PERFAVORE........SOLO QST VERSIONE......siete unici : )
L’ eta dell oro
Veteres poetae mira scripserunt de felici aetate aurea super terris. Tum nondum diversa anni tempora errant,sed aestas mitis ac perennis omnia animantia delectabat .Homines tempestatum vim,hiemis rigorem atque Iovis fulmina adhuc ignorabant .Arbores simper praeditae erant frondibus ,prata virentia variis floribus semper exornata erant.Amnes lactis et mellis effundebant ,neque agricolae herbas messi inimicas extirpare debebant .Inter animantia inimicitiae non erant ,neque greges aut armenta luporum latronumque insidias timebant .Nondum orbis terrarium atrocibus sceleribus deformis erat, nec terrae caedium cruore perfusae. Homines in pace perenni vitam degebant ,vacui curis et loboribus ,immunes cupiditatibus et timoribus.Saepe etiam di,beatas sedes relinquentes ,terras silvasque peregrabant ; nonnumquam etiam hominum colloquia aut teadas iugales cum mortalibus haud fastidiebant.
Potete tradurmi questa versione per favore???:thx:thx:thx:thx
Grz di TUTTOoo!!!!
Veteres poetae mira scripserunt de felici aetate aurea super terris. Tum nondum diversa anni tempora errant,sed aestas mitis ac perennis omnia animantia delectabat .Homines tempestatum vim,hiemis rigorem atque Iovis fulmina adhuc ignorabant .Arbores simper praeditae erant frondibus ,prata virentia variis floribus semper exornata erant.Amnes lactis et mellis effundebant ,neque agricolae herbas messi inimicas extirpare debebant .Inter animantia inimicitiae non erant ,neque greges aut armenta luporum latronumque insidias timebant .Nondum orbis terrarium atrocibus sceleribus deformis erat, nec terrae caedium cruore perfusae. Homines in pace perenni vitam degebant ,vacui curis et loboribus ,immunes cupiditatibus et timoribus.Saepe etiam di,beatas sedes relinquentes ,terras silvasque peregrabant ; nonnumquam etiam hominum colloquia aut teadas iugales cum mortalibus haud fastidiebant.
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Grz di TUTTOoo!!!!
Risposte
L'età dell'oro
Gli antichi poeti scrissero cose meravigliose sulla felice età dell'oro che regnava sulle terre. Allora, passavano gli anni, ma lìestate era mite e durava sempre, dilettava tutti gli animali. Gli uomini non si curavano della distruzione delle tempeste o dei fulmini di giove. Gli alberi erano sempre carichi di rami, i prati sempre verdi e ricoperti di tantissimi fiori diversi. Nei fiumi scorrevano latte e miele, i contadini non dovevano strappare le erbacce infestanti. Fra gli animali non c'erano discordie, i greggi non dovevano temere le insidie di chi li voleva rubare. La terra non era pervasa di delitti o di atti delittuosi. Gli uomini conducevano la vita in perenne concordia, senza curarsi troppo delle fatiche, senza deideri inutili e paure. Spesso anche gli dei lasciavano le loro beate residenze per andare nei boschi della terra; infatti spesso conversavano con gli uomini, e ciò non era per nulla di peso.
:hi
Gli antichi poeti scrissero cose meravigliose sulla felice età dell'oro che regnava sulle terre. Allora, passavano gli anni, ma lìestate era mite e durava sempre, dilettava tutti gli animali. Gli uomini non si curavano della distruzione delle tempeste o dei fulmini di giove. Gli alberi erano sempre carichi di rami, i prati sempre verdi e ricoperti di tantissimi fiori diversi. Nei fiumi scorrevano latte e miele, i contadini non dovevano strappare le erbacce infestanti. Fra gli animali non c'erano discordie, i greggi non dovevano temere le insidie di chi li voleva rubare. La terra non era pervasa di delitti o di atti delittuosi. Gli uomini conducevano la vita in perenne concordia, senza curarsi troppo delle fatiche, senza deideri inutili e paure. Spesso anche gli dei lasciavano le loro beate residenze per andare nei boschi della terra; infatti spesso conversavano con gli uomini, e ciò non era per nulla di peso.
:hi
Ecco a te:
Veteres poetae mira scripserunt de felici aetate aurea super terris.Tum nondum diversa anni tempora erant, sed aestas mitis ac perennis omnia animatia delectabat.Homines tempestatum vim, hiemmis rigorem atque iovis fulminaadhuc ignorabant.Arbores semper praeditae erantfrondibus, prata virentia variis floribus semper exornata erant.Amnes lactis et mellis omnes terras interfluebant, et in agris segetes fecundae et uberes ultro copiosas fruges effundebat, neque agricolae herbas messi inimicas exstirpare debebant. Inter animatia inimicitiae non erant, neque greges aut armenta luporum latronumque insidias timebant. Nondum orbis terrarum atrocibus sceleribus deformis erat, nec terras caedium cruore perfusae. Homines in pace perenni vitam degebant, vacui curis et laboribus, immunes cupiditatibus et timoribus. Saepe etiam di, beatas sedes relinquentes, terras silvasque peragrabant; nonnumquam etiam hominum colloquia aut taedas iugales cum mortalibus haud fastidiebant.
