Ragazzi vi prego mi aiutate?' stefanoo :(!

Pebla
ragazzi la prof ci ha assegnato tantissime versioni, vi prego potete aiutarmi su queste 2?

La cornacchia e il corvo

cornicula invidia(accento lungo) corvi laborabat, quia corvus oracula viris feminisque praebebat, futurum praevidebat, et saepe ut testimonium in controversiis invocabatur. Olim, quia advenas in via videt, cornicula in fagum apud viam advolat, ibi (lì) considit et magna voce(abl. di vox,-cis "voce") crocitat. miro sono advenae expavescunt, at unus eorum (di loro) statim dicit: "Minime curate, amici, atque viam pergite: corniculae enim sonus est et nihil (nulla) valet". Ut (come) fabella ostendit, invidia magnum vitum est; praeterea, si aliorum exemplum invidia exprimis, damnum quoque magnum tibi (a te, ti) paras.

questa è la prima oi vi posto la seconda! grazieeeeeeee

stefano aiutamiiiiii

Risposte
SuperGaara
Prego peppe!!!

Chiudo :hi

Pebla
grazie steeeeeeeeeeeeeeeeeeee

SuperGaara
Certo, nessun problema...;)

Mario
Purtroppo le versioni nn si trovano identiche a quelle che si cerca

SuperGaara
Et voilà:

Cornicula invidia(accento lungo) corvi laborabat, quia corvus oracula viris feminisque praebebat, futurum praevidebat, et saepe ut testimonium in controversiis invocabatur. Olim, quia advenas in via videt, cornicula in fagum apud viam advolat, ibi (lì) considit et magna voce(abl. di vox,-cis "voce") crocitat. miro sono advenae expavescunt, at unus eorum (di loro) statim dicit: "Minime curate, amici, atque viam pergite: corniculae enim sonus est et nihil (nulla) valet". Ut (come) fabella ostendit, invidia magnum vitum est; praeterea, si aliorum exemplum invidia exprimis, damnum quoque magnum tibi (a te, ti) paras.

Una piccola cornacchia penava per invidia di un corvo, poiché il corvo dava responsi agli uomini e alle donne, prevedeva il futuro e spesso era chiamato come testimone nelle controversie. Una volta, poiché vede (=vedendo) degli stranieri per le strade, la cornacchia vola su un faggio della via, si apposta lì, e gracchia a gran voce. I viandanti si spaventano a causa dello strano suono, ma uno di loro disse subito: “Non preoccupatevi, amici, e continuate per la strada: infatti è il verso della cornacchia e non ha nessun valore.
Come dimostra la storiella, l’invidia è un grande vizio; inoltre, se per invidia esprimi un’imitazione degli altri, ti procuri anche un grande danno.

Non so come vi fa tradurre il vostro insegnante (io sono rimasto letterale), però, volendo, nella parte centrale del testo quei verbi che sono al presente li puoi trasformare in perfetti traducendogli in italiano con il passato remoto, in quanto si tratta di presente storico!

Pebla
grazieeeeeeeee sei un grande steee!

SuperGaara
E' da sistemare...adesso ci penso io!

Pebla
grazie mille a tutti.
mario però con la vers n.1 nn mi trovo tanto bn 6 siuro ke è così?

Mario
Amulius fratrem pellit atque Albae regnum obtinet.Delictum delicto addit:fratris filios interimit filiamque Rheam Silviam in collegium Vestalium virginum admittit.Fata autem deorum auxilio magni imperii principium fovent:Rhea geminos pueros per stuprum edit et filios Martis,belli dei,nuncupat,seu quod ita censet seu quod ita culpam levare volebat.Tyrannus autem Rheam in vincula geminosque in fluvium conicit.At geminorum alveus aqua minime submergitur atque contra ad fluvii ripam appellit:ibi pueris mammas praebet lupa,tectum Faustulus,armentarius regius.Gemini in parva casa Faustuli aluntur et mox inter ceteros pueros longe praestant animo ac ingenio:ergo post paucos annos globum fidorum ac strenuorum virorum in Albam Longam oppidum ducunt et infanda Amulii delicta exitio puniunt.Deinde oppidum novum condere statuunt:Romulus in Palatino,Remus in Aventino auspicia sumit.Augurium Romulo secundum est,Remo infaustum:ergo a Romulo in Palatino aratri sulco novi oppidi termini designantur .At Remus magna invidia movetur,ludibrio fratris sulcum transilit ac statim a Romulo interimitur.

