URGENTISSIMOOOOOOO....PER FAVORE AIUTATEMI.....ANALISI VERSIONE

CRISTIANO94
Alexnder cum iam in Idia vagaretur et gentes ne finitimis quidem satis notas bello vastaret, in obsidione cuiusdam urbis , dum circumit muros et inbecillissima moenium quaerit , sagitta ictus diu persedere et incepta agere perseveravit . deinde cum represso snguine sicci vulneris dolor cresceret et crus suspensum equo paulatim obtorpuisset , coactus absistere <> inquit <> . Idem nos faciamus.Pro sua quemque portione adulatio infatuat ; dicamus: <>.

grazie mille

Risposte
dodda
Alessandro attraversava ormai l'India e combatteva devastando i territori di genti poco note anche agli stessi popoli confinanti. Durante l'assedio di una città, mentre faceva il giro delle mura per individuarne i punti più deboli, fu colpito da una freccia; tuttavia rimase a lungo a cavallo e continuò la sua ricognizione. Ma poi il sangue, coagulatosi nella ferita, rese più acuto il dolore, e la gamba, che penzolava dal cavallo, si era a poco a poco intorpidita. Costretto a desistere, disse: "Tutti giurano che sono figlio di Giove, ma questa ferita grida che sono un uomo." Seguiamo anche noi il suo esempio. Ciascuno, in misura diversa, si lascia infatuare dall'adulazione; diciamo: "Voi sostenete che sono saggio, ma io mi rendo conto di avere molti desideri inutili e dannosi. Non capisco nemmeno quello che la sazietà mostra agli animali: quale misura ci debba essere nel mangiare e nel bere; non conosco ancora la capacità del mio stomaco."

L'ho presa da un sito latino ma non mi sembra giusta, soprattutto i verbi. Magari controllala.

mitickla
http://www.****/autore/seneca/epistulae_morales_ad_lucilium/!06!liber_vi/059.lat

vai qui e cercalo dal punto 12 :hi

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