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Gli antichi poeti scrissero molte cose mirabili e incredibili sulla prima età del genere umano. Infatti il dio Saturno, allora re degli dei e degli uomini, diede in dono agli uomini primitivi, una vita beata senza affanni e fatiche, senza malattie e dolori, senza timore della morte. Questà felice età era chiamata "età dell'oro". Infatti allora gli uomini non conoscevano la forza delle tempeste, la violenza dei mari e dei fiumi, nè i fulmini del cielo, ma il clima era sempre mite e salubre, perchè era perennemente primavera. La terra inarata portava copiosi frutti, gli alberi offrivano spontaneamente dolci frutti, in ogni tempo i verdi prati erano ornati da una moltitudine di fiori profumati. Tra gli animali non c'erano inamicizie: i mansueti greggi non temevano non temevano le insidie dei lupi voraci, i feroci leoni dividevano il cibo con i timidi cervi. Ugualmente gli uomini, liberi da ogni affanno e fatica, vivevano concordi in pace: non temevano gli atroci delitti, le armi mortali, le atroci guerre, gli animi e le menti.
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Gli antichi poeti scrissero molte cose mirabili e incredibili sulla prima età del genere umano. Infatti il dio Saturno, diede in dono agli uomini primitivi, una vita beata senza affanni e fatiche, senza malattie e dolori. Questa felice età era chiamata "età dell'oro". Infatti allora gli uomini non conoscevano la forza delle tempeste, la violenza dei mari e dei fiumi, nè i fulmini del cielo, perchè era perennemente primavera. La terra inarata portava i frutti, gli alberi offrivano spontaneamente dolci frutti, in ogni tempo i verdi prati erano ornati da una moltitudine di fiori profumati. Tra gli animali non c'erano inamicizie: i mansueti greggi non temevano le insidie dei lupi voraci, i feroci leoni dividevano il cibo con i timidi cervi. Ugualmente gli uomini, liberi da ogni affanno e fatica, trascorrevano la vita: gli animi e le menti non erano turbati dagli atroci delitti, dalle armi mortali e dalle atroci guerre.
Fonte: Yahoo Answer
Ciao :hi
Veteres poetae mira scripserunt de felici aetate aurea super terris.Tum nondum diversa anni tempora erant, sed aestas mitis ac perennis omnia animatia delectabat.Homines tempestatum vim, hiemmis rigorem atque iovis fulminaadhuc ignorabant.Arbores semper praeditae erantfrondibus, prata virentia variis floribus semper exornata erant.Amnes lactis et mellis omnes terras interfluebant, et in agris segetes fecundae et uberes ultro copiosas fruges effundebat, neque agricolae herbas messi inimicas exstirpare debebant. Inter animatia inimicitiae non erant, neque greges aut armenta luporum latronumque insidias timebant. Nondum orbis terrarum atrocibus sceleribus deformis erat, nec terras caedium cruore perfusae. Homines in pace perenni vitam degebant, vacui curis et laboribus, immunes cupiditatibus et timoribus. Saepe etiam di, beatas sedes relinquentes, terras silvasque peragrabant; nonnumquam etiam hominum colloquia aut taedas iugales cum mortalibus haud fastidiebant.
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Gli antichi poeti scrissero molte cose mirabili e incredibili sulla prima età del genere umano. Infatti il dio Saturno, allora re degli dei e degli uomini, diede in dono agli uomini primitivi, una vita beata senza affanni e fatiche, senza malattie e dolori, senza timore della morte. Questà felice età era chiamata "età dell'oro". Infatti allora gli uomini non conoscevano la forza delle tempeste, la violenza dei mari e dei fiumi, nè i fulmini del cielo, ma il clima era sempre mite e salubre, perchè era perennemente primavera. La terra inarata portava copiosi frutti, gli alberi offrivano spontaneamente dolci frutti, in ogni tempo i verdi prati erano ornati da una moltitudine di fiori profumati. Tra gli animali non c'erano inamicizie: i mansueti greggi non temevano non temevano le insidie dei lupi voraci, i feroci leoni dividevano il cibo con i timidi cervi. Ugualmente gli uomini, liberi da ogni affanno e fatica, vivevano concordi in pace: non temevano gli atroci delitti, le armi mortali, le atroci guerre, gli animi e le menti.
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Gli antichi poeti scrissero molte cose mirabili e incredibili sulla prima età del genere umano. Infatti il dio Saturno, diede in dono agli uomini primitivi, una vita beata senza affanni e fatiche, senza malattie e dolori. Questa felice età era chiamata "età dell'oro". Infatti allora gli uomini non conoscevano la forza delle tempeste, la violenza dei mari e dei fiumi, nè i fulmini del cielo, perchè era perennemente primavera. La terra inarata portava i frutti, gli alberi offrivano spontaneamente dolci frutti, in ogni tempo i verdi prati erano ornati da una moltitudine di fiori profumati. Tra gli animali non c'erano inamicizie: i mansueti greggi non temevano le insidie dei lupi voraci, i feroci leoni dividevano il cibo con i timidi cervi. Ugualmente gli uomini, liberi da ogni affanno e fatica, trascorrevano la vita: gli animi e le menti non erano turbati dagli atroci delitti, dalle armi mortali e dalle atroci guerre.
Fonte: Yahoo Answer
Ciao :hi