FLORO-EPITOMAE 1 URGENTE!!!!!!!!
ciao a tt avrei bisogno della traduzione di 2 versioni di floro tratte dal suo libro epitome(epitomae)
la prima inizia così: haec est secunda aetas populi romani, et quasi adolescentia...
la seconda invece inizia così:secundam in urbe media decemviratus libido conflavit.
grazie in anticipo
ciao
la prima inizia così: haec est secunda aetas populi romani, et quasi adolescentia...
la seconda invece inizia così:secundam in urbe media decemviratus libido conflavit.
grazie in anticipo
ciao
Risposte
Bravo para ;)!
Chiudo
Chiudo
Ok ecco la seconda, scusa per il ritardo ma nn mi sento bene, qndi ci ho messo + del dovuto
Haec est secunda aetas populi Romani et quasi adulescentia, qua maxime viruit et quodam flore virtutis exarsit ac ferbuit. Itaque inerat quaedam adhuc ex pastoribus feritas, quae quiddam adhuc spirabat indomitum. Inde est quod exercitus Postumium imperatorem, infitiantem, quas promiserat, praedas, facta in castris seditione, lapidavit; quod sub Appio Claudio noluit vincere hostem, quum posset; quod, duce Volerone, detrectantibus plerisque militiam, fracti consulis fasces. Inde clarissimos principes, quod adversarentur voluntati suae, exsulatione multavit, ut Coriolanum colere agros jubentem; nec minus ille ferociter injuriam armis vindicasset, nisi quod jam inferentem signa filium mater Veturia lacrymis suis exarmavit, ut ipsum Camillum, quod inique inter plebem et exercitum divisisse Veientem praedam videretur. Sed hic melior in capta Urbe consenuit, et mox supplices de hoste Gallo vindicavit. Cum senatu quoque vehementius aequo bonoque certatum est, adeo ut, relictis sedibus, solitudinem et interitum patriae suae minaretur
E’ la seconda età e come l'adolescenza del popolo romano; era allora nel pieno della sua forza, e si vedeva in esso il fiore di un ardente e impetuoso coraggio. Conservava ancora qualche cosa della rudezza dei pastori; respirava una sorta di orgoglio indomabile. Vide anche l'armata di Postumius, defraudata del bottino che gli aveva promesso, rivoltarsi nel suo campo e lapidare il suo generale; quella di Appius Claudius non voler vincere quando poteva; e la gran parte del popolo, sollevato da Volerone, rifiutare di arruolarsi, e rompere i fasci del console. Anche i più illustri patrizi, per essersi opposti alla volontà della moltitudine, furono puntiti con l’esilio; testimone di ciò fu Coriolano, il quale esigeva che si coltivassero le terre, e che, al resto, avrebbe crudelmente vendicato la sua ingiuria con le armi, se le avessro visto pronto a piantare suoi stendardi sui muri di Roma, sua madre Véturia non lo disarmò (risparmiò) dalle sue lacrime: testimone di ciò fu Camillo lui stesso, sospettato di aver fatto tra il popolo e l'armata una ingiusta ripartizione del bottino di Veies. Ma, migliore cittadino di Coriolano, andò a languire nella città che aveva preso, e vendicò ben presto dei Galli i suoi cittadini supplicanti. Il popolo sostenne contro il senato una lotta ancor più violenta di quanto non lo richiedessero le circostanze e la giustizia; dopo aver abbandonato le sue case, minacciò di lasciare la sua patria in solitudine e distruggerla da cima a fondo .
Prima sedizione. - ( Anno di Rome 259-260 ). - La prima rivolta civile per motivo la tirannia degli usurai, che facevano lavorare i loro debitori come degli schiavi. Il popolo in armi si ritirò sul monte sacro e quella decisone non fu che con pena, e dopo aver ottenuto dei tribuni esso fu ricondotto alla ragione dall’autorità di Menenio Agrippa, uomo eloquente e saggio. Noto per il suo antico sermone, l'apologo che fu tanto forte da ristabilire la concordia : "Un tempo, disse, le membra del corpo umano si separarono, si lamentvano che, mentre loro avevano tanti compiti a cui adempiere, solo lo stomaco restava in ozio. Divenuti deboli in seguito a questa separazione, fecero la pace quando ebbero sentito che, grazie al lavoro dello stomaco, il sangue formato dal succo degli alimenti, circolava nelle loro vene."
