PharsaliaVI Lucano

LoveAndalucia
Sta parlando un centurione dell'esercito di Cesare che è stato colpito da diverse frecce.

"Parcite" ait "cives, procul hinc avertite ferrum;
Disse: risparmiate o cittadini, portate via lontano da qui il ferro

collatura meae nil sunt iam vulnera morti:
ormai non c'è bisogno di ferite per contribuire alla mia morte

non eget ingestis, sed vulsis pectore telis.

Questa è un po' più avanti Pompei vobis minor est causaeque senatus
quam mihi mortis amor



Mi aiutate?

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Matlurker
non eget ingestis, sed vulsis pectore telis

egeo, es, egui, egere, II intrans.
vello, is, vulsi (anche velli), vulsum, vellere, III trans.

non eget = non sente la mancanza + abl
(telis) = lance, frecce, dardi
ingestis = lanciati
vulsis = tolti

non sono necessarie (altre) frecce scagliate, ma di esser tolte quelle dal petto (quelle che ho già nel petto).

Pompei vobis minor est causaeque senatus quam mihi mortis amor

A voi importa meno la causa (inteso come schieramento politico) di Pompeo e del Senato, che a me (per me) la morte.

PS: ferrum lo tradurrei come "armi": risparmiate le armi, o cittadini, portatele via da qua; ormai ecc...
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