Pleaseeeeeeeee
Periit sexto et quinquagesimo aetatis anno atque in deorum numerum relatus est, non ore modo decernentium, sed et persuasione volgi. ...
è di svetonio...s'intitola dopo la morte di cesare....x favore me la cercate????....
Damnati omnes alius alio sacu periit,pars naufragio,pars proelio:nonnuli semet eodem illo pugione,quo caesarem violaverant,interemerunt QUESTA é LA FINE!
è di svetonio...s'intitola dopo la morte di cesare....x favore me la cercate????....
Damnati omnes alius alio sacu periit,pars naufragio,pars proelio:nonnuli semet eodem illo pugione,quo caesarem violaverant,interemerunt QUESTA é LA FINE!
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grazieeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee
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Periit sexto et quinquagensimo aetatis anno atque in deorum numerum relatus est non ore modo decernentium sed et persuasione uolgi. siquidem ludis quos primo consecrato ei heres Augustus edebat stella crinita per septem continuos dies fulsit exoriens circa undecimam horam creditumque est animam esse Caesaris in caelum recepti; et hac de causa simulacro eius in uertice additur stella. Curiam in qua occisus est obstrui placuit Idusque Martias Parricidium nominari ac ne umquam eo die senatus ageretur.
Percussorum autem fere neque triennio quisquam amplius superuixit neque sua morte defunctus est. damnati omnes alius alio casu periit pars naufragio pars proelio; nonnulli semet eodem illo pugione quo Caesarem uiolauerant interemerunt.
Morì a cinquantacinque anni e fu annoverato tra gli dei non solo per bocca di coloro che lo decretarono ma anche per intima convinzione del popolo. In realtà nel corso dei primi giochi che Augusto suo erede celebrava in suo onore dopo averli consacrati una cometa risplendette per sette giorni di seguito sorgendo verso l'undicesima ora e si credé che fosse l'anima di Cesare accolto in cielo; anche per questo motivo si aggiunse una stella alla sommità della sua statua. Si decise di murare la curia in cui fu ucciso di chiamare le idi di marzo «giorno del parricidio» e che in quel giorno il Senato non dovesse riunirsi mai.
Dei suoi assassini poi quasi nessuno gli sopravvisse più di tre anni e nessuno morì di morte naturale. Tutti dopo essere stati condannati chi in una circostanza chi in un’altra perirono in parte in naufragio in parte in battaglia; alcuni poi si uccisero con lo stesso pugnale con il quale avevano colpito Cesare.
Percussorum autem fere neque triennio quisquam amplius superuixit neque sua morte defunctus est. damnati omnes alius alio casu periit pars naufragio pars proelio; nonnulli semet eodem illo pugione quo Caesarem uiolauerant interemerunt.
Morì a cinquantacinque anni e fu annoverato tra gli dei non solo per bocca di coloro che lo decretarono ma anche per intima convinzione del popolo. In realtà nel corso dei primi giochi che Augusto suo erede celebrava in suo onore dopo averli consacrati una cometa risplendette per sette giorni di seguito sorgendo verso l'undicesima ora e si credé che fosse l'anima di Cesare accolto in cielo; anche per questo motivo si aggiunse una stella alla sommità della sua statua. Si decise di murare la curia in cui fu ucciso di chiamare le idi di marzo «giorno del parricidio» e che in quel giorno il Senato non dovesse riunirsi mai.
Dei suoi assassini poi quasi nessuno gli sopravvisse più di tre anni e nessuno morì di morte naturale. Tutti dopo essere stati condannati chi in una circostanza chi in un’altra perirono in parte in naufragio in parte in battaglia; alcuni poi si uccisero con lo stesso pugnale con il quale avevano colpito Cesare.
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