Haec est secunda aetas populi Romani et quasi adulescentia, qua maxime viruit et quodam flore virtutis exarsit ac ferbuit. Itaque inerat quaedam adhuc ex pastoribus feritas, quae quiddam adhuc spirabat indomitum. Inde est quod exercitus Postumium imperatorem, infitiantem, quas promiserat, praedas, facta in castris seditione, lapidavit; quod sub Appio Claudio noluit vincere hostem, quum posset; quod, duce Volerone, detrectantibus plerisque militiam, fracti consulis fasces. Inde clarissimos principes, quod adversarentur voluntati suae, exsulatione multavit, ut Coriolanum colere agros jubentem; nec minus ille ferociter injuriam armis vindicasset, nisi quod jam inferentem signa filium mater Veturia lacrymis suis exarmavit, ut ipsum Camillum, quod inique inter plebem et exercitum divisisse Veientem praedam videretur. Sed hic melior in capta Urbe consenuit, et mox supplices de hoste Gallo vindicavit. Cum senatu quoque vehementius aequo bonoque certatum est, adeo ut, relictis sedibus, solitudinem et interitum patriae suae minaretur
E’ la seconda età e come l'adolescenza del popolo romano; era allora nel pieno della sua forza, e si vedeva in esso il fiore di un ardente e impetuoso coraggio. Conservava ancora qualche cosa della rudezza dei pastori; respirava una sorta di orgoglio indomabile. Vide anche l'armata di Postumius, defraudata del bottino che gli aveva promesso, rivoltarsi nel suo campo e lapidare il suo generale; quella di Appius Claudius non voler vincere quando poteva; e la gran parte del popolo, sollevato da Volerone, rifiutare di arruolarsi, e rompere i fasci del console. Anche i più illustri patrizi, per essersi opposti alla volontà della moltitudine, furono puntiti con l’esilio; testimone di ciò fu Coriolano, il quale esigeva che si coltivassero le terre, e che, al resto, avrebbe crudelmente vendicato la sua ingiuria con le armi, se le avessro visto pronto a piantare suoi stendardi sui muri di Roma, sua madre Véturia non lo disarmò (risparmiò) dalle sue lacrime: testimone di ciò fu Camillo lui stesso, sospettato di aver fatto tra il popolo e l'armata una ingiusta ripartizione del bottino di Veies. Ma, migliore cittadino di Coriolano, andò a languire nella città che aveva preso, e vendicò ben presto dei Galli i suoi cittadini supplicanti. Il popolo sostenne contro il senato una lotta ancor più violenta di quanto non lo richiedessero le circostanze e la giustizia; dopo aver abbandonato le sue case, minacciò di lasciare la sua patria in solitudine e distruggerla da cima a fondo .
Prima sedizione. - ( Anno di Rome 259-260 ). - La prima rivolta civile per motivo la tirannia degli usurai, che facevano lavorare i loro debitori come degli schiavi. Il popolo in armi si ritirò sul monte sacro e quella decisone non fu che con pena, e dopo aver ottenuto dei tribuni esso fu ricondotto alla ragione dall’autorità di Menenio Agrippa, uomo eloquente e saggio. Noto per il suo antico sermone, l'apologo che fu tanto forte da ristabilire la concordia : "Un tempo, disse, le membra del corpo umano si separarono, si lamentvano che, mentre loro avevano tanti compiti a cui adempiere, solo lo stomaco restava in ozio. Divenuti deboli in seguito a questa separazione, fecero la pace quando ebbero sentito che, grazie al lavoro dello stomaco, il sangue formato dal succo degli alimenti, circolava nelle loro vene."
grazie para x la prima versione
Bravo para!
Vers.2
Secundam in Urbe media decemviratus libido conflavit. Allatas a Graecia leges decem principes lecti, jubente populo, conscripserant; ordinataque erat in duodecim tabulis tota justitia, quum tamen traditos fasces regio quodam furore retinebant. Ante ceteros Appius eo insolentiae elatus est, ut ingenuam virginem stupro destinaret, oblitus et Lucretiae et regnum et juris quod ipse composuerat. Itaque quum oppressam judicio filiam trahi in servitutem videret Virginius pater, nihil cunctatus, in medio foro manu sua interfecit; admotisque signis commilitonum, totam eam dominationem obsessam armis, in carcerem et catenas ab Aventino monte detraxit.
