum praesidium et sine duce esset et invalidum, Aegyptios, semper praetoribus eorum infestos, pro sociis ipsos non pro hostibus aestimaturos esse. Igitur milites conclamat ut duceret quo videretur. Atque ille ad Pelusii ostium penetrat. Potius ergo Pelusii, Memphim copias promovit; ad cuius famam Aegyptii, vana gens et novandis quam gerendis aptior rebus, ex suis vicis urbibusque concurrunt ad delenda praesidia Persarum. Qui territi tamen spem retinendi Aegyptum non omiserunt. Sed eos Amyntas proelio superatos in urbem compellit; castrisque positis victores ad populandos agros discurrunt.
Vi prego aiutatemi!!! sono disperata! mi serve entro domani pomeriggio!!
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Aminta alla conquista dell'Egitto
Frattanto Aminta, che abbiamo detto era passato ai Persiani da Alessandro, giunse a Tripoli. Da lì, imbarcati i soldati sulle navi, passò a Cipro e decise di dirigersi in Egitto. Dopo aver esortato i soldati alla speranza di una così grande impresa, li informa che il pretore d'Egitto Sabace è caduto in campo, che il contingente dei Persiani è senza guida e insufficiente, che gli Egiziani, sempre ostili ai loro governatori, li avrebbero considerati come amici, non come nemici. Quindi i soldati chiesero ad alta voce che li conducesse dove gli sembrava opportuno. Ed egli penetra nel porto di Pelusio. Impadronitosi quindi di Pelusio, spostò le truppe verso Menfi; a questa notizia gli Egiziani, gente frivola e più adatta a cambiare piuttosto che a governare le cose, accorrono dai propri villaggi e città per distruggere le guarnigioni dei Persiani. Questi, spaventati, non persero tuttavia la speranza di tenere l'Egitto. Ma Aminta, dopo averli sconfitti in battaglia, li spinge in città; posto l'accampamento, i vincitori si spargono per saccheggiare le campagne.
:hi
Frattanto Aminta, che abbiamo detto era passato ai Persiani da Alessandro, giunse a Tripoli. Da lì, imbarcati i soldati sulle navi, passò a Cipro e decise di dirigersi in Egitto. Dopo aver esortato i soldati alla speranza di una così grande impresa, li informa che il pretore d'Egitto Sabace è caduto in campo, che il contingente dei Persiani è senza guida e insufficiente, che gli Egiziani, sempre ostili ai loro governatori, li avrebbero considerati come amici, non come nemici. Quindi i soldati chiesero ad alta voce che li conducesse dove gli sembrava opportuno. Ed egli penetra nel porto di Pelusio. Impadronitosi quindi di Pelusio, spostò le truppe verso Menfi; a questa notizia gli Egiziani, gente frivola e più adatta a cambiare piuttosto che a governare le cose, accorrono dai propri villaggi e città per distruggere le guarnigioni dei Persiani. Questi, spaventati, non persero tuttavia la speranza di tenere l'Egitto. Ma Aminta, dopo averli sconfitti in battaglia, li spinge in città; posto l'accampamento, i vincitori si spargono per saccheggiare le campagne.
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