Qualcuno mi può aiutara nella traduzione delle poesia di catullo
qualcuno mi potrebbe aiutare nella traduzione e magari anche nell ordine frasale perchè trovo immense difficoltà. Questa è una poesia di Catullo e si intitola "Ille mi par esse deo videtur"
Ille mi par esse deo videtur,
ille,si fas est,superare divos,
qui sedens adversus identidem te
spectat et audit
dulce ridentem,misero quod omnis
eripit sensus mihi:nam simul te,
Lesbia,aspexi,nihil est super mi
(vocis in ore),
lingua sed torpet,tenuis sub artus
flamma demanat,sonitu suopte
tintinant aures,gemina teguntur
lumina nocte.
Otium,Catulle, tibi molestum est:
oti exultas nimiumque gestis.
Otium et reges prius et beatas
perdidit urbes
Grazie in anticipa a tutti coloro che mi aiuteranno:thx
Ille mi par esse deo videtur,
ille,si fas est,superare divos,
qui sedens adversus identidem te
spectat et audit
dulce ridentem,misero quod omnis
eripit sensus mihi:nam simul te,
Lesbia,aspexi,nihil est super mi
(vocis in ore),
lingua sed torpet,tenuis sub artus
flamma demanat,sonitu suopte
tintinant aures,gemina teguntur
lumina nocte.
Otium,Catulle, tibi molestum est:
oti exultas nimiumque gestis.
Otium et reges prius et beatas
perdidit urbes
Grazie in anticipa a tutti coloro che mi aiuteranno:thx
Risposte
grazie mille.....:bounce
Ecco, questa è più corretta:
Simile a un dio, mi sembra che sia
e forse più di un dio, vorrei dire
chi, sedendoti accanto, gli occhi fissi
ti ascolta ridere
dolcemente; e io mi sento morire
d'invidia:quando ti guardo io, Lesbia,
a me non rimane in cuore nemmeno
un po' di voce,
la lingua si secca e un fuoco sottile
mi scorre nelle ossa, le orecchie
mi ronzano dentro e su questi occhi
scende la notte.
L'ozio,Catullo, questo è il tuo pericolo,
nell'ozio ti esalti sino a goderne;
l'ozio che ancora re e città potenti
portò a rovina.
Simile a un dio, mi sembra che sia
e forse più di un dio, vorrei dire
chi, sedendoti accanto, gli occhi fissi
ti ascolta ridere
dolcemente; e io mi sento morire
d'invidia:quando ti guardo io, Lesbia,
a me non rimane in cuore nemmeno
un po' di voce,
la lingua si secca e un fuoco sottile
mi scorre nelle ossa, le orecchie
mi ronzano dentro e su questi occhi
scende la notte.
L'ozio,Catullo, questo è il tuo pericolo,
nell'ozio ti esalti sino a goderne;
l'ozio che ancora re e città potenti
portò a rovina.
Mi sembra che sia simile ad un Dio
O se è lecito, più di un Dio
Colui che, sedendoti accanto
Ti osserva e ti ascolta ridere
Dolcemente; e ciò a me misero
Strappa ogni sensazione: infatti
quando ti guardo, Lesbia,
non mi rimane neanche un po'
di voce, ma la lingua si intorpidisce,
un fuoco sottile mi cola nelle ossa
le orecchie mi ronzano
e i due occhi si coprono di notte.
ecco qua....ciao ciao!!!!
O se è lecito, più di un Dio
Colui che, sedendoti accanto
Ti osserva e ti ascolta ridere
Dolcemente; e ciò a me misero
Strappa ogni sensazione: infatti
quando ti guardo, Lesbia,
non mi rimane neanche un po'
di voce, ma la lingua si intorpidisce,
un fuoco sottile mi cola nelle ossa
le orecchie mi ronzano
e i due occhi si coprono di notte.
ecco qua....ciao ciao!!!!
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