La licenza del decemvirato scatenò in seno a Roma la seconda sedizione. Dieci dei principali cittadini erano stati scelti per redigere, secondo la volontà del popolo, le leggi portate dalla Grecia; già tutto il diritto era stato classificato nelle dodici tavole; ma posseduti come da un furore reale, trattenevano i fasci che li avevano liberati. Più audaci degli altri, Appio arrivò a un tale grado di isolenza, che destinò alla sua brutalità una ragazzina di condizione libera, dimenticando Lucrezio, i re e il codice di leggi che lui stesso aveva composto. Vedendo dunque sua figlia colpita da una tale sentenza, e resa schiava, Virginio non esita; la uccide di sua mano nel bel mezzo del Foro; e facendo avanzare i suoi commilitoni con le loro insegne, dall’alto del monte Aventino, assedia i decemviri, e precipita tutta questa potenza nelle prigioni mettendoli ai ferri.
Secundam in Urbe media decemviratus libido conflavit. Allatas a Graecia leges decem principes lecti, jubente populo, conscripserant; ordinataque erat in duodecim tabulis tota justitia, quum tamen traditos fasces regio quodam furore retinebant. Ante ceteros Appius eo insolentiae elatus est, ut ingenuam virginem stupro destinaret, oblitus et Lucretiae et regnum et juris quod ipse composuerat. Itaque quum oppressam judicio filiam trahi in servitutem videret Virginius pater, nihil cunctatus, in medio foro manu sua interfecit; admotisque signis commilitonum, totam eam dominationem obsessam armis, in carcerem et catenas ab Aventino monte detraxit.
La licenza del decemvirato scatenò in seno a Roma la seconda sedizione. Dieci dei principali cittadini erano stati scelti per redigere, secondo la volontà del popolo, le leggi portate dalla Grecia; già tutto il diritto era stato classificato nelle dodici tavole; ma posseduti come da un furore reale, trattenevano i fasci che li avevano liberati. Più audaci degli altri, Appio arrivò a un tale grado di isolenza, che destinò alla sua brutalità una ragazzina di condizione libera, dimenticando Lucrezio, i re e il codice di leggi che lui stesso aveva composto. Vedendo dunque sua figlia colpita da una tale sentenza, e resa schiava, Virginio non esita; la uccide di sua mano nel bel mezzo del Foro; e facendo avanzare i suoi commilitoni con le loro insegne, dall’alto del monte Aventino, assedia i decemviri, e precipita tutta questa potenza nelle prigioni mettendoli ai ferri.
Non siamo fratelli ;)
no ma io intendevo fratelli xkè noi a napoli alla fine siamo tt una grande famiglia...
cmq nn ti ringrazierò mai abbastanza x qst
cmq nn ti ringrazierò mai abbastanza x qst
Ok allora ne faccio una parte oggi e una domani ;) no io e mario nn siamo fratelli e nn abitiamo manco nella stessa città :D
Povero luchino..... :O_o:O_o:O_o:O_o:O_o
si sn queste due...
grazie infinite
ma siete entrambi dei fratelli napoletani??
le dovrei portare x il 13 a scuola
grazie infinite
ma siete entrambi dei fratelli napoletani??
le dovrei portare x il 13 a scuola
dunque ricapitoliamo, devo tradurre qsta:
( An de Rome 502 - 509 ). - La licence du décemvirat alluma dans le sein même de Rome la seconde sédition. Dix des principaux citoyens avaient été choisis pour rédiger, d'après la volonté du peuple les lois apportées de la Grèce; déjà tout le droit était classé dans les douze tables; mais possédés comme d'une fureur royale, ils retenaient les faisceaux qu'on leur avait livrés. Plus audacieux que les autres, Appius en vint à un tel degré d'insolence, qu'il destinait à sa brutalité une jeune fille de condition libre, oubliant et Lucrèce et les rois et le Code de lois que lui-même avait composé. Voyant donc sa fille frappée par un jugement, et traînée en servitude, Virginius n'hésite pas; il la tue de sa main au milieu du Forum; et, faisant avancer ses compagnons d'armes avec leurs enseignes, du haut du mont Aventin il assiège les décemvirs, et précipite toute cette puissance dans les prisons et dans les fers.
E qsta quà che ho già selezionato in base al testo latino di dj pako, giusto?
