Frasi di latino (38232)
Ciao ragazzi,
Dunque...ho altre 7 versioni da fare...quindi mi vedrete qui spesso...ma tranquilli non ho intenzione di chiedervele...anche perchè sono io che devo farle...v.v
Però ci sono alcune frasi che non mi tornano...potete aiutarmi? Grazie!
Allora...la versione è...LA PUNIZIONE DI NIOBE...
-Cur duorum tantum liberorum matri tot immolatis victimas?
-Generis divini ego quoque sum.
Queste sono le due frasi che seguendo il resto della traduzone non vanno bene...
E poi...
Et quattuordecim Niobae liberos sub oculis miserae matris sagittis trucidant
Significa...
E massacrano con frecce i 14 figli di Niobe sotto ai miseri occhi della madre?
Senza queste non posso andare avanti,
Grazie tante
Kelly
Dunque...ho altre 7 versioni da fare...quindi mi vedrete qui spesso...ma tranquilli non ho intenzione di chiedervele...anche perchè sono io che devo farle...v.v
Però ci sono alcune frasi che non mi tornano...potete aiutarmi? Grazie!
Allora...la versione è...LA PUNIZIONE DI NIOBE...
-Cur duorum tantum liberorum matri tot immolatis victimas?
-Generis divini ego quoque sum.
Queste sono le due frasi che seguendo il resto della traduzone non vanno bene...
E poi...
Et quattuordecim Niobae liberos sub oculis miserae matris sagittis trucidant
Significa...
E massacrano con frecce i 14 figli di Niobe sotto ai miseri occhi della madre?
Senza queste non posso andare avanti,
Grazie tante
Kelly
Risposte
Spero...o se continuo così in latino...mi sa k di umano in me c'è poco...xD
Errare è umano :lol
Tranquillo...non credo tu possa fare più errori di me...
Ok, però aspetta tipo silmagister che la corregga, potrebbe esserci qualche errore!
Dio...me l'hai passata tutta!
Quando capirò perchè scambio i singolari x i plurali diverrò santa...:stars
Grazie dell'aiuto!
Kelly
Quando capirò perchè scambio i singolari x i plurali diverrò santa...:stars
Grazie dell'aiuto!
Kelly
Ti invio la traduzione integrale, nel caso hai sbagliato qualcosa prima:
Nioba quattuordecim liberos genuerat et non solum numero sed etiam pulchritudine suorum liberorum stulte superbiebat. Sed superbia matri infiniti doloris causa fuit, liberis miserandae calamitatis. Olim in Thebanorum urbe sacerdotes sacrificia parabant Latonae, Apollinis et Dianae matri, cum Nioba, superbia mota, temeraria verba dixit:"cur duorum tantum liberorum matri tot immolatis victimas? Liberos ego quattuordecim genui, generis divini ego quoque sum, nam pater meus Tantalus filius Iovis est. Cur non mihi potius sacrificia facite?". Dixit, et tam stulta verba iram Latonae excitaverunt, quae a liberis suis ultionem petivit. Statim Apollo et Diana in arcem Thebarum advolavat, et quattuordecim Niobae liberos sub oculis misarae matris sagittis trucidant.
Niobe generò quattordici figli e era orgogliosa non solo per il numero ma anche per la bellezza dei suoi figli. Ma la superbia della madre fu causa di infinito dolore, della deplorevole rovina dei figli. Un tempo nella città di Tebei sacerdoti preparavano sacrifici a Latona, madre di Apollo e Diana, essendo Niobe spinta dalla superbia, disse parole sconsiderate: Perché a una madre di due figli immolate così tanti sacrifici? Io generai quattordici figli, io sono anche di stirpe divina, infatti mio padre è Tantalo figlio di Giove. Piuttosto perché non fate a me sacrifici?.
Disse, e allora le stolte parole scatenarono l'ira di Latona, la quale mandò i suoi figli a vendicarsi. Subito Apollo e Diana vola su un' altura, e trucidano con le frecce i quattordici figli di Niobe sotto gli occhi della madre.
Nioba quattuordecim liberos genuerat et non solum numero sed etiam pulchritudine suorum liberorum stulte superbiebat. Sed superbia matri infiniti doloris causa fuit, liberis miserandae calamitatis. Olim in Thebanorum urbe sacerdotes sacrificia parabant Latonae, Apollinis et Dianae matri, cum Nioba, superbia mota, temeraria verba dixit:"cur duorum tantum liberorum matri tot immolatis victimas? Liberos ego quattuordecim genui, generis divini ego quoque sum, nam pater meus Tantalus filius Iovis est. Cur non mihi potius sacrificia facite?". Dixit, et tam stulta verba iram Latonae excitaverunt, quae a liberis suis ultionem petivit. Statim Apollo et Diana in arcem Thebarum advolavat, et quattuordecim Niobae liberos sub oculis misarae matris sagittis trucidant.
Niobe generò quattordici figli e era orgogliosa non solo per il numero ma anche per la bellezza dei suoi figli. Ma la superbia della madre fu causa di infinito dolore, della deplorevole rovina dei figli. Un tempo nella città di Tebei sacerdoti preparavano sacrifici a Latona, madre di Apollo e Diana, essendo Niobe spinta dalla superbia, disse parole sconsiderate: Perché a una madre di due figli immolate così tanti sacrifici? Io generai quattordici figli, io sono anche di stirpe divina, infatti mio padre è Tantalo figlio di Giove. Piuttosto perché non fate a me sacrifici?.
Disse, e allora le stolte parole scatenarono l'ira di Latona, la quale mandò i suoi figli a vendicarsi. Subito Apollo e Diana vola su un' altura, e trucidano con le frecce i quattordici figli di Niobe sotto gli occhi della madre.