Potete per favore aiutarmi con queste versioni
sono un po ma sono per settembre quindi prendetevela con calma non ho fretta grazie mille
Miglior risposta
Bruto spinge il popolo Romano a ribellarsi
Marco Giunio Bruto, fedele amico di Collatino, estrasse il pugnale grondante di sangue dalla ferita di Lucrezia, lo sollevò in alto e disse: «Per questo casto sangue, io giuro, e faccio testimoni voi, o dei: perseguiterò Lucio Tarquinio assieme alla moglie e ai figli con il ferro, il fuoco, la forza e mai nessun altro re sarà accettato a Roma. Giurate con me, amici». Poi consegnò il pugnale agli amici: tutti giurarono ad alta voce. Il corpo di Lucrezia fu condotto nel foro dalla casa di Collatino e fu mostrato alla plebe: i cittadini furono turbati dalla spregevolezza del crimine e biasimavano l'empia malvagità nei confronti della donna. Una schiera di giovani prese la decisione della vendetta e si diresse a Roma da Collazia. Inoltre il popolo fu subito convocato da un araldo e corse nel foro. Allora Bruto tenne un discorso sulla violenza e sulla dissolutezza di Sesto Tarquinio, sullo stupro di Lucrezia e sulla misera morte della donna. L'intera cittadinanza fu spinta contro il re da poche parole: i cittadini abolirono l'autorità del re. Così non solo Lucrezia superò in pudicizia le altre donne, ma anche il nome di Bruto sarà in eterno il simbolo della libertà per la città dei Romani.
Le stagioni, gli uomini e gli animali
In primavera gli alberi fioriscono, in estate o in autunno danno i frutti. In inverno i contadini restano nelle loro case a causa del freddo e della neve e non si dedicano all'agricoltura. Anche i fanciulli restano a casa e rimpiangono l'estate. In inverno i pastori vanno dai monti nelle pianure, presso le coste marittime: lì custodiscono le greggi negli ovili. Le greggi restano tutta la notte negli ovili e poi, sul far del giorno [oppure "all'alba"], ritornano nei campi. Dall'estate all'autunno le notti sono abbastanza tiepide; dall'autunno alla primavera, invece, [sono] lunghe e fredde.
Aggiunto 28 minuti più tardi:
La storia di uno strano pescatore
In tempi antichi, in una bella isola della Grecia, viveva un pescatore non molto esperto dell'arte della pesca, ma appassionato di musica ed imitatore del solo poeta Orfeo. Un giorno andò sulla spiaggia con le reti e i flauti: sedeva su uno scoglio, lasciava le reti ai piedi e suonava i flauti. L'uomo infatti pensava: «Anticamente Orfeo con la dolcezza della voce commuoveva i sassi, le piante e molte specie di animali; senza subbio anche i pesci saranno grati per le melodie dei flauti, così verranno spontaneamente sulla spiaggia dalle onde e saranno facilmente una mia preda». Ma i pesci non si curavano della musica e delle altre lusinghe del pescatore. Perciò il povero pescatore depone i flauti sullo scoglio e lancia le reti nelle acque. Subito dall'uomo viene presa una grande quantità di grossi pesci e viene gettata sulla spiaggia. Ora i pesci saltano e l'uomo stupito esclama: «Stupidi pesci, prima in mare non danzavate per le melodie dei flauti, ora danzate senza musica!».
Aggiunto 5 minuti più tardi:
Roma
Roma è una città molto antica ed illustre per la durevole e lodevole gloria. Roma inizialmente era piccola ed [era] un ricettacolo di briganti; poi fu una città grande, nobile e bella. I Romani combatterono assiduamente contro le popolazioni vicine e li sottomisero con ostinata volontà. Occuparono tutta l'Italia e poi, al di là dei monti e del mare, vinsero altri nemici; sottomisero i Galli, i Cartaginesi, i Greci, gli Egizi e tutte le altre nazioni e genti del Mediterraneo. Roma tuttavia dominò non solo con le armi, ma anche con il diritto, con la lingua, con la dottrina. Inoltre Pietro, successore di Cristo, pose a Roma la sua sede ed aggiunse alla vecchia la nuova nobiltà.