Des séditions. - C'est le second âge et comme l'adolescence du peuple romain; il était alors dans toute sa force, et l'on voyait en lui la fleur d'un ardent et impétueux courage. II conservait encore quelque chose de la rudesse des pâtres; il respirait une sorte de fierté indomptable. Aussi vit-on l'armée de Postumius, frustrée du butin qu'il lui avait promis, se révolter dans son camp et lapider son général; celle d'Appius Claudius ne pas vouloir vaincre quand elle le pouvait; et la plus grande partie du peuple, soulevée par Voleron, refuser de s'enrôler, et briser les faisceaux du consul. Aussi les plus illustres patriciens, pour s'être opposés à la volonté de la multitude, furent-ils punis par l'exil; témoin Coriolan, qui exigeait qu'on cultivât les terres, et qui, au reste, aurait cruellement vengé son injure par les armes, si, le voyant prêt à planter ses étendards sur les murs de Rome, sa mère Véturie ne l'eût désarmé par ses larmes : témoin Camille lui-même, soupçonné d'avoir fait entre le peuple et l'armée une injuste répartition du butin de Véies. Mais, meilleur citoyen que Coriolan, il alla languir dans la ville qu'il avait prise, et vengea bientôt des Gaulois ses concitoyens suppliants. Le peuple soutint aussi contre le sénat une lutte plus violente que ne le demandaient les convenances et la justice; après avoir abandonné ses foyers, il menaça de changer sa patrie en solitude et de la détruire de fond en comble .
Première sédition. - ( An de Rome 259-260 ). - La première dissension civile eut pour motif la tyrannie des usuriers, qui faisaient battre leurs débiteurs comme des esclaves. Le peuple en armes se retira sur le mont sacré; et ce ne fut qu'avec peine, et après avoir obtenu des tribuns qu'il fut ramené par l'autorité de Ménénius Agrippa, homme éloquent et sage. II reste, de sa harangue antique, l'apologue qui fut assez puissant pour rétablir la concorde : "Autrefois, dit-il, les membres du corps humain se séparèrent, se plaignant que, tandis qu'ils avaient tous des fonctions à remplir, l'estomac seul demeurât oisif. Devenus languissants par suite de cette séparation, ils firent la paix quand ils eurent senti que, grâce au travail de l'estomac, le sang, formé du suc des aliments, circulait dans leurs veines."
Tutto ciò per qndo è??
( An de Rome 502 - 509 ). - La licence du décemvirat alluma dans le sein même de Rome la seconde sédition. Dix des principaux citoyens avaient été choisis pour rédiger, d'après la volonté du peuple les lois apportées de la Grèce; déjà tout le droit était classé dans les douze tables; mais possédés comme d'une fureur royale, ils retenaient les faisceaux qu'on leur avait livrés. Plus audacieux que les autres, Appius en vint à un tel degré d'insolence, qu'il destinait à sa brutalité une jeune fille de condition libre, oubliant et Lucrèce et les rois et le Code de lois que lui-même avait composé. Voyant donc sa fille frappée par un jugement, et traînée en servitude, Virginius n'hésite pas; il la tue de sa main au milieu du Forum; et, faisant avancer ses compagnons d'armes avec leurs enseignes, du haut du mont Aventin il assiège les décemvirs, et précipite toute cette puissance dans les prisons et dans les fers.
E qsta quà che ho già selezionato in base al testo latino di dj pako, giusto?
Des séditions. - C'est le second âge et comme l'adolescence du peuple romain; il était alors dans toute sa force, et l'on voyait en lui la fleur d'un ardent et impétueux courage. II conservait encore quelque chose de la rudesse des pâtres; il respirait une sorte de fierté indomptable. Aussi vit-on l'armée de Postumius, frustrée du butin qu'il lui avait promis, se révolter dans son camp et lapider son général; celle d'Appius Claudius ne pas vouloir vaincre quand elle le pouvait; et la plus grande partie du peuple, soulevée par Voleron, refuser de s'enrôler, et briser les faisceaux du consul. Aussi les plus illustres patriciens, pour s'être opposés à la volonté de la multitude, furent-ils punis par l'exil; témoin Coriolan, qui exigeait qu'on cultivât les terres, et qui, au reste, aurait cruellement vengé son injure par les armes, si, le voyant prêt à planter ses étendards sur les murs de Rome, sa mère Véturie ne l'eût désarmé par ses larmes : témoin Camille lui-même, soupçonné d'avoir fait entre le peuple et l'armée une injuste répartition du butin de Véies. Mais, meilleur citoyen que Coriolan, il alla languir dans la ville qu'il avait prise, et vengea bientôt des Gaulois ses concitoyens suppliants. Le peuple soutint aussi contre le sénat une lutte plus violente que ne le demandaient les convenances et la justice; après avoir abandonné ses foyers, il menaça de changer sa patrie en solitude et de la détruire de fond en comble .
