La battaglia di Canne
Versione d latino x dmn....
"La battaglia di Canne" di Livio inixia cosi: impulsis deinde ac trepide referentibus pedem insistere...
e finisce cosi: cum recentibus ac vegetis pugnabant.
"La battaglia di Canne" di Livio inixia cosi: impulsis deinde ac trepide referentibus pedem insistere...
e finisce cosi: cum recentibus ac vegetis pugnabant.
Risposte
Ciao, credo che sia questa
Allora, così respintili e vòltili in trepida fuga, li incalzarono, e, dallo stesso slancio trasportati, attraverso le schiere atterrite fuggenti a precipizio, in mezzo alla massa centrale, alla fine giunsero senza trovar resistenza agli ausiliarii africani, i quali si tenevano fermi su le ali arretrate, di qua e di là, mentre le schiere di mezzo formate dai gallo-ispani si sporgevano alquanto innanzi. E quando quel cuneo, prima respinto indietro, si fu portato su la stessa linea del fronte, e poi, retrocedendo, aperse un vuoto nel mezzo, gli africani già formavano due curve avvolgenti, e quindi avvolsero ai fianchi i Romani incautamente irruenti; infine, stendendosi ancor più accerchiarono i nemici anche da tergo. Allora i Romani, dopo di aver combattuto invano quella prima battaglia, non si curaron più dei gallo-ispani di cui avevano tartassate le spalle, e cominciarono una battaglia nuova anche contro gli africani, per essi svantaggiosa non tanto perché da accerchiati contro accerchianti, quanto perché stanchi dovevano combattere contro forze fresche e vigorose.
Allora, così respintili e vòltili in trepida fuga, li incalzarono, e, dallo stesso slancio trasportati, attraverso le schiere atterrite fuggenti a precipizio, in mezzo alla massa centrale, alla fine giunsero senza trovar resistenza agli ausiliarii africani, i quali si tenevano fermi su le ali arretrate, di qua e di là, mentre le schiere di mezzo formate dai gallo-ispani si sporgevano alquanto innanzi. E quando quel cuneo, prima respinto indietro, si fu portato su la stessa linea del fronte, e poi, retrocedendo, aperse un vuoto nel mezzo, gli africani già formavano due curve avvolgenti, e quindi avvolsero ai fianchi i Romani incautamente irruenti; infine, stendendosi ancor più accerchiarono i nemici anche da tergo. Allora i Romani, dopo di aver combattuto invano quella prima battaglia, non si curaron più dei gallo-ispani di cui avevano tartassate le spalle, e cominciarono una battaglia nuova anche contro gli africani, per essi svantaggiosa non tanto perché da accerchiati contro accerchianti, quanto perché stanchi dovevano combattere contro forze fresche e vigorose.