Emulio cacciò il fratello e ottenne il regno di Alba. Aggiunse un delitto ad un delitto: uccise i figli del fratello e (cerca admitto) nel collegio delle Vestali la giovane figlia Rea Silvia. Il fato alimentò il principio di un grande impero con l'aiuto degli dei: Rea partorì per causa di uno stupro due gemelli e chiamò i figli di Marte, dio della guerra, sia perchè così pensava sia perchè così voleva. Il tiranno tuttavia gettò nel fiume i gemelli in (cerva vincula). Ma l'acqua non sommerse l'alveo dei gemelli e al contrario lo gettò alla riva del fiume: qui una lupa offrì le mammelle ai fanciulli, Faustulo, pastore regio, un tetto. I gemelli vennero cresciuti nella piccola casa di Faustolo e subito si distinsero in animo e ingegno tra gli altri fanciulli e dopo pochi anni conducono una folla di fedeli e strenui uomini ad Alba Longa e puniscono i malvagi delitti di Emulio.
Infine decidono di fondare una nuova città: Romolo nel Palatino, Remo prese auspici in Aventino. L'augurio fu favorevole Romolo, a Remo infausto: dunque da Romolo in Palatino fu designato il solco con l'aratro della nuova città. Ma Remo fu mosso da grande invidia per scherzo oltrepassò il solco del fratello e subito fu ucciso da Romolo.

freddytvb
Ecco:

Amulio caccia il fratello e ottiene il regno di Alba.
Aggiunge delitto a delitto: uccide i figli del fratello e mette la figlia Rea Sivia nel collegio delle vergini Vestali.
Ma il Destino (i Fati) con l'aiuto degli dei favoriscono l'inizio di un grande impero (la nascita di un grande impero, cioè di Roma): Rea a causa di uno stupro partorisce due gemelli e (li) dichiara figli di Marte, il dio della guerra, sia perchè pensa (che sia) così sia perchè in questo modo voleva cancellare la colpa (la vergogna dello stupro).
Ma il tiranno getta nel fiume (Tevere) Rea in catene e i gemelli.
Ma la cesta dei gemelli affonda pochissimo nell'acqua e ivece approda alla riva del fiume: lì una lupa offre le mammelle ai bambini, Faustolo, pastore del re, (offre loro) un tetto (cioè la lupa li allatta e il pastore li prende in casa sua).
I gemelli sono allevati nella piccola casa di Faustolo e presto primeggiano di gran lunga fra gli altri fanciulli per coraggio e per intelligenza: pertanto dopo pochi anni giudano un drappello di uomini fedeli e coraggiosi contro la città di Alba Longa e puniscono i delitti indicibili (cioè vergognosi, orrendi) di Amulio con la (sua) morte.
Poi stabiliscono di fondare una nuova città: Romolo prende gli auspici sul Palatino, Remo sull'Aventino.
L'augurio è favorevole a Romolo, infausto per Remo: Pertanto sul Palatino sono tracciati da Romolo i confini della nuova città col solco dell'aratro.
Ma Remo è mosso da grande invidia, per disprezzo scavalca il solco del fratello e immediatamente viene ucciso da Romolo.

Pebla
siete dei grandi
ecco la seconda:

Romolo e Remo
Amulius fratrem (fratello) pellit atque Albae regnum obtinet. Delictum delicto addit: fratris (del fratello) filios interimit filiamque Rheam Silviam in collegium Vestalium virginium(delle vergini Vestali) admittit. Fata autem deorum auxilio magni imperii principium fovent: Rhea geminos pueros per stuprum edit et filios Martis (di Marte), belli dei, nuncupat, seu quod ita censet seu quod ita culpam levare volebat. Tyrannus autem Rheam in vincula geminosque in fluvium conicit. At geminorum alveus aqua minime submergitur atque contra (avverbio) ad fluvii ripam appellit: ibi (lì) pueris mammas praebet lupa, tectum Faustulus, armentarius regius. Gemini in parva casa Faustili aluntur et mox inter
ceteros pueros longe praestant animo ac ingenio: ergo post paucos annos globum fidorum ac strenuorum virorum in Albam Longam oppidum ducunt et infanda Amulii delicta exitio puniunt. Deinde oppidum novum condere statuunt: Romulus in Palatino, Remus in Aventino auspicia sumit. Augurium Romulo secundum est, Remo infaustum: ergo a Romulo in Palatino aratri sulco novi oppidi termini designantur. At Remus magna
invidia movetur, ludibrio fratris sulcum transilit ac statim a Romulo interimitur.

grazie siete magnificii

italocca
posta la seconda!

Mario
La cornacchia, gelosa del corvo, il quale dà auspici agli uomini, prevede il futuro ed è perciò da essi invocato come testimonio, si mise in testa di fare altrettanto. Vedendo passare dei viandanti, volò su un albero e piantatasi là, cominciò a gracchiare a tutta forza. Al suono della sua voce, quelli si volsero spaventati, ma uno disse subito: “Niente, niente, amici, andiamo pure avanti. E’ soltanto una cornacchia, e le sue grida non significano nulla”.
Così anche tra gli uomini, chi si mette a gareggiare coi più potenti di lui non solo non riesce ad uguagliarli, ma si guadagna anche le beffe.

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