Première sédition. - ( An de Rome 259-260 ). - La première dissension civile eut pour motif la tyrannie des usuriers, qui faisaient battre leurs débiteurs comme des esclaves. Le peuple en armes se retira sur le mont sacré; et ce ne fut qu'avec peine, et après avoir obtenu des tribuns qu'il fut ramené par l'autorité de Ménénius Agrippa, homme éloquent et sage. II reste, de sa harangue antique, l'apologue qui fut assez puissant pour rétablir la concorde : "Autrefois, dit-il, les membres du corps humain se séparèrent, se plaignant que, tandis qu'ils avaient tous des fonctions à remplir, l'estomac seul demeurât oisif. Devenus languissants par suite de cette séparation, ils firent la paix quand ils eurent senti que, grâce au travail de l'estomac, le sang, formé du suc des aliments, circulait dans leurs veines."
Tutto ciò per qndo è??
De Seditionibus. - Haec est secunda aetas populi Romani et quasi adulescentia, qua maxime viruit et quodam flore virtutis exarsit ac ferbuit. Itaque inerat quaedam adhuc ex pastoribus feritas, quae quiddam adhuc spirabat indomitum. Inde est quod exercitus Postumium imperatorem, infitiantem, quas promiserat, praedas, facta in castris seditione, lapidavit; quod sub Appio Claudio noluit vincere hostem, quum posset; quod, duce Volerone, detrectantibus plerisque militiam, fracti consulis fasces. Inde clarissimos principes, quod adversarentur voluntati suae, exsulatione multavit, ut Coriolanum colere agros jubentem; nec minus ille ferociter injuriam armis vindicasset, nisi quod jam inferentem signa filium mater Veturia lacrymis suis exarmavit, ut ipsum Camillum, quod inique inter plebem et exercitum divisisse Veientem praedam videretur. Sed hic melior in capta Urbe consenuit, et mox supplices de hoste Gallo vindicavit. Cum senatu quoque vehementius aequo bonoque certatum est, adeo ut, relictis sedibus, solitudinem et interitum patriae suae minaretur.Prima Seditio. - Prima discordia ob impotentiam foeneratorum : quibus in terga quoque serviliter saevientibus, in sacrum montem plebs armata secessit; aegreque, nec nisi tribunos inpetrasset, Menenii Agrippae, facundi et sapientis viri, auctoritate revocata est. Exstat orationis antiquae satis efficax ad concordiam fabula, qua "dissedisse inter se quondam humanos dixit artus, quod, omnibus opere fungentibus, solus venter immunis ageret; deinde moribundos ea sejunctione rediisse in gratiam, quando sensissent quod ejus opera redactis in sanguinem cibis irrigarentur."
mi servirebbe qst parte qua...poikè il continuo l'ho fatto
ma na mezza kiavica
ma para me le può tradurre le versioni dal francese???
mi servirebbe qst parte qua...poikè il continuo l'ho fatto
ma na mezza kiavica
ma para me le può tradurre le versioni dal francese???
Qui c'è para che conosce il francese...cmq ora cerco l'altra
De Seditionibus. - Haec est secunda aetas populi Romani et quasi adulescentia, qua maxime viruit et quodam flore virtutis exarsit ac ferbuit. Itaque inerat quaedam adhuc ex pastoribus feritas, quae quiddam adhuc spirabat indomitum. Inde est quod exercitus Postumium imperatorem, infitiantem, quas promiserat, praedas, facta in castris seditione, lapidavit; quod sub Appio Claudio noluit vincere hostem, quum posset; quod, duce Volerone, detrectantibus plerisque militiam, fracti consulis fasces. Inde clarissimos principes, quod adversarentur voluntati suae, exsulatione multavit, ut Coriolanum colere agros jubentem; nec minus ille ferociter injuriam armis vindicasset, nisi quod jam inferentem signa filium mater Veturia lacrymis suis exarmavit, ut ipsum Camillum, quod inique inter plebem et exercitum divisisse Veientem praedam videretur. Sed hic melior in capta Urbe consenuit, et mox supplices de hoste Gallo vindicavit. Cum senatu quoque vehementius aequo bonoque certatum est, adeo ut, relictis sedibus, solitudinem et interitum patriae suae minaretur.Prima Seditio. - Prima discordia ob impotentiam foeneratorum : quibus in terga quoque serviliter saevientibus, in sacrum montem plebs armata secessit; aegreque, nec nisi tribunos inpetrasset, Menenii Agrippae, facundi et sapientis viri, auctoritate revocata est. Exstat orationis antiquae satis efficax ad concordiam fabula, qua "dissedisse inter se quondam humanos dixit artus, quod, omnibus opere fungentibus, solus venter immunis ageret; deinde moribundos ea sejunctione rediisse in gratiam, quando sensissent quod ejus opera redactis in sanguinem cibis irrigarentur."
