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Annapirrosi
Pompeius castra in colle habebat et ad infimas radices montis aciem instruebat. Caesar castra ex eo loco (da quel luogo) movit semperque erat in itineribus. Insolitum ad laborem Pompei exercitum cotidianis itineribus defantigabat. Tum Caesar apud suos dixit: "De proelio cogitemus . Animo simus ad proelium parati; non facile occasionem postea reperimus". Confestimque expeditas copias educit
Pompeius quoque, ut postea cognitum est, suorum omnium hortatu statuerat proelio decertare. Tum Pompeius apud suos dixit: "Scio me paene incredibilem rem promittere; sed rationem consilii mei accipite: firmo animo proelium faciamus. In dextrum Caesaris cornu ab latere aperto impertum faciamus et a tergo aciem circumveniamus, perturbatum exercitum pellamus. Sine periculo legionum et paene sine vulnere bellum conficiamus"
Tum Labienus, Pompei legatus, Caesaris copias despiciebat et Pompei consilium laudabat:"Ne existimaveris (non pensare), Pompei, hunc esse exercitum Galliae Germaniaeque victorem. Perexigua pars illius exercitus restat; magna pars cecidit: multos autumni pestilentia in ITALIA consumpsit, multi domum discesserunt, multi sunt relicti in continenti." Haec dixit et iuravit se nisi victorem in castra non remeaturum. Hoc laudavit Pompeius

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Pompeo aveva l'accampamento sul colle e schierava l'esercito ai piedi del monte. Cesare spostò l'accampamento da quel luogo ed era sempre in viaggio. Sfiniva con le marce quotidiane l'esercito di Pompeo, non avvezzo alla fatica. Allora Cesare presso i suoi (soldati) disse: "Pensiamo alla battaglia. Siamo pronti allo scontro con l'animo; in seguito non troveremo facilmente un'occasione". E subito conduce fuori le truppe armate alla leggera. Anche Pompeo, come poi si seppe, per l'esortazione di tutti i suoi aveva deciso di combattere. Allora Pompeo presso i suoi disse: "So di promettere una cosa quasi incredibile; ma ascoltate il motivo della mia decisione: combattiamo con animo forte. Attacchiamo dal lato scoperto l'ala destra di Cesare e circondiamo l'esercito da dietro, colpiamo l'esercito scombussolato. Portiamo a termine la guerra senza pericolo per le legioni e quasi senza una ferita".
Allora Labieno, luogotenente di Pompeo, osservava le truppe di Cesare e lodava il piano di Pompeo: "Non pensare, Pompeo, che questo sia l'esercito vincitore della Gallia e della Germania. Una piccolissima parte resta di quell'esercito; gran parte è andata perduta: in autunno una pestilenza in Italia ne ha uccisi molti, molti sono tornati a casa, molti sono stati lasciati nel continente". Disse ciò e giurò che non sarebbe ritornato nell'accampamento se non da vincitore. Pompeo lodò ciò.



:hi
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