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milla9
1. Galli victi silent, canunt victores. 2. orgetorix, rex apud helvetios, regni cupiditate inductus, coniurationem nobilitatis fecit. 3. urbis viae mutitudine legatorum undique missorum celebrabantur, ad urbem accessus incredibili hominum multitudine et gratulatione florebat. 4. reliquos omnes equites romani aut interfecerunt aut captos ad domitium deduxerunt. 5. postquam ibi neque stationes pro portis nec fremitum castrorum animadverunt, romani, insolito silentio moti, metu insidiarum subsistunt. 6. animi servorum et spe et metu temptati erant; tamen, auctoritate advocatorum adducti, in veritate manserunt. 7. t. pomponius atticus equestrem dignitatem a maioribus acceptam perpetuo obtinuit. 8. helvetii, omnium rerum inopia adducti, legaots de deditione ad caesarem miserunt. 9. pyrrus romanos captivos summmo honore tractavit, occisos sepelivit. 10 populus romanus putat fideles socios, quos olim habuit hostes pertinaces: salubris providentia enim victos permiscuit victoribus.

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ShattereDreams
1. I Galli, sconfitti, tacciono, i vincitori cantano.

2. Orgetorige, re presso gli Elvezi, spinto dalla brama di potere, organizzò una congiura fra i nobili.

3. Le vie della città erano affollate da un gran numero di ambasciatori inviati da ogni parte, l'accesso alla città si distingueva per un'incredibile folla di uomini e per il rallegramento.

4. I cavalieri Romani o uccisero o condussero prigionieri da Domizio tutti i rimanenti.

5. Dopo che là non notarono né posti di guardia a difesa dei porti né il brusio dell'accampamento, i Romani, turbati dall'insolito silenzio, si fermarono per la paura di un'imboscata.

6. Gli animi dei servi erano stati messi alla prova dalla speranza e dalla paura; tuttavia, indotti dall'autorità degli avvocati, rimasero nella verità.

7. T. Pomponio Attico conservò sempre la dignità equestre ricevuta dagli avi.

8. Gli Elvezi, spinti dalla mancanza di ogni cosa, mandarono da Cesare ambasciatori per la resa.

9. Pirro trattò i prigionieri Romani con grandissimo rispetto e seppellì gli uccisi.

10. Il popolo Romano ritiene fedeli gli alleati che un tempo ebbe come nemici ostinati: la salubre provvidenza, infatti, unì i vincitori ai vinti.
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