Aggiunto 18 minuti più tardi:
La battaglia di Bibratte
Cesare aveva deciso di combattere con gli Elvezi e aveva posto l'accampamento non lontano dall'accampamento dei nemici. Il giorno dopo gli Elvezi attaccarono battaglia con i soldati Romani. In un primo momento le legioni, che erano state arruolate in Gallia da Cesare, infransero facilmente la falange dei nemici con i giavellotti e fecero impeto contro i nemici con le spade, finché i Boi e i Tulingi, popolazioni dei Galli, vennero in aiuto agli Elvezi e circondarono i soldati di Cesare. Così si combatté a lungo ed accanitamente su due fronti. Ma presto i nemici, poiché non sostenevano gli attacchi dei nostri, si ritirarono gli uni su un monte, gli altri fuggirono presso i bagagli e i loro carri. Si combatté fino a notte fonda anche presso i bagagli, poiché i nemici avevano posto i carri a mo' di barricata e scagliavano dardi contro i nostri da una posizione elevata. Alla fine i nostri si impadronirono delle salmerie e così i nemici furono sconfitti. Gli Elvezi, dopo che erano giunti a marce forzate nei territori dei Lingoni e avevano chiesto aiuto a loro, mandarono ambasciatori a Cesare per la resa.
Marco Giunio Bruto, fedele amico di Collatino, estrasse il pugnale grondante di sangue dalla ferita di Lucrezia, lo sollevò in alto e disse: «Per questo casto sangue, io giuro, e faccio testimoni voi, o dei: perseguiterò Lucio Tarquinio assieme alla moglie e ai figli con il ferro, il fuoco, la forza e mai nessun altro re sarà accettato a Roma. Giurate con me, amici». Poi consegnò il pugnale agli amici: tutti giurarono ad alta voce. Il corpo di Lucrezia fu condotto nel foro dalla casa di Collatino e fu mostrato alla plebe: i cittadini furono turbati dalla spregevolezza del crimine e biasimavano l'empia malvagità nei confronti della donna. Una schiera di giovani prese la decisione della vendetta e si diresse a Roma da Collazia. Inoltre il popolo fu subito convocato da un araldo e corse nel foro. Allora Bruto tenne un discorso sulla violenza e sulla dissolutezza di Sesto Tarquinio, sullo stupro di Lucrezia e sulla misera morte della donna. L'intera cittadinanza fu spinta contro il re da poche parole: i cittadini abolirono l'autorità del re. Così non solo Lucrezia superò in pudicizia le altre donne, ma anche il nome di Bruto sarà in eterno il simbolo della libertà per la città dei Romani.
Le stagioni, gli uomini e gli animali
In primavera gli alberi fioriscono, in estate o in autunno danno i frutti. In inverno i contadini restano nelle loro case a causa del freddo e della neve e non si dedicano all'agricoltura. Anche i fanciulli restano a casa e rimpiangono l'estate. In inverno i pastori vanno dai monti nelle pianure, presso le coste marittime: lì custodiscono le greggi negli ovili. Le greggi restano tutta la notte negli ovili e poi, sul far del giorno [oppure "all'alba"], ritornano nei campi. Dall'estate all'autunno le notti sono abbastanza tiepide; dall'autunno alla primavera, invece, [sono] lunghe e fredde.
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La storia di uno strano pescatore
In tempi antichi, in una bella isola della Grecia, viveva un pescatore non molto esperto dell'arte della pesca, ma appassionato di musica ed imitatore del solo poeta Orfeo. Un giorno andò sulla spiaggia con le reti e i flauti: sedeva su uno scoglio, lasciava le reti ai piedi e suonava i flauti. L'uomo infatti pensava: «Anticamente Orfeo con la dolcezza della voce commuoveva i sassi, le piante e molte specie di animali; senza subbio anche i pesci saranno grati per le melodie dei flauti, così verranno spontaneamente sulla spiaggia dalle onde e saranno facilmente una mia preda». Ma i pesci non si curavano della musica e delle altre lusinghe del pescatore. Perciò il povero pescatore depone i flauti sullo scoglio e lancia le reti nelle acque. Subito dall'uomo viene presa una grande quantità di grossi pesci e viene gettata sulla spiaggia. Ora i pesci saltano e l'uomo stupito esclama: «Stupidi pesci, prima in mare non danzavate per le melodie dei flauti, ora danzate senza musica!».