Secunda Seditio. - Secundam in Urbe media decemviratus libido conflavit. Allatas a Graecia leges decem principes lecti, jubente populo, conscripserant; ordinataque erat in duodecim tabulis tota justitia, quum tamen traditos fasces regio quodam furore retinebant. Ante ceteros Appius eo insolentiae elatus est, ut ingenuam virginem stupro destinaret, oblitus et Lucretiae et regnum et juris quod ipse composuerat. Itaque quum oppressam judicio filiam trahi in servitutem videret Virginius pater, nihil cunctatus, in medio foro manu sua interfecit; admotisque signis commilitonum, totam eam dominationem obsessam armis, in carcerem et catenas ab Aventino monte detraxit.
Des séditions. - C'est le second âge et comme l'adolescence du peuple romain; il était alors dans toute sa force, et l'on voyait en lui la fleur d'un ardent et impétueux courage. II conservait encore quelque chose de la rudesse des pâtres; il respirait une sorte de fierté indomptable. Aussi vit-on l'armée de Postumius, frustrée du butin qu'il lui avait promis, se révolter dans son camp et lapider son général; celle d'Appius Claudius ne pas vouloir vaincre quand elle le pouvait; et la plus grande partie du peuple, soulevée par Voleron, refuser de s'enrôler, et briser les faisceaux du consul. Aussi les plus illustres patriciens, pour s'être opposés à la volonté de la multitude, furent-ils punis par l'exil; témoin Coriolan, qui exigeait qu'on cultivât les terres, et qui, au reste, aurait cruellement vengé son injure par les armes, si, le voyant prêt à planter ses étendards sur les murs de Rome, sa mère Véturie ne l'eût désarmé par ses larmes : témoin Camille lui-même, soupçonné d'avoir fait entre le peuple et l'armée une injuste répartition du butin de Véies. Mais, meilleur citoyen que Coriolan, il alla languir dans la ville qu'il avait prise, et vengea bientôt des Gaulois ses concitoyens suppliants. Le peuple soutint aussi contre le sénat une lutte plus violente que ne le demandaient les convenances et la justice; après avoir abandonné ses foyers, il menaça de changer sa patrie en solitude et de la détruire de fond en comble .
Première sédition. - ( An de Rome 259-260 ). - La première dissension civile eut pour motif la tyrannie des usuriers, qui faisaient battre leurs débiteurs comme des esclaves. Le peuple en armes se retira sur le mont sacré; et ce ne fut qu'avec peine, et après avoir obtenu des tribuns qu'il fut ramené par l'autorité de Ménénius Agrippa, homme éloquent et sage. II reste, de sa harangue antique, l'apologue qui fut assez puissant pour rétablir la concorde : "Autrefois, dit-il, les membres du corps humain se séparèrent, se plaignant que, tandis qu'ils avaient tous des fonctions à remplir, l'estomac seul demeurât oisif. Devenus languissants par suite de cette séparation, ils firent la paix quand ils eurent senti que, grâce au travail de l'estomac, le sang, formé du suc des aliments, circulait dans leurs veines."
Deuxième sédition. - ( An de Rome 502 - 509 ). - La licence du décemvirat alluma dans le sein même de Rome la seconde sédition. Dix des principaux citoyens avaient été choisis pour rédiger, d'après la volonté du peuple les lois apportées de la Grèce; déjà tout le droit était classé dans les douze tables; mais possédés comme d'une fureur royale, ils retenaient les faisceaux qu'on leur avait livrés. Plus audacieux que les autres, Appius en vint à un tel degré d'insolence, qu'il destinait à sa brutalité une jeune fille de condition libre, oubliant et Lucrèce et les rois et le Code de lois que lui-même avait composé. Voyant donc sa fille frappée par un jugement, et traînée en servitude, Virginius n'hésite pas; il la tue de sa main au milieu du Forum; et, faisant avancer ses compagnons d'armes avec leurs enseignes, du haut du mont Aventin il assiège les décemvirs, et précipite toute cette puissance dans les prisons et dans les fers.
