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A. Cluentius Habitus habebatur non solum in municipio Larino, ex quo fuerat, sed etiam in tota regione et vicinitate homo magnae virtutis , existimationis, nobilitatis. Post mortem reliquit puerum et filiam,Cluentiam , quae(la quale) post patris mortem coniunx fuit. A.Aurii Melini, adulescentis et honesti er patricii. Quod nuptiae plenae dignitatis, plenae concordiae fuerant, invidia libidoque nefaria exorta est (nacque) non solum dedecore sed etiam scelere coniuncta. Nam Sassia,mater Cluentiae - mater enim appellabitur, neque Sassia propter immanitatem sui sceleris naturae nomen amittet- Melinum adulescentem, generum suum, amavit. Primum(dapprima) infamiae timore continebatur, deinde amentia ac libidine flagravit et non pudor, non pietas, non macula familiae, non hominum fama, non fili dolor , non filiae maeror a cupiditatematrem revocaverunt. Animum adulescentis nondum consilio ac rationae firmatum pellexit Sassia suavitate, astutia doloque. Cluentia autem dolore vexata ceteros sui tanti mali ignaros putaverat ( vel sic speraverat) et in amatisui fratris gremio maerorem et lacrimas fundebat.
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A. Cluenzio Abito era considerato un uomo di grande valore, reputazione, nobiltà, non solo nel municipio di Larino, del quale era originario, ma anche in tutta la regione e nel territorio circostante. Dopo la morte lasciò un bambino e la figlia, Cluenzia, che dopo la morte del padre fu la moglie di A. Aurio Melino, giovane onesto e patrizio. Poiché le nozze erano state piene di decoro, piene di concordia, nacque una invidia e una libidine nefanda unita non solo alla vergogna, ma anche all'empietà. Infatti Sassia, madre di Cluenzia - sarà infatti chiamata madre e né Sassia perderà il nome di natura per l'immanità della sua scelleratezza - amò il giovane Melino, suo genero. Dapprima si conteneva per la paura dell'infamia, poi arse per l'infatuazione e il desiderio e non distolsero la madre dalla cupidità il pudore, la pietà, il disonore della famiglia, l'opinione degli uomini, il dolore del figlio, la tristezza della figlia. Sassia sedusse con la dolcezza, l'astuzia e l'inganno l'animo del giovane non ancora plasmato dall'esperienza e dal discernimento. Cluenzia, sopraffatta dal dolore, aveva ritenuto (o così aveva sperato) gli altri ignari della sua disgrazia così grande e versava le lacrime e il dolore sul petto del suo amato fratello.
:hi
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