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Roma
Roma è una città molto antica ed illustre per la durevole e lodevole gloria. Roma inizialmente era piccola ed [era] un ricettacolo di briganti; poi fu una città grande, nobile e bella. I Romani combatterono assiduamente contro le popolazioni vicine e li sottomisero con ostinata volontà. Occuparono tutta l'Italia e poi, al di là dei monti e del mare, vinsero altri nemici; sottomisero i Galli, i Cartaginesi, i Greci, gli Egizi e tutte le altre nazioni e genti del Mediterraneo. Roma tuttavia dominò non solo con le armi, ma anche con il diritto, con la lingua, con la dottrina. Inoltre Pietro, successore di Cristo, pose a Roma la sua sede ed aggiunse alla vecchia la nuova nobiltà.
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La battaglia di Bibratte
Cesare aveva deciso di combattere con gli Elvezi e aveva posto l'accampamento non lontano dall'accampamento dei nemici. Il giorno dopo gli Elvezi attaccarono battaglia con i soldati Romani. In un primo momento le legioni, che erano state arruolate in Gallia da Cesare, infransero facilmente la falange dei nemici con i giavellotti e fecero impeto contro i nemici con le spade, finché i Boi e i Tulingi, popolazioni dei Galli, vennero in aiuto agli Elvezi e circondarono i soldati di Cesare. Così si combatté a lungo ed accanitamente su due fronti. Ma presto i nemici, poiché non sostenevano gli attacchi dei nostri, si ritirarono gli uni su un monte, gli altri fuggirono presso i bagagli e i loro carri. Si combatté fino a notte fonda anche presso i bagagli, poiché i nemici avevano posto i carri a mo' di barricata e scagliavano dardi contro i nostri da una posizione elevata. Alla fine i nostri si impadronirono delle salmerie e così i nemici furono sconfitti. Gli Elvezi, dopo che erano giunti a marce forzate nei territori dei Lingoni e avevano chiesto aiuto a loro, mandarono ambasciatori a Cesare per la resa.
Miglior risposta
Risposte
quelle che non ho tradotto sono: la 10 la storia di uno strano pescatore, la 13 bruto spinge il popolo romano a ribellarsi, la 16 labattaglia di bibratte,
le stagioni gli uomini e gli animali, gli occhi lo specchio dell animo, i bagni di baden, i viandanti e l´orsa e roma.
grazie mille
le stagioni gli uomini e gli animali, gli occhi lo specchio dell animo, i bagni di baden, i viandanti e l´orsa e roma.
grazie mille
Metti i titoli di quelle che hai già tradotto
metto il link di drive che faccio prima
ecco: https://drive.google.com/file/d/0B1KQz8_AO_EOcldSZDhtWVdTb0U/view?usp=sharing
Aggiunto 1 minuto più tardi:
nel pdf ci sono anche quelle che sono riuscito a tradurre lascialo perdere
Aggiunto 31 secondi più tardi:
nel pdf ci sono anche quelle che sono riuscito a tradurre lascialo perdere
ecco: https://drive.google.com/file/d/0B1KQz8_AO_EOcldSZDhtWVdTb0U/view?usp=sharing
Aggiunto 1 minuto più tardi:
nel pdf ci sono anche quelle che sono riuscito a tradurre lascialo perdere
Aggiunto 31 secondi più tardi:
nel pdf ci sono anche quelle che sono riuscito a tradurre lascialo perdere
Non vedo nessun allegato :no
E dove sono? :pp