Mi servirebbe la traduzione di questa versione.
la versione si chiama: l'oracolo di ammone
dal libro "nuovo, DALLA SINTASSI AL TESTO"
hammonis nemus in medio fontem quem > vocant. Sub lucis ortum, aqua tepida manat; medio die, cuius vehementissimus est calor, frigida eadem fluit; occidente sole, calescit; media nocte fervida exaestuat et quo nox propius vergit ad lucem, eo magis ex nocturno calore decrescit, donec sub diei ortum ad adsuetum teporem redit. Deus Hammon, qui hic colitur, non eandem effigiem habet quam vulgo(è un avverbio) diis artifices accomodaverunt: umbilico simillimus deus fictus est, qui smaragdo et gemmis coagmentatur. Sacerdotes, cum responsum a deo petere volunt, umbilicum navigio aurato gestant; sequuntur matronae virginesque patrio more inconditum carmen canentes, quo propitari Iovem credunt, ut certum(=veritiero) edat oraculum. Cum Alexander ad oraculum adivit, maximus natu e sacerdotibus regem appellavit, hoc nomine eum a patre Iove appellari adfirmans. Tum rex, humanae sortis oblitus, respondit se illud nomen et accipere et agnoscere.
dal libro "nuovo, DALLA SINTASSI AL TESTO"
hammonis nemus in medio fontem quem > vocant. Sub lucis ortum, aqua tepida manat; medio die, cuius vehementissimus est calor, frigida eadem fluit; occidente sole, calescit; media nocte fervida exaestuat et quo nox propius vergit ad lucem, eo magis ex nocturno calore decrescit, donec sub diei ortum ad adsuetum teporem redit. Deus Hammon, qui hic colitur, non eandem effigiem habet quam vulgo(è un avverbio) diis artifices accomodaverunt: umbilico simillimus deus fictus est, qui smaragdo et gemmis coagmentatur. Sacerdotes, cum responsum a deo petere volunt, umbilicum navigio aurato gestant; sequuntur matronae virginesque patrio more inconditum carmen canentes, quo propitari Iovem credunt, ut certum(=veritiero) edat oraculum. Cum Alexander ad oraculum adivit, maximus natu e sacerdotibus regem appellavit, hoc nomine eum a patre Iove appellari adfirmans. Tum rex, humanae sortis oblitus, respondit se illud nomen et accipere et agnoscere.
Risposte
Grazie mille! :)
L'oracolo di Ammone
Il bosco sacro di Ammone ha un fonte al centro che chiamano «acqua del Sole». All'alba emana acqua tiepida; a mezzogiorno, quando il calore è molto forte, scorre fredda; al calare del sole, diventa calda; a notte fonda bolle impetuosa e man mano che la notte declina verso l'alba, si perde molto del calore notturno, finché verso l'alba ritorna all'abituale tepore. Il dio Ammone, che qui viene venerato, non ha la stessa figura che generalmente gli artisti hanno attribuito agli dei: il dio è stato raffigurato molto simile ad un ombelico, che è congiunto da smeraldo e gemme. I sacerdoti, quando vogliono chiedere un responso al dio, portano l'ombelico su una nave d'oro; seguono le matrone e le vergini cantando, secondo il costume tradizionale, un carme rozzo (=nel senso di 'non elaborato'), con il quale credono di propiziarsi Giove affinché emetta un responso veritiero. Quando Alessandro giunse presso l'oracolo, il più anziano dei sacerdoti chiamò il re «figlio», sostenendo che con questo nome egli è chiamato dal padre Giove. Allora il re, dimenticatosi della sorte umana, rispose che riconosceva e accettava quel nome.
:hi
Il bosco sacro di Ammone ha un fonte al centro che chiamano «acqua del Sole». All'alba emana acqua tiepida; a mezzogiorno, quando il calore è molto forte, scorre fredda; al calare del sole, diventa calda; a notte fonda bolle impetuosa e man mano che la notte declina verso l'alba, si perde molto del calore notturno, finché verso l'alba ritorna all'abituale tepore. Il dio Ammone, che qui viene venerato, non ha la stessa figura che generalmente gli artisti hanno attribuito agli dei: il dio è stato raffigurato molto simile ad un ombelico, che è congiunto da smeraldo e gemme. I sacerdoti, quando vogliono chiedere un responso al dio, portano l'ombelico su una nave d'oro; seguono le matrone e le vergini cantando, secondo il costume tradizionale, un carme rozzo (=nel senso di 'non elaborato'), con il quale credono di propiziarsi Giove affinché emetta un responso veritiero. Quando Alessandro giunse presso l'oracolo, il più anziano dei sacerdoti chiamò il re «figlio», sostenendo che con questo nome egli è chiamato dal padre Giove. Allora il re, dimenticatosi della sorte umana, rispose che riconosceva e accettava quel nome.
:hi