Dimmi il testo che ti serve...
De Seditionibus. - Haec est secunda aetas populi Romani et quasi adulescentia, qua maxime viruit et quodam flore virtutis exarsit ac ferbuit. Itaque inerat quaedam adhuc ex pastoribus feritas, quae quiddam adhuc spirabat indomitum. Inde est quod exercitus Postumium imperatorem, infitiantem, quas promiserat, praedas, facta in castris seditione, lapidavit; quod sub Appio Claudio noluit vincere hostem, quum posset; quod, duce Volerone, detrectantibus plerisque militiam, fracti consulis fasces. Inde clarissimos principes, quod adversarentur voluntati suae, exsulatione multavit, ut Coriolanum colere agros jubentem; nec minus ille ferociter injuriam armis vindicasset, nisi quod jam inferentem signa filium mater Veturia lacrymis suis exarmavit, ut ipsum Camillum, quod inique inter plebem et exercitum divisisse Veientem praedam videretur. Sed hic melior in capta Urbe consenuit, et mox supplices de hoste Gallo vindicavit. Cum senatu quoque vehementius aequo bonoque certatum est, adeo ut, relictis sedibus, solitudinem et interitum patriae suae minaretur.Prima Seditio. - Prima discordia ob impotentiam foeneratorum : quibus in terga quoque serviliter saevientibus, in sacrum montem plebs armata secessit; aegreque, nec nisi tribunos inpetrasset, Menenii Agrippae, facundi et sapientis viri, auctoritate revocata est. Exstat orationis antiquae satis efficax ad concordiam fabula, qua "dissedisse inter se quondam humanos dixit artus, quod, omnibus opere fungentibus, solus venter immunis ageret; deinde moribundos ea sejunctione rediisse in gratiam, quando sensissent quod ejus opera redactis in sanguinem cibis irrigarentur."
Secunda Seditio. - Secundam in Urbe media decemviratus libido conflavit. Allatas a Graecia leges decem principes lecti, jubente populo, conscripserant; ordinataque erat in duodecim tabulis tota justitia, quum tamen traditos fasces regio quodam furore retinebant. Ante ceteros Appius eo insolentiae elatus est, ut ingenuam virginem stupro destinaret, oblitus et Lucretiae et regnum et juris quod ipse composuerat. Itaque quum oppressam judicio filiam trahi in servitutem videret Virginius pater, nihil cunctatus, in medio foro manu sua interfecit; admotisque signis commilitonum, totam eam dominationem obsessam armis, in carcerem et catenas ab Aventino monte detraxit.
Des séditions. - C'est le second âge et comme l'adolescence du peuple romain; il était alors dans toute sa force, et l'on voyait en lui la fleur d'un ardent et impétueux courage. II conservait encore quelque chose de la rudesse des pâtres; il respirait une sorte de fierté indomptable. Aussi vit-on l'armée de Postumius, frustrée du butin qu'il lui avait promis, se révolter dans son camp et lapider son général; celle d'Appius Claudius ne pas vouloir vaincre quand elle le pouvait; et la plus grande partie du peuple, soulevée par Voleron, refuser de s'enrôler, et briser les faisceaux du consul. Aussi les plus illustres patriciens, pour s'être opposés à la volonté de la multitude, furent-ils punis par l'exil; témoin Coriolan, qui exigeait qu'on cultivât les terres, et qui, au reste, aurait cruellement vengé son injure par les armes, si, le voyant prêt à planter ses étendards sur les murs de Rome, sa mère Véturie ne l'eût désarmé par ses larmes : témoin Camille lui-même, soupçonné d'avoir fait entre le peuple et l'armée une injuste répartition du butin de Véies. Mais, meilleur citoyen que Coriolan, il alla languir dans la ville qu'il avait prise, et vengea bientôt des Gaulois ses concitoyens suppliants. Le peuple soutint aussi contre le sénat une lutte plus violente que ne le demandaient les convenances et la justice; après avoir abandonné ses foyers, il menaça de changer sa patrie en solitude et de la détruire de fond en comble .
Première sédition. - ( An de Rome 259-260 ). - La première dissension civile eut pour motif la tyrannie des usuriers, qui faisaient battre leurs débiteurs comme des esclaves. Le peuple en armes se retira sur le mont sacré; et ce ne fut qu'avec peine, et après avoir obtenu des tribuns qu'il fut ramené par l'autorité de Ménénius Agrippa, homme éloquent et sage. II reste, de sa harangue antique, l'apologue qui fut assez puissant pour rétablir la concorde : "Autrefois, dit-il, les membres du corps humain se séparèrent, se plaignant que, tandis qu'ils avaient tous des fonctions à remplir, l'estomac seul demeurât oisif. Devenus languissants par suite de cette séparation, ils firent la paix quand ils eurent senti que, grâce au travail de l'estomac, le sang, formé du suc des aliments, circulait dans leurs veines."
Deuxième sédition. - ( An de Rome 502 - 509 ). - La licence du décemvirat alluma dans le sein même de Rome la seconde sédition. Dix des principaux citoyens avaient été choisis pour rédiger, d'après la volonté du peuple les lois apportées de la Grèce; déjà tout le droit était classé dans les douze tables; mais possédés comme d'une fureur royale, ils retenaient les faisceaux qu'on leur avait livrés. Plus audacieux que les autres, Appius en vint à un tel degré d'insolence, qu'il destinait à sa brutalité une jeune fille de condition libre, oubliant et Lucrèce et les rois et le Code de lois que lui-même avait composé. Voyant donc sa fille frappée par un jugement, et traînée en servitude, Virginius n'hésite pas; il la tue de sa main au milieu du Forum; et, faisant avancer ses compagnons d'armes avec leurs enseignes, du haut du mont Aventin il assiège les décemvirs, et précipite toute cette puissance dans les prisons et dans les fers.
Dimmi il testo che ti serve...
allora la fine è:solitudinem et interitum patriae suae minaretur.
ma sbaglio o quella è tradotta in francese..??...no xkè io nn ho mai studiato francese
cmq grazie vedrò di tradurre dal francese ...vedo se qualcuno in famiglia ne capisce
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Secundam in Urbe media decemviratus libido conflavit. Allatas a Graecia leges decem principes lecti, jubente populo, conscripserant; ordinataque erat in duodecim tabulis tota justitia, quum tamen traditos fasces regio quodam furore retinebant. Ante ceteros Appius eo insolentiae elatus est, ut ingenuam virginem stupro destinaret, oblitus et Lucretiae et regnum et juris quod ipse composuerat. Itaque quum oppressam judicio filiam trahi in servitutem videret Virginius pater, nihil cunctatus, in medio foro manu sua interfecit; admotisque signis commilitonum, totam eam dominationem obsessam armis, in carcerem et catenas ab Aventino monte detraxit.
( An de Rome 502 - 509 ). - La licence du décemvirat alluma dans le sein même de Rome la seconde sédition. Dix des principaux citoyens avaient été choisis pour rédiger, d'après la volonté du peuple les lois apportées de la Grèce; déjà tout le droit était classé dans les douze tables; mais possédés comme d'une fureur royale, ils retenaient les faisceaux qu'on leur avait livrés. Plus audacieux que les autres, Appius en vint à un tel degré d'insolence, qu'il destinait à sa brutalité une jeune fille de condition libre, oubliant et Lucrèce et les rois et le Code de lois que lui-même avait composé. Voyant donc sa fille frappée par un jugement, et traînée en servitude, Virginius n'hésite pas; il la tue de sa main au milieu du Forum; et, faisant avancer ses compagnons d'armes avec leurs enseignes, du haut du mont Aventin il assiège les décemvirs, et précipite toute cette puissance dans les prisons et dans les fers.
Scrivi la fine della prima vers...
( An de Rome 502 - 509 ). - La licence du décemvirat alluma dans le sein même de Rome la seconde sédition. Dix des principaux citoyens avaient été choisis pour rédiger, d'après la volonté du peuple les lois apportées de la Grèce; déjà tout le droit était classé dans les douze tables; mais possédés comme d'une fureur royale, ils retenaient les faisceaux qu'on leur avait livrés. Plus audacieux que les autres, Appius en vint à un tel degré d'insolence, qu'il destinait à sa brutalité une jeune fille de condition libre, oubliant et Lucrèce et les rois et le Code de lois que lui-même avait composé. Voyant donc sa fille frappée par un jugement, et traînée en servitude, Virginius n'hésite pas; il la tue de sa main au milieu du Forum; et, faisant avancer ses compagnons d'armes avec leurs enseignes, du haut du mont Aventin il assiège les décemvirs, et précipite toute cette puissance dans les prisons et